giovedì 20 dicembre 2018

La moto che va "ad acqua": una soluzione artigianale a un problema globa...

L'Epico ed il Fantastico - Silvana De Mari

Legionarul Ion Gavrilă Ogoranu, in lupta cu ciuma IUDEO-comunista.

Mari Români: Ion Antonescu

Mari Români: Ion Antonescu

Voyage autour de ma chambre

L’ITALIA, .................................... DAL 1945 AI GIORNI NOSTRI


Lara Jacobs Rigolo - BATONS EN EQUILIBRE / LE PLUS GRAND CABARET DU MONDE

mercoledì 19 dicembre 2018

Voyage autour de ma chambre

Voyage autour de ma chambre

Il voto italiano al Global Compact for Refugees. Fatevi delle domande, e datevi delle risposte…..

Il voto italiano al Global Compact for Refugees. Fatevi delle domande, e datevi delle risposte…..

New thermoelectric pipes generate electricity from waste heat #DigInfo

COME SI CERCA DI SPAVENTARE GLI ITALIANI

COME SI CERCA DI SPAVENTARE GLI ITALIANI 

QUELLO CHE IN ITALIA NON DICONO SU MARIO DRAGHI

Qual ´e´la fregatura del Global Compact (per i rifugiati)

Epistemologia e storiografia Camillo Berneri l'ingenuo libertario.....

martedì 18 dicembre 2018

Nobel 2018: "Così abbiamo capito come battere il cancro"

https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2018/12/05/news/nobel_medicina_2018-213474257/?fbclid=IwAR2Qiaz4P7gnrxaD77_3Rlw_BirVooihwNhVngkUOiJXKtRyi1ZtNEGxXGs

Discovery scence - Alieni e le piramidi.flv

Machu Picchu, la Città degli Dèi


Mullins' NEW HISTORY

Colombo e la Bufala della Terra Piatta - Passatoscopio#04 - CURIUSS

CARTELLI,SCRITTE E INSEGNE DIVERTENTI!!!

COME FARSI UNA PENSIONE CON UNA "IMPRESA" FINTA! (Teorie e tecniche)

Onu approva il Global Compact sui rifugiati. Anche l'Italia vota a favore

Onu approva il Global Compact sui rifugiati. Anche l'Italia vota a favore

Nuccio Ordine – Filosofia e Teologia in Giordano Bruno

Nuccio Ordine – Filosofia e Teologia in Giordano Bruno

Matteo Salvini ci ha preso in giro?

Padrelardo Importanza della Comunicazione Ruolo fondamentale della Geo...

