La magistratura si accorgerà dei danni del neoliberismo solo quando verrà esautorata dagli arbitrati internazionali sulle questioni internazionali, in quanto quelli nazionali saranno considerati solo questioni marginali di dettaglio (alla sparizione delle sovranità nazionali) e solo quando gli taglieranno gli stipendi.. solo allora capiranno le parole signoraggio, usura, neoliberismo, patria, sovranità, autodeterminazione ecc ecc ecc
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mercoledì 31 maggio 2017
martedì 30 maggio 2017
LA STORIA MAI RACCONTATA DEL 25 LUGLIO 1943
<< All’ombra del Vaticano Ciano e Grandi, agendo a nome di re Vittorio Emanuele III e col tacito consenso di Mussolini, erano giunti a un’intesa con gli Alleati per fare uscire l’Italia dalla guerra. Ora toccava a Mussolini lo sgradevole compito di comunicare a Hitler la decisione già presa, cosa che sarebbe dovuta avvenire durante il summit italo-tedesco di Feltre. Il Duce, però, non trovò il coraggio di compiere quell’atto: a quel punto re Vittorio Emanuele ritirò quella delega in bianco che nel 1922 gli aveva concesso.
<< Come si ricorderà Mussolini era stato affiliato alla comunione massonica di Piazza del Gesù, di cui re Vittorio Emanuele III era stato il capo segreto. Quando il re prese la sua decisione, i confratelli ferani ai vertici del Regime furono risvegliati dal sonno e ciò determinò le azioni successive dei gerarchi come pure la stupefacente remissività di Mussolini.
<< Il più alto consesso del Regime era il Gran Consiglio del Fascismo, che era stato creato all’indomani della marcia su Roma su imitazione dei supremi consigli massonici allora esistenti. Fu quest’organo a trasformare le direttive del sovrano in un atto politico nella notte tra il 24 e il 25 luglio. In quella storica riunione vennero discusse e messe ai voti due risoluzioni, ispirate entrambe agli ordini del re: quella del “fratello” Farinacci, più favorevole a Mussolini, fu bocciata, mentre la risoluzione del “fratello” Grandi, appoggiata dal “fratello” De Bono e da Ciano, raccolse la maggioranza dei consensi. Questa risoluzione rimetteva nelle mani di Vittorio Emanuele III, capo segreto della Gran Loggia d’Italia, i pieni poteri. A quel punto Mussolini, essendo anch’egli vincolato all’obbedienza massonica, non potè far altro che rassegnare le dimissioni al Quirinale.
<< Alla vigilia del 25 luglio era già pronta una diarchia Ciano – Grandi pronta a dar seguito agli impegni concordati con gli Alleati. Fu a quel punto che il capo della massoneria castrense, Pietro Badoglio, riuscì a sfruttare il vuoto di potere che si era creato facendo intervenire l’esercito. La mossa colse di sorpresa anche Carboni, che era la mente di tutti i piani golpisti, e Cambareri, che era l’agente di collegamento con i Servizi anglo-americani. Avvertito appena in tempo, re Vittorio Emanuele III accettò obtorto collo quell’azione e la legittimò, riuscendo almeno a salvare il trono vacillante.
<< In questo modo la soluzione di continuità portata avanti dai “fratelli” in camicia nera di Piazza del Gesù fu spazzata via dal ritorno dei rivali di Palazzo Giustiniani, che erano ai vertici dell’esercito sabaudo. Alla dittatura fascista si sostituì la dittatura militare. Sfortunatamente per gli italiani Badoglio, a differenza dei rivali ferani, non aveva in tasca alcun accordo con gli Alleati, che a quel punto si irrigidirono sulla formula della resa incondizionata. L’8 settembre, dopo un’ulteriore e inutile bagno di sangue, quell’umiliante imposizione fu finalmente accettata da Badoglio. Nel frattempo, però, i tedeschi avevano avuto 6 settimane di tempo per preparare la vendetta contro il tradimento italiano, che infatti scattò implacabile. Il resto, purtroppo, è storia nota
<< Come si ricorderà Mussolini era stato affiliato alla comunione massonica di Piazza del Gesù, di cui re Vittorio Emanuele III era stato il capo segreto. Quando il re prese la sua decisione, i confratelli ferani ai vertici del Regime furono risvegliati dal sonno e ciò determinò le azioni successive dei gerarchi come pure la stupefacente remissività di Mussolini.
