venerdì 26 febbraio 2021
giovedì 25 febbraio 2021
Virus e genoma
Questo interessante articolo. https://www.luogocomune.net/
Nell’articolo si parla della spagnola che la virologia ufficiale considera invece essere causata dal virus H1N1 degli uccelli che avrebbe fatto il salto di specie. Porre fine alla teoria del salto di specie dei virus degli animali all’uomo significa rivoluzionarie tutta la virologia, microbiologia, medicina ed addivenire alla possibilità di comprensione delle reali cause anche delle epidemie influenzali. Quanto ai contagi, l’autore scrive che sono stati fatti alcuni esperimenti che hanno dimostrato che non ci sono stati contagi. Durante un seminario, tenuto dal dr. Hamer dei medici presenti hanno detto che avevano assunto l’helicobacter pilory senza per questo aver avuto l’ulcera gastroduodenale.
La medicina convenzionale ritiene invece che ne sia la causa e nel 2005 è stato consegnato a Marshall e Warren, scopritori dell’helicobacter, il premio Nobel .Una conferma che se si guarda solo al microscopio, come scrive Hardtmuth, si confondono gli effetti con le cause perché è noto, non solo agli olistici, che quasi sempre la causa dell’ulcera è la rabbia che rode la mucosa gastrica. Ma poi c’è il Nobel ad avallare come anche nel caso dell’hiv.
Nel forum “Che cos’è un virus?” alcune altre info https://www.luogocomune.net/
Un caro saluto. Paola Botta Beltramo
mercoledì 24 febbraio 2021
"I SENTIERI DI GRIMOALDO"
Messaggio del Dott. Paolo Tanga Presidente dell'Associazione Culturale
"I SENTIERI DI GRIMOALDO" L'Auri ha un solo predecessore degno di menzione: il Simec dell'esimio prof. Giacinto Auriti. Che le iniziali del cognome del compianto professore corrispondano al nome del progetto è un puro caso. Tuttavia, il Simec fu dissequestrato perché dopo le indagini della Magistratura accertarono la liceità dello stesso. Il progetto Simec intendeva sostituire una moneta emessa a debito con una di proprietà del portatore. L'esperimento di Auriti naufragò perché il suo avvio non aveva previsto l'improvvido sequestro. Nel caso dell'Auri, invece, il progetto si appoggia sulla solidarietà dei soci dell'associazione territoriale che, operando congiuntamente, dimostreranno la facilità di arrivare alla sostituzione, In più, nascendo come associazione territoriale, sarà facile confrontare l'evoluzione economica del territorio in cui l'Auri prende il posto dell'euro con la continua decrescita dei territori circostanti. Provengo dalla Banca d'Italia e conosco il quadro normativo che riguarda la moneta; del resto nessuna delle monete elettroniche, che peraltro hanno manifestato il loro carattere speculativo, è stata colpita da qualsiasi provvedimento restrittivo. In effetti, fino a quando circoleranno le banconote in euro, l'Auri contribuirà a ridurre le necessità di contanti della moneta legale e quindi i costi di fabbricazione e di distribuzione per la Banca Centrale, ma quello che più importa è la capacità dell'Auri di abolire ogni possibilità di usura. Già questo basta a giustificare il suo uso. Ma l'Auri è destinato a raggiungere ben più alti e vasti obiettivi. Noi dell'Associazione i sentieri di Grimoaldo, che sponsorizziamo il progetto grazie proprio ai risultati che l'Auri consente di raggiungere, lasciamo libere le associazioni territoriali di agire come meglio credono. Il nostro intervento mira solo ad avviarle. L'altro compito che siamo disposti ad assumerci è il loro coordinamento, azione che consente di raggiungere traguardi ancora più alti ed inimmaginabili. Siccome siamo un'Associazione senza finalità di lucro il nostro scopo ultimo è migliorare la vita dei nostri simili; raggiungere quest'obiettivo è la nostra ricompensa, ma ripeto, ogni Associazione territoriale è libera di andare avanti da sola, oppure agire coordinata. info@isentieridigrimoaldo.it https://isentieridigrimoaldo.it/il-ruolo-di-promotore-associativo/martedì 23 febbraio 2021
lunedì 22 febbraio 2021
domenica 21 febbraio 2021
venerdì 19 febbraio 2021
giovedì 18 febbraio 2021
mercoledì 17 febbraio 2021
Mauro Scardovelli: la morte del diritto
Mauro Scardovelli – la morte del diritto - Palamara, Ingroia ecc. https://www.youtube.com/watch?
La costante violazione della Costituzione, anche per i tempi lunghi, troverà finalmente qualche soluzione ora che è stata eletta ministro della Giustizia l’ex presidente della Corte Costituzionale?
Un esempio: da “Ragionevole e giusto, che dire di un processo civile in corso da 26 anni?” https://www.econopoly.