Turismo e bunker di Sicilia..valorizziamoli

Torna su La Sicilia del 2 dicembre scorso la questione del "gigante di pietra",ovvero il faro di Capo Murro di Porco al Plemmirio (Siracusa), "svenduto e per fare cassa" alla imprenditoria privata nel 2016. 
Con quel passaggio di mano di una struttura,prima militare, si alienava l'utilizzo di un bene pubblico concedendolo in concessione per la ristrutturazione in resort privato ed oggi,a più di due anni di distanza,sono riesplose le polemiche per il guasto ambientale irreparabile che verrebbe causato alla Riserva marina del Plemmirio. 
Parto da questa vicenda per
riallacciarmi ad un mio intervento (del luglio 2016) sull'argomento, teso ad ottenere un riconoscimento legislativo della valenza storico-archeologica militare dei bunker e delle fortificazioni della II Guerra mondiale, nota di cui riporto una parte : 
..."Ma,grazie  alla ospitalità delle testate che volessero pubblicare,vorrei integrare quanto sopra (la vicenda del Faro) con una indispensabile aggiunta : il recupero e la apertura al pubblico della Batteria costiera Lamba Doria,che sovrasta il faro stesso ed il cui sito occupa una porzione d’altura del Plemmirio di circa 48 mila mq nella parte meridionale della Penisola della Maddalena interamente di proprietà del demanio pubblico dello Stato (ramo marina) e con una quota che va da  20 a 34 metri  sul livello del mare. (fonte lanota7.it). 
La poderosa opera di fortificazione antinave,realizzata negli anni '30 e messa fuori uso dai commandos inglesi la notte del 9 luglio 1943 per proteggere lo Sbarco alleato, è stata (per quanto possibile) sollevata dal degrado e dall'oblio in cui si trovava dalla meritoria opera della Associazione Lamba Doria,nel tentativo di non far perdere le tracce residue di quei tragici eventi storici. Meta tuttora di escursioni di appassionati di archeologia militare,non è che "se la passi bene" in quanto a manutenzione e sfruttamento delle potenzialità. 
Pensate se questi poderosi bunker venissero rimessi in condizione di agibilità con la pulizia del terreno circostante ed il ripristino dei camminamenti e delle piazzole di fuoco...si potrebbero realizzare "ricostruzioni teatrali o telematiche tridimensionali di scene di guerra e di vita militare",sul modello già intuito ed attuato (in parte) a Catania al Museo dello Sbarco grazie alla genialità (per quanto mi risulta) dell'architetto Gaspare Mannoia.
Collegata al palcoscenico sul mare che vuole realizzare il giovane imprenditore, la Batteria Lamba Doria sono certo costituirebbe un formidabile motivo di attrazione per appassionati di archeologia militare e (molto più numerosi) dei cultori del bello.
La visione,dall'alto del bunker di comando,è qualcosa di paradisiaco...provare per credere".

E non era certo l'unica,nel passato avevo perorato la "causa" della Batteria Margottini di Capo Alì che,come posizione e capacità di riutilizzo turistico,è tutt'ora qualcosa di favoloso (ne volevano fare un ristorante)..
Così come (nel tempo) strepitai (inutilmente) su poche testate disponibili per gli sconsiderati abbattimenti di bunker (da quelli di Piazza Europa a Catania a quello sulla SS124 o del Plemmirio a Siracusa e via di seguito..).
Ben prima della realizzazione del Museo dello Sbarco, unico esempio positivo di quel periodo (fortemente voluto dallo attuale Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci), pregai alcuni politici in auge (ed ancor più quelli alla opposizione,a me parzialmente vicini ideologicamente) di salvaguardare e sfruttare un altro sito eccezionale di fortificazioni presenti a Catania : quelli della Stazione ferroviaria.Bunker integrati dalle piazzole della antiaerea e posti direttamente a picco sul mare.
Facevano opera unica con quelli già citati di Piazza Europa che vennero "fatti sparire" per creare il redditizio "porticciuolo turistico"..erano favolosi,mi ci infilavo dentro (da ragazzino monello) attraverso gli ingressi sulla scogliera e due avevano persino un accesso protetto dal mare con un mini molo compreso. Ricordo,mi sia permessa la disgressione,che una volta io ed altri "picciriddi" trovammo persino casse di sigarette di contrabbando "posteggiate" e,prudentemente,ce la filammo !!
Potrei aggiungere ancora molte altre memorue relative allo argomento ma credo sia ora di venire al sodo..
Oggi la Legge regionale 12 luglio 2018, n. 12. sulla valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Prima e della Seconda guerra mondiale permette di fare qualcosa di utile per questi manufatti che hanno visto sangue e bombe..
Sono cambiati i tempi,io "esploravo" perché..
"Già da bambino,vivendo e crescendo (anni ’50-’60) tra Catania,Messina e pure ad Alì Marina ed avendo una naturale predisposizione alla esplorazione di bunker e fortificazioni varie,mi resi conto che qualcosa di serio dovesse essere accaduto da quelle parti,visto che i segni della guerra erano evidenti pure ad un poppante e che i più grandi di età rispondevano con una certa difficoltà alle domande su cosa fosse avvenuto in quel periodo.Divenuto ragazzino e giovanotto nel decennio successivo (1970-80), ed avendo maturato una fortissima inclinazione politica,desideravo rivalutare (politicamente) i fatti ed il comportamento dei soldati italiani durante la Battaglia di Sicilia"...
Quindi,da "cane sciolto",e non essendo un ricercatore storico in senso scientifico, non avevo foto,documentazioni scritte delle tantissime testimonianze orali raccolte,indicazioni precise sui posti che visitavo. 
Oggi,per fortuna è diverso : storici,appassionati organizzatissimi e di una competenza impressionante:
libri,saggi,articoli,conferenze,
ricostruzioni storiche e quant'altro..
i gruppi sui social credo siano più esperti in materia dei "professoroni" che pontificano sulle radiotelevisioni generaliste !!
Personalmente,quasi 70enne,non intendo certo recedere dal mio impegno su questa tematica (secondo le mie modestissime possibilità e capacità) ma spero proprio che,grazie alla robusta pressione ed alla costanza degli appassionati,finalmente (avendo una legge apposita) si possa passare dalle parole ai fatti !!

Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello
 

di cui non si parla:

Link all’intervista fatta in diretta FB da Tony Sabry ad Alex d’Esposito su scie chimiche ed altri argomenti di cui non si parla:



Link ad intervista (sintesi con volto nascosto) fatta a TeleNuova (Scafati) ad un professore, un biologo e un ingegnere su scie chimiche ed altri argomentiscottanti:


lunedì 17 dicembre 2018

Global Compact: un patto per l’invasione di massa

Global Compact: un patto per l’invasione di massa

Uriel da Costa

La truffa delle Banche - R.I.P. Enrico Caldari: LA MORTE SOSPETTA 2018

Uriel da Costa e l’Exemplar humanae vitae

Uriel da Costae l’Exemplar humanae vitae

Girolamo Savonarola - lezione magistrale di Giancarlo Garfagnini

Girolamo Savonarola - lezione magistrale di Giancarlo Garfagnini

GLOBAL COMPACT? NO GRAZIE!

Il tempo nell'universo. Roberto Trotta, astrofisico

�� DIFENDIAMO I NOSTRI ULIVI MILLENARI

Il 10 maggio 2016 l’avv. Marco Mori incontra Luigi Di Maio...

Le criticità dei vaccini - Prof. Giulio Tarro

Obbligo vaccini: una manovra

Obbligo vaccini: una manovra......!!!

Megalithic Greece Second Part

Il ritorno alla lira

«Quando l'interesse è usura?». «Sempre!». «Perché?» ...

L´Europa e´al capolinea

un “incapace”

Povero Antonio, martire ueista forzato..

Premetto una preghiera sentita per evitare equivoci : tutti siamo dispiaciuti per la tragica morte di Antonio Megalizzi ma,almeno in Chiesa,non se ne faccia un martire dello UEismo come già si celebra sui media ueisti. Rispetto per le sue idee,ma pure per la "verità" degli altri, è necessario dimostrare se se ne vuole celebrare dignitosamente "vita ed opere".
Questo sfortunato giovane,assieme alle altre vittime,si è trovato casualmente a Strasburgo nel posto e nel momento sbagliato (come tutte quelle di tutti gli attentati terroristici,in qualsivoglia parte del mondo).. non è un "martire" di una causa (l'UEismo) per la quale non si è certamente sacrificato.  
Credeva nella Unione Europea e lavorava "per spiegarla e migliorarla" ? 
Buon per lui e per quelli (giovani e meno giovani) che ritengono l'Europa Unita un paradiso terrestre con qualche piccola stortura..
Peccato però che ci siano in Europa decine di milioni di sudditi forzati (mai sono stati effettuati referendum collettivi che abbiano sancito la entusiastica volontà degli europei a far parte della UE) che pensano esattamente l'opposto di quello che ci hanno detto pensasse Antonio sulle istituzioni comunitarie : più o meno il peggio del peggio !!
Inutile spiegare come e perché si è nemici giurati di questa dittatura tecnofinanziaria chiamata UEismo,non è questa l'occasione adatta.. è però quella in cui è necessario sottolineare lo sciacallaggio della politica ueista (e dei media collegati e sodali) che ha sfruttato il tragico evento per cercare di risollevare le scarse sorti dello ueismo messe a dura prova dai venti di rivolta contro Bruxelles che spirano tra le fasce popolari in Francia ed in altri stati.
Leggo,quasi con sgomento,di paragoni arditi tra lo sfortunato Antonio ed "i ragazzi del '99", quelli delle "5 giornate di Milano" e quelli delle "4 di Napoli",
passando pure per l'immancabile "lotta al nazifascismo".. Ai funerali sara suonato l'Inno alla Gioia di cui si è abusivamente appropriato la UE per allietare "urbi et orbi" la comunità dei paesi sottomessi..
Manca soltanto (non è detto che non arrivi) la beatificazione fatta da Bergoglio ed avremo il primo protomartire ueista nostrano fabbricato mediaticamente e pure contrariamente (lo spero) alla sua volontà di giovane serio,intelligente e che non voleva morire ammazzato per un Juncker !!

