mercoledì 30 settembre 2015
preghiera laica della sera 30-09-2015
"Uno stato senza la propria moneta non è uno stato sovrano, ma solo una colonia per sporchi affaristi usurai detti anche banchieri"
Giuseppe Turrisi
REPETITA IUVANT
Matteo Renzi ed il trattamento sanitario obbligatorio
TSO PER CHI CREDE NELLE Scie Chimiche (DICEVA RENZI!!!!!!)
le vere questioni dietro la VOLKSWAGEN (W)
Perchè i tedeschi cercano di ritirare i Loro riserva d'oro
https://www.youtube.com/watch?v=43nO0PBHFhQ
Nikolay Starikov Silla sovranità e riserva d'oro tedesca.
https://www.youtube.com/watch?v=pQsUdChuYUk
https://www.youtube.com/watch?v=43nO0PBHFhQ
Nikolay Starikov Silla sovranità e riserva d'oro tedesca.
https://www.youtube.com/watch?v=pQsUdChuYUk
QUANDO GRILLO ERA GRILLO
Beppe Grillo Discorso Alla Fiat Dicembre 2002Vi siete sorpresi per lo scandalo della Volkswagen? Perchè non vi informate! Io di queste cose ne parlo da anni.Questo video è del 2002: giudicate voi!Dobbiamo avere il coraggio di inventare il futuro!In alto i cuori per un'Italia 5 Stelle!
Posted by Beppe Grillo on Mercoledì 30 settembre 2015
LA PRIMA REGOLA UNIVERSALE AMARE E RISPETTARE LA VITA IN OGNI SUA FORMA
:)
Posted by Bizim Yol on Domenica 13 settembre 2015
NATI FOSTE PER ESSERE SIMILI AGLI DEI E SE FATE BELLO IL MONDO DIVENTERETE DEI!!!
Awesome "Billie Jean" remix ! A MUST WATCHBillie Jean Remix! :DAWESOMEEEEEE <3- Simon Desue
Posted by Simon Desue on Giovedì 5 giugno 2014
LA RASSEGNA STAMPA DEL 30 SETTEMBRE 2015
SINDACI TEDESCHI E SINDACATO DI POLIZIA INSORGONO: TROPPO TENERA LA LEGGE CONTRO I ''PROFUGHI'' CRIMINALI. VANNO ESPULSI!
SPECIALE IRAQ / ESPERTI MILITARI RUSSI, IRANIANI E SIRIANI ARRIVATI A BAGHDAD. L'ATTACCO FINALE ALL'ISIS SI AVVICINA
MILANO ''CAPITALE'' DEI GANGSTER DEL TRAFFICO DI CLANDESTINI. ARRESTATO UN BOSS.
LA FARSA DELLA NASA E LA RISCOPERTA DELL'ACQUA SU MARTE
SPECIALE IRAQ / ESPERTI MILITARI RUSSI, IRANIANI E SIRIANI ARRIVATI A BAGHDAD. L'ATTACCO FINALE ALL'ISIS SI AVVICINA
MILANO ''CAPITALE'' DEI GANGSTER DEL TRAFFICO DI CLANDESTINI. ARRESTATO UN BOSS.
LA FARSA DELLA NASA E LA RISCOPERTA DELL'ACQUA SU MARTE
3 A ZERO E PALLA AL CENTRO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! LE RISORSE SONO LIMITATE, LA STUPIDITA' ( E L'AVARIZIA) DEI BANCHIERI SONO ILLIMITATE
Un altro cabarettista tedesco che molto stimo: Volker Pispers. Dal 2016 fará una pausa, visto che presenta da anni i suoi spettacoli sui palchi di tutta la Germania. Questa è una parte di un suo vecchio spettacolo, ma è attualissimo, visto che ci spiega come vengono creati soldi dalle banche con l'indebitamento dei cittadini. Il sistema del debito facile facile. Grazie!PS: anche lui come Dirk Müller del video postato il15.8. parla molto velocemente. Se non riuscite a stargli dietro usate il tasto "pausa"...;)
Posted by Tiziana Fiore on Lunedì 17 agosto 2015
CASO WOLKSVAGEN? MA NOOOOO VI RICORDATE CHE LA GERMANIA VOLEVA INDIETRO L'ORO? ECCO IL RISULTATO GUAI A CHI TOCCA L'ORO A "LORO"
Risultati relativi a la bundesbank chiede l'oro indietro
Cerca invece la bundesbanka chiede l'oro indietro
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Risultati di ricerca
addio oro - le banche centrali hanno svuotato i loro caveau ...
18 lug 2013 - MA GLI USA STANNO TEMPOREGGIANDO DA SETTE ANNI 3. ... nei grandi caveau americani e inglesi, ma ora lo rivorrebbero indietro. ... alcuni ispettori della Bundesbankerano stati autorizzati ad entrare nel ... semplicemente "rollano " i contratti di locazione e l'oro non torna mai nelle nazioni d'origine.".
L'Oro tedesco resta negli USA: la Fed fa capire alla ...
17 nov 2014 - Anche perché la Bundesbank ha dimostrato di essere in grado di ... ha fallito nel tentativo di riavere indietroappena 674 tonnellate di oro nel 2013, è sicuro ... Marine Le Pen chiede agli USA la restituzione dell'oro dei francesi ...
Perché la Germania rivuole dagli Stati Uniti l'oro delle sue ...
18 gen 2013 - Attualmente le circa 3.400 tonnellate di oro della Bundesbank sono custodite per ... che la Germania rivuole indietro dagli Stati Uniti l'oro della Bundesbank? ... televisiva americana si chiede se non sia il caso di preoccuparsi.
addio oro - le banche centrali hanno svuotato i loro caveau ...
18 lug 2013 - Lo ha deciso recentemente la Bundesbank, la seconda grande ... Questa ipotesi, che riporterebbe le lancette della storia monetaria indietro di 40 anni, .... Se poi ci si chiedecome mai quei "volponi" degli Inglesi e degli ...
Il vero motivo per cui la Germania non ha rimpatriato l'oro ...
17 nov 2014 - Anche perché la Bundesbank ha dimostrato di essere in grado di ... Se la Germania ha fallito nel tentativo di riavere indietro appena 674 ... va a nozze con Washington....chiede di rimpatriare il suo oro ma ritiene che negli Usa ...
martedì 29 settembre 2015
DELLA REALTA'
Solo la nostra mente funziona in maniera lineare tutto il resto è quanto
meno circolare. Il tempo è un errore dello spazio in quanto lo
"definisce" (prima ora dopo) altrimenti sarebbe "eterno"
senza inizio e senza fine.