“ Conclusioni e responsabilità di un’inerte classe politica italiana che non osserva di fatto l’art. 111 della Costituzione
Chiudo ricordandovi che siamo nel 2020 e che gli anni trascorsi da quando sono accaduti i fatti processuali sono 26 (ventisei), 24 (ventiquattro) se consideriamo l’inizio del processo come data di partenza. Un processo che dura da tanto e che non si è ancora chiuso è giusto? È di ragionevole durata? Secondo me, NO: la fatica e l’incertezza che ha sopportato e che sta continuando a sopportare chi scrive anche a causa della lentezza della giustizia civile italiana sono davvero enormi e comportano costi economici (e psicologici, che prescindono dall’anima razionale dell’economista) altrettanto enormi.
Mi dicono che una volta chiuso il processo sarà possibile chiedere i danni allo Stato se si riuscirà a dimostrare quanto sopra. Magari come strumento di prova per il danno subito si potrebbe usare un modellino del ciclo vitale di Modigliani. Chissà mai se giustizia sarà fatta, chissà mai in quali tempi e chissà se, in caso positivo, il risarcimento varrà a compensare fatica e incertezza sopportati. Sento amaramente di poter già rispondere di NO anche perché nessuno potrà mai restituirmi, oltre che i miei genitori vivi, 26 anni della mia vita che avrebbero potuto essere più sereni di quanto non siano stati.
Soprattutto, però, tornando al ben più importante dibattito pubblico, chissà se i nostri politici ritengono che un processo civile (come ce ne sono tanti in Italia) pendente sinora da 26 anni dopo gli avvenimenti abbia avuto o meno una “durata ragionevole”. Soprattutto, chissà se, come prescrive la Costituzione, i nostri politici assicureranno con lo strumento della legge almeno per il futuro che i processi civili (senza parlare di quelli penali) celebrati in Italia seguano il principio del “giusto processo”, comprendendo in quest’ultimo concetto sia la ragionevole durata del processo sia gli altri tre principi citati dall’articolo 111 della Costituzione italiana (contraddittorio tra le parti, condizione paritaria delle stesse e imparzialità del giudice).
Ai posteri l’ardua sentenza”.
Ragionevole e giusto, che dire di un processo civile, basato su un decreto ingiuntivo non opposto e pertanto esecutivo, in corso da 36 anni ?
https://aivm.it/tempi-della-
Un caro saluto. Paola Botta Beltramo
martedì 16 febbraio 2021
lunedì 15 febbraio 2021
Mario Draghi e i derivati sull'aviaria
Mario Draghi, nel 2005, anno dell’influenza aviaria in Europa, lascia la banca Goldman Sachs: si è pentito come Rodolfo Fracassi?
Rodolfo Fracassi nel suo intervento “I pentiti della finanza” del 2012 www.youtube.com/watch?v=
Mauro Scardovelli – Francesco Amodeo : Mauro Draghi, salvatore della Patria? www.youtube.com/.../
Scardovelli: - a 3’ - : Draghi appartiene al gruppo dei 30, gruppo di grandi esponenti della finanza internazionale. Draghi ha quindi contribuito a creare il manuale dei derivati pratiche e principi che si può scaricare sul sito “ gruppo dei 30”. Draghi ha partecipato a questa costruzione dei derivati che è costata moltissimi soldi al Paese Italia.
Amodeo a 6’ ca: “quelle competenze Draghi le ha usate per favorire la Goldman Sachs”
domenica 14 febbraio 2021
sabato 13 febbraio 2021
venerdì 12 febbraio 2021
giovedì 11 febbraio 2021
mercoledì 10 febbraio 2021
"Cibus in Primis". Eco-umanesimo senza pesticidi nè ogm.
Per un Ministero Agroecologico che tuteli Biodiversità e Salute Ambientale, Fertilità Umana e
dei Suoli, Tradizioni e Sovranità alimentare. Creando milioni di posti di lavoro.
Perdere biodiversità c’è costato già una volta e mezzo il Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale, ovvero
145.000 miliardi di dollari l’anno ! E il capitalismo che fù… distruggendo la Natura distrusse se stesso.
Giuseppe Altieri, Agroecologo
I Pagamenti Agroambientali Europei, conquistati trent’anni fa, attraverso il Referendum Italiano
contro i residui di pesticidi negli alimenti (1990), intendevano e potevano salvare l'Italia e il pianeta, trascinando altre economie agricole mondiali verso l'Agroecologia rigenerativa, i cui costi di riconversione e mantenimento, dal 1992, sono sostenuti dalla collettività che paga gli agricoltori per i servizi volontari con benefici per salute ambientale: Agricoltura Biologica, Azioni agro-climaticoambientali, Benessere animale. Pagando loro i mancati ricavi e maggiori costi, più un 30% per azioni collettive su territori “liberi dalla chimica e OGM”. Che i Sindaci, tutori della salute dei cittadini, avrebbero dovuto imporre, visto il vantaggio economico immediato (“di legge”) per gli agricoltori, senza tener conto del miglior prezzo di mercato realizzato dai prodotti biologici.
