martedì 31 gennaio 2023
domenica 29 gennaio 2023
sabato 28 gennaio 2023
venerdì 27 gennaio 2023
giovedì 26 gennaio 2023
mercoledì 25 gennaio 2023
martedì 24 gennaio 2023
domenica 22 gennaio 2023
sabato 21 gennaio 2023
venerdì 20 gennaio 2023
The National-Socialist Revolution (archivio storico)
La rivoluzione che abbiamo fatto è completa. Ha influenzato e completamente riformato tutti gli aspetti della vita pubblica. Ha completamente cambiato e ricostruito i rapporti tra gli individui così come l'atteggiamento delle persone verso lo Stato e verso altre questioni esistenziali. In effetti, è stata la svolta di una nuova Weltanschauung. Dopo 14 anni di opposizione poteva usare il potere per cui aveva combattuto per imprimere alla nazione tedesca un nuovo spirito nazionale. Tutto ciò che è accaduto dal 30 gennaio 1933 è l'espressione visibile di questo processo rivoluzionario. La rivoluzione, tuttavia, non è iniziata qui. Finì solo in questo modo. Era la lotta esistenziale di una nazione che, con il suo stile di vita tradizionale e le sue visioni antiquate, era prossima al collasso.
Le rivoluzioni seguono il proprio schema e le proprie dinamiche. Una volta superato un certo punto della loro evoluzione sono al di fuori del controllo umano e seguono esclusivamente le leggi secondo le quali sono nate. È la natura di ogni vera rivoluzione che sappia solo fare o morire, senza scendere a compromessi.
O intende avanzare fino al suo obiettivo, nel qual caso durerà e durerà, oppure si accontenta di successi poco convinti, nel qual caso sarebbe meglio se non iniziasse mai. Le rivoluzioni non sono mai una questione di mera politica, ma raggiungono tutti i campi della vita umana. Colpiscono l'economia così come l'arte e le scienze. Questa è politica in un senso più alto del senso comune.
Ogni rivoluzione ha la sua tendenza, un obiettivo che stabilisce e persegue con sforzi appassionati. Non si fermerà prima che questo obiettivo sia raggiunto e una volta raggiunto veglierà gelosamente sulla sua crescita e sicurezza. In questo caso, tuttavia, la parola "tendenza" significa molto di più di ciò che viene trasmesso nel senso banale della parola. Una tendenza in quanto tale non è né buona né cattiva e può essere affermata o negata. Ciò che è decisivo è il suo obiettivo. Se l'obiettivo è magnifico, allora la tendenza condividerà questa magnificenza. Se l'obiettivo è insignificante, la tendenza svanirà fino a diventare un mero fantasma. Le rivoluzioni che determinano un cambiamento storico di dimensioni immense rivelano una tendenza di pari grandezza. Deve essere accettato se la rivoluzione è accettata. Ciò significa che chiunque si oppone alla tendenza, si oppone alla rivoluzione e prima o poi sarà annegato nel suo vortice.
Lo scopo della nostra rivoluzione è quello di unire il popolo tedesco come nazione. Per un periodo di più di 2000 anni tutti i tedeschi giusti desiderarono ardentemente il completamento di questo processo. Molte volte hanno cercato di raggiungere questo obiettivo con mezzi legali, ma tutti questi sforzi sono stati vani. Il successo arrivò solo dopo un'appassionata esplosione di sentimenti nazionali. Fu un'eruzione spontanea e mozzafiato che divenne più selvaggia quanto più a lungo fu trattenuta con dighe artificiali. Quello che non era possibile e nemmeno voluto in alto, lo abbiamo portato a termine dal basso. Un tempo la nazione tedesca era la nazione più disorganizzata del mondo, dissolta nei suoi elementi e quasi atomizzata da partiti e opinioni politiche. La Germania non ha avuto alcuna influenza nella politica mondiale. Dal 1918 era disarmato e non aveva alcuna volontà di opporsi alle altre nazioni. Questa nazione tedesca sorse quindi in una manifestazione unica di un potente credo nazionale e portò a termine un'unificazione che solo poche persone ritenevano possibile. Altri l'avevano sorriso e l'avevano definito altamente improbabile o contro ogni esperienza e precedente storico.
Oggi non possiamo ancora valutare l'importanza storica di questo processo di crescita insieme di una nazione. Anche se abbiamo preparato il terreno per questo processo, ora ci troviamo di fronte ad esso con ammirazione e senza alcuna conoscenza cosciente della sua grandezza e della sua importanza per il futuro. Attraverso la nostra rivoluzione abbiamo superato il passato impotente della Germania: la nazione tedesca si è ritrovata in questa rivoluzione che ha aggiunto un nuovo tratto alla natura tedesca. Non sarà mai più possibile parlare della Germania senza tener conto di questa rivoluzione.
Se rimaniamo forti, le persone rimangono forti. Come nazione siamo al sicuro fintanto che il partito rimane fermo e forte. Ma non dobbiamo aspettare un miracolo: i miracoli in questo senso non accadono. Piuttosto sono causati dall'idealismo, dai sacrifici e dalla devozione. Il nostro slogan oggi è lo stesso di ieri e di sempre: March On! Se siamo fiduciosi del nostro potere, allora gli altri possono fare ciò che vogliono mentre costruiamo la nostra creazione, il Reich!