p.s. ma se una delle vittime fosse risultata schierata tra i "populisti ed euroscettici" (o,peggio, tra i nemici giurati dello UEismo) come pensate sarebbe stata catalogata dagli ueisti di cui sopra ??
Dubbi io non ne ho.."era simpatizzante dell'Isis ed è morta per fuoco amico,ben le sta" !!

Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello

Giordano Bruno - lezione magistrale di Marco Matteoli

UN’ANALISI STRATEGICA SUL POPULISMO.


Sono tra quelli che, senza remore di sorta, considera quella del Ministro
dell’Interno Salvini, durante il suo ultimo viaggio nel Vicino Oriente, in visita alle
nostrane truppe inquadrate nella locale missione Unifil, al confine tra Israele e
Libano, una uscita sicuramente poco felice. Il dire che quella degli Hizbollah sia
una formazione terroristica, ci pare una forzatura ed una inesattezza
macroscopica, non confortata, tra l’altro, da alcun fatto che possa orientarci in
tale direzione.
Anzi. In tempi recentissimi Hizbollah si è attivamente impegnato a contrastare il
terrorismo stragista qaedista, sponsorizzato ed appoggiato a fasi alterne,
proprio da quell’ambiguo “fronte occidentale” (Usa, Gran Bretagna, Francia,
Israele...sic!) tanto lesto nell’additare quali terroristi agli occhi del mondo,
coloro che non si allineano ai loro desiderata strategici, quanto altrettanto lesto
nell’abbandonare certo bon ton, per imporre “manu militari” le proprie scelte
strategiche, con tutti i disastrosi annessi politico-militari, come nel caso delle
“primavere arabe” e del conflitto siriano.
Non solo. In quell’intricato puzzle di confessioni religiose e politiche che è ed è
sempre stato il Libano, Hizbollah è riuscito ad attrarre attorno a sé una serie di
attori politici e di consensi provenienti dai più disparati settori politici e

religiosi, incluso quello cristiano. Questo, grazie ad una solida struttura politico-
militare che, oltre a riuscire a tener testa e ad infliggere delle sonore lezioni sul

campo a quello che, sino a poco tempo fa, sembrava un esercito invincibile,
ovverosia lo Tsahal Israeliano, è divenuto con il tempo, una garanzia di ordine e
stabilità anche nel vespaio libanese. E questo ha probabilmente infastidito chi
avrebbe voluto lasciare il Libano, in uno stato di semi perenne caos e pertanto
facilmente manovrabile ed indirizzabile, a seconda delle occasioni del momento.
Senza ulteriormente addentrarci in analisi che ci porterebbero molto lontano,
permane il fatto di un’uscita sicuramente poco attenta al locale contesto
geopolitico e che sembra esser stata fatta, con il preciso intento di elargire un
contentino mediatico ai “soliti noti”. Quale che sia la motivazione che sta alla
base di questa ed altre simili dichiarazioni, da parte di ambienti e personaggi
riconducibili ad aree antagoniste, si è scatenata una ridda di polemiche sul
personaggio Salvini, più o meno accusato, a vario titolo, di essere filo questo,
piuttosto che filo quello, oppure di non esser stato coerente con determinati