<< Il più alto consesso del Regime era il Gran Consiglio del Fascismo, che era stato creato all’indomani della marcia su Roma su imitazione dei supremi consigli massonici allora esistenti. Fu quest’organo a trasformare le direttive del sovrano in un atto politico nella notte tra il 24 e il 25 luglio. In quella storica riunione vennero discusse e messe ai voti due risoluzioni, ispirate entrambe agli ordini del re: quella del “fratello” Farinacci, più favorevole a Mussolini, fu bocciata, mentre la risoluzione del “fratello” Grandi, appoggiata dal “fratello” De Bono e da Ciano, raccolse la maggioranza dei consensi. Questa risoluzione rimetteva nelle mani di Vittorio Emanuele III, capo segreto della Gran Loggia d’Italia, i pieni poteri. A quel punto Mussolini, essendo anch’egli vincolato all’obbedienza massonica, non potè far altro che rassegnare le dimissioni al Quirinale.
<< Alla vigilia del 25 luglio era già pronta una diarchia Ciano – Grandi pronta a dar seguito agli impegni concordati con gli Alleati. Fu a quel punto che il capo della massoneria castrense, Pietro Badoglio, riuscì a sfruttare il vuoto di potere che si era creato facendo intervenire l’esercito. La mossa colse di sorpresa anche Carboni, che era la mente di tutti i piani golpisti, e Cambareri, che era l’agente di collegamento con i Servizi anglo-americani. Avvertito appena in tempo, re Vittorio Emanuele III accettò obtorto collo quell’azione e la legittimò, riuscendo almeno a salvare il trono vacillante.
<< In questo modo la soluzione di continuità portata avanti dai “fratelli” in camicia nera di Piazza del Gesù fu spazzata via dal ritorno dei rivali di Palazzo Giustiniani, che erano ai vertici dell’esercito sabaudo. Alla dittatura fascista si sostituì la dittatura militare. Sfortunatamente per gli italiani Badoglio, a differenza dei rivali ferani, non aveva in tasca alcun accordo con gli Alleati, che a quel punto si irrigidirono sulla formula della resa incondizionata. L’8 settembre, dopo un’ulteriore e inutile bagno di sangue, quell’umiliante imposizione fu finalmente accettata da Badoglio. Nel frattempo, però, i tedeschi avevano avuto 6 settimane di tempo per preparare la vendetta contro il tradimento italiano, che infatti scattò implacabile. Il resto, purtroppo, è storia nota
Enrico Montermini, Mussolini e gli Illuminati, Edizioni Si, Nota 294 pp. 156-157
lunedì 29 maggio 2017
Morire di otite o di vaccinazione?
Morire di otite o di vaccinazione? la storia del “bambino morto a causa dell'omeopatia”, che imperversa in questi giorni, viene a ciccio di sellero, come suol dirsi, per accontentare i bisogni del sistema. Nel senso che la medicina ufficiale aveva bisogno di un contraltare per contrastare la grande opposizione popolare alle vaccinazioni obbligatorie, volute dalle case farmaceutiche e decretate dalla Lorenzin. Quel povero bambino sarebbe potuto morire comunque, e per qualsiasi altra causa, non solo “per una otite curata male, con l'omeopatia” (il che equivale a dire che l'omeopatia non funziona e infatti viene detto apertamente). Qual'è il risultato di questa morte? In primis, come spesso avviene, la strumentalizzazione di quest'unico caso. Sappiamo bene come funziona, l'abbiamo visto applicare in molti altri campi, soprattutto in politica. Infatti si prende il singolo caso e se ne fa regola e si conclude che le medicine alternative non funzionano, bisogna ricorrere alla farmacologia chimica “quella riconosciuta dal sistema” per curare le malattie... Ovviamente il messaggio è -dulcis in fundo- che le vaccinazioni fanno bene!...” - Continua:
https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2017/05/29/se-un-morto-per-otite-mal-curata-vale-piu-di-numerosi-morti-da-vaccinazione-compulsiva-il-sistema-farmaceutico-politico-impone-due-pesi-e-due-misure/
https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2017/05/29/se-un-morto-per-otite-mal-curata-vale-piu-di-numerosi-morti-da-vaccinazione-compulsiva-il-sistema-farmaceutico-politico-impone-due-pesi-e-due-misure/
domenica 28 maggio 2017
sabato 27 maggio 2017
venerdì 26 maggio 2017
Vaccinazioni forzate?: la Svezia dice NO!