DR. GOEBBELS
fonte traduzione da
https://nseuropa.blogspot.com/2023/01/the-national-socialist-revolution.html
giovedì 19 gennaio 2023
mercoledì 18 gennaio 2023
martedì 17 gennaio 2023
domenica 15 gennaio 2023
sabato 14 gennaio 2023
venerdì 13 gennaio 2023
Brasilia, bis di Washington
Premetto : confesso di non aver ancora ben capito le reali motivazioni di quanto avvenuto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021. Tantomeno quali fossero le (sicure) responsabilità di Trump nella organizzazione della protesta e che tipo di limiti la stessa dovesse assumere. In definitiva : come doveva finire ? Negli avvenimenti storici solo dopo centinaia di anni, a passioni (parzialmente) sopite, si può riuscire a dare risposte ai "quesiti" sollevati dagli eventi di riferimento. E neppure è detto ci si riesca quando le "fonti" siano accreditabili solo ad una parte, quella dei "vincenti". Si sa benissimo, data la natura umana, come tutti sono disponibili a "saltare sul carro del vincitore", ieri, oggi .. e domani.
giovedì 12 gennaio 2023
Rifiutare il Rifiuto di Giuseppe Altieri (archivio)
Rifiutare il Rifiuto
di Giuseppe Altieri
Contro inceneritori ed Ecomafie: decalogo per un tam tam dalla base.
Le Multinazionali Petrolchimicoagrofarmaceuticogm producono ogni giorno milioni di
tonnellate di “imballaggi nocivi ed inquinanti” per merci da esse stesse prodotte e spesso
commercializzate in supermarkets essenzialmente “pornografici”, capannoni industriali
dispersi nelle migliori terre della nostra ex-penisola felice, come di tutto il Mondo. Prodotti
industriali contenenti spesso altre sostanze tossiche, come pesticidi, solventi, coloranti,
profumi e sapori artificiali, oltre 30.000 sostanze di sintesi immesse nell’ambiente che si
BIOACCUMULANO negli alimenti e nelle catene alimentari, come le diossine e i metalli
pesanti da incenerimenti dei rifiuti, in una spirale tossicologica pericolosissima. “Cibus in
primis”, dicevano i Romani antichi, ma oggi acquistiamo più plastica che alimenti, vittime di
un bordello multicolore che chiamiamo “scaffale” dove ci soffermiamo a “scegliere” tra
prodotti quasi tutti uguali, ovvero contenenti gli stessi 10 ingredienti che compongono il
90% dell’alimentazione umana moderna (alla faccia della biodiversità e della salute),
travestiti in mille proposte oscene, spesso pubblicizzate da nude top models televisive con
le tette (e non solo) di plastica. La stragrande maggioranza dei rifiuti mondiali proviene
infatti dalle confezioni alimentari e bottiglie di plastica, tossica e pericolosa, contenenti
“cibi” che poco hanno a che fare ormai con gli “alimenti” per la "nutrizione" umana e dei
nostri cari animali domestici massacrati dai "croccantini". Nella disconnessione totale del
pensiero riflessivo e dell’intelligenza umana, manipolati dalla società dell’alta velocità,
senza più spazi per l’emozione (neanche il tempo di baciar tua figlia prima che si
addormenti, mentre butti 4 ore al giorno alla televisione che ti rincoglionisce), arriva il
giorno che le immondizie sommergono le città… Non appena si ferma il servizio di
“spostamento” dell’inquinamento nelle “Isole Ecologiche”, termine irritante per definire
discariche di porcherie di ogni genere, visitate da scolaresche che pensano magari di
andare a respirare un pò di aria pura, o, peggio, verso gli Inceneritori, artificiosamente
definiti “Termovalorizzatori”, in realtà niente altro che “Termodegradatori” e
Cancrogeneratori. Un "Servizio" che costa almeno 20 €/tonnellata dei “nostri” soldi per le
Ecomafie locali di qualsiasi colore, violente o non violente, le quali in ogni caso, smaltendo
i rifiuti, ci uccidono lentamente a piccole dosi ed “autoalimentano” lo stesso sistema che li
produce... Fino a lucrare records di oltre 200 € per tonnellata di Eco “Balla” prodotta e
smaltita… ovvero incenerita, polverizzata e disciolta nell’ambiente e nel nostro
sangue. Uno dei grandi affari del secolo, unito alla cosiddetta “termo-valorizzazione”,
ovvero l'incenerimento con produzione di diossine e nanoparticelle. E, purtroppo, il
Bioaccumulo di sostanze tossiche dipende poco dal livello di emissioni di Diossine, bensì,
soprattutto, dalla naturale tendenza da parte degli organismi viventi di concentrarle nelle
loro cellule. Impianti fino ad oggi finanziati col 6% delle bollette Enel, che doveva esser
destinato in realtà alle energie rinnovabili pulite, solare, fotovoltaica, eolica... Migliaia di
Megawatt bruciati nel vento.