Attraverso Programmi di Sviluppo Rurale regionali e nazionali abbiamo finanziato inoltre insediamenti di giovani agricoltori, formazione e assistenza tecnica, certificazioni di qualità e innovazioni, assicurazioni agevolate dalle avversità e tant’altro, …al fine di rimuovere gli ostacoli alla realizzazione sociale (ambientale e sanitaria in primis) dell’attività economica… in Agricoltura (Art. 3 com. 2, Costituz.). Per la convergenza d’interessi di tutti gli attori delle filiere agroalimentari, inclusi i commercianti e i venditori di pesticidi, che guadagnano di più sui mezzi tecnici ed alimenti biologici.
Dovevamo pertanto eliminare pesticidi e ogm, fertilizzanti e medicinali chimici, recuperare biodiversità e antiche varietà dei territori; sistemare siepi e foreste; fissare la CO2 nell'humus con sovesci e colture di copertura, fertile letame e pascoli biologici, anche negli uliveti, nei vigneti e frutteti o in rotazione coi cereali. Evitando il dissesto idrogeologico e contrastando il cambiamento climatico di cui l’Agricoltura Industriale è causa primaria. Per risparmiare miliardi di € nei costi indiretti della Sanità, almeno il doppio di quelli investiti ogni anno in Agroecologia, per la riduzione di patologie cronico-degenerative, cancri, Parkinson, Alzheimer, celiache e allergie, linfomi e leucemie, infarti e ictus, tumori e patologie dell'infanzia… per bambini cui abbiamo tolto il futuro… e sterilità …sempre più diffuse.
Con inestimabile beneficio sociale per la Dignità Umana, inviolabile.
E Invece NON LO ABBIAMO FATTO, se non minimamente, sperperando gran parte dei Fondi UE destinati all'Agroecologia nel contrario esatto, in una sorta d’inerzia illegittima, nonostante Relazioni durissime della Corte dei Conti UE (n.3/2005, n.7/2011 sulla Spesa agro ambientale, sull’Uso sostenibile dei Pesticidi, et al). Con i "Cavilli di Troia" dei burocrati dello status quo (da decenni sempre gli stessi) nelle "Commistioni" Europee, Regioni e Ministeri, Agricoltura e Sanità in primis, i bandi regionali “distrattamente” continuano a erogar miliardi all'agricoltura e zootecnia industriale, supportati da esperti, spesso senza curriculum agroecologico. Con i comitati di concertazione (obbligatoria in materia di salute ambientale) e "sorveglianza", colmi di rappresentanze professionali e istituzionali, sindacali ed ecologiste (in maggioranza) che approvavano l’inapprovabile. Mentre la Commissione UE-DG Agri da ben 4 programmazioni non rispetta le “esortazioni” della Corte dei Conti, spesso “lavandosene le mani”. Così l’Italia della Dieta Mediterranea patrimonio dell’Umanità, terra di cura e sapori, negli ultimi 30 anni ha visto aumentare continuamente i residui chimici nelle acque, perdendo biodiversità funzionale, api e impollinatori selvatici. L’humus dei terreni si è dimezzato, con perdita di fertilità microbica e valore nutritivo degli alimenti. E abbiamo raggiunto il triste record mondiale dei Tumori infantili, con tasso d’incremento doppio per quelli neonatali, rispetto alla media UE (OMS). Perdendo almeno 8 anni d’aspettativa di vita sana (Eurostat) con caduta drammatica della Fertilità Umana. Mentre paesi come Danimarca e Finlandia han migliorato tutti gli indicatori agroambientali e sanitari misurabili e sono sul traguardo del 100% biologico.
E' ora di perdonarsi tutti... e cambiare strada… pensando solo a salvare i nostri figli ! Agroecologia e Biodiversità, l’unica via… per uno Sviluppo Rurale “rigenerativo” che tuteli la Salute ambientale, conservando la Fertilità Umana e dei Suoli. A partir dall'Italia, patria della Biodiversità e delle eccellenze agroalimentari, con oltre il 60% dei prodotti tradizionali mondiali, eredità di conoscenza dei nostri Antenati, che dobbiamo assolutamente trasferire ai nostri figli. I quali hanno bisogno di recuperare i perduti profumi e sapori, le visioni paesaggistiche senza erba disseccata dagli agenti chimici arancio, musiche d'uccelli e ronzii d'insetti, l’udir di pollame ed animali al pascolo, con”tatti” alimentari e umani senza plastica avvelenata… e il senso di fertilità perduta, in “una vita senza Sensi".
Figli che ci han prestato la Terra Madre, ereditata dai nostri Avi. Cui siamo togliendo i sorrisi, nascosti dietro maschere avvelenate dai pesticidi. Abbiamo già fin troppo violato gli articoli 1, 9, 32, 41, 42, 44, 3-comma 2, …e 54, et al. della Costituzione italiana, carta dei diritti che ha ispirato il mondo.
Ripartiamo dai 4 milioni d’ettari abbandonati nel Sacro Appennino e dai 2 milioni di ettari biologici (17% della Superfice agricola italiana) fin qui strappati alla chimica e ri-conquistati da Pionieri Agroecologi e Agricoltori "responsabili per la nostra salute" …nonostante tutto. E, grazie alla fortissima richiesta dei “Consumattori” (con 2 tt), sempre più consapevoli, riconvertiamo nei prossimi 7 anni al biologico il resto dell’Agricoltura Italica, oggi massacrata da chimica tossica e anacronistica e allevamenti industriali, incivili.