(diffondere sui social) Vaccinazioni forzate?: la Svezia dice NO!
E in Italia il Decreto è anticostituzionale, violando la libertà di cura e il diritto all'istruzione e minacciando il diritto di Famiglia
Fare immediato ricorso alla Corte Costituzionale chiedendo al Presidente Mattarella di non firmare il Decreto !!
NB:
la più grande epidemia mortale della storia, la Spagnola, si è verificata a seguito della prima guerra mondiale, dopo che milioni di soldati erano stati vaccinati..
...e si erano indeboliti, anche per fame.
Oggi non c'è la fame, bensì l'eccesso di cibo, inquinamento (in primis del cibo) e di medicine chimiche, che comporta incremento di malattie degenerative croniche...
Fonte F. Guglielmi
------------------------------------------------
La grande e civile Svezia, nonostante i clamorosi attacchi che ha ricevuto
nella sua recente storia (finti attacchi terroristici, immigrazione
selvaggia, stupri razziali, etc.…) ha dimostrato di essere sempre
attenta ai diritti inalienabili dei suoi cittadini.
selvaggia, stupri razziali, etc.…) ha dimostrato di essere sempre
attenta ai diritti inalienabili dei suoi cittadini.
Contro 7 mozioni che volevano imporre l’obbligatorietà vaccinale, una decisione parlamentare le
ha rigettate tutte, dicendo NO alle vaccinazioni forzate, per rispettare il
diritto di scelta dell’essere umano e la sua integrità psico-fisica.
La nostra carretta di stato denominata Italia invece, oltre a navigare alla
deriva, desidera imporre le vaccinazioni pediatriche in modo ignobilmente
coercitivo.
ha rigettate tutte, dicendo NO alle vaccinazioni forzate, per rispettare il
diritto di scelta dell’essere umano e la sua integrità psico-fisica.
La nostra carretta di stato denominata Italia invece, oltre a navigare alla
deriva, desidera imporre le vaccinazioni pediatriche in modo ignobilmente
coercitivo.
E’ ora di disconoscere questa imposizione militare/finanziaria
privata chiamata ‘Republic of Italy spa’, dichiarandoci tutti sovrani di noi
stessi e rigettando in massa le abominevoli e perniciose vaccinazioni
compulsive imposte.
<http://www.aircrap.org/2017/05/14/sweden-votes-mandatory-vaccination/>
LINK 1 -
<http://www.ageofautism.com/2017/05/sweden-votes-down-mandatory-vaccination.
html> LINK2
privata chiamata ‘Republic of Italy spa’, dichiarandoci tutti sovrani di noi
stessi e rigettando in massa le abominevoli e perniciose vaccinazioni
compulsive imposte.
<http://www.aircrap.org/2017/05/14/sweden-votes-mandatory-vaccination/>
LINK 1 -
<http://www.ageofautism.com/2017/05/sweden-votes-down-mandatory-vaccination.
html> LINK2
ITALIA
Oggetto: pur di iniettare veleni neurotossici agli infanti italiani le provano tutte
intrufolata in un decreto del consiglio dei ministri.Con un paese da
governare che va a rotoli, la stretta vaccinatoria appare ridicola ed
ignobile, quasi una presa in giro. Hanno mietuto più vittime la crisi
finanziaria indotta (quanti suicidi ci nascondono?) o l’inquinamento
intenzionale (e non) che i virus. Di che stiamo parlando? Uno stato che si
preoccupa della salute dei suoi sudditi è impensabile se non dietro
tornaconto e, come ho già scritto, a mio parere il tornaconto questa volta è
da ricercarsi a livello eterico. Sia come sia, pur di iniettare veleni
neurotossici agli infanti italiani le provano tutte. Inutile dire come
questa disposizione sia inaccettabile ed illegale, contraria ai più basilari
diritti dell'uomo. Che dire infine dei milioni di deportati africani? Sono
stati vaccinati? Le vaccinazioni verranno estese anche a loro oppure sono
solo per l’uomo bianco?