Allo stesso modo la materia è un errore del tempo in quanto essa non si
deteriorerebbe in assenza di tempo.
Dal tempo assoluto al tempo mentale c’è un salto dimensionale di
necessità storica che nasce dalla auto-determinazione della conoscenza che
ha necessità di tempo per esistere.
Il tempo mentale nasce dalla necessità razionale di dare una sequenza
lineare alle cose che rompono la coerenza della circolarità
Giuseppe Turrisi
DA IMPAZZIRE UN ORSO CON UNA DELICATEZZA ESTREMA....ANCHE LA NATURA RISPETTA LA VITA E NON LA SPRECA MAI, SE UCCIDE UCCIDE SOLO PER FAME E NON PER PIACERE O USURA
Bear Rescues A Crow From Drowning
Posted by GreenYatra on Venerdì 20 marzo 2015
Ponte di Messina e mulini a vento
La consapevolezza dei mulini a vento...questo mi ha portato alla mente l'ultimo articolo (La Sicilia) di Tony Zermo sul Ponte di Messina. Don Chisciotte andava all'assalto dei suoi mostri interiori (questa è la versione psicologica che mi hanno propinato da ragazzino) che assumevano la forma dei mulini a vento nella arida regione spagnola della Mancia,non bastava il fido Sancio Panza (la controparte razionale,se non ricordo male) ad evitare che partisse all'assalto per poi finire disarcionato dalle pale ed uscirne regolarmente contuso. Lungi da me paragonare,per lucidità,Tony Zermo a Don Chisciotte...(mi permetto confessare di essermi sempre ispirato,per tutti i tipi di comunicazione scritta e verbale, proprio a questo giornalista)....però è da sempre che Zermo si batte per il Ponte nel nome del progresso,non solo della Sicilia.
Contro i mostri dell'oscurantismo di comodo (valido esclusivamente per questo progetto) sbandierato in difesa della natura e dell'ambiente...proprio quelle cose praticamente azzerate ed inquinate dalla politica dissennata nazionale e locale nei confronti dell'Isola. Inutile girarci attorno : il Ponte in qualsiasi parte del mondo sarebbe stato costruito (magari dagli stessi italiani) ed avrebbe portato progresso e soldi sia per la sua utilità sia per la meraviglia dell'opera. Da noi,in Sicilia ed Italia,non vedrà mai la luce...mai,tranne che governino gli alieni.
Nelle settimane passate è stato Alfano a rispolverarlo,peccato che lo stesso ministro sia stato al "potere" con Berlusconi e Renzi...ed il Ponte sia addirittura retrocesso da "fattibile" e progettato ad "inutile" per costi e pericoli di danni economici,naturali e mafiosi. Con relativo scioglimento della società pubblica che se ne incaricava e pagamento esosissimo (da fare ??) di penali ad Impregilo e soci che dovevano realizzarlo.
Oh,io stesso sono andato sempre dietro a Zermo nella "battaglia" per la realizzazione del Ponte sullo Stretto...l'ho rilanciata secondo mie possibilità ,ho condiviso speranze (pochissime) e delusioni (una marea) suscitate da politici,economisti,scienziati ed esperti di tutto. Oggi,grazie a Zermo,ci risiamo (magari solo noi due)...riparte alla carica,lancia in resta...il Ponte di Messina è giusto costruirlo,mostro è chi lo impedisce !! Finisce che lo seguo ancora...follia consapevole !!
p.s. guarda,guarda...quanto sopra (il Ponte) trova spazio oggi su il Fatto Quotidiano che,indignato per l'affronto,spara una delle solite filippiche contro il progetto. Infatti in parlamento si è "osato" riaprire uno spiraglio per la eventuale costruzione del Ponte sullo Stretto....mamma mia che blasfemia solo parlarne !!
Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello
Contro i mostri dell'oscurantismo di comodo (valido esclusivamente per questo progetto) sbandierato in difesa della natura e dell'ambiente...proprio quelle cose praticamente azzerate ed inquinate dalla politica dissennata nazionale e locale nei confronti dell'Isola. Inutile girarci attorno : il Ponte in qualsiasi parte del mondo sarebbe stato costruito (magari dagli stessi italiani) ed avrebbe portato progresso e soldi sia per la sua utilità sia per la meraviglia dell'opera. Da noi,in Sicilia ed Italia,non vedrà mai la luce...mai,tranne che governino gli alieni.
Nelle settimane passate è stato Alfano a rispolverarlo,peccato che lo stesso ministro sia stato al "potere" con Berlusconi e Renzi...ed il Ponte sia addirittura retrocesso da "fattibile" e progettato ad "inutile" per costi e pericoli di danni economici,naturali e mafiosi. Con relativo scioglimento della società pubblica che se ne incaricava e pagamento esosissimo (da fare ??) di penali ad Impregilo e soci che dovevano realizzarlo.
Oh,io stesso sono andato sempre dietro a Zermo nella "battaglia" per la realizzazione del Ponte sullo Stretto...l'ho rilanciata secondo mie possibilità ,ho condiviso speranze (pochissime) e delusioni (una marea) suscitate da politici,economisti,scienziati ed esperti di tutto. Oggi,grazie a Zermo,ci risiamo (magari solo noi due)...riparte alla carica,lancia in resta...il Ponte di Messina è giusto costruirlo,mostro è chi lo impedisce !! Finisce che lo seguo ancora...follia consapevole !!
p.s. guarda,guarda...quanto sopra (il Ponte) trova spazio oggi su il Fatto Quotidiano che,indignato per l'affronto,spara una delle solite filippiche contro il progetto. Infatti in parlamento si è "osato" riaprire uno spiraglio per la eventuale costruzione del Ponte sullo Stretto....mamma mia che blasfemia solo parlarne !!
Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello
giovedì 1 ottobre, alle 19.00, a Roma
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"Alchemy - Moneta, Valore, Rapporto tra le Parti (ed. Sovera)
giovedì 1 ottobre, alle 19.00, a Roma, presso la libreria Fahrenheit 451 in Campo de' fiori 44. Chi si trova da quelle parti è invitato a partecipare.
lunedì 28 settembre 2015
LA RASSEGNA STAMPA DEL 28 SETTEMBRE 2015
LA GRANDE INDUSTRIA DELLA BAVIERA SCENDE IN CAMPO CON UNA RICHIESTA BOMBA: ''LE SANZIONI ALLA RUSSIA ORA DEVONO FINIRE''
L'IRAQ DECIDE DI ALLEARSI CON PUTIN CONTRO L'ISIS: APRE A BAGHDAD CENTRO STRATEGICO DI COORDINAMENTO (OBAMA SCONFITTO)
PERCHE' GLI USA HANNO PERSO LA PARTITA IN SIRIA?