Ricreando 3 milioni di lavoratori, con un ritorno alla terra anche per “tutti i fratelli” che fuggono da guerre e miserie, attraverso lo sviluppo di società "mezzadrili" avanzate “agroeco-sinergiche".
Recuperando in “ecovillaggi” gli antichi borghi rurali d'arte e cultura… in primis Agricultura.E con la nostra capacità di trasformazione agroalimentare “tradizionale”, portarci dietro il resto del mondo. Un'Europa “Biologica” che segua la luce del Faro Italiano, esempio per tutto il pianeta, per proteggere tradizioni e sovranità agroalimentari dei Popoli, diritti Inviolabili e immodificabili.
E' troppo tardi… per non fare nulla. Giuseppe Altieri, Agroecologo - Magistrato dei Campi
Fondi Europei Di Sviluppo Rurale, a che punto siamo?
Per una Magistratura Agroecologica
La Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo il 14 ottobre ha approvato il progetto di relazione “Programma per lo sviluppo rurale di Next Generation EU e dello strumento per la ripresa”, predisposto da Paolo De Castro. I fondi a disposizione sono enormi e in ulteriore aumento. Ma bisogna metter bene i puntini sulle ì nelle norme di recepimento, i Programmi di Sviluppo Rurale nazionale e regionali.
Il PSR nazionale deve guidare precisamente i binari agro-ambientali, trattandosi di materia riguardante la salute ambientale, delegata ai ministeri agricoltura, sanità e ambiente e non alle Regioni, le quali gestiscono l’agricoltura in modo troppo spesso scoordinato. Bisogna evitare logiche di contribuzione “di pura sopravvivenza”, per affermare un Umanesimo Ecologico dei Diritti Inviolabili, nella tutela del Principio di Precauzione e dell’Art. 3 comma 2 della Costituzione. Come dire, i soldi devono andare solo a chi davvero tutela l’ambiente. E gli agricoltori, oltre a prendere devono anche dare. Guadagnando oltretutto di più !
E’ necessaria forte presenza agroecologica nei comitati scientifici di consulenza regionale e nella Rete Rurale Nazionale ed Europea. Che detti linee precise e coerenti per le regioni, vista la priorità trasversale agroambientale dei Regolamenti comunitari di sviluppo rurale. La commissione UE che ha l'ultima parola sui PSR regionali e nazionali non deve approvare piani difformi da quanto previsto nei regolamenti europei di sviluppo rurale, solo perché le regioni forzano la mano verso contributi a pioggia, “interpretando” norme per “distrarre” preziose risorse. E spesso non aprono i bandi (o li tengono aperti pochissimo) perdendo un sacco di soldi. Es. per l'assistenza tecnica o per l’agricoltura biologica, bandi che devono essere sempre aperti “a sportello”, in quanto obbligatori e prioritari. Così le assicurazioni mutualistiche per le fitopatie, da dieci anni ferme al palo, le quali devono godere dell'agevolazione solo per cure biologiche e non chimice, altrimenti “assicuriamo l’uso dei pesticidi” coi soldi delle nostre tasse. Invece di assicurare i raccolti biologici e la riconversione agroecologica.
L’imbroglio della Produzione Integrata… disintegrata.
Da 25 anni abbiam “di fatto” regalato enormi risorse europee agroambientali all’agricoltura chimica. Interpretando in maniera falsificante le norme di produzione integrata, diventate semplice elenco di pesticidi chimici ammessi per un numero di trattamenti consentiti, spesso superiori alla normale pratica chimica convenzionale. Senza gli obblighi prioritari di tecniche alternative agro-ecobiologiche, tra loro “integrate”, così come previsto dalla Decisione CE del 30-12-1996 – All.1: Norme OILB sulla Difesa Integrata delle Coltivazioni, parte integrante della Produzione Integrata.
Ne, tantomeno, è stata attuata la prescrizione di eventuali pesticidi chimici in “deroga alle tecniche biologiche obbligatorie”, una volta esaurite tutte le alternative disponibili preventive, da parte di un tecnico abilitato (Consulente Fitosanitario) che ne verifichi la necessità, ovvero al superamento delle soglie di danno economico, che ne giustifichino i costi (Circolare Ordine degli Agronomi Naz. "Atto fitoiatrico").
Inoltre, la Produzione integrata, divenuta obbligatoria per tutti gli agricoltori dal 2014, non poteva essere più inserita tra le misure agro-climatico-ambientali europee 2014-2020, riservate solo a impegni volontari. La cosiddetta "produzione integrata volontaria" rappresenta un'invenzione italiana per sperperare ancora miliardi di € in una "sotto-misura" inserita illegittimamente tra i pagamenti dei Programmi di Sviluppo Rurale Regionali, dal 2014 a tutt'oggi. Doppiamente illegittima in quanto non rispetta nemmeno i requisiti delle norme europee di riferimento, ovvero l’obbligatoria priorità delle tecniche alternative ai pesticidi di sintesi chimica (D. lgs 150/2012 sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, che ha recepito la Direttiva Europea in materia).