notizia:
Via libera del Consiglio dei ministri al decreto che introduce
l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola. Il Consiglio
dei ministri ha approvato il decreto legge 'Disposizioni urgenti in materia
di prevenzione vaccinale', proposto dal ministro della Salute, Beatrice
Lorenzin. "L'evasione dell'obbligo dei vaccini comporterà l'impossibilità di
iscriversi al sistema 0-6 che precede la scuola dell'obbligo e per
partecipare alla scuola dell'obbligo la mancanza di documentazione produrrà
sanzioni che sono dalle 10 alle 30 volte maggiori di quelle esistenti", ha
detto il premierPaolo Gentiloni sottolineando: "Non si tratta di emergenza
ma di una preoccupazione alla quale intendiamo rispondere". (…)
Via libera del Consiglio dei ministri al decreto che introduce
l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola. Il Consiglio
dei ministri ha approvato il decreto legge 'Disposizioni urgenti in materia
di prevenzione vaccinale', proposto dal ministro della Salute, Beatrice
Lorenzin. "L'evasione dell'obbligo dei vaccini comporterà l'impossibilità di
iscriversi al sistema 0-6 che precede la scuola dell'obbligo e per
partecipare alla scuola dell'obbligo la mancanza di documentazione produrrà
sanzioni che sono dalle 10 alle 30 volte maggiori di quelle esistenti", ha
detto il premierPaolo Gentiloni sottolineando: "Non si tratta di emergenza
ma di una preoccupazione alla quale intendiamo rispondere". (…)
San Michele: Per l’era di Michele - Poesia
San Michele: Per l’era di Michele - Poesia
(Parole di Rudolf Steiner, da appunti di un diretto discepolo: F.W. Zeylmans van Emichoven)
di: Rudolf Steiner
Per l’era di Michele
Dobbiamo sradicare dall’anima
tutta la paura e il timore
di ciò che il futuro può portare all’uomo.
Dobbiamo acquisire serenità
in tutti i sentimenti e le sensazioni
rispetto al futuro.
Dobbiamo guardare in avanti
con assoluta equanimità verso tutto ciò che può venire
e dobbiamo pensare che tutto quello che verrà
ci sarà dato da una direzione del mondo
piena di sapienza.
E' questo che dobbiamo imparare in questa era:
a saper vivere in assoluta fiducia, senza alcuna sicurezza nell’esistenza;
a saper vivere nella fiducia
nell’aiuto sempre presente del mondo spirituale.
In verità nulla avrà valore altrimenti.
Discipliniamo la nostra volontà
e cerchiamo il risveglio interiore
tutte le mattine e le sere.
O Michele, io mi raccomando alla tua guida con tutta la forza del cuore,
così che questo giorno possa diventare l'immagine della tua volontà di porre ordine nel destino.
(suggerimento di Luciana) (Grazie)
(Parole di Rudolf Steiner, da appunti di un diretto discepolo: F.W. Zeylmans van Emichoven)
di: Rudolf Steiner
Per l’era di Michele
Dobbiamo sradicare dall’anima
tutta la paura e il timore
di ciò che il futuro può portare all’uomo.
Dobbiamo acquisire serenità
in tutti i sentimenti e le sensazioni
rispetto al futuro.
Dobbiamo guardare in avanti
con assoluta equanimità verso tutto ciò che può venire
e dobbiamo pensare che tutto quello che verrà
ci sarà dato da una direzione del mondo
piena di sapienza.
E' questo che dobbiamo imparare in questa era:
a saper vivere in assoluta fiducia, senza alcuna sicurezza nell’esistenza;
a saper vivere nella fiducia
nell’aiuto sempre presente del mondo spirituale.
In verità nulla avrà valore altrimenti.
Discipliniamo la nostra volontà
e cerchiamo il risveglio interiore
tutte le mattine e le sere.
O Michele, io mi raccomando alla tua guida con tutta la forza del cuore,
così che questo giorno possa diventare l'immagine della tua volontà di porre ordine nel destino.
(suggerimento di Luciana) (Grazie)
giovedì 25 maggio 2017
Una delle profezie di s. Antonio abate, che dedico ai rammolliti borghesi bugiardi, vigliacchi e inutili
Tratta dalla raccolta "Verranno giorni..."
"Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno e, alvedere uno che non sia pazzo, gli si avventeranno contro dicendo - Tu sei pazzo! - a motivo della sua dissimiglianza da loro."
Per chiarire: i borghesi a cui mi riferisco sono quelli che non vogliono vedere, come il giuda di Matrix che tradisce i suoi compagni di lotta contro il sistema perchè vuole nuovamente "sentire il sapore della bistecca" nel suo sogno virtuale, nella schiavitù individuale, all'interno del baccello che si trova accanto (ma separato) ai milioni di altri baccelli. La perfetta metafora del mondo odierno.
A questo aggiungo una mia personale riflessione.