Pubblico o privato che sia, più o meno filtrato, l’inquinamento non biodegradabile lo
puoi solo “spostare”. Un offesa al Dio Sole che ci punisce oggi duramente con le ”Dio-
ossine”. Per le Multinazionali, che continuano ad estrarre petrolio e produrre plastiche e
altre porcherie di sintesi chimica, i rifiuti sono una risorsa “economicamente rinnovabile”:
più ne bruciamo più loro ne producono, mentre diossine ed altre porcherie rimangono
nell’ambiente per sempre, ecologicamente non degradabili rispetto ai tempi biologici del
Pianeta Terra (ad esempio nel Pacifico c'è un’isola di 2.000 km di plastica galleggiante
proveniente dagli USA… e getta). Finchè non arriva il momento, ormai passato da un bel
pezzo a dire il vero, in cui l’ecologia diventa l’unica forma di economia. O, se volete,
all’inverso, il momento in cui “nulla è ecologico se non è anche economico”, tutto incluso,
ovviamente, compresi i costi delle malattie che hanno raggiunto l’80% dei bilanci Regionali
e Nazionali.
Vita ammalata in un Pianeta ammalato.
Il saccheggio delle risorse non rinnovabili... è ormai rinnovabile ancora per poco. Siamo
nella merda fino al collo, grazie anche al lavoro “sporco” di finti ecologisti sovvenzionati
dallo stesso sistema che dicono di voler contrastare… nel famoso “gioco delle parti”, tanto
caro a Pirandello. E allora la Madre Terra, Dea Universale che ci partorisce, da tempo ci
vomita addosso una compassione disperata. Attraverso cancri e altre malattie
degenerative, prodotti ultimi della nostra autodistruzione inconsapevole, meccanismo
perfetto (com’è la natura) per ridurre velocemente la popolazione umana, innaturale nei
suoi comportamenti, al fine di preservare la capacità di nutrire tutte le specie degli esseri
viventi, “Homo ecologicus” incluso, ovviamente, scongiurando l’ennesima estinzione.
L’evoluzione umana è retrogradata dall’Homo sapiens all’Homo economicus gerarchicus
e potrà evolversi esclusivamente verso l’Homo ecologicus; e sicuramente oggi assistiamo
all’estinzione per avvelenamento di molti “ignoranti” e/o inconsapevoli, che non riescono a
salire sull’Arca di Noè... che non ammette troppi errori. Pensate, però… siamo 8
miliardi. Se ci comportassimo in maniera ecocompatibile, diffondendo tecnologie
disponibili da almeno 40 anni, potremmo essere almeno in 15 miliardi, con la metà degli
attuali consumi energetici e alimentari del Pianeta, ovvero gli sprechi del “consumismo” o,
se preferite del Capitalismo che ha consumato se stesso. Qualcuno dice che la terra
potrebbe ospitare addirittura 30 miliardi di persone “ecocompatibili”. Mentre oggi l’80%
delle produzioni agricole servono ad alimentare animali in allevamenti Industriali
"Disumani e Disanimali", i quali mangiano almeno come 30 miliardi di esseri umani, ma
nella loro vita disperdono almeno 3/4 dell’energia, producendo CO2, Ammoniaca, Ossidi
di Azoto e Metano, che provocano l’effetto serra, almeno quanto tutti i trasporti mondiali.
Per far mangiare carni avvelenate dal bioaccumulo di diossine e pesticidi a 4 miliardi di
obesi ed ammalati. Mentre milioni di persone muoiono di fame, una decina di miliardi di
bovini equivalenti ingrassa nei lager zootecnici... e i campi coltivati assomigliano sempre
più a “campi di sterminio”, prossimi alla desertificazione.
Allora fermiamoci un momento a riflettere... Se io raggiungo la consapevolezza di ciò che
posso fare in prima persona, ne parlo con i miei vicini e tutti i vicini fanno lo stesso con gli
altri e, via internet, magari attraverso un Blog seguito da milioni d’attuali “consumatori
automatici”, che han consumato parte della propria vita mercificata... e si spargesse una
voce: “rifiutiamo il rifiuto”, ovvero, compriamo solo prodotti “nudi”, così ne controlliamo
meglio anche la “qualità”, o confezionati in materiale Naturale e Biodegradabile, ovvero,
smettiamo di “acquistare rifiuti”. Ad esempio, l’insalata di quarta gamma, pre-tagliata e
pre-lavata confezionata in plastica tossica e diffusa in lunghi trasporti, rappresentati in
realtà dal 90% di acqua, poverissima di vitamine in quanto ossidata, che contiene
pesticidi, batteri in quantità maggiore alle mutande sporche, come evidenziano le analisi
dilaboratorio, al prezzo di appena 10 €/kg ! Sveglia mamme e papà !!! Per il futuro dei
nostri figli, che ci han prestato il pianeta terra, perchè non provarci?
Diffondiamo allora un bel decalogo in tutti i modi possibili, porta a
porta. 1. Smettiamo di andare al Supermarket. Facciamo la spesa diretta in campagna o
ai gruppi d'acquisto biologico più vicino e rifiutiamo le confezioni in plastica. Se un solo
supermarket riducesse i fatturati dell’1%... scommettiamo che i politici chiudono subito gli
inceneritori?
2. Portiamo nel portabagagli della macchina, spesso vuoto, un pò bottiglie di vetro e alla
prima fonte di acqua sorgiva facciamo il pieno. Acquistiamo acqua e liquidi alimentari solo
in vetro a rendere (esistono anche servizi a domicilio soprattutto dei prodotti biologici).
Eliminiamo così tonnellate di plastica, differenziata o meno, che in ogni caso arricchisce
l’ecomafia con le nostre tasse.
