lunedì 28 aprile 2025

ITALIA PRESENTE. Con Lamberto Rimondini.

L'intervista di Francesco Toscano alla dr. De Mari (L'intervista di Francesco Toscano al dr. DeMari)

 L'intervista di Francesco Toscano al dr. Silvana De Mari riguardo i fatti di Gaza ha fatto molto discutere.

Alberto Medici pubblica sul suo sito Ingannati il video dell'intervista https://www.ingannati.it/2025/04/25/la-classe-e-larroganza-toscano-con-de-mari/

con questa premessa:

“Interessante l'ultima intervista di Francesco Toscano con Silvana De Mari, la “pasionaria” (*) cattolica che non le manda a dire a nessuno.
(*) oltre ad alcuni suoi interventi famosi, come quello con Cruciani e Parenzo ne La Zanzara, ho anch'io un paio di esperienze personali; la prima, quando una decina d'anni fa, dopo un suo intervento a Padova, ero andato a complimentarmi ma mi ero permesso un modesto e umile appunto, in quanto lei aveva espresso la sua posizione di assoluta conformità alla versione ufficiale dell'11/9: erano stati gli attentatori arabi, le torri gemelle erano cadute per l'impatto con gli aerei, ecc. ecc; di fronte alla mia affermazione “beh, ma non mi vorrà mica dire che crede che due grattacieli come quelli vengono giù alla velocità di caduta libera o quasi, solo per l'impatto di due aerei?”, e lei mi aveva guardato come fossi pazzo. E vabbè. Qualche anno fa, durante la pandemìa, dove lei si era distinta per posizioni anti-versione ufficiale, pur restando all'interno del paradigma virus->malattia, avevo avuto il suo numero da un amico e l'avevo chiamata per intervistarla in Radio Gamma. Lei mi ha risposto con il suo solito piglio deciso e veloce, le chiesi la disponibilità per un'intervista in radio, e mi chiese: “per parlare di cosa?” e io, ovviamente: “beh, della pandemia, dei lock down, ecc.” e lei stava per acconsentire, con la ricerca di una data da concordare, quando mi lasciai scappare (lo so, è più forte di me, avrei dovuto tacere): “sa, vorrei anche parlare di un concetto nuovo di malattia, di Hamer,…” e lei mi interruppe bruscamente: “Hamer? Quel criminale? Che ha ammazzato un sacco di gente? Neanche per sogno!” e mi buttò giù il telefono senza possibilità di replica”

La mia riflessione:

Vedi la dott. De Mari anziché accusare il dr. Hamer di omicidi avesse compreso davvero le sue scoperte, avrebbe anche capito che non è la Natura a creare epidemie-pandemie, come affermano virologi e medici - virus dei cimici dei topi, degli uccelli ecc. - e nemmeno la punizione divina, come dicono ancora attualmente alcuni religiosi e contattisti - basti pensare all'interpretazione dei fatti di Fatima – Avevano già ben compreso tutto ciò teosofi e igienisti di fine ottocento.
E non è vero, come è scritto nella circolare che segue, diffusa in tutte le scuole – che capire le cause significa immettere sensi di colpa. Anzi. Spesso dopo aver capito le vere perché le persone hanno acquisito più consapevolezza/espansione di coscienza e quindi, unitamente alle tante cure, aiuto di guarigione. Se invece si pensa che le proprie malattie o sfortune siano castigo divino allora sì che si creano giganteschi sensi di colpa https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/interelg/documents/rc_pc_interelg_doc_20030203_new-age_it.html


Copia dal punto 6 della circolare medesima:
"Crearsi la propria realtà. La diffusa convinzione del New Age che ognuno crei la propria realtà è affascinante, ma illusoria. È cristallizzata nella teoria junghiana per cui l'essere umano è una porta tra il mondo esteriore e quello interiore, di dimensioni infinite, dove ogni persona è Abraxas che crea il proprio mondo o lo distrugge. La stella che brilla in questo infinito mondo interiore è il Dio e la mèta dell'uomo. La conseguenza più grave e problematica dell'accettazione dell'idea che le persone creino la propria realtà è la questione della sofferenza e della morte: persone con gravi impedimenti o malattie incurabili si sentono prese in giro ed umiliate quando viene detto loro che sono state la causa della propria sfortuna e che la loro impossibilità di cambiare le cose è dovuta a una loro debolezza nell'affrontare la vita. Questo è tutt'altro che una questione accademica e ha implicazioni profonde sull'approccio pastorale della Chiesa alle difficili questioni esistenziali di tutti. I nostri limiti sono parte della vita e parte del nostro essere creatura. La morte e la privazione lanciano una sfida e offrono un'opportunità, perché la tentazione di rifugiarsi in una rielaborazione occidentalizzata della nozione di reincarnazione è la prova inconfutabile della paura di morire e del desiderio di vivere per sempre."
Ma non è forse anche la Resurrezione il desiderio di vivere per sempre? Reincarnazione o Resurrezione sono entrambe insite nell'animo umano, fanno parte della ricerca di sé, di chi siamo e dove andiamo. Si teme ciò che non si conosce.


Dal libro di Faggin "Oltre l'invisibile" : "I moderni scienziati riscoprono solo antiche verità. Religione e scienza, nell'antichità, erano collegate più strettamente strettamente di due gemelli. Con attributi reciprocamente convertibili, la scienza era spirituale e la religione era scientifica. L'intuizione spirituale era pronta a supplire i limiti dei sensi fisici. Una volta separata, la scienza esatta rifiuta l'aiuto della voce interiore, mentre la religione diviene una semplice teologia dogmatica; e ognuna è solo un cadavere senz'anima" HP BLAVATSKY, Iside svelata

Un caro saluto.

Paola Botta Beltramo


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