Quando si ascolta un'opinione divergente (che sia più o meno argomentata) dal comune chiacchiericcio, il rifiuto totale, acritico, viscerale viene dagli ipocriti.
E l'ipocrisia (dal greco "fingere") è una sorta di follia, come quella dei personaggi che non vogliono la verità, perchè fa loro troppo male. Come le tre scimmie (non vedo, non sento, non parlo), come quei bambini (od anche adulti immaturi) che tappano occhi ed orecchie e contemporaneamente fanno versacci...
Una cosa davvero deludente...
Buona giornata
AlexFocus
"Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno e, alvedere uno che non sia pazzo, gli si avventeranno contro dicendo - Tu sei pazzo! - a motivo della sua dissimiglianza da loro."
Per chiarire: i borghesi a cui mi riferisco sono quelli che non vogliono vedere, come il giuda di Matrix che tradisce i suoi compagni di lotta contro il sistema perchè vuole nuovamente "sentire il sapore della bistecca" nel suo sogno virtuale, nella schiavitù individuale, all'interno del baccello che si trova accanto (ma separato) ai milioni di altri baccelli. La perfetta metafora del mondo odierno.
A questo aggiungo una mia personale riflessione.
Quando si ascolta un'opinione divergente (che sia più o meno argomentata) dal comune chiacchiericcio, il rifiuto totale, acritico, viscerale viene dagli ipocriti.
E l'ipocrisia (dal greco "fingere") è una sorta di follia, come quella dei personaggi che non vogliono la verità, perchè fa loro troppo male. Come le tre scimmie (non vedo, non sento, non parlo), come quei bambini (od anche adulti immaturi) che tappano occhi ed orecchie e contemporaneamente fanno versacci...
Una cosa davvero deludente...
Buona giornata
AlexFocus
Prossimi incontri con Nino Galloni
Prossimi incontri
Venerdì 26 maggio ore 20.00
Palasport PALAFERROLI
Località Offia - San Bonifacio (VR)
"I PERCHE' DEL REDDITO DI DIGNITA'"
-o-o-o-
Martedì 30 maggio 2017 ore 16,00
c/o Circolo Giustizia e Libertà
Via Andrea Doria, 79
ROMA
c/o Circolo Giustizia e Libertà
Via Andrea Doria, 79
ROMA
L'UOMO E I ROBOT
il lavoro nell'era digitale
-o-o-o-
Domenica 4 giugno 2017 ore 19,45
c/o Giardino megalitico d'Europa nel Salento
GIURDIGNANO (LE)
c/o Giardino megalitico d'Europa nel Salento
GIURDIGNANO (LE)
L'ECONOMIA LOCALE DEI TERRITORI
Le monete complementari - Le cooperative di comunità -
La soluzione al problema rifiuti
LA RETORICA DELLA PAURA di Enrico Montermini
A Manchester 22 persone hanno perso la vita in un attentato terroristico. 12 di questi erano bambini. Il più piccolo aveva 8 anni. E' un atto di guerra? Non si può dire. E' vietato dirlo. Esiste una retorica subdola e strisciante che vieta di chiamare le cose col loro nome. E' la retorica della paura. La paura di offedere l'Islam moderato dopo aver sperimentato il terrore dell'Islam radicale. Così certi pensieri si preferisce tenerli chiusi in un cassetto: altrimenti chi avrebbe più voglia di andare a fare shopping?
Persino di fronte a una strage di ragazzini c'è chi dice che in fondo gli attentatori vanno capiti: l'Occidente ha portato la guerra in casa loro, lo sfruttamento economico, e così via. Si parla come se non esistessero un crimine orribile, degli assassini e delle vittime: siamo tutti sullo stesso piano, tutti vittime del Sistema. Si vuol far passare l'idea che un po' ce lo siamo meritati tutti noi, perché siamo occidentali e quindi siamo portatori di un peccato originale verso il resto del genere umano. Delle guerre che si combattono nel mondo che colpa ne ho io, che non ho mai tirato un pugno e non ho mai toccato un'arma in vita mia? Eppure tra quei bambini avrebbe potuto esserci mia figlia...