3. Carta e ogni rifiuto biologico (legna, fibre naturali, residui alimentari) utilizziamoli a
domicilio per fare compost o bruciati nel caminetto (occhio alle vernici o coloranti tossici,
nel caso ricicliamoli, e cerchiamo di scegliere materiali colorati con pigmenti naturali). E,
se proprio capitiamo in un Supemarket, portiamo le sportine di Juta, sballiamo gli alimenti
dopo averli pagati e lasciamo lì in loco gli imballi da riciclare.
4. Acquistiamo esclusivamente prodotti naturali biologici al 100% e liberi da OGM
(alimentazione, vestiario, edilizia, igiene, profumi, colori, ecc). Il Cancro viene dalla
chimica e dai Pesticidi e gli OGM rappresentano un’altra minaccia addizionale per la
nostra salute !! Convinciamo gli agricoltori a produrre biologico, proponendo gruppi di
acquisto diretto o nei negozi degli agricoltori consociati, altrimenti continueremo, come da
50 anni, a mangiar Pesticidi e Diossine, presenti anche nei diserbanti stessi, offrendo l’alibi
a chi la diossina ce la vuol far anche respirare …oltre che mangiare e bere attraverso
l’agricoltura.
6. Compriamo tutti la macchina a Metano eliminando benzene e pm 10 dall’aria. E se la
benzina la venderà il Supermercato, come le medicine, a noi non ce ne frega nulla.
Per passare, appena possibile all’idrogeno
7. Isoliamo le nostre case e mettiamo Pannelli solari e fotovoltaici per acqua calda ed
elettricità; così se qualcuno ci toglie la corrente sopravviviamo lo stesso autosufficienti.
Oltre a produrre energia per gli altri, che oggi rende il 15% del capitale investito per
almeno 30 anni
8. Raccogliamo le firme per un Referendum abrogativo delle norme d’installazione di
inceneritori di rifiuti, contaminazione dei cibi con ogm, pesticidi ed ogni porcheria che oggi
ci fan respirare, mangiare e bere con l’escamotage delle “soglie di (in)tolleranza”. E
citiamo i Ministri competenti per omissioni d’atti d’ufficio sul Diritto inviolabile alla salute e
all’ambiente, garantito dalle costituzioni e dai trattati internazionali
9. Coinvolgiamo scuole e giovani nella lotta per la loro sopravvivenza, educandoli fin da
piccoli all’Agroeconologia (agricoltura ed economia ecologiche).
10. Non perdiamo troppo tempo con i Politici, troppo deboli e ricattabili, saran loro a
seguirci un giorno… In fondo, non aspettano altro che si muova il popolo… perchè anche
loro hanno i figli (anche se qualcuno li alimenta ben bene con prodotti magari biodinamici
rigorosamente OGM free, coltivati in OASI destinate ad hoc per le caste dei Ricchi.
Ma intanto parliamo a tutti con il “cuore”, per abrogare le leggi sbagliate, mentre
chiediamo ai Magistrati il rispetto di quelle buone, come i Programmi Agroambientali
Europei, che pagano gli agricoltori con le nostre tasse per il “servizio di agricoltura
biologica”, compensando i mancati prodotti e maggiori costi, più un 20%. Programmi che
le Regioni non applicano a dovere, regalando quei soldi a una falsa agricoltura integrata a
base di pesticidi… troppi interessi sulla vendita di pesticidi e soprattutto di medicinali per il
cancro provocato. Dieci punti, per ora... chi vuol contribuire aggiunga proposte. E per lo
smaltimento della maggior parte dei rifiuti, rappresentati dal materiale di scarto alimentare
e biodegradabile, invece che alla Camorra, rivolgiamoci agli Agricoltori e agli orti urbani,
che possono ritirarli dopo un compostaggio domestico o effettuandolo sul terreno agricolo.
Consentendo di eliminare la tassa sui rifiuti grazie al loro utilizzo diretto da parte degli
agricoltori che risparmieranno un sacco di soldi di concimi chimici, evitando l’inquinamento
e aumentando la sostanza organica dei terreni in osservanza del protocollo di Kyoto.
Pensando a Federico Fellini, oltre il pensiero c’è l’immaginazione... subito dopo, il miracolo
della realizzazione. Se ognuno copia e incolla e invia almeno 10 mais (in 30 giorni si
possono raggiungere oltre 5 miliardi di persone), invitando gli altri a diffondere il
messaggio e comincia a fare come me… Rifiuta plastica e seleziona i rifiuti, si scalda con
termostufe a legna, le accende le con la carta “pulita”, evitando di produrre CO2 per il
trasporto della carta al riciclaggio, togliendo soldi alle ecomafie e piantando alberi, riduce il
consumo di legna con un bell’impianto solare, fa la spesa dal contadino biologico
certificato più vicino, raccogliendo direttamente la verdura dal suo orto (che in parte viene
regalata, visto quanto spreco c'è in campagna solo per motivi estetici)… Alla fine ognuno
evita due kg di plastica, risparmia 30 kg di combustibile petrolifero al giorno con il camino,
l’impianto solare, la macchina a metano, il pannello fotovoltaico, ecc… Risparmia circa
500 € al mese, può lavorare la metà del tempo e dedicarsi ai figli e magari mettere da
parte i soldi per comprarsi un orto.