Come può una norma obbligatoria diventare volontaria senza nemmeno rispettare gli obblighi previsti dalla stessa norma di riferimento superiore europea?
In Puglia e in altre regioni tra le misure agro-climatico-ambientali sono inserite forme di agricoltura chiamata "conservativa", che prevedono impiego di disseccanti chimici (Glifosate) prima delle semine, che distruggono lo strato fertile e microbi del suolo. Cose incredibili. Ricordo che i paesi membri possono solo far meglio del livello minimo di sicurezza ambientale e sanitaria stabilito a livello europeo. Attraverso le previste “clausole di salvaguardia”… ma non peggio !
Mentre continuano deroghe irresponsabili con autorizzazioni “d’emergenza” di pesticidi già revocati perchè quanto troppo pericolosi, che ovviamente paghiamo con le nostre tasse nelle misure di produzione disintegrata. Emergenza preventiva? Così avviene ad esempio per il dichloropropene, maledetto distruttore e sterilizzante dei terreni italici, usato su fragole e ortaggi e sul tabacco. Mentre abbiamo risultati migliori con microbi utili, sovesci, solarizzazione, tecniche prioritarie e obbligatorie !
Nel contempo, i pagamenti per le coltivazioni biologiche risultano spesso sotto-commisurati rispetto a quanto previsto dai massimali UE e da un preciso calcolo dei mancati ricavi e maggiori costi per migliorare qualità e sanità delle produzioni (30-40% di riduzione di produzione riconosciuta).
Le aziende biologiche hanno diritto ai rimborsi per la certificazione, spese che invece dovrebbero essere pagate direttamente dalle regioni agli “enti di controllo” (solo alcune lo fanno) per evitare conflitti d'interesse tra “controllore e controllato”. Migliorando enormemente il sistema dei controlli, dato che sono disponibili 3.000 € all’anno ad azienda, a fronte degli 800 € di spese medie di certificazione biologica italiana (Federbio). Assumendo più tecnici, per maggiori controlli di campo e analisi durante le coltivazioni e sui raccolti. Consentendo così anche ai piccoli agricoltori e a tutti i consumatori di godere della migliore certificazione biologica, oggi impossibile per i costi significativi a carico di micro-produttori, e per macchinose pratiche di rimborso.
Benessere animale e riconversione della zootecnia industriale al biologico. 500 € per UBA (Unità Bovina Equivalente) sono previsti per il benessere animale, che si sommano ai pagamenti per le superfici agricole biologiche destinate a pascoli e foraggi. Ma il benessere animale è stato impostato per lo più su interventi ridicoli, sostenendo la zootecnia industriale, senza nemmeno imporre la sostituzione dei mangimi contenenti ogm. Dobbiamo in primis bloccare i contributi per allevamenti intensivi e industriali, erogati "a capo allevato", una vergogna Disumana e Dis-Animale. E spostare i fondi europei a capo allevato nel vero benessere animale: gli allevamenti biologici al pascolo e/o in accordi comprensoriali, es. bufale campane, per la fornitura di foraggi biologici. E riconvertire tutta la zootecnia al sistema biologico, che incrementi l'humus dei terreni col sacro letame, non putridi liquami.
Oggi la zootecnia industriale consuma alimenti come almeno 20 miliardi di esseri Umani, per nutrirne solo 3 miliardi, obesi e ammalati! Distruggendo biodiversità e foreste primarie, con resistenze agli antibiotici pericolosissime ed esalazioni immense di gas serra, che provocano inquinamenti e infiammazioni, con polmoniti, come in val padana.
Meno carne e formaggi, insomma, ma più guadagno per gli agricoltori e più salute per i "consumattori"
con 2 tt… che in massa stanno diventando bio-vegetariani, beninteso non integralisti...
Molto c’è da fare per un comitato etico e scientifico sull’Agroecologia e Salute Ambientale…
Sulle norme d’autorizzazione dei pesticidi, 800 dei quali revocati di recente, una volta scoperta la
tossicità, dopo aver inquinato per decenni e per centinaia d’anni a venire, in barba al principio di
precauzione… grazie a dossier e commissioni irresponsabili. Sulla “Legge della roulette russa col
caricatore pieno”, che regola il livello dei residui di pesticidi ammessi negli alimenti e i sistemi di rilevamento. Norme che necessitano dell’assenza di residui artificiali negli alimenti… come richiesto dal popolo sovrano nel referendum del 1990. Norme che ostacolano i mezzi tecnici biologici, obbligatori e prioritari, invece di favorirli. E molto altro...
Per rompere il silenzio lugubre dei comitati scientifici e di sorveglianza nazionali e regionali, sarebbe bene esservi presenti con un comitato scientifico agroecologico che aiuti i colletti bianchi regionali e ministeriali a rispettar meglio le leggi. Portando la luce dell’Agroecologia. E con un Ministero Agrecologico, che imponga regole costituzionalmente infallibili, si può fare il Miracolo Agroecologico Italiano (MAI dire MAI). Ora o mai più, abbiamo tutto a disposizione.
