mercoledì 10 febbraio 2021

"Cibus in Primis". Eco-umanesimo senza pesticidi nè ogm.


Per un Ministero Agroecologico che tuteli Biodiversità e Salute Ambientale, Fertilità Umana e

dei Suoli, Tradizioni e Sovranità alimentare. Creando milioni di posti di lavoro.

Perdere biodiversità c’è costato già una volta e mezzo il Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale, ovvero

145.000 miliardi di dollari l’anno ! E il capitalismo che fù… distruggendo la Natura distrusse se stesso.

Giuseppe Altieri, Agroecologo

I Pagamenti Agroambientali Europei, conquistati trent’anni fa, attraverso il Referendum Italiano

contro i residui di pesticidi negli alimenti (1990), intendevano e potevano salvare l'Italia e il pianeta, trascinando altre economie agricole mondiali verso l'Agroecologia rigenerativa, i cui costi di riconversione e mantenimento, dal 1992, sono sostenuti dalla collettività che paga gli agricoltori per i servizi volontari con benefici per salute ambientale: Agricoltura Biologica, Azioni agro-climaticoambientali, Benessere animale. Pagando loro i mancati ricavi e maggiori costi, più un 30% per azioni collettive su territori “liberi dalla chimica e OGM”. Che i Sindaci, tutori della salute dei cittadini, avrebbero dovuto imporre, visto il vantaggio economico immediato (“di legge”) per gli agricoltori, senza tener conto del miglior prezzo di mercato realizzato dai prodotti biologici.

Attraverso Programmi di Sviluppo Rurale regionali e nazionali abbiamo finanziato inoltre insediamenti di giovani agricoltori, formazione e assistenza tecnica, certificazioni di qualità e innovazioni,  assicurazioni agevolate dalle avversità e tant’altro, …al fine di rimuovere gli ostacoli alla realizzazione sociale (ambientale e sanitaria in primis) dell’attività economica… in Agricoltura (Art. 3 com. 2, Costituz.). Per la convergenza d’interessi di tutti gli attori delle filiere agroalimentari, inclusi i commercianti e i venditori di pesticidi, che guadagnano di più sui mezzi tecnici ed alimenti biologici.

Dovevamo pertanto eliminare pesticidi e ogm, fertilizzanti e medicinali chimici, recuperare biodiversità e antiche varietà dei territori; sistemare siepi e foreste; fissare la CO2 nell'humus con sovesci e colture di copertura, fertile letame e pascoli biologici, anche negli uliveti, nei vigneti e frutteti o in rotazione coi cereali. Evitando il dissesto idrogeologico e contrastando il cambiamento climatico di cui l’Agricoltura Industriale è causa primaria. Per risparmiare miliardi di € nei costi indiretti della Sanità, almeno il doppio di quelli investiti ogni anno in Agroecologia, per la riduzione di patologie cronico-degenerative, cancri, Parkinson, Alzheimer, celiache e allergie, linfomi e leucemie, infarti e ictus, tumori e patologie dell'infanzia… per bambini cui abbiamo tolto il futuro… e sterilità …sempre più diffuse.

Con inestimabile beneficio sociale per la Dignità Umana, inviolabile.