Spendiamo milioni per automobili che dopo 6 mesi valgono la metà e non investiamo
10.000 € per il pannello solare che oggi recuperiamo al 50% dalle tasse, il quale dopo 10
anni ci consente di mettere da parte e risparmiare almeno 20.000 €. Siamo proprio
matti!! Peggio, andiamo ad investire in Borsa per farci fregare i soldi dalle banche.
Investiamo bene il poco denaro che abbiamo ancora disponibile. Rifiutiamo i rifiuti e
lasciamo ai figli il pianeta che ci hanno prestato, ognuno agisca e diffonda le idee e in
quattro e quattr’otto il mondo è cambiato! La natura ci ha dato tutto... e di più. Fratellanza
e unità tra gli umani contro chi “divide, ruba et impera”. I livelli di bioaccumulo di sostanze
tossiche hanno già superato da tempo quelli di sopportazione biologica degli esseri umani
.
Una disposizione legislativa, art.21 D.lgs 228:” Orientamento e modernizzazione del
settore agricolo” ha definito non idonee ad ospitare inceneritori le zone agricole
caratterizzate per qualità e tipicità dei prodotti… ovvero l'Italia. Ricordo che la stima dell’
esposizione di fondo per i paesi europei a TCDD e dioxin like compouds è nel range 1.2-
3.0 pg/kg/die e che in molti posti tali limiti sono già superati. La dose massima tollerabile
stabilita dall’Unione Europea è 2 pg WHO TEQ/kg proKg/die, addirittura meno di quanto
già si registra come limite massimo. Se pensiamo agli impianti d’incenerimento rifiuti
previsti in tutta Italia non so davvero cosa il futuro ci riservi. Solo in Emilia Romagna sono
previsti ampliamenti per oltre 1.000.000 ton/anno di rifiuti combusti!
Svegliamoci… Questo articolo è stato scritto nel 2008...
E' ormai troppo tardi… per non fare nulla !!
mercoledì 11 gennaio 2023
martedì 10 gennaio 2023
Brasilia, bis di Washington
Premetto : confesso di non aver ancora ben capito le reali motivazioni di quanto avvenuto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021. Tantomeno quali fossero le (sicure) responsabilità di Trump nella organizzazione della protesta e che tipo di limiti la stessa dovesse assumere. In definitiva : come doveva finire ? Negli avvenimenti storici solo dopo centinaia di anni, a passioni (parzialmente) sopite, si può riuscire a dare risposte ai "quesiti" sollevati dagli eventi di riferimento. E neppure è detto ci si riesca quando le "fonti" siano accreditabili solo ad una parte, quella dei "vincenti". Si sa benissimo, data la natura umana, come tutti sono disponibili a "saltare sul carro del vincitore", ieri, oggi .. e domani.
lunedì 9 gennaio 2023
domenica 8 gennaio 2023
IRREVERSIBILE
IRREVERSIBILE
Non c’è possibilità di tornare indietro dal neoliberismo al
socialismo e/o alla terza via, in quanto il neoliberismo e totalizzante. Il neoliberismo
poi non è solo una pratica economica antinaturale che si basa sulla
competizione selvaggia che prima il più furbo anche se si vuol far passare l’idea che il più
meritevole. In ogni caso questo è un modello che blocca la scala sociale, che
fa sempre più poveri e li impoverisce sempre di più e fa i ricchi sempre di
meno e sempre più ricchi. Non c’è sorta di uscire fuori da questo “darwinismo
sociale”. A monte di tutto questo c’è la ingegneria del debito che modella
anche il modo di pensare (di cui ho trattato già in uno studio dedicato. In
ogni caso questo modello che crea anche un modello di vita, di pensiero, oltre
che di economia balorda. Purtroppo è una economia che porta al disastro e ci va
sempre più in fretta. È come un treno in corsa che non si riesce più a fermare,
e nonostante molti si accorgono del disastro che si sta per celebrare, di fatto
tutti sembrano impotenti nel fermare la sciagura. Tutti si tirano in dietro dicendo:
che non c’è nulla da fare, che è il mondo che va cosi, che è una cosa più
grande di noi e cose di questo genere! Eppure il finale è già scritto ma
nessuno lo vuole cambiare, o per paura o per incomprensione. Dal liberismo si è
usciti attraverso una guerra, dal neoliberismo è triste profetizzarlo ma se ne
potrà uscire, sempre che lo si voglia fare con una guerra. Poi può capitare che
gli stessi che gestiscono le briglie del neoliberismo vogliano anche investire
sulle guerre per cui anche le guerre diventano una macchina per fare soldi.
Certe economia si basano sull’industria della armi, per cui bisogna vedere armi
munizioni, logistica di guerra, per cui non sembra ma anche la guerra diventa
uno strumento neoliberista, soprattutto se produce ricchezza per qualcuno e
povertà per altri. Le stesse rivoluzioni, sono ormai controllate da anni, da
non meglio precisate ONG che spesso con il paravento di promuovere diritti umani, di fatto sono la
lunga mano di servizi segreti deviati di multinazionali e poteri internazionali
in giro per il mondo. L’unica è la rivolta popolare, ma questa dipende
solamente dalla comunicazione che però è in mano allo stesso potere
neoliberista sia quella tradizionale sia quella web, per cui ad una analisi
pessimistica, si potrà ricostruire solo se si passa dal punto zero! Ovvero la distruzione
totale e l’auto distruzione! Del resto il neoliberismo, con la moneta debito,
non può che divorare se stesso. Solo quando si comprenderà che la ricchezza è
nelle mani di chi la fa e non nelle mani dei banchieri è sempre troppo tardi ma
del resto, il denaro è il linguaggio del demonio che vuole la distruzione della
vita per cui sembra che sia una passaggio inesorabile per l’evoluzione della
umanità!