Ma attenzione ! Perché col giochetto del “regolamento di transizione”… che dura 2 anni, per i soliti ritardi di approvazione di quello settennale… gli agricoltori si impegnano intanto coi bandi 2021 e 2022, per 5 anni… E se continuiamo ad aprire gli stessi bandi per regalare i fondi al falso benessere animale a alla falsa agircoltura integrata… e prorogare gli impegni precedenti già presi che si “trascinano nella nuova programmazione” (es. nel 2020 per altri 5 anni e nel 21-22… fino al 2026...
Poi non rimangono più soldi… per nulla…
Dal Conflitto alla Convergenza di interessi I fondi UE servono proprio per passare dal conflitto alla convergenza d'interessi agroecologici e sinergici di tutti gli attori della filiera… inclusi i venditori di pesticidi chimici che guadagnerebbero molto più con le tecniche biologiche… Che Syngenta e Bayer stanno acquisendo comprandosi le ditte italiane dei mezzi tecnici... speriamo non per chiuderle.
PS: Le Norme sul Biologico Italiano recentemente approvate al Senato, sono assolutamente da rivedere prima dell'approvazione definitiva della Camera, quantomeno sulla tolleranza zero ogm e pesticidi nei prodotti biologici italiani. Dal momento che in Italia OGM gli non si possono coltivare, con tolleranza zero sulle sementi, non si comprende perché consentire soglie di tolleranza senza etichettatura, quando è proprio l’assenza di ogm a caratterizzare un prodotto biologico, c he non può essere etichettato come tale se contiene ogm. Una "sentenza pilota" del tribunale di Pistoia, inoltre, nel 2011 ha imposto tolleranza zero contaminazioni da pesticidi nei rapporti di vicinato e con le abitazioni. E non si comprende perché ancora oggi debba essere il produttore biologico a rinunciare al raccolto di confine a causa del vicino che lo danneggia con derive di pesticidi. Invece di imporre fasce di rispetto, come da contenziosi nei tribunali e regolamenti dei Sindaci, laddove gli agricoltori chimici possano sperimentare la coltivazione biologica, mentre rispettano la legge, ottenendo anche un maggior reddito grazie ai pagamenti agroambientali europei
Per una Magistratura Agroecologica
Non dimentichiamo quanto indicato nell’Enciclica Laudato sì … per la tutela della Terra Madre.
Vedasi gli atti del convegno “Agroecologia Strumento del Nuovo Umanesimo” – Roma, San
Lorenzo al Verano – 2015, in primo piano sul sito http://www.agernova.it (tutte le relazioni video)
Recensione - Un Articolo di Guido Bissanti
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Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
Studio AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG)
http://www.agernova.it
www.cibusinprimis.it
martedì 9 febbraio 2021
lunedì 8 febbraio 2021
Con Draghi la Grecia è vicina?
Cosa dire e scrivere, amici miei ?
La Grecia è vicina😶
venerdì 5 febbraio 2021
giovedì 4 febbraio 2021
mercoledì 3 febbraio 2021
Ora mai non c’è più controllo
La censura ormai non è più all’ordine del giorno ma praticamente continua, h24, qualsiasi cosa che non rientra negli algoritmi, o che qualcuno con indicazioni precise segnala a sua sovranità social, viene inesorabilmente cancellata. La questione è molto seria, poiché queste piattaforme pubbliche, ma di fatto private, si ergono a polizia del pensiero del Ministero della Verità, che in nome di fantomatiche “regole della community”, che però hanno scritto loro ed in virtù di una “net quiete”, ovvero non svegliare i cani che dormono, di fatto fanno gli editori, pur non dichiarandosi tali. Infatti è caratteristica dell’editore pubblicare o meno un contenuto se risponde o meno ad una linea editoriale. Una falsa democrazia che ci viene concessa gratuitamente. ovviamente in un mercato neoliberista dove tutto è denaro, anche il tempo, se il social ci concede qualcosa di gratis vuol dire che ha un contro valore in cambio. Fino ad oggi potevamo pensare che erano i nostri dati personali al fine di modulare le vendite e profilare le pubblicità secondo le inclinazioni, ma qui siamo a dei livelli superiori, infatti non si tratta più di puro commercio di cose materiali, ma di ingegneria del consenso. In confronto Le Bon con la sua psicologia delle folle, o Serghej Ciacotin con la sua propaganda sono da considerarsi cose da ragazzi, in quanto qui si agisce prima su quelle ide che possono non tanto influenzare, ma trascinare il gregge al risvegli. I social vogliono la calma del gregge, e non si devono svegliare, altrimenti cercano altri pascoli. Per cui vogliono tutelare non la verità o la community, ma solo la loro quantità di utenza addormentata dal pensiero unico. Il problema è politico, non si possono combattere i social con le loro stesse regole, e come se chi volesse fare una rivoluzione chiedesse prima il permesso. Loro sono certamente arrivati per primi è hanno occupato uno spazio vuoto creando dal niente le realtà virtuali e giocando sull’incantesimo che internet è uno spazio virtuale cercano di sfuggire ad ogni regola materiale ed oggettiva. Non sarà cosi anche se la battaglia sarà durissima. Basta puntare su alcuni principi chiari e non farseli sfuggire come per esempio:
martedì 2 febbraio 2021
IL PENSIERO ANTAGONISTA: IL SISTEMA GLOBALE E' ARRIVATO ALLA FERMATA FINALE
IL SISTEMA GLOBALE E’ ARRIVATO ALLA SUA ULTIMA FERMATA.