RUSSIA E IRAN SI COORDINANO IN SIRIA PER PRESERVARE LA STABILITA' REGIONALE
SIRIA: ERDOGAN SALTA A BORDO
L'IRAQ DECIDE DI ALLEARSI CON PUTIN CONTRO L'ISIS: APRE A BAGHDAD CENTRO STRATEGICO DI COORDINAMENTO (OBAMA SCONFITTO)
PERCHE' GLI USA HANNO PERSO LA PARTITA IN SIRIA?
RUSSIA E IRAN SI COORDINANO IN SIRIA PER PRESERVARE LA STABILITA' REGIONALE
SIRIA: ERDOGAN SALTA A BORDO
Salvini ed il papa
Non sono leghista.
Meglio, non lo sono più, da quando mi sono accorto che la Lega voleva diventare la
“balena verde” per sostituire la moribonda “balena bianca”, moribonda sì e non
rimpianta. A dir la verità la “balena bianca” si è trasformata poi in PD, ma
questo è un altro discorso.
Mi è sempre
rimasta una pessima caratteristica, che in politica è peggio di un omicidio:
dire la verità, dire quello che credo sia la verità, e cercare di esservi
coerente. Tanto è vero che fui silurato dalla nascente classe politica
emergente nella Lega, furbescamente prona al sistema, ossequiente ai voleri dei
poteri forti. Nulla di nuovo sotto il sole, e non cambierei una virgola di
quello che ho fatto. Ed è proprio in virtù di questa mania di dire quello in
cui credo, alla faccia di tutti, che oggi vorrei mettere in luce la differenza
che i pennivendoli, cioè quasi tutti i giornalisti, usano nei confronti del
leader della Lega, Salvini, ed il capo di uno stato estero, il Vaticano, che ha
preso astutamente il soprannome di Francesco.
I giornalisti –
linguetta (come aveva ragione Missiroli: “piuttosto che lavorare, meglio fare
il giornalista”!) accusano il “Lumbard” di parlare alla pancia della gente. I
partitocratrici componenti della casta non perdono occasione di ripeterlo,
soprattutto se in televisione, con facce adeguatamente sdegnate. Recitano male,
i partitocratrici, ma è il meglio che sanno fare. I più temerari si
arrischiarono in aggettivazioni che ai loro occhi sono squalificanti: Xenofobo!
Razzista! Addirittura bestemmiano un “Nazista”, probabilmente senza sapere di
cosa parlano se non per film, documentari resistenziali, propaganda ultra decennale.
Parla alla pancia
della gente, dicono, per ottenere aumenti di punti percentuali di gradimento,
sfrutta la paura del diverso, del nero, del maomettano….
In parte credo sia
vero: al Salvini è stato offerto su un piatto d’argento uno slogan vincente per
la campagna elettorale, che ha steso una nebbia fumogena sulla quasi totale
assenza di progettualità politica, di programmi attuabili.
Parla alla pancia
della gente! Credo sia vero. Però lo fanno tutti, se guardate con occhi
scettici e civilmente cinici.
Soprattutto lo fa
il Francesco, nella sua furia ecumenica di predicazione. Che è una cortina
fumogena uguale a quella di cui sopra. Il capoccia del Vaticano è andato negli
SUA, a visitare Obama, l’inutile ONU (ormai sostituito dalla bellica Nato), e
un po’ di minoranze di diverso tipo, qua e là. Si chiama marketing.
E mica si è fatto
scappare la ghiotta occasione: utilizzando la cascata di trasmissioni
televisive, di servizi speciali, di interviste che hanno invaso teleschermi,
decine di pagine sui quotidiani, corredate da foto adeguate, ha ululato la sua
solita tirititera: “Basta guerre! Basta
violenza! Basta commercio delle armi! Accettate lo straniero (ma non in
Vaticano n. d. r.). Misericordia come
regola sociale, di vita, di politica, di istituzioni!”.
Ora vorrei essere
chiaro: la Storia ,
quella vera, dell’Uomo è in sostanza la Storia delle sue Guerre. Da quando ne abbiamo
documentazione, dai Sumeri in poi (ma anche prima!), l’essere umano ha
combattuto, ha fatto guerre, si è imposto con la forza.
Ora, domanda: se è
sempre stato così, è verosimile e civile prevedere che sarà così anche in
futuro, o è logico, razionale, pensare e credere che le cose cambino? Certo
sarebbe bello ed educato illudersi la nascita di una Arcadia tutta rose e
fiori, soffusa di azzurro e sorrisi. Neppure nei romanzi di fantascienza,
neppure nei sogni di romantici fanciulle, neppure nelle fiabe da raccontarsi a
veglia la sera per fare addormentare i bimbi.
Predicare
l’impossibile è peggio che parlare alla reale pancia della gente: è ipocrisia
cosciente, è propaganda mistificatoria,
è falsità voluta che sollecita le paure e il desiderio di pace di
ciascuno. E’ - fuori dai denti- un crimine storico e sociale. Peggio degli
altri crimini perché ammantato di religione, con un megafono umano di bianco
vestito.
Vergogna!
La pancia di
Salvini almeno esiste e ci si può confrontare.
Domenica 27
settembre 2015.
Fabrizio Belloni
domenica 27 settembre 2015
LA GRANDEZZA DEGLI UOMINI SI VEDE ANCHE DAL FATTO CHE NON SI PRENDONO MAI TROPPO SUL SERIO
Классный ПрезидентКлассный ПрезидентЕсли вы любите Россию,вступайте : https://www.facebook.com/The.Russian.Federation If you love Russia ,and support Putin ,join with us : https://www.facebook.com/The.Russian.Federation
Posted by Росси́я - Российская Федерация - Russia on Giovedì 19 febbraio 2015
DELLA VERITA'
"Tutti vogliono capire la verità ma spesso, non amano spostarsi neanche un centimetro dal punto da cui guardano"
Giuseppe Turrisi
PIANO ENERGETICO PER L'ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI DI CO2?
Per frenare il riscaldamento globale serve visione politica e ...Per fronteggiare il cambiamento climatico, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Per il bene nostro, del pianeta, dell'intera umanità!
Posted by Mirko Busto on Venerdì 25 settembre 2015
IL VALORE INDOTTO DELLA MONETA
di Giacinto Auriti
La moneta è una fattispecie giuridica. Due sono state infatti le definizioni date della
moneta: valore creditizio e valore convenzionale. Poiché convenzione e credito sono
fattispecie giuridiche, non v'ha dubbio che la moneta costituisca oggetto della
scienza del diritto.