E Invece NON LO ABBIAMO FATTO, se non minimamente, sperperando gran parte dei Fondi UE destinati all'Agroecologia nel contrario esatto, in una sorta d’inerzia illegittima, nonostante Relazioni durissime della Corte dei Conti UE (n.3/2005, n.7/2011 sulla Spesa agro ambientale, sull’Uso sostenibile dei Pesticidi, et al). Con i "Cavilli di Troia" dei burocrati dello status quo (da decenni sempre gli stessi) nelle "Commistioni" Europee, Regioni e Ministeri, Agricoltura e Sanità in primis, i bandi regionali “distrattamente” continuano a erogar miliardi all'agricoltura e zootecnia industriale, supportati da esperti, spesso senza curriculum agroecologico. Con i comitati di concertazione (obbligatoria in materia di salute ambientale) e "sorveglianza", colmi di rappresentanze professionali e istituzionali, sindacali ed ecologiste (in maggioranza) che approvavano l’inapprovabile. Mentre la Commissione UE-DG Agri da ben 4 programmazioni non rispetta le “esortazioni” della Corte dei Conti, spesso “lavandosene le mani”. Così l’Italia della Dieta Mediterranea patrimonio dell’Umanità, terra di cura e sapori, negli ultimi 30 anni ha visto aumentare continuamente i residui chimici nelle acque, perdendo biodiversità funzionale, api e impollinatori selvatici. L’humus dei terreni si è dimezzato, con perdita di fertilità microbica e valore nutritivo degli alimenti. E abbiamo raggiunto il triste record mondiale dei Tumori infantili, con tasso d’incremento doppio per quelli neonatali, rispetto alla media UE (OMS). Perdendo almeno 8 anni d’aspettativa di vita sana (Eurostat) con caduta drammatica della Fertilità Umana. Mentre paesi come Danimarca e Finlandia han migliorato tutti gli indicatori agroambientali e sanitari misurabili e sono sul traguardo del 100% biologico.

E' ora di perdonarsi tutti... e cambiare strada… pensando solo a salvare i nostri figli ! Agroecologia e Biodiversità, l’unica via… per uno Sviluppo Rurale “rigenerativo” che tuteli la Salute ambientale, conservando la Fertilità Umana e dei Suoli. A partir dall'Italia, patria della Biodiversità e delle eccellenze agroalimentari, con oltre il 60% dei prodotti tradizionali mondiali, eredità di conoscenza dei nostri Antenati, che dobbiamo assolutamente trasferire ai nostri figli. I quali hanno bisogno di recuperare i perduti profumi e sapori, le visioni paesaggistiche senza erba disseccata dagli agenti chimici arancio, musiche d'uccelli e ronzii d'insetti, l’udir di pollame ed animali al pascolo, con”tatti” alimentari e umani senza plastica avvelenata… e il senso di fertilità perduta, in “una vita senza Sensi".

Figli che ci han prestato la Terra Madre, ereditata dai nostri Avi. Cui siamo togliendo i sorrisi, nascosti dietro maschere avvelenate dai pesticidi. Abbiamo già fin troppo violato gli articoli 1, 9, 32, 41, 42, 44, 3-comma 2, …e 54, et al. della Costituzione italiana, carta dei diritti che ha ispirato il mondo.

Ripartiamo dai 4 milioni d’ettari abbandonati nel Sacro Appennino e dai 2 milioni di ettari biologici (17% della Superfice agricola italiana) fin qui strappati alla chimica e ri-conquistati da Pionieri Agroecologi e Agricoltori "responsabili per la nostra salute" …nonostante tutto. E, grazie alla fortissima richiesta dei “Consumattori” (con 2 tt), sempre più consapevoli, riconvertiamo nei prossimi 7 anni al biologico il resto dell’Agricoltura Italica, oggi massacrata da chimica tossica e anacronistica e allevamenti industriali, incivili.

Ricreando 3 milioni di lavoratori, con un ritorno alla terra anche per “tutti i fratelli” che fuggono da guerre e miserie, attraverso lo sviluppo di società "mezzadrili" avanzate “agroeco-sinergiche".

Recuperando in “ecovillaggi” gli antichi borghi rurali d'arte e cultura… in primis Agricultura.E con la nostra capacità di trasformazione agroalimentare “tradizionale”, portarci dietro il resto del mondo. Un'Europa “Biologica” che segua la luce del Faro Italiano, esempio per tutto il pianeta, per proteggere tradizioni e sovranità agroalimentari dei Popoli, diritti Inviolabili e immodificabili.

E' troppo tardi… per non fare nulla. Giuseppe Altieri, Agroecologo - Magistrato dei Campi

Fondi Europei Di Sviluppo Rurale, a che punto siamo?