G. Turrisi
sabato 7 gennaio 2023
venerdì 6 gennaio 2023
A CHE COSA SERVE LA PROPAGANDA GENDER? (di archivio 2017)
Di Francesco Mazzuoli
Alzi la mano chi avrebbe voluto due padri: a me, sinceramente, uno è bastato e
avanzato...
Comincio celiando perché l'argomento è complesso. Accennerò soltanto ai
contorni filosofici del tema, perché il mio scopo è quello di andare dritto alle funzioni
della propaganda gender, all'interno del più generale sistema di propaganda a
sostegno del progetto di ingegneria sociale mondialista e transumano.
La domanda filosofica di base è la seguente, premessa di qualunque speculazione
sociologica e specialmente di quella in argomento: dove finisce l'aspetto biologico
dell'uomo e dove comincia quello culturale?
È bene subito far presente che la risposta definitiva al quesito non è stata ancora
data e probabilmente è impossibile da dare, vista l'enorme influenza dei fattori
ambientali e culturali nel comportamento dell'uomo e lo stretto, spesso inestricabile,
embricarsi di questi ultimi con i fattori genetici.
Certamente, la provenienza disciplinare degli studiosi (e, tristemente, ancor di più
la difesa di steccati accademici) orientano la risposta. Per fare degli esempi
abbastanza noti, si può citare la sociobiologia di Edward O. Wilson, dove l'accento
cade sulla determinazione genetica del comportamento; ovvero all'opposto,
l'ambientalismo radicale di Burrhus Skinner, secondo cui il comportamento umano è
interamente manipolabile e determinato dai cosiddetti rinforzi ambientali: cioè i
comportamenti si instaurano o estinguono in base ai premi o le punizioni comminate
dall'ambiente sociale. Personalmente, sono d'accordo con molte delle risultanze
scientifiche dell'etologia umana, che vede l'uomo non come una tabula rasa, bensì un
animale con un corredo istintuale molto vasto e limitante; tuttavia, avendo una
formazione psicologica, al contempo riconosco la manipolabilità dell'uomo, attestata
da una ampia letteratura scientifica.
Parlando della presunta dicotomia natura-cultura, non possiamo ovviamente
tralasciare il punto di vista dell'antropologia culturale, disciplina che più di ogni altra
ha studiato la specie umana in contesti diversi. Possiamo, così, osservare come anche
il comportamento sessuale, pur essendo un istinto biologico primario, è nell'uomo
impregnato di elementi culturali: basti pensare al fatto che il tasso riproduttivo è
tenuto sotto controllo proprio mediante pratiche culturali, (forse alcuni si
meraviglieranno, ma persino nelle società a livello etnologico esistono pratiche di
contraccezione elaborate).
Quello appena citato è un esempio di come biologia e cultura siano strettamente
embricati; ma un altro caso da manuale è il tabù dell'incesto, il quale, se da un lato ha
un ruolo biologico, permettendo una maggiore varietà genetica attraverso la
riproduzione esogamica, dall'altro rende disponibili figlie e sorelle per scambi
femminili interfamiliari, che creano alleanze politiche e strutturano la società.
Entriamo, in tal modo, nel cuore del tema che ci riguarda: il ruolo sociale
strutturante della classificazione sessuale. Infatti, la divisione sessuale maschio-
femmina ha un ruolo cognitivo fondamentale, attraverso il quale nasce lo stesso
concetto di differenza sociale di base (se non il concetto di "differenza" tout court),
senza il quale probabilmente non è pensabile nessuna organizzazione di società
umana.
La ricerca antropologica (già Linton in Culture, Society and the Individual, 1938)
ha messo in luce una tassonomia di elementi comuni e costituenti di tutte le società,
che ne determinano l'organizzazione: la divisione sessuale; la classificazione per età;
i legami fondati sulla parentela di sangue; i legami sociali volontari; la classificazione
gerarchica di prestigio.
Alla luce di queste nozioni, arriviamo a comprendere una prima fondamentale
funzione della propaganda gender: scardinando l'ordine sessuale tradizionale,
scardina la base stessa dell'organizzazione sociale esistente. E ciò ci dà una misura
della radicalità e della violenza del programma di rimodellamento sociale concepito
ai piani alti del sistema mondialista. L'attacco all'ordine sessuale è, quindi, l'attacco al
cuore della società, tramite il quale un'altra architrave finisce definitivamente in
pezzi: quella della famiglia, del resto già aggerdita da divorzio e femminismo.