Da tale premessa discende che non si può dare la definizione di moneta se non si dà
la definizione del diritto. Il diritto è uno strumento, perché è il risultato di una attività
creatrice dello spirito.
Poiché lo strumento è un oggetto che ha valore, non si può definire il diritto (e quindi
la moneta) se non si definisce il valore.
Il valore è un rapporto tra fasi di tempo. Così ad esempio una penna ha valore
perché prevediamo di scrivere; quindi il valore è un rapporto fra il momento della
previsione ed il momento previsto. La prima fase di tempo è il momento strumentale,
che attiene all'oggetto, la seconda fase di tempo del valore è il momento edonistico,
che attiene al soggetto.
Questo significa che il giudizio di valore è normale o fisiologico, quando si basa sul
presupposto della concezione dualistica di filosofia della conoscenza, che distingue
l'oggetto dal soggetto.
Su tali premesse si può comprendere come la stessa <<realtà spirituale>> del diritto
sia <<tempo intersoggettivo~>. Così ad esempio la convenzione monetaria consiste
nel rapporto tra il momento previsto del comportamento altrui e quello della
previsione che realizza e causa il comportamento proprio. Ognuno è disposto infatti
ad accettare moneta contro merce se prevede di poter dare a sua volta moneta
contro merce. Lo strumento della convenzione consiste dunque in un fascio di
rapporti tra fasi di tempo intersoggettivo, capace di determinare per induzione
giuridica il valore indotto ed oggettivarlo come res nova nella moneta, causando la
nascita di un bene reale oggetto di diritto di proprietà. Da ciò discende che, essendo
la strumentalità prerogativa dell'oggetto, si verifica, in questa fattispecie, la
<<oggettivazione del tempo>>.
La strumentalità del diritto ha vari modi di essere, a seconda delle differenti
previsioni edonistiche, ossia del diverso scopo cui lo strumento giuridico è destinato.
Ci si spiega così perché i romani definivano il giudizio di valore corrispondente alla
titolarità di un diritto con la parola <<animus>>: animus domini, animus possidendi,
animus detinendi, animus credenti,ecc.
Definita infatti la realtà spirituale del diritto come dimensione del tempo poiché il
tempo è l'<<Io>>che si pone come realtà (secondo la formula Kantiana), esso
consiste nella capacità in atto di ricordare, di prevedere, di constatare: ciò che noi
definiamo <<passato>>, <<presente>> e <<futuro>>. Ecco perché, per definire il
diritto si parla opportunamente di previsione normativa. Una volta evidenziata la
concezione normale e fisiologica del valore in quanto basata --come abbiamo detto--
su una concezione dualistica di filosofia della conoscenza, si comprende come la
patologia dei giudizi di valore si verifichi quando si muove dalla premessa del
monismo hegeliano.
Per Hegel la realtà altro non è che l'idea della realtà (qui impropriamente si è parlato
di <<idealismo>>, mentre giustamente Carmelo Ottaviano rileva che dovrebbe
parlarsi di <<ideismo>>).
Una volta ridotta la realtà all'<<io pensante>> e confuso conseguentemente
l'oggetto col soggetto, sul piano della teoria del valore si fa coincidere il momento
strumentale, oggettivo, con quello edonistico, soggettivo.
Si realizza così, per l’<<immanenza>> del momento edonistico con quellostrumentale, la personificazione dello strumento. Nasce la cosiddetta soggettività
strumentale o strumento personificato, che è un vero e proprio fantasma giuridico:
quello che noi oggi chiamiamo persona giuridica. Ebbene tutte le scuole di diritto
societario che hanno trattato della soggettività strumentale, hanno considerato tutto,
tranne la cosa più importante: la società .strumentalizzante.
Poiché non è concepibile uno strumento senza chi lo adoperi, la soggettività
strumentale presuppone necessariamente la società strumentalizzante. Una volta
ridotta --per l'immanenza hegheliana-- la società a concetto senza contenuto
umano, a vuoto fantasma giuridico, cioè a strumento, si deve presupporre la società
strumentalizzante. Essa ha necessariamente un'etica economicistica, perché di uno
strumento ci si serve: è ridicolo pretendere di servirlo.
Lo scopo della predisposizione di un fantasma giuridico sta nel fatto di attribuirgli il
momento edonistico dei valori giuridici, cioè essenzialmente la proprietà, in modo da
consentire alla società strumentalizzante la mostruosa possibilità di rappresentare la
collettività sociale nel momento edonistico del valore.
Sarebbe come dire--assumendo come parametro l'apologo di Menenio Agrippa--
che, mentre il popolo assume la funzione di avere fame, il governo assume quella di
mangiare in rappresentanza del popolo. Ecco perché la soggettività strumentale è
uno strumento intrinsecamente perverso. Con le soggettività strumentali comandano
i peggiori perché, per quanto sopra detto, si è ineluttabilmente condizionati da
un'etica economicistica, che contrappone al principio del conviene essere giusti,
quello del è giusto ciò che conviene.
La leggenda del Golem, il fantoccio di pezza, che vive dopo che il sacerdote gli pone
sulla fronte le lettere dell'alfabeto e che causa la rovina della citta, costituisce la
mirabile intuizione mitica di questa verità.
Oggi il mondo è pieno di fantasmi, e non a caso stiamo vivendo tempi di decadenza
in un regime di patologia giuridica.
Una volta dimostrato che, con la soggettività strumentale, si è realizzata la
trasposizione del momento edonistico dei valori giuridici dalla persona umana alla
persona giuridica e per essa, alle società strumentalizzanti, poiché la proprietà è
godimento giuridicamente protetto dei beni, si comprende come la persona giuridica
sia servita ad espropriare la collettività a favore delle società strumentalizzanti. In
questo senso, capitalismo di stato e capitalismo privato convergono sul comune
denominatore della utilizzazione della soggettività strumentale. Come nello stato
socialista la proprietà è del fantasma stato e non dei cittadini, così nella società
anonima o nella multinazionale, la proprietà è della società fantasma e non del
socio.
Mammona, che in aramaico significa denaro, altro non è che la società anonima
ante litteram. Mancando infatti il concetto di persona giuridica, l'unico concetto di
persona, diversa dalla persona umana, disponibile nella cultura del tempo, era la
divinità che fu appunto strumentalizzata per espropriare la collettività dei valori
monetari.