canoni di pensiero identitario e via dicendo e già qualcuno parla di “delusione” e
così via...
Arrivati a questo punto, però, andrebbe chiarito in modo esaustivo e senza
riserve, quello che rappresenta il punto nodale dell’intera “vexata quaestio”.
Pensare che un personaggio come Matteo Salvini possa essere associato ad un
qualsivoglia parametro ideologico, nel nome di una di quelle classiche
operazioni copia-incolla, con le quali, sino a poco tempo fa, si cercavano di
incasellare e delimitare situazioni e personaggi, è follia pura e dimostra
solamente che, poco o nulla si è capito della vera essenza del Populismo.
Come abbiamo già avuto modo di illustrare, il termine “Populismo” non è
indicativo di una specifica costruzione ideologica, bensì di uno stato d’animo, di
una modalità di azione politica, che fa unicamente leva sul malcontento delle
masse verso le elites economiche e politiche di un dato paese. Rappresentando
tutte e nessuna ideologia in particolare, il Populismo può essere di essere di
destra o di sinistra, di matrice liberista o socialista, o tutte le cose assieme. Esso
è liquido, come la odierna società Post Moderna. Sa interpretare, adeguare e
piegare il cieco risentimento delle masse a quelle che possono essere le
opportunità di quel momento ed, in quanto “liquido”, superare e vanificare
qualsiasi linea guida, senza temere di ricevere accuse di revisionistica
incoerenza da chicchessia.
Cercare, pertanto, di collocare un Salvini o un Di Maio in un ambito ideologico di

“destra” o di “sinistra” è una operazione che non ha alcun senso politico-
ideologico. Ne ha, invece, quando all’indomani di determinate scelte, si possano

andare a palesare conseguenze tali da incidere sugli equilibri interni di un paese,
senza che si riesca a compensare adeguatamente, quanto poco prima provocato.
Il Populismo può allora rivelare tutta la sua inaspettata fragilità, vanificando la
sua azione politica, sino a scomparire. Ed è un po’ quello che è accaduto con la
storia di tutti i Populismi...
Il rischio è sempre alle porte, la vicenda dell’Uomo Qualunque di Giannini o del
Poujadismo francese dovrebbero esser di monito. Ed allora, il compito del
presente e del futuro per tutti gli uomini “di buona volontà”, animati da una
visione completa ed organica del mondo, è quella di cercare di penetrare,
contaminare di sé e delle proprie idee, con certosina pazienza, i nuovi contesti
politici che ora vanno affermandosi. Senza dimenticare, però, i limiti ed i rischi
che una simile operazione può comportare, determinati dalla costitutiva fragilità

politico-ideologica di certi contesti e dalla ancora insuperata capacità di
reazione del Globalismo e dei suoi vari emissari.
D’altronde, stavolta, la sfida va facendosi via via, sempre più chiara e netta. Il
Globalismo da una parte, con tutti i suoi infiniti ed infidi tentacoli, il Fronte delle
coscienze Identitarie e Sovraniste dall’altra, che va muovendo i suoi primi
confusi passi, in direzione di una sua più completa e comprensiva presa di
coscienza e strutturazione...una ineludibile sfida per chiunque sia animato da
senso di giustizia e da volontà di ribellione. Una sfida che, come tutte le sfide,
vista la posta stavolta in giuoco, presenta i propri inevitabili rischi, di cui bisogna
prender coscienza sin dall’inizio, proprio per evitare di incorrere in confusioni e
sviste che, altro non fanno che allontanarci dallo scopo primario di questa nostra
azione politica, rappresentato dalla lotta e dalla definitiva sconfitta del mostro
Globalista.
UMBERTO BIANCHI