Ora ditemi: chi fa la guerra in Siria? In Iraq? In Yemen? Sono sempre musulmani che sgozzano altri musulmani invocando il nome dello stesso dio! Pensateci bene: avete mai visto un cristiano o un buddista o un ebreo farsi saltare in aria in mezzo a una folla di innocenti? Certamente si può obbiettare che non tutti i musulmani sono terroristi: però tutti i terroristi sono musulmani e questo vorrà pur dire qualcosa! Forse aveva ragione Benedetto XVI quando a Ratisbona pronunciò quelle parole che fecero indignare il mondo. Forse l'Islam moderato è un invenzione dei media. Oppure, semplicemente, l'Islam moderato ha fallito nell'obbiettivo di isolare e sconfiggere l'Islam radicale. E allora tocca a noi fare qualcosa: ripulire le nostre metropoli dagli esaltati e rimettere in riga tutti gli altri! Per combattere chi ci fa la guerra ci vogliono i fatti, non chiacchiere! Purtroppo finora mi hanno risposto solo radical-chic nostrani e italiani convertiti che si dicono indignati a leggere quello che scrivo! Però la gente muore - e muore anche a causa della loro indignazione!
Aprite gli occhi! E abbiate il coraggio di chiamare le cose col loro nome: fate parlare la Verità, non la paura! Non si tratta di dire no al razzismo: il punto è distruggere il terrorismo nelle nostre città. Il cancro è qui tra noi: nascondere la testa sotto la sabbia serve solo a diffondere la metastasi.
Enrico Montermini
24/05/2017
24/05/2017
mercoledì 24 maggio 2017
Oriana Fallaci l'aveva predetto
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venerdì 19 maggio 2017
giovedì 18 maggio 2017
The Best of BACH - 5 HOURS of Classical Music for Studying, Concentratio...
The Best of BACH - 5 HOURS of Classical Music for Studying, Concentratio...
mercoledì 17 maggio 2017
martedì 16 maggio 2017
lunedì 15 maggio 2017
SCHERZI ALLA FRANCESE
Hanno lanciato urla di gioia, alte al cielo. Hanno festeggiato l’un con l’altro, mandando messaggi di congratulazioni a iosa. In qualche altro caso, sono addirittura scesi in piazza per latrare ai quattro venti, il proprio piccolo (e passeggero) momento di felicità. Eh già…tutto questo perché o si sono resi, fin troppo bene, conto di cosa comporta l’elezione all’Eliseo del competitor elettorale di Marine Le Pen, o, proprio non se ne sono ancor del tutto accorti ed allora quando se ne accorgeranno, saranno lacrime amare. Qualche imbecille d’oltralpe intervistato dalla nostrana tivvù, ha affermato che, a suo dire, l’aver votato per il nuovo presidente francese, dovrebbe rappresentare un chiaro segnale di cambiamento e riportare in auge l’economia ed, in primis, la disastrata occupazione. Il tutto mentre, all’indirizzo del neoeletto, piovono congratulazioni dai principali rappresentanti dell’establishment occidentale e nessuno osa dire ad alta voce l’indicibile. E cioè che, il neo insediato signor Nullità, altri non è che l’espressione degli interessi congiunti dei Poteri Forti, ed in particolare, di quella famiglia Rotschild, presso le cui istituzioni bancarie il nostro ha svolto un fruttuoso tirocinio che lo ha via via portato ad assurgere al ruolo di ministro dell’economia nella compagine governativa francese, sotto la presidenza Hollande. Le vigorose, ma vane, proteste per i gravosi tagli sul sociale, la ferocia degli attacchi terroristici, hanno lasciato l’opinione pubblica con l’amaro in bocca, ma non hanno, evidentemente, sortito quel salutare effetto in grado di provocare un reale cambiamento di rotta da parte del nostro dirimpettaio transalpino. A pensarci bene, però, ad un piccolo-grande miracolo le elezioni francesi ci hanno fatto assistere. Qualcuno mi dovrebbe proprio spiegare come fa un partito (il Front National) che, sino a qualche giorno prima, i sondaggi davano alla pari con la formazione del neoeletto, se non in leggero vantaggio, numericamente considerato addirittura il primo partito francese, bene, come fa a non vincere, incassando anzi, già sin dalle ultime battute della campagna elettorale, vistosi cali di preferenze, concordemente pronosticati da altrettanti strani sondaggi. E’ presto detto. Il miracolo non lo ha fatto il signor Nessuno ed il suo partito di plastica, ma le varie forze politiche francesi, tutte concordi nell’orientare i voti dei propri elettori in direzione di quest’ultimo.E qui non può non sorgere, spontanea, una riflessione sulla natura aleatoria ed illusoria dell’attuale modello di democrazia parlamentare che, come il caso francese ci insegna, non premia il consenso maggioritario degli elettori, bensì