La moneta ha valore perché è la misura del valore. Poiché ogni unita di misura ha la
qualità corrispondente a ciò che deve misurare, come il metro ha la qualità della
lunghezza perché misura la lunghezza, così la moneta ha la qualità del valore
perché misura il valore.
Per questo motivo il simbolo monetario non è solamente la manifestazionene
formale della convenzione monetaria, ma anche il contenitore del valore indotto ed
incorporato nel simbolo: quello che noi chiamiamo potere d’acquisto.
Nella moneta si verifica una fattispecie analoga a quella dell'induzione fisica. Come
nella dinamo si trasforma energia meccanica in energia elettrica, così nella moneta
si trasforma il valore di una convenzione, di un fumus juris, in un bene reale oggetto
di diritto di proprietà. L'ostacolo di fronte al quale tutti i monetaristi si sono trovati
basa sull'errore iniziale di non aver definito la moneta come fattispecie giuridica e lo
stesso diritto come strumento o bene esso stesso: come espressione cioè di un
valore proprio diverso da quello del bene oggetto del diritto.
Su questo equivoco iniziale si è preteso di giustificare il valore monetario sulla base
della riserva d'oro, confondendo e spacciando sotto la parvenza di valore creditizio il
valore indotto, ossia configurando la moneta come titolo di credito rappresentativo
dell’oro.
Questa tesi è clamorosamente errata perché basata su una concezione
materialistica del valore. Quando si parla dell'oro si concepisce il cosiddetto valore
intrinseco come una proprietà del metallo. Anche l'oro ha valore non perché sia tale,
ma perché ci si e messi d'accordo che lo abbia. In breve anche il valore intrinseco
altro non è che valore indotto. Siccome questo metallo è stato considerato
tradizionalmente come simbolo monetario, per consuetudine gli è stato attribuito il
valore indotto. Ciò significa che anche l'oro ha valore per il .semplice fatto che ci si è
messi d'accordo che lo abbia. Poiché la convenzione è una fattispecie giuridica ed
ogni unita di misura è convenzionalmente stabilita, la materia prima per creare
moneta è esattamente la medesima che serve per creare fattispecie giuridiche, e
cioè spazio e tempo; tempo che è la previsione normativa, ovvero il giudizio di
valore corrispondente alla titolarità del diritto e spazio che è la materia con cui si
manifesta (la cosiddetta forma del diritto). Questo elemento materiale può essere
l'oro o qualsiasi altro simbolo di costo nullo, come carta ed inchiostro. Questo
aspetto della irrilevanza del valore della merce con cui il simbolo monetario si
manifesta, è acutamente rilevato da un monetarista attento: il Nussbaun, il quale
nell'analizzare la storia monetaria delle colonie americane, rileva che quando delle
merci venivano accettate come moneta, si verificavano contestualmente due
fenomeni: aumentavano di valore e la merce di cattiva qualità acquistava lo stesso
valore di quella di buona qualità. Ci si può spiegare questo fenomeno con un
esempio: se noi abbiamo in tasca due banconote una nuova e l'altra logora, per noi
hanno lo stesso valore. Così avveniva anche ad esempio per le pelli di castoro usate
appunto come moneta.
Da ciò si evince che il valore della merce utilizzata come simbolo monetario è del
tutto irrilevante. Tanto e vero che se io compro oggi una sterlina d'oro al prezzo di
duecentomila lire, scambio il simbolo aureo con due pezzi di carta, cioè con
<<merce>> del valore di poche lire. Questo prova che anche l'oro altro non e, come
tutte le monete, che una fattispecie giuridica.
E’ gran tempo ormai che si esca definitivamente dall'equivoco di spacciare sotto la
parvenza di valore creditizio il valore monetario.
Per comprendere le differenze fondamentali tra moneta e credito basta muovere
dalle seguenti considerazioni:
1) il credito si estingue col pagamento, la moneta continua a circolare dopo ogni
transazione, perché, come ogni unita di misura è un bene ad utilità ripetuta;
2) nel credito, come in ogni fattispecie giuridica, prima si vuole il precetto normativo
e poi lo si manifesta; nella moneta, prima si crea la manifestazione formale, cioè i
simboli monetari e poi le si attribuisce il valore all'atto dell'emissione. Chi crea il
valore della moneta non è infatti chi la emette, ma chi l'accetta. Come nell'induzione
fisica nasce l'energia elettrica con la rotazione degli elettrodi, cosi nell'induzione
giuridica nasce il valore monetario all'atto dell'emissione cioè quando inizia la fase
dinamica della circolazione della moneta;
3) il valore del credito è causato dalla promessa del debitore, come avviene nella
cambiale in cui l'emittente è il debitore. il valore della moneta è causato
dall’accettazione del primo prenditore perché egli sa, come membro della collellettività
nazionale, che gli sarà accettata da tutti i partecipi della convenzione
monetaria, cioè dalla collettività che crea appunto per questo il valore indotto della
moneta;
4) il valore del credito è sottoposto al rischio dell'inadempimento. il valore monetario
è attuale e certo perché per l'induzione giuridica la moneta, pur essendo un ben
immateriale, è un bene reale oggetto di diritto di proprietà. Poiché il valore del titolo
di credito è causato dalla promessa del debitore, sottoscrivendo il simbolo monetario
sotto la parvenza di una falsa cambiale, il Governatore della Banca Centrale induce
la collettività nel falso convincimento che sia lui stesso a creare il valore monetario.
In tal modo la Banca Centrale non solo espropria ed indebita la collettività nazionale
del suo denaro, ma pone le premesse--come vedremo per usurpare tramite la
sovranità monetaria la stessa sovranità politica.
Nella relazione al disegno di legge sul conto intrattenuto dal Tesoro presso la Banca
d’Italia varata dal Consiglio dei Ministri il 10 febbraio 1993, è contenuta una preziosa
dichiarazione, rara per la sua brevità e per il suo contenuto di verità scandalosa.
<<La ratio di queste disposizioni>>--recita la relazione--<<è evidente: garantire la
piena indipendenza delle Banche Centrali e della Banca Centrale Europea nella
gestione della politica monetaria... In conseguenza non si consente agli esecutivi
degli Stati firmatari del trattato di esercitare signoraggio in senso stretto: ovvero di
appropriansi di risorse attraverso l'emissione di quella forma di debito inesigibile che
è la moneta inconvertibile a corso legale>>.
Dunque:
1) Esistono delle risorse che non sono di chi se ne appropria, altrimenti sarebbe
impossibile appropriarsene.