Sionismo e arabi 1882-1948: A Study of Ideology

Sionismo e arabi 1882-1948: A Study of Ideology 

Valerio Malvezzi - Io sto con gli imprenditori

giovedì 6 dicembre 2018

Caro KRASNOV MA TU NON CONOSCEVI GLI INGLESI? di Giorgio Vitali

Pucciarelli - Vitali - Dall'operazione Barbarossa (difesa preventiva) al...

Politikamente korretto FINE Avventure di Don Meslier, 1664 1729; Domo...

Lussemburgo, trasporti pubblici gratis a partire dall'estate

Peru traces of an ancient civilization

RICORDIAMO IL PROF. VITTORIO MARCHI

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La fine della UE

BOLSCEVISMO a partire dal MOSÈ a LENIN

Amazing archaeological complex Sahasralinga

Global Compact

Patto per l'immigrazione di massa

Breve ricordo di Lorenzo Pastore Danni di abuso da parte di Industria f...

Francia e Spagna in rivolta: in arrivo una rivoluzione antiliberista

mercoledì 5 dicembre 2018

Turismo e bunker di Sicilia..valorizziamoli

Torna su La Sicilia del 2 dicembre scorso la questione del "gigante di pietra",ovvero il faro di Capo Murro di Porco al Plemmirio (Siracusa), "svenduto e per fare cassa" alla imprenditoria privata nel 2016. 
Con quel passaggio di mano di una struttura,prima militare, si alienava l'utilizzo di un bene pubblico concedendolo in concessione per la ristrutturazione in resort privato ed oggi,a più di due anni di distanza,sono riesplose le polemiche per il guasto ambientale irreparabile che verrebbe causato alla Riserva marina del Plemmirio. 
Parto da questa vicenda per
riallacciarmi ad un mio intervento (del luglio 2016) sull'argomento, teso ad ottenere un riconoscimento legislativo della valenza storico-archeologica militare dei bunker e delle fortificazioni della II Guerra mondiale, nota di cui riporto una parte : 
..."Ma,grazie  alla ospitalità delle testate che volessero pubblicare,vorrei integrare quanto sopra (la vicenda del Faro) con una indispensabile aggiunta : il recupero e la apertura al pubblico della Batteria costiera Lamba Doria,che sovrasta il faro stesso ed il cui sito occupa una porzione d’altura del Plemmirio di circa 48 mila mq nella parte meridionale della Penisola della Maddalena interamente di proprietà del demanio pubblico dello Stato (ramo marina) e con una quota che va da  20 a 34 metri  sul livello del mare. (fonte lanota7.it). 
La poderosa opera di fortificazione antinave,realizzata negli anni '30 e messa fuori uso dai commandos inglesi la notte del 9 luglio 1943 per proteggere lo Sbarco alleato, è stata (per quanto possibile) sollevata dal degrado e dall'oblio in cui si trovava dalla meritoria opera della Associazione Lamba Doria,nel tentativo di non far perdere le tracce residue di quei tragici eventi storici. Meta tuttora di escursioni di appassionati di archeologia militare,non è che "se la passi bene" in quanto a manutenzione e sfruttamento delle potenzialità. 
Pensate se questi poderosi bunker venissero rimessi in condizione di agibilità con la pulizia del terreno circostante ed il ripristino dei camminamenti e delle piazzole di fuoco...si potrebbero realizzare "ricostruzioni teatrali o telematiche tridimensionali di scene di guerra e di vita militare",sul modello già intuito ed attuato (in parte) a Catania al Museo dello Sbarco grazie alla genialità (per quanto mi risulta) dell'architetto Gaspare Mannoia.
Collegata al palcoscenico sul mare che vuole realizzare il giovane imprenditore, la Batteria Lamba Doria sono certo costituirebbe un formidabile motivo di attrazione per appassionati di archeologia militare e (molto più numerosi) dei cultori del bello.
La visione,dall'alto del bunker di comando,è qualcosa di paradisiaco...provare per credere".