Per una Magistratura Agroecologica

La Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo il 14 ottobre ha approvato il progetto di relazione “Programma per lo sviluppo rurale di Next Generation EU e dello strumento per la ripresa”, predisposto da Paolo De Castro. I fondi a disposizione sono enormi e in ulteriore aumento. Ma bisogna metter bene i puntini sulle ì nelle norme di recepimento, i Programmi di Sviluppo Rurale nazionale e regionali.

Il PSR nazionale deve guidare precisamente i binari agro-ambientali, trattandosi di materia riguardante la salute ambientale, delegata ai ministeri agricoltura, sanità e ambiente e non alle Regioni, le quali gestiscono l’agricoltura in modo troppo spesso scoordinato. Bisogna evitare logiche di contribuzione “di pura sopravvivenza”, per affermare un Umanesimo Ecologico dei Diritti Inviolabili, nella tutela del Principio di Precauzione e dell’Art. 3 comma 2 della Costituzione. Come dire, i soldi devono andare solo a chi davvero tutela l’ambiente. E gli agricoltori, oltre a prendere devono anche dare. Guadagnando oltretutto di più !

E’ necessaria forte presenza agroecologica nei comitati scientifici di consulenza regionale e nella Rete Rurale Nazionale ed Europea. Che detti linee precise e coerenti per le regioni, vista la priorità trasversale agroambientale dei Regolamenti comunitari di sviluppo rurale. La commissione UE che ha l'ultima parola sui PSR regionali e nazionali non deve approvare piani difformi da quanto previsto nei regolamenti europei di sviluppo rurale, solo perché le regioni forzano la mano verso contributi a pioggia, “interpretando” norme per “distrarre” preziose risorse. E spesso non aprono i bandi (o li tengono aperti pochissimo) perdendo un sacco di soldi. Es. per l'assistenza tecnica o per l’agricoltura biologica, bandi che devono essere sempre aperti “a sportello”, in quanto obbligatori e prioritari. Così le assicurazioni mutualistiche per le fitopatie, da dieci anni ferme al palo, le quali devono godere dell'agevolazione solo per cure biologiche e non chimice, altrimenti “assicuriamo l’uso dei pesticidi” coi soldi delle nostre tasse. Invece di assicurare i raccolti biologici e la riconversione agroecologica.

L’imbroglio della Produzione Integrata… disintegrata.

Da 25 anni abbiam “di fatto” regalato enormi risorse europee agroambientali all’agricoltura chimica. Interpretando in maniera falsificante le norme di produzione integrata, diventate semplice elenco di pesticidi chimici ammessi per un numero di trattamenti consentiti, spesso superiori alla normale pratica chimica convenzionale. Senza gli obblighi prioritari di tecniche alternative agro-ecobiologiche, tra loro “integrate”, così come previsto dalla Decisione CE del 30-12-1996 – All.1: Norme OILB sulla Difesa Integrata delle Coltivazioni, parte integrante della Produzione Integrata.

Ne, tantomeno, è stata attuata la prescrizione di eventuali pesticidi chimici in “deroga alle tecniche biologiche obbligatorie”, una volta esaurite tutte le alternative disponibili preventive, da parte di un tecnico abilitato (Consulente Fitosanitario) che ne verifichi la necessità, ovvero al superamento delle soglie di danno economico, che ne giustifichino i costi (Circolare Ordine degli Agronomi Naz. "Atto fitoiatrico").

Inoltre, la Produzione integrata, divenuta obbligatoria per tutti gli agricoltori dal 2014, non poteva essere più inserita tra le misure agro-climatico-ambientali europee 2014-2020, riservate solo a impegni volontari. La cosiddetta "produzione integrata volontaria" rappresenta un'invenzione italiana per sperperare ancora miliardi di € in una "sotto-misura" inserita illegittimamente tra i pagamenti dei Programmi di Sviluppo Rurale Regionali, dal 2014 a tutt'oggi. Doppiamente illegittima in quanto non rispetta nemmeno i requisiti delle norme europee di riferimento, ovvero l’obbligatoria priorità delle tecniche alternative ai pesticidi di sintesi chimica (D. lgs 150/2012 sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, che ha recepito la Direttiva Europea in materia).