2) Normalmente non dovrebbe essere consentito a nessuno di <<appropriarsi>> di
risorse altrui e non solamente agli <<esecutivi degli Stati firmatari del trattato>>,
mentre invece ciò deve essere consentito solamente alle Banche Centrali ed alla
Banca Centrale Europea (che avrebbero così per legge la licenza di rubare>>).
3) L’oggetto del furto dovrebbe consistere in un <<debito inesigibile>> ossia nelle
<<false cambiali>> delle banconote (<<Lire mille pagabili a vista al portatore. F.to il
Governatore della Banca Centrale>>) che come tali non dovrebbero avere alcun
valore. Il valore di un debito è infatti causato dalla sua esigibilità. Ed altro è dire che
è inesigibile perché il debitore non <<può>> pagare, altro è dire--come nel nostro
caso--che è inesigibile perché il debitore (cioè la Banca Centrale) ha per legge la
garanzia di non pagare.
Se fosse vera questa tesi, siccome il debito inesigibile è uno strumento inutile, le
Banche Centrali non ruberebbero nulla.
Ma se questa tesi fosse vera, per noi dovrebbe essere indifferente avere denaro in
tasca o non averlo. Quando poi si conclude col definire il <<debito inesigibile>>
come <<moneta inconvertibile di corso legale>>, si esclude che possa essere
<<debito>>. La moneta infatti, come bene reale, può essere oggetto di debito (e di
credito), non <<debito>> essa stessa.
Una volta dimostrato che la moneta ha valore indotto causato dalla convenzione
sociale, approfittando della circostanza che l'emissione della cambiale è prerogativa
del debitore, le Banche Centrali apparendo come debitori di false cambiali, si sono
arrogate il potere di esercitare <<signoraggio>> per <<appropriarsi di risorse>>
monetarie, ossia del valore indotto creato dalle collettività nazionali con il risultato di
espropriare ed indebitare le collettività nazionali del loro denaro, senza contropartita.
E’ questa la grande usura intuita da Pound.
Poiché i valori monetari sono creati dalla collettività, la moneta all'atto dell'emissione
va emessa <<accreditandola>> e non <<addebitandola>>. E poiché trasformare un
credito in un debito consolida il reato di truffa, l'8 marzo 1993 a conclusione di un
convengno sulla grande usura, noi abbiamo denunciato per i reati di truffa ed
associazione a delinquere il Governatore pro tempore della Banca d’Italia dott.
Azelio Ciampi. Pur ammettendo la sussistenza del solo elemento materiale dei reati
contestati e la mancanza di dolo, (e ciò vale per il passato), per il futuro si impone
l'assoluta inderogabile necessita di colmare una intollerabile lacuna legislativa e
stabilire che la moneta all'atto dell'emissione va dichiarata di proprietà dei cittadini.
Forse con la scoperta della grande usura è nata--dopo il cristianesimo --la più
grande rivoluzione di tutti i tempi.
Il dottor Ettore Torri, Procuratore generale aggiunto della Procura della Repubblica
di Roma, ha convenuto che qui sussisterebbero gli estremi dell'elemento materiale
della truffa, mancherebbe l'elemento psicologico del dolo. Forse ha inteso con ciò
dire che Le Banche Centrali avrebbero raggiunto un tale grado di professionalità
della truffa da aver consolidato il convincimento di avere il diritto di farla.
La moneta è una fattispecie giuridica. Due sono state infatti le definizioni date della
moneta: valore creditizio e valore convenzionale. Poiché convenzione e credito sono
fattispecie giuridiche, non v'ha dubbio che la moneta costituisca oggetto della
scienza del diritto.
Da tale premessa discende che non si può dare la definizione di moneta se non si dà
la definizione del diritto. Il diritto è uno strumento, perché è il risultato di una attività
creatrice dello spirito.
Poiché lo strumento è un oggetto che ha valore, non si può definire il diritto (e quindi
la moneta) se non si definisce il valore.
Il valore è un rapporto tra fasi di tempo. Così ad esempio una penna ha valore
perché prevediamo di scrivere; quindi il valore è un rapporto fra il momento della
previsione ed il momento previsto. La prima fase di tempo è il momento strumentale,
che attiene all'oggetto, la seconda fase di tempo del valore è il momento edonistico,
che attiene al soggetto.
Questo significa che il giudizio di valore è normale o fisiologico, quando si basa sul
presupposto della concezione dualistica di filosofia della conoscenza, che distingue
l'oggetto dal soggetto.
Su tali premesse si può comprendere come la stessa <<realtà spirituale>> del diritto
sia <<tempo intersoggettivo~>. Così ad esempio la convenzione monetaria consiste
nel rapporto tra il momento previsto del comportamento altrui e quello della
previsione che realizza e causa il comportamento proprio. Ognuno è disposto infatti
ad accettare moneta contro merce se prevede di poter dare a sua volta moneta
contro merce. Lo strumento della convenzione consiste dunque in un fascio di
rapporti tra fasi di tempo intersoggettivo, capace di determinare per induzione
giuridica il valore indotto ed oggettivarlo come res nova nella moneta, causando la
nascita di un bene reale oggetto di diritto di proprietà. Da ciò discende che, essendo
la strumentalità prerogativa dell'oggetto, si verifica, in questa fattispecie, la
<<oggettivazione del tempo>>.
La strumentalità del diritto ha vari modi di essere, a seconda delle differenti
previsioni edonistiche, ossia del diverso scopo cui lo strumento giuridico è destinato.
Ci si spiega così perché i romani definivano il giudizio di valore corrispondente alla
titolarità di un diritto con la parola <<animus>>: animus domini, animus possidendi,
animus detinendi, animus credenti,ecc.
Definita infatti la realtà spirituale del diritto come dimensione del tempo poiché il
tempo è l'<<Io>>che si pone come realtà (secondo la formula Kantiana), esso
consiste nella capacità in atto di ricordare, di prevedere, di constatare: ciò che noi
definiamo <<passato>>, <<presente>> e <<futuro>>. Ecco perché, per definire il
diritto si parla opportunamente di previsione normativa. Una volta evidenziata la
concezione normale e fisiologica del valore in quanto basata --come abbiamo detto--
su una concezione dualistica di filosofia della conoscenza, si comprende come la
patologia dei giudizi di valore si verifichi quando si muove dalla premessa del
monismo hegeliano.
Per Hegel la realtà altro non è che l'idea della realtà (qui impropriamente si è parlato
di <<idealismo>>, mentre giustamente Carmelo Ottaviano rileva che dovrebbe
parlarsi di <<ideismo>>).