E non era certo l'unica,nel passato avevo perorato la "causa" della Batteria Margottini di Capo Alì che,come posizione e capacità di riutilizzo turistico,è tutt'ora qualcosa di favoloso (ne volevano fare un ristorante)..
Così come (nel tempo) strepitai (inutilmente) su poche testate disponibili per gli sconsiderati abbattimenti di bunker (da quelli di Piazza Europa a Catania a quello sulla SS124 o del Plemmirio a Siracusa e via di seguito..).
Ben prima della realizzazione del Museo dello Sbarco, unico esempio positivo di quel periodo (fortemente voluto dallo attuale Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci), pregai alcuni politici in auge (ed ancor più quelli alla opposizione,a me parzialmente vicini ideologicamente) di salvaguardare e sfruttare un altro sito eccezionale di fortificazioni presenti a Catania : quelli della Stazione ferroviaria.Bunker integrati dalle piazzole della antiaerea e posti direttamente a picco sul mare.
Facevano opera unica con quelli già citati di Piazza Europa che vennero "fatti sparire" per creare il redditizio "porticciuolo turistico"..erano favolosi,mi ci infilavo dentro (da ragazzino monello) attraverso gli ingressi sulla scogliera e due avevano persino un accesso protetto dal mare con un mini molo compreso. Ricordo,mi sia permessa la disgressione,che una volta io ed altri "picciriddi" trovammo persino casse di sigarette di contrabbando "posteggiate" e,prudentemente,ce la filammo !!
Potrei aggiungere ancora molte altre memorue relative allo argomento ma credo sia ora di venire al sodo..
Oggi la Legge regionale 12 luglio 2018, n. 12. sulla valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Prima e della Seconda guerra mondiale permette di fare qualcosa di utile per questi manufatti che hanno visto sangue e bombe..
Sono cambiati i tempi,io "esploravo" perché..
"Già da bambino,vivendo e crescendo (anni ’50-’60) tra Catania,Messina e pure ad Alì Marina ed avendo una naturale predisposizione alla esplorazione di bunker e fortificazioni varie,mi resi conto che qualcosa di serio dovesse essere accaduto da quelle parti,visto che i segni della guerra erano evidenti pure ad un poppante e che i più grandi di età rispondevano con una certa difficoltà alle domande su cosa fosse avvenuto in quel periodo.Divenuto ragazzino e giovanotto nel decennio successivo (1970-80), ed avendo maturato una fortissima inclinazione politica,desideravo rivalutare (politicamente) i fatti ed il comportamento dei soldati italiani durante la Battaglia di Sicilia"...
Quindi,da "cane sciolto",e non essendo un ricercatore storico in senso scientifico, non avevo foto,documentazioni scritte delle tantissime testimonianze orali raccolte,indicazioni precise sui posti che visitavo. 
Oggi,per fortuna è diverso : storici,appassionati organizzatissimi e di una competenza impressionante:
libri,saggi,articoli,conferenze,
ricostruzioni storiche e quant'altro..
i gruppi sui social credo siano più esperti in materia dei "professoroni" che pontificano sulle radiotelevisioni generaliste !!
Personalmente,quasi 70enne,non intendo certo recedere dal mio impegno su questa tematica (secondo le mie modestissime possibilità e capacità) ma spero proprio che,grazie alla robusta pressione ed alla costanza degli appassionati,finalmente (avendo una legge apposita) si possa passare dalle parole ai fatti !!

Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello

Perquisite sedi Deutsche Bank per riciclaggio. Quando un giretto nella BCE?

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Stefano Zamagni "L'economia civile oltre il neostatalismo e il neoliberi...

08 Vittorio Marchi B

CORNELIU ZELEA CODREANU