Come può una norma obbligatoria diventare volontaria senza nemmeno rispettare gli obblighi previsti dalla stessa norma di riferimento superiore europea?

In Puglia e in altre regioni tra le misure agro-climatico-ambientali sono inserite forme di agricoltura chiamata "conservativa", che prevedono impiego di disseccanti chimici (Glifosate) prima delle semine, che distruggono lo strato fertile e microbi del suolo. Cose incredibili. Ricordo che i paesi membri possono solo far meglio del livello minimo di sicurezza ambientale e sanitaria stabilito a livello europeo. Attraverso le previste “clausole di salvaguardia”… ma non peggio !

Mentre continuano deroghe irresponsabili con autorizzazioni “d’emergenza” di pesticidi già revocati perchè quanto troppo pericolosi, che ovviamente paghiamo con le nostre tasse nelle misure di produzione disintegrata. Emergenza preventiva? Così avviene ad esempio per il dichloropropene, maledetto distruttore e sterilizzante dei terreni italici, usato su fragole e ortaggi e sul tabacco. Mentre abbiamo risultati migliori con microbi utili, sovesci, solarizzazione, tecniche prioritarie e obbligatorie !

Nel contempo, i pagamenti per le coltivazioni biologiche risultano spesso sotto-commisurati rispetto a quanto previsto dai massimali UE e da un preciso calcolo dei mancati ricavi e maggiori costi per migliorare qualità e sanità delle produzioni (30-40% di riduzione di produzione riconosciuta).

Le aziende biologiche hanno diritto ai rimborsi per la certificazione, spese che invece dovrebbero essere pagate direttamente dalle regioni agli “enti di controllo” (solo alcune lo fanno) per evitare conflitti d'interesse tra “controllore e controllato”. Migliorando enormemente il sistema dei controlli, dato che sono disponibili 3.000 € all’anno ad azienda, a fronte degli 800 € di spese medie di certificazione biologica italiana (Federbio). Assumendo più tecnici, per maggiori controlli di campo e analisi durante le coltivazioni e sui raccolti. Consentendo così anche ai piccoli agricoltori e a tutti i consumatori di godere della migliore certificazione biologica, oggi impossibile per i costi significativi a carico di micro-produttori, e per macchinose pratiche di rimborso.

Benessere animale e riconversione della zootecnia industriale al biologico. 500 € per UBA (Unità Bovina Equivalente) sono previsti per il benessere animale, che si sommano ai pagamenti per le superfici agricole biologiche destinate a pascoli e foraggi. Ma il benessere animale è stato impostato per lo più su interventi ridicoli, sostenendo la zootecnia industriale, senza nemmeno imporre la sostituzione dei mangimi contenenti ogm. Dobbiamo in primis bloccare i contributi per allevamenti intensivi e industriali, erogati "a capo allevato", una vergogna Disumana e Dis-Animale. E spostare i fondi europei a capo allevato nel vero benessere animale: gli allevamenti biologici al pascolo e/o in accordi comprensoriali, es. bufale campane, per la fornitura di foraggi biologici. E riconvertire tutta la zootecnia al sistema biologico, che incrementi l'humus dei terreni col sacro letame, non putridi liquami.

Oggi la zootecnia industriale consuma alimenti come almeno 20 miliardi di esseri Umani, per nutrirne solo 3 miliardi, obesi e ammalati! Distruggendo biodiversità e foreste primarie, con resistenze agli antibiotici pericolosissime ed esalazioni immense di gas serra, che provocano inquinamenti e infiammazioni, con polmoniti, come in val padana.

Meno carne e formaggi, insomma, ma più guadagno per gli agricoltori e più salute per i "consumattori"

con 2 tt… che in massa stanno diventando bio-vegetariani, beninteso non integralisti...