Lo spettacolo della attuale crisi di governo, dà la netta impressione di una serie di
ripetuti e pietosi tentativi della “junta” Conte di permanere alla guida del Paese, pur
non possedendo, in tal senso, alcuna forma di reale legittimazione politica, che solo
un deciso e netto consenso popolare potrebbe conferire. Il cercare poi, di dare alla
uscente compagine governativa, un minimo di legittimazione, attraverso lo
spregiudicato uso dei sondaggi, rappresenta, la classica foglia di fico, destinata a
cadere al primo soffio di vento.
Il fatto è che, con l’ “affaire” pandemia, le attuali forze al potere in Italia ed in
Europa, turbocapitaliste, globaliste ed “europeiste”, stanno dando di sé lo
spettacolo di coloro che, arrivati alla tappa finale del proprio percorso politico, non
accettando l’ineluttabilità della cosa, si attaccano a qualsiasi pretesto, pur di
rimanere in sella. In Italia, in particolare, i tentativi di costituire un esecutivo
raffazzonato, attraverso la squallida e dozzinale pratica della compravendita di
senatori, oltre a riconfermare quanto abbiamo già poc’anzi notato, ci troviamo di
fronte ad un governo esecutivo che alla presente debolezza, nella prospettiva del
voto, vede il classico salto nel vuoto.
Questo perché, i nodi stanno cominciando ad arrivare al pettine. Il primo, ma
decisivo segnale, è arrivato dall’inchiesta della Procura di Bergamo sulle gravi
carenze, dimostrate dall’esecutivo, nella gestione a livello locale (e nazionale) della
pandemia. Qualcuno potrebbe anche rispondere con il classico “una rondine non fa
primavera”, ma il problema è che, questa inchiesta sulla mala gestione dell’evento
pandemico, potrebbe far da battistrada a ben altre conseguenze.
Le disastrose conseguenze sull’economia, con la chiusura di tante attività e la
conseguente perdita di un cospicuo numero di posti di lavoro, non può esser
disgiunta dalla considerazione della continua e flagrante violazione di quelli che
sono gli inalienabili diritti dei cittadini, praticata attraverso la sospensione del diritto
di libertà di circolazione, di lavoro e di riunione. Il tutto, effettuato in maniera
assolutamente disinvolta e senza tener conto di quella Carta Costituzionale,
spiattellata solo quando fa il comodo ad intenti puramente propagandistici ed
invece, senza tanti complimenti, messa in disparte, quando la cosa non risulta di
gradimento allo status quo.
Prova ne sia, quei rilievi mossi verso Aprile 2020, da parte di alcuni settori della
Corte Costituzionale, all’indirizzo di un esecutivo, sin troppo propenso a scavalcare i
normali procedimenti istituzionali di legittimazione della propria azione politica,
tramite la prassi della decretazione, attraverso i famosi Dpcm. Qualcuno potrebbe
anche obiettare che, quanto accaduto in Italia, altri non è che il ripetersi di un
copione esteso oramai a tutto il mondo, o quasi. La qual cosa ci riporta alla nostra
iniziale considerazione.
Ovverosia che, volente o nolente, il liberismo globalista è arrivato alla sua fermata
finale e che, quella della pandemia, altri non rappresenta che un pretesto per
procrastinare uno stato di cose che, altrimenti, non sarebbe più potuto andare
avanti. Se, arrivati al secondo decennio del 21° secolo (e non nel Medio Evo), nel
pieno di un’era, i cui continui progressi nei più svariati campi, da quello più
genericamente strutturale ed organizzativo, a quello più specificamente medico,
biotecnologico ed informatico, vengono magnificati a piè sospinto quali vincenti
carte della Post Modernità, e poi, di fronte alla prima vera, sfida, l’unica possibile
soluzione, sembrerebbe essere quella di rinchiudere i cittadini e di fermare a tempo
indeterminato, sino all’asfissia, la vita di un paese...Beh, allora c’è qualcosa che non
ritorna.
E’ comprensibile che, in determinati contesti, quali quelli del Terzo o del Quarto
Mondo, a causa di una situazione caratterizzata da profonde carenze strutturali,
certe soluzioni potrebbero essere difficilmente evitabili. Ma per un contesto quale
quello occidentale, caratterizzato da ben altri livelli di sviluppo, non vi può essere
giustificazione alcuna. A tal proposito, basterebbe solo ricordare le ingenti spese
anticipati dai vari stati, per l’approvvigionamento vaccinale e che, invece, avrebbero
potuto essere impiegate per fornire preventivamente a tutti i cittadini, tutti quei
mezzi di protezione sanitaria che, tante vittime e disagi, avrebbero evitato. A dirla
tutta, ci troviamo di fronte ad alcuni fatti che dovrebbero indurci ad una riflessione
approfondita.