Una volta ridotta la realtà all'<<io pensante>> e confuso conseguentemente
l'oggetto col soggetto, sul piano della teoria del valore si fa coincidere il momento
strumentale, oggettivo, con quello edonistico, soggettivo.
Si realizza così, per l’<<immanenza>> del momento edonistico con quellostrumentale, la personificazione dello strumento. Nasce la cosiddetta soggettività
strumentale o strumento personificato, che è un vero e proprio fantasma giuridico:
quello che noi oggi chiamiamo persona giuridica. Ebbene tutte le scuole di diritto
societario che hanno trattato della soggettività strumentale, hanno considerato tutto,
tranne la cosa più importante: la società .strumentalizzante.
Poiché non è concepibile uno strumento senza chi lo adoperi, la soggettività
strumentale presuppone necessariamente la società strumentalizzante. Una volta
ridotta --per l'immanenza hegheliana-- la società a concetto senza contenuto
umano, a vuoto fantasma giuridico, cioè a strumento, si deve presupporre la società
strumentalizzante. Essa ha necessariamente un'etica economicistica, perché di uno
strumento ci si serve: è ridicolo pretendere di servirlo.
Lo scopo della predisposizione di un fantasma giuridico sta nel fatto di attribuirgli il
momento edonistico dei valori giuridici, cioè essenzialmente la proprietà, in modo da
consentire alla società strumentalizzante la mostruosa possibilità di rappresentare la
collettività sociale nel momento edonistico del valore.
Sarebbe come dire--assumendo come parametro l'apologo di Menenio Agrippa--
che, mentre il popolo assume la funzione di avere fame, il governo assume quella di
mangiare in rappresentanza del popolo. Ecco perché la soggettività strumentale è
uno strumento intrinsecamente perverso. Con le soggettività strumentali comandano
i peggiori perché, per quanto sopra detto, si è ineluttabilmente condizionati da
un'etica economicistica, che contrappone al principio del conviene essere giusti,
quello del è giusto ciò che conviene.
La leggenda del Golem, il fantoccio di pezza, che vive dopo che il sacerdote gli pone
sulla fronte le lettere dell'alfabeto e che causa la rovina della citta, costituisce la
mirabile intuizione mitica di questa verità.
Oggi il mondo è pieno di fantasmi, e non a caso stiamo vivendo tempi di decadenza
in un regime di patologia giuridica.
Una volta dimostrato che, con la soggettività strumentale, si è realizzata la
trasposizione del momento edonistico dei valori giuridici dalla persona umana alla
persona giuridica e per essa, alle società strumentalizzanti, poiché la proprietà è
godimento giuridicamente protetto dei beni, si comprende come la persona giuridica
sia servita ad espropriare la collettività a favore delle società strumentalizzanti. In
questo senso, capitalismo di stato e capitalismo privato convergono sul comune
denominatore della utilizzazione della soggettività strumentale. Come nello stato
socialista la proprietà è del fantasma stato e non dei cittadini, così nella società
anonima o nella multinazionale, la proprietà è della società fantasma e non del
socio.
Mammona, che in aramaico significa denaro, altro non è che la società anonima
ante litteram. Mancando infatti il concetto di persona giuridica, l'unico concetto di
persona, diversa dalla persona umana, disponibile nella cultura del tempo, era la
divinità che fu appunto strumentalizzata per espropriare la collettività dei valori
monetari.
La moneta ha valore perché è la misura del valore. Poiché ogni unita di misura ha la
qualità corrispondente a ciò che deve misurare, come il metro ha la qualità della
lunghezza perché misura la lunghezza, così la moneta ha la qualità del valore
perché misura il valore.
Per questo motivo il simbolo monetario non è solamente la manifestazionene
formale della convenzione monetaria, ma anche il contenitore del valore indotto ed
incorporato nel simbolo: quello che noi chiamiamo potere d’acquisto.
Nella moneta si verifica una fattispecie analoga a quella dell'induzione fisica. Come
nella dinamo si trasforma energia meccanica in energia elettrica, così nella moneta
si trasforma il valore di una convenzione, di un fumus juris, in un bene reale oggetto
di diritto di proprietà. L'ostacolo di fronte al quale tutti i monetaristi si sono trovati
basa sull'errore iniziale di non aver definito la moneta come fattispecie giuridica e lo
stesso diritto come strumento o bene esso stesso: come espressione cioè di un
valore proprio diverso da quello del bene oggetto del diritto.
Su questo equivoco iniziale si è preteso di giustificare il valore monetario sulla base
della riserva d'oro, confondendo e spacciando sotto la parvenza di valore creditizio il
valore indotto, ossia configurando la moneta come titolo di credito rappresentativo
dell’oro.
Questa tesi è clamorosamente errata perché basata su una concezione
materialistica del valore. Quando si parla dell'oro si concepisce il cosiddetto valore
intrinseco come una proprietà del metallo. Anche l'oro ha valore non perché sia tale,
ma perché ci si e messi d'accordo che lo abbia. In breve anche il valore intrinseco
altro non è che valore indotto. Siccome questo metallo è stato considerato
tradizionalmente come simbolo monetario, per consuetudine gli è stato attribuito il
valore indotto. Ciò significa che anche l'oro ha valore per il .semplice fatto che ci si è
messi d'accordo che lo abbia. Poiché la convenzione è una fattispecie giuridica ed
ogni unita di misura è convenzionalmente stabilita, la materia prima per creare
moneta è esattamente la medesima che serve per creare fattispecie giuridiche, e
cioè spazio e tempo; tempo che è la previsione normativa, ovvero il giudizio di
valore corrispondente alla titolarità del diritto e spazio che è la materia con cui si
manifesta (la cosiddetta forma del diritto). Questo elemento materiale può essere
l'oro o qualsiasi altro simbolo di costo nullo, come carta ed inchiostro. Questo
aspetto della irrilevanza del valore della merce con cui il simbolo monetario si
manifesta, è acutamente rilevato da un monetarista attento: il Nussbaun, il quale
nell'analizzare la storia monetaria delle colonie americane, rileva che quando delle
merci venivano accettate come moneta, si verificavano contestualmente due
fenomeni: aumentavano di valore e la merce di cattiva qualità acquistava lo stesso
valore di quella di buona qualità. Ci si può spiegare questo fenomeno con un
esempio: se noi abbiamo in tasca due banconote una nuova e l'altra logora, per noi
hanno lo stesso valore. Così avveniva anche ad esempio per le pelli di castoro usate
appunto come moneta.
