mercoledì 29 novembre 2023

Due Stati in Palestina : da Biden a Bergoglio una sola presa per il ....

 .. culo !! Tale dovrebbe essere definita la posizione di tutti i capi di stato, di quelli religiosi, dei politici e pure dei militari che, in piena sintonia con i massimi rappresentanti di tutte le istituzioni internazionali (ONU in testa), ribadiscono (solo oggi, si badi bene) la necessità di porre fine al conflitto che, dal 1948, insanguina la Palestina dopo la (artificiale) creazione dello Stato di israele. Ovviamente con la sola eccezione dei governanti di Tel Aviv che, coerentemente con quanto messo in atto con le azioni terroristiche dell'Irgun prima e della Haganah dopo, sono assolutamente disinteressati alla questione fin dal giorno della nascita della "entità sionista". Come viene tuttora definita la "creatura" imposta dalle Nazioni Unite, a guida anglo-americana (con il si sovietico), da chi non gradì affatto quel colpo di mano.

Sorvoliamo sugli avvenimenti