Notiamo, di passata, che in questa lotta senza quartiere alla società esistente, anche
l'ordine su base "anagrafica" è aggredito e sconvolto: presto l'assenza di coperture
previdenziali e sanitarie pubbliche falcidieranno la terza età e l'eutanasia -
preconizzata da Jacques Attali e accompagnata da campagne mediatiche ad effetto -
sarà il pronto rimedio ad una intollerabile vecchiaia di povertà e solitudine, misera al
punto da rendere i romanzi di Dickens barzellette per tirarsi su. La parte rimanente
della popolazione bianca (tranne i bambini, sempre di meno) - come già si può
cogliere osservando i rincitrulliti e ossigenati ambosessi in blue jeans nati all'inizio
degli anni '50 - costituirà un'unica indistinta classe di età, vestità allo stesso modo dai
quindici ai sessant'anni. Diceva Dino Risi che si dovrebbe morire a ottant'anni per
legge; sbagliava: si dovrà morire molto prima. (Mi dilungo un po', ma è interessante
pure osservare come nelle società dei cacciatori raccoglitori, nomadi, gli anziani
siano abbandonati al loro destino, esattamente come inizia a succedere nel nuovo
nomadismo mondialista della società tecnologico industriale senza frontiere).
E scopriamo, allora, un'altra funzione essenziale della propaganda gender, rubricata
nell'agenda delle élites che modella le nostre vite e le nostre morti: quella di ridurre la
popolazione. I rapporti omosessuali, infatti, sono per definizione sterili e non a caso,
nella storia e nelle diverse società, le pratiche omosessuali non sono state mai
promosse od imposte, perché ciò avrebbe provocato l'estinzione della specie.
Qualcuno dirà: ci saranno gli uteri in affitto; certo, ma se li potranno permettere solo
gli omosessuali più abbienti e le nuove balie del duemila – ovviamente di modesta
estrazione - anziché allattare, partoriranno.
Ma la propaganda gender oltre che da distruttore, funge anche da enorme
distrattore, convogliando sulla sua grancassa mediatica l'interesse di popolazioni
inebetite, che dovrebbero pensare a problemi forse più importanti, quali la propria
sopravvivenza non più garantita. Invece, mentre si smantellano diritti, possibilità,
livelli di benessere ottenuti attraverso secoli di lotte, l'attenzione è indirizzata sulla
grande conquista di potersi sposare con qualcuno dello stesso sesso. Il mio consiglio
a questi fortunati, è di godersi la cerimonia, visto che vivere insieme a lungo sarà
piuttosto difficile, se nessuno dei due sposi potrà avere un lavoro.
E approdiamo ad un altro punto nodale della nostra analisi: la propaganda
omosessuale come strumento politico.
Il progetto imperiale, come ho già scritto in http://www.conflittiestrategie.it/2017-
fuga-dalleuropa-di-francesco-mazzuoli, prevede la creazione di anonimi territori
coloniali, sprovvisti di storia comune e abitati da individui sradicati in perenne
conflitto tra loro.
Questo disegno passa dalla distruzione dell'identità dei popoli, della tradizione, e
del legame con il proprio territorio. Comporta l'annientamento dei popoli stessi per
come li conosciamo, fisicamente sostituiti con immigrati di culture differenti e
inassimilabili, in modo da costruire un mosaico multietnico di interessi contrastanti e
inconciliabili in nome di un interesse comune, che si riconosca in un territorio e
voglia difenderlo. In quest'ottica, l'imposizione dei diritti del "diverso" - divenuto per
legge uguale, in primis attraverso la propaganda gender - è appunto il grimaldello per
giungere al compimento di un simile disegno.
È fondamentale, a questo punto, capire che l'ideologia gender sarà utilizzata come
nuova discriminante politica per escludere – stigmatizzandole come omofobe o
sessiste – forze politiche anti-sistema o pericolosamente antagonistiche.
Non è finita qui. La propaganda gender ha pure la funzione di conculcare le libertà
residue del mondo libero. La libertà dovrebbe essere scelta e non imposta; laddove
invece la si imponga, come per l'ideologia gender, con tanto di apparato repressivo e
psicopoliziesco predisposto per la punizione dei trasgressori, (lo spiega lucidamente
Maurizio Blondet http://www.maurizioblondet.it/gender-arma-della-nuova-
oppressione-libertaria/ ), la cosa è perlomeno sospetta. Del resto, imporre la cosiddetta
libertà con la forza è prassi cui il sistema ci sta abituando, a partire dai
bombardamenti per stabilire democrazia e libertà, secondo il noto motto orwelliano
"La guerra è pace la libertà è schiavitù". (Rammentiamoci sempre che per
comprendere la realtà lo strumento più semplice è ribaltare i concetti dettati dalla
propaganda: il meccanismo della neolingua è piuttosto semplice e in definitiva, una
volta smascherato ci aiuta addirittura a capire le cose. Certo, bisogna cominciare dal
non credere, ma, come scriveva Louis Scutenaire: "Il peccato originale è la fede").
Ci sono implicazioni filosofiche ancora più profonde. Non solo la biologia non è
un destino, ma la biologia addirittura non esiste. Questo ci dice, in ultima analisi, la
propaganda gender.
L'anima ce la siamo lasciata alle spalle già da tempo, ma adesso scomparirebbero
anche gli istinti e le predisposizioni biologiche: il modello di uomo è quello
preconizzato da Filippo Tommaso Marinetti nei vari Manifesti del futurismo: "l'uomo
meccanico, dalle parti cambiabili"; "la fusione tra uomo e macchina".
La fantascienza è ormai superata dalla realtà: siamo nel transumanesimo
consumistico: si progettano robot che assomiglino a uomini e uomini che assomiglino
a robot e siamo vicini al punto di convergenza. Vista l'idiozia dei progettisti, non ci
resta che sperare nell'intelligenza artificiale.