dei veri e propri pacchetti di consenso, già preformati e preventivamente organizzati da gruppi di pressione, che assurgono, in questo caso, al ruolo di vere e proprie holding del voto. In questo modo, le elezioni che, della dialettica democratica dovrebbero rappresentare il momento-cardine, cioè quello della libera scelta di un individuo pienamente cosciente ed integrato nei processi decisionali della propria comunità nazionale, assumono invece una funzione di mera riconferma di equilibri precedentemente stabiliti, creando, invece, attraverso l’orientamento dei pacchetti elettorali, dei veri e propri cordoni sanitari nei riguardi di qualunque forma di opposizione democratica che, in tal modo viene immediatamente neutralizzata, come nel caso della Francia di Marine Le Pen, per l’appunto.Il caso francese è, pertanto, esemplificativo della forma degenerata oggidì assurta dal sistema democratico occidentale ma, sulla falsariga di quanto qui illustrato, esistono altre varianti del medesimo scenario. Prendendo l’esempio del nostro amato paese, qui si può tranquillamente affermare che, nei riguardi delle varie opposizioni, sia stato adottato un sistema più “inclusivo”. Qui, quelli che, a vario titolo, rappresentavano le opposizioni “dure e pure” sono stati, con l’abbaglio di logore tattiche entriste, introiettati in logiche politiche che hanno finito con l’inficiarne qualunque valenza politica antagonista. Varianti a parte, resta, comunque, il fatto che l’essenza del sistema democratico occidentale è proprio quella descritta poc’anzi, in questo momento assurta ad una vera e propria “democrazia a sovranità limitata”, ovverosia imperniata sul controllo e sull’orientamento preventivo del consenso in genere da parti di determinati gruppi di pressione, oggidì rappresentati da cosmopolite oligarchie globaliste. L’orientamento del consenso di cui abbiamo parlato poc’anzi, si esercita attraverso uno stretto controllo dei mezzi di informazione, divenuti cassa di risonanza e diffusione a livello capillare, di un vero e proprio bombardamento propagandistico. Quest’ultimo è accompagnato da subliminali messaggi dalla valenza intimidatoria e ricattatoria, in grado di annichilire la coscienza del singolo elettore che, in tal modo, perdendo qualsiasi capacità di autonomia decisionale, finisce con il divenire una delle parti di quegli impersonali portafogli elettorali, la cui orientabilità sta a fondamento di un intero sistema di potere. Qualora poi non si riuscisse ad addivenire a quell’agognato controllo totale, allora, per conferire maggior solidità all’intero impianto, si ricorre al classico voto di scambio o favore, che dir si voglia e, se questo non dovesse ancora bastare, alla criminalizzazione dell’avversario. Ed in questo il nostro amato paese, con le tragiche vicende degli anni ’70 ed ’80 ha costituito un esempio all’avanguardia…Esiste però un qualcosa che, anche sotto i migliori ( o peggiori) intenti e nonostante controlli e censure da parte della politica politicante non è prevedibile o controllabile ed è costituito da quel mix di esasperazione e volontà di rivolta che, condizioni estreme quali fame o altre tangibili rinunce economiche, possono arrivare a determinare. Certo, è vero, in Austria, Olanda e Francia, tanto per citare degli esempi attuali, quelle formazioni politiche i cui programmi si rifanno al comune ed irrazionale sentire della gente ( i cosiddetti “populismi”) hanno, a detta dei media ”embedded”, subito una battuta d’arresto. Un arresto che, avendo però ufficialmente collocato costoro al secondo posto nel consenso elettorale dei vari contesti nazionali, va assumendo, al di là dei vari starnazzamenti di gioia, la valenza di una vera e propria “vittoria di Pirro”. La vita dei Signori del Vapore va facendosi sempre più difficile, gli immensi spazi di consenso a cui un sistema attingeva per ottenere la propria legittimazione, è andato e va restringendosi continuamente. Pertanto, il complessivo scenario politico europeo, dovrà fare i conti con i condizionamenti determinati dalla sostanziosa presenza del convitato di pietra “populista”. Una presenza che, però, di per sé, non è sufficiente a determinare quella poderosa spinta al cambiamento, di cui oggi l’Europa intera necessiterebbe. Chiarezza ideologica e programmatica, sembrano non essere i punti forti di questi movimenti che, troppo spesso, affidandosi unicamente al “mal di pancia” di certa opinione pubblica, non riescono poi a conseguire i risultati sperati. E qui ritorna