Mentre tutte le nazioni del mondo occidentale, versano in gravi difficoltà di natura
economica, la Cina ha considerevolmente incrementato i propri parametri
economici, in particolar modo, per quel che riguarda il settore delle esportazioni. Le
performances dei mercati finanziari internazionali, hanno visto un forte calo di tutti i
titoli azionari, fatta eccezione quelli che riguardano tutto l’indotto farmaceutico e
bio tecnologico che, nel caso di alcune aziende, hanno realizzato degli utili netti
attorno al 10,57% e più.
Oltretutto, il nuovo assetto Usa venutosi a determinare con la presidenza Biden, non
potrà che favorire un ritorno alla grande della speculazione finanziaria che, invece,
con la precedente presidenza Trump, aveva riscontrato maggiori difficoltà. Tanto per
fare un esempio, la vicenda del tentativo di aumento del costo del denaro da parte
della Fed, bloccato da un diretto intervento presidenziale, costituisce, in tal senso,
una lampante dimostrazione della nostra affermazione. Nonostante questo
scenario, apparentemente tutto dalla parte del turbo liberismo globale, i
protagonisti della odierna scena politica, come abbiamo già avuto modo di far
notare, hanno totalmente perduto di credibilità.
Il potere globalista è, oggi più che mai, appeso ad un filo. Basterebbe una decisa e
plebiscitaria azione politica ed la costruzione globale, crollerebbe come un castello
di carte. Il problema è che, ad oggi, più che mai, si preavverte la mancanza di
soggetti politici antagonisti in grado di incidere decisamente sull’attuale status quo.
A farla da padrone, il clima di intimidazione e paura, la psicosi del contagio che ha
toccato le corde più profonde della pubblica opinione. A dirla tutta, di fronte
all’evento pandemico, le varie forze politiche hanno dimostrato inanità e mala fede,
più uniche che rare.
In primis quella Sinistra che, alimentatasi per decenni del mito di un quanto mai
confuso ribellismo libertario, ha finito con il divenire la fedele esecutrice delle
disposizioni delle lobbies finanziarie, arrivando, senza tante storie, ad ingabbiare i
vari popoli occidentali, inaugurando così una nuova ed inedita forma di
neopaternalismo, sulla falsariga della Repubblica “popolare” cinese. Le Destre,
invece, A fronte di tutti i propalati slogan sulla difesa delle identità e degli interessi
dei circuiti economici legati alla piccola proprietà, hanno mantenuto un
atteggiamento di sostanziale quiescenza accettando, de facto, lo status quo
inaugurato con la dittatura sanitaria.
E’ chiaro che, con forze politiche come queste non ci può essere nessuna speranza di
cambiamento ed alcuna forma di dialogo o collaborazione. E qui dovrebbero
tornarci utili le categorie della politologia classica. A guidare una grande istanza di
cambiamento, a livello europeo e mondiale, non potranno essere masse popolari
anestetizzate da decenni di benessere ed intimidite da un intimidatorio
bombardamento mediatico senza precedenti, bensì delle elites,a tal scopo
strutturate, proprio sulla falsariga di quanto preconizzato da un Vilfredo Pareto, da
un Gaetano Mosca o da un Roberto MIchels, non senza passare per la prassi
leninista.
Il problema, a parere di chi scrive, sta in una epocale difficoltà da parte di tutte le
realtà politiche non conformi a strutturarsi ed organizzarsi debitamente. Una
difficoltà derivante dal lascito categoriale novecentesco che, attraverso termini quali
Destra o Sinistra pretende ancora di interpretare la realtà, senza però riuscirvi ed
inibendo, in tal modo, qualsiasi spinta in direzione di un sostanziale cambiamento.
La vera sfida, ad oggi, pertanto, sta nello spostare il baricentro della riflessione e
della prassi politica, non più su idee-guida come Destra o Sinistra (che andrebbero
invece considerati quali veri e propri prototipi archetipali...) ma, invece, su chi è in
favore del Globalismo e chi no, con la coscienza di tutte le debite ricadute, in tutti gli
ambiti dell’esistente.
Resta il fatto che, stavolta Lor Signori, pur di arraffare l’arraffabile, l’han fatta
davvero grossa e non la passeranno liscia. L’ottusa dittatura sanitaria, imposta urbi
et orbi, sta già producendo i suoi avvelenati frutti. Malcontento sociale, miseria,
degrado e sperequazioni, toccano direttamente la vita di troppe persone, e
finiranno, prima o poi, per costituire il propellente in grado di mettere in moto quel
profondo e radicale cambiamento di cui noi tutti, chi in modo epidermico, chi in
modo più radicato, sentiamo l’impellente necessità.
UMBERTO BIANCHI
lunedì 1 febbraio 2021
TRINACRIA
Chista è la terra di lu suli
E tutti ci vosiru viniri.
Chista è la terra di lu mari
ca tutti ci’a stanno a inviriari.
Chista è la terra di li venti
ca rinfrisca tutti li menti.
Chista è la terra di lu focu
Ca ntrasi dintra o cori nostru.
Giuseppe Turrisi