Eugenetica da supermercato e sconti comitiva per l'eutanasia ci aspettano
ammiccanti e sostituiranno gite a Lourdes e genuflessioni davanti alla statua della
Madonna di Fatima.
Intorno a noi e davanti allo specchio - riempiendo di filling in offerta una ruga di
troppo - un popolo di schiavi robotizzati reclutati col telefonino, pronti in cambio di
un nuovo gadget ad obbedire al nuovo feudalesimo dal volto umano e democratico.
Tuttavia, sono ottimista: la biologia vincerà; ma non sarà quella umana.
Perché, in una società del genere, anche la conservazione della specie deve avere
un data di scadenza.
Francesco Mazzuoli
"Il caso Matteotti"
Caro Giorgio:
ho comprato e letto, su tuo suggerimento, il libretto dei segreti d'Italia sul caso Matteotti il che mi ha consentito di svolgere le considerazioni che qui esprimo.
1) Per prima cosa, contesto che il "caso Matteotti" rientri nei "segreti d'Italia" perchè è ormai tutto chiaro, tranne la questione della Sinclair su cui commento a parte.
2) Il curatore del testo si guarda bene dal descrivere le origini sociali e familiari di Matteotti, che si trovano esposte anche su siti internet "antifascisti" (esempio: "www.nelfuturo.com").
Apparteneva ad una famiglia "ricca", i cui antenati - provenienti dal Trentino e trasferitisi in Polesine - erano proprietari di una miniera di ferro, di terreni, e di un'officina/negozio dove
lavoravano e vendevano materiali di rame e ferro. Il padre Girolamo aveva ereditato tutto ciò: inoltre, aveva acquistato a prezzi di favore i beni di istituzioni ecclesiastiche espropriate
dal governo e - udite, udite! - traeva guadagni da prestiti, inoltre, aveva sposato una ricca signora del posto: in tal modo, la famiglia Matteotti era la più agiata di quella zona.
3) Il giovane Giacomo ovviamente viveva anch'egli agiatamente, potè studiare all'Università (e non andare a lavorare nei campi o nelle fabbriche, come negli stessi anni faceva ad esempio Corridoni....), viaggiava all'estero, conosceva tre lingue (inglese, francese e tedesco). La sua adesione al socialismo era forse l'alibi per compensare il suo "status" sociale...
4) Dal punto di vista politico, egli nel Partito Socialista stava con i riformisti (socialdemocratici, diremmo oggi) e in tale posizione si trovò subito all'opposizione di Mussolini: sulla massoneria, in difesa di Bissolati, contro l'interventismo. C'era quindi una vecchia ruggine tra i due.
5) La scissione dei riformisti dal PSI, avvenuti nel 1922 poche settimane prima della Marcia, lo aveva reso inviso sia ai socialisti "storici" sia al PCI guidato da Gramsci, già distaccatosi dal PSI.
Pur avendo avuto con se nella scissione del 1922 la maggioranza del gruppo parlamentare eletto nel 1921, alle successive elezioni maggioritarie del 1924 la consistenza del suo partito si assottigliò conseguendo il 5,9% dei voti contro il 5,03% del PSI e il 3,74% del PCI. Poichè alle elezioni del 1921 i tre gruppi erano uniti insieme, si nota che nel 1924 il PSU non aveva più la maggior parte dei deputati (la stessa cosa, in tempi più recenti, è avvenuto per il PSDI di Saragat e Democrazia Nazionale). Forse, fu la delusione dell'insuccesso elettorale a scatenargli la rabbia contro Mussolini anziché contro la divisione dei suoi ex-compagni.6) Le modalità del delitto sono ampiamente note e ormai tutti concordano sul fatto che si è trattato di un omicidio preterintenzionale dimostrato dal fatto che i rapitori non sapevano dove seppellire il corpo.
Matteotti volesse attaccare e far cadere Mussolini con la scusa delle elezioni per interrompere possibili contatti con i petrolieri americani.
Ricordiamo che all'epoca gli USA non erano un nemico per l'Italia (peraltro Wilson già non c'era più) mentre la concorrenza e l'ostilità sul Mar Mediterraneo veniva dall'Inghilterra. Chissà, forse poteva avere un significato che Dumini fosse nato negli USA dove, peraltro, esisteva una cospicua comunità italiana.
Non si tratterrebbe di un banale caso di "tangenti" ma di un'operazione di politica economica di grande rilevanza strategica e geopolitica. Un'ipotesi...
8) Il redattore dell'opuscolo sorvola su due aspetti che dimostrano la debolezza dell'opposizione a Mussolini per il caso Matteotti: a) se l'indignazione popolare fosse stata così forte, perchè non sono state organizzate grandi manifestazioni di protesta, anche se si fossero verificati scontri violenti e sanguinosi? b) oltre all'ormai condivisa inutilità politica della scissione dell'Aventino che ha solo rafforzato il governo Mussolini, è significativo il fatto che il PCI di Gramsci, peraltro in forte contrasto ideologico e politico con i riformisti del PSU e anche del PSI, se ne uscì dopo poche settimane, dal 27 giugno al 15 novembre).
Queste considerazioni penso che siano le più opportune su questa vicenda.
Un saluto
Nazzareno