Da ciò si evince che il valore della merce utilizzata come simbolo monetario è del
tutto irrilevante. Tanto e vero che se io compro oggi una sterlina d'oro al prezzo di
duecentomila lire, scambio il simbolo aureo con due pezzi di carta, cioè con
<<merce>> del valore di poche lire. Questo prova che anche l'oro altro non e, come
tutte le monete, che una fattispecie giuridica.
E’ gran tempo ormai che si esca definitivamente dall'equivoco di spacciare sotto la
parvenza di valore creditizio il valore monetario.
Per comprendere le differenze fondamentali tra moneta e credito basta muovere
dalle seguenti considerazioni:
1) il credito si estingue col pagamento, la moneta continua a circolare dopo ogni
transazione, perché, come ogni unita di misura è un bene ad utilità ripetuta;
2) nel credito, come in ogni fattispecie giuridica, prima si vuole il precetto normativo
e poi lo si manifesta; nella moneta, prima si crea la manifestazione formale, cioè i
simboli monetari e poi le si attribuisce il valore all'atto dell'emissione. Chi crea il
valore della moneta non è infatti chi la emette, ma chi l'accetta. Come nell'induzione
fisica nasce l'energia elettrica con la rotazione degli elettrodi, cosi nell'induzione
giuridica nasce il valore monetario all'atto dell'emissione cioè quando inizia la fase
dinamica della circolazione della moneta;
3) il valore del credito è causato dalla promessa del debitore, come avviene nella
cambiale in cui l'emittente è il debitore. il valore della moneta è causato
dall’accettazione del primo prenditore perché egli sa, come membro della collellettività
nazionale, che gli sarà accettata da tutti i partecipi della convenzione
monetaria, cioè dalla collettività che crea appunto per questo il valore indotto della
moneta;
4) il valore del credito è sottoposto al rischio dell'inadempimento. il valore monetario
è attuale e certo perché per l'induzione giuridica la moneta, pur essendo un ben
immateriale, è un bene reale oggetto di diritto di proprietà. Poiché il valore del titolo
di credito è causato dalla promessa del debitore, sottoscrivendo il simbolo monetario
sotto la parvenza di una falsa cambiale, il Governatore della Banca Centrale induce
la collettività nel falso convincimento che sia lui stesso a creare il valore monetario.
In tal modo la Banca Centrale non solo espropria ed indebita la collettività nazionale
del suo denaro, ma pone le premesse--come vedremo per usurpare tramite la
sovranità monetaria la stessa sovranità politica.
Nella relazione al disegno di legge sul conto intrattenuto dal Tesoro presso la Banca
d’Italia varata dal Consiglio dei Ministri il 10 febbraio 1993, è contenuta una preziosa
dichiarazione, rara per la sua brevità e per il suo contenuto di verità scandalosa.
<<La ratio di queste disposizioni>>--recita la relazione--<<è evidente: garantire la
piena indipendenza delle Banche Centrali e della Banca Centrale Europea nella
gestione della politica monetaria... In conseguenza non si consente agli esecutivi
degli Stati firmatari del trattato di esercitare signoraggio in senso stretto: ovvero di
appropriansi di risorse attraverso l'emissione di quella forma di debito inesigibile che
è la moneta inconvertibile a corso legale>>.
Dunque:
1) Esistono delle risorse che non sono di chi se ne appropria, altrimenti sarebbe
impossibile appropriarsene.
2) Normalmente non dovrebbe essere consentito a nessuno di <<appropriarsi>> di
risorse altrui e non solamente agli <<esecutivi degli Stati firmatari del trattato>>,
mentre invece ciò deve essere consentito solamente alle Banche Centrali ed alla
Banca Centrale Europea (che avrebbero così per legge la licenza di rubare>>).
3) L’oggetto del furto dovrebbe consistere in un <<debito inesigibile>> ossia nelle
<<false cambiali>> delle banconote (<<Lire mille pagabili a vista al portatore. F.to il
Governatore della Banca Centrale>>) che come tali non dovrebbero avere alcun
valore. Il valore di un debito è infatti causato dalla sua esigibilità. Ed altro è dire che
è inesigibile perché il debitore non <<può>> pagare, altro è dire--come nel nostro
caso--che è inesigibile perché il debitore (cioè la Banca Centrale) ha per legge la
garanzia di non pagare.
Se fosse vera questa tesi, siccome il debito inesigibile è uno strumento inutile, le
Banche Centrali non ruberebbero nulla.
Ma se questa tesi fosse vera, per noi dovrebbe essere indifferente avere denaro in
tasca o non averlo. Quando poi si conclude col definire il <<debito inesigibile>>
come <<moneta inconvertibile di corso legale>>, si esclude che possa essere
<<debito>>. La moneta infatti, come bene reale, può essere oggetto di debito (e di
credito), non <<debito>> essa stessa.
Una volta dimostrato che la moneta ha valore indotto causato dalla convenzione
sociale, approfittando della circostanza che l'emissione della cambiale è prerogativa
del debitore, le Banche Centrali apparendo come debitori di false cambiali, si sono
arrogate il potere di esercitare <<signoraggio>> per <<appropriarsi di risorse>>
monetarie, ossia del valore indotto creato dalle collettività nazionali con il risultato di
espropriare ed indebitare le collettività nazionali del loro denaro, senza contropartita.
E’ questa la grande usura intuita da Pound.
Poiché i valori monetari sono creati dalla collettività, la moneta all'atto dell'emissione
va emessa <<accreditandola>> e non <<addebitandola>>. E poiché trasformare un
credito in un debito consolida il reato di truffa, l'8 marzo 1993 a conclusione di un
convengno sulla grande usura, noi abbiamo denunciato per i reati di truffa ed
associazione a delinquere il Governatore pro tempore della Banca d’Italia dott.
Azelio Ciampi. Pur ammettendo la sussistenza del solo elemento materiale dei reati
contestati e la mancanza di dolo, (e ciò vale per il passato), per il futuro si impone
l'assoluta inderogabile necessita di colmare una intollerabile lacuna legislativa e
stabilire che la moneta all'atto dell'emissione va dichiarata di proprietà dei cittadini.
Forse con la scoperta della grande usura è nata--dopo il cristianesimo --la più
grande rivoluzione di tutti i tempi.
Il dottor Ettore Torri, Procuratore generale aggiunto della Procura della Repubblica
di Roma, ha convenuto che qui sussisterebbero gli estremi dell'elemento materiale
della truffa, mancherebbe l'elemento psicologico del dolo. Forse ha inteso con ciò
dire che Le Banche Centrali avrebbero raggiunto un tale grado di professionalità
della truffa da aver consolidato il convincimento di avere il diritto di farla.
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