prepotentemente alla ribalta, il nodo di Gordio da cui tutto, poi, si dipana, rappresentato da quel rapporto con la Globalizzazione, che oltrepassa e supera qualunque residuale confronto ideologico sinistra-destra. O si è CON la Globalizzazione o le si è CONTRO. Senza mediazioni o scorciatoie di sorta. O si è con chi intende portare avanti l’idea che il mondo debba essere uniformato a quei valori occidentali, frutto di una visione improntata sulla preminenza a livello planetario di un’economia finanziarizzata, supportata da un sapere scientifico asservito ai propri scopi, a cui fa da corollario un astruso mix di progressismo e di buonismo da strapazzo o, contrari a tutto questo, ci si rifà ad una concezione imperniata su principi quali Identità e Sovranità. Logicamente, da ambedue le opzioni qui brevemente illustrate, derivano tutta una serie di ricadute ideologiche e programmatiche, da cui non si può esulare. Una di queste riguarda, per l’appunto, il problema del consenso pilotato, a cui abbiamo poc’anzi accennato. E qui torna prepotentemente alla ribalta, il quanto mai abusato e frainteso tema della democrazia diretta, oggi caro a certi movimenti (5 Stelle, uno su tutti…) ma, il cui lignaggio, risale a molto tempo prima che Grillo ed i suoi se ne appropriassero in modo tanto goffo e confuso. Dal modello ateniese all’istituzione repubblicana dei comizi centuriati romani, da Rousseau alla Comune di Parigi, da Bakunin a Burkl, sino ai contemporanei teorici dell’anarchia alla Nozick, l’idea di una gestione diretta della Res Publica da parte del popolo, è stata accarezzata non poche volte nel corso della storia. Il problema sta nei limiti di realizzazione di un’idea che, a causa di una prassi distorta e confusionaria, rischia, invece, di trasformarsi in irrealizzabile utopia. Non si può, difatti, pensare di demandare ad un popolo la gestione diretta della res publica, senza provocare una paralisi istituzionale di quest’ultima, determinata da un continuo e logorante ricorso alle urne, giuocoforza accompagnato da una altrettanto continua e logorante mobilitazione nazionale. La democrazia diretta, invece, ha un senso laddove essa è realizzata, al fine di confutare quelle che rappresentano le più importanti e strategiche scelte in materia politica o economica che dir si voglia, di una nazione. L’istituzione del referendum propositivo potrebbe rappresentare, una valida soluzione a tutte quelle situazioni in cui vi sia un ristagno politico, determinato, come nell’attuale contesto, dalla volontà di lasciare le cose così come sono o di volgerle al peggio, facendo orecchie da mercante alle istanze della gente. Un bel plebiscito contro l’Euro o sull’uscita dagli accordi-cappio internazionali in vari campi o, ancor meglio, per ristabilire la validità giuridica delle nostre frontiere, dinnanzi all’emergenza dell’invasione migratoria ed altro ancora, sarebbero le materie ideali per dei referendum in tal senso, ponendo così la classe politica di fronte alla difficile opzione di doversi adattare alla volontà popolare, o scomparire. Già. Perché se ce lo fossimo dimenticato, quella della democrazia diretta, può rappresentare il propellente atto ad ispirare una svolta anche in ambito elettorale. Le elezioni dovrebbero trasformarsi in altrettanti plebisciti sulla sopravvivenza di questo o quei partiti politici che, grazie alla volontà popolare, potrebbero essere cancellati e sostituiti con nuove formazioni. Qualcuno ha recentemente detto che dovremo morire piddini o grillini o, male minore, italo forzuti…Nulla di più sbagliato. L’esempio francese è lì a dimostrarci, con tutti i suoi paradossi ed i suoi chiaroscuri, che, se ci si mette, alla fine si può arrivare e mettere il Sistema in grave difficoltà, sino ad arrivare, a Dio piacendo, alla vittoria. Quella della democrazia diretta e plebiscitaria, è l’unica strada percorribile per stravolgere uno stato di cose ad oggi divenuto insopportabile, in Francia, come in Italia, come nell’Europa intera. Prima ce ne renderemo conto e meglio sarà. Per tutti.
UMBERTO BIANCHI
domenica 14 maggio 2017
venerdì 12 maggio 2017
giovedì 11 maggio 2017
DA PARTE DI YOSHUA
Matteo 5
33 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; 34 ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; 35 né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. 36 Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37 Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.
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