Molto c’è da fare per un comitato etico e scientifico sull’Agroecologia e Salute Ambientale…

Sulle norme d’autorizzazione dei pesticidi, 800 dei quali revocati di recente, una volta scoperta la

tossicità, dopo aver inquinato per decenni e per centinaia d’anni a venire, in barba al principio di

precauzione… grazie a dossier e commissioni irresponsabili. Sulla “Legge della roulette russa col

caricatore pieno”, che regola il livello dei residui di pesticidi ammessi negli alimenti e i sistemi di rilevamento. Norme che necessitano dell’assenza di residui artificiali negli alimenti… come richiesto dal popolo sovrano nel referendum del 1990. Norme che ostacolano i mezzi tecnici biologici, obbligatori e prioritari, invece di favorirli. E molto altro...

Per rompere il silenzio lugubre dei comitati scientifici e di sorveglianza nazionali e regionali, sarebbe bene esservi presenti con un comitato scientifico agroecologico che aiuti i colletti bianchi regionali e ministeriali a rispettar meglio le leggi. Portando la luce dell’Agroecologia. E con un Ministero Agrecologico, che imponga regole costituzionalmente infallibili, si può fare il Miracolo Agroecologico Italiano (MAI dire MAI). Ora o mai più, abbiamo tutto a disposizione.

Ma attenzione ! Perché col giochetto del “regolamento di transizione”… che dura 2 anni, per i soliti ritardi di approvazione di quello settennale… gli agricoltori si impegnano intanto coi bandi 2021 e 2022, per 5 anni… E se continuiamo ad aprire gli stessi bandi per regalare i fondi al falso benessere animale a alla falsa agircoltura integrata… e prorogare gli impegni precedenti già presi che si “trascinano nella nuova programmazione” (es. nel 2020 per altri 5 anni e nel 21-22… fino al 2026...

Poi non rimangono più soldi… per nulla…

Dal Conflitto alla Convergenza di interessi I fondi UE servono proprio per passare dal conflitto alla convergenza d'interessi agroecologici e sinergici di tutti gli attori della filiera… inclusi i venditori di pesticidi chimici che guadagnerebbero molto più con le tecniche biologiche… Che Syngenta e Bayer stanno acquisendo comprandosi le ditte italiane dei mezzi tecnici... speriamo non per chiuderle.

PS: Le Norme sul Biologico Italiano recentemente approvate al Senato, sono assolutamente da rivedere prima dell'approvazione definitiva della Camera, quantomeno sulla tolleranza zero ogm e pesticidi nei prodotti biologici italiani. Dal momento che in Italia OGM gli non si possono coltivare, con tolleranza zero sulle sementi, non si comprende perché consentire soglie di tolleranza senza etichettatura, quando è proprio l’assenza di ogm a caratterizzare un prodotto biologico, c he non può essere etichettato come tale se contiene ogm. Una "sentenza pilota" del tribunale di Pistoia, inoltre, nel 2011 ha imposto tolleranza zero contaminazioni da pesticidi nei rapporti di vicinato e con le abitazioni. E non si comprende perché ancora oggi debba essere il produttore biologico a rinunciare al raccolto di confine a causa del vicino che lo danneggia con derive di pesticidi. Invece di imporre fasce di rispetto, come da contenziosi nei tribunali e regolamenti dei Sindaci, laddove gli agricoltori chimici possano sperimentare la coltivazione biologica, mentre rispettano la legge, ottenendo anche un maggior reddito grazie ai pagamenti agroambientali europei

Per una Magistratura Agroecologica

Non dimentichiamo quanto indicato nell’Enciclica Laudato sì … per la tutela della Terra Madre.

Vedasi gli atti del convegno “Agroecologia Strumento del Nuovo Umanesimo” – Roma, San

Lorenzo al Verano – 2015, in primo piano sul sito http://www.agernova.it (tutte le relazioni video)

Recensione - Un Articolo di Guido Bissanti

http://antropocene.it/2021/02/05/quanto-ci-costa-perdere-biodiversita/?fbclid=IwAR0718Qz9SFRQOzNqSMaSv11UUR7N9lScxGLFowmK_

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Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo

Studio AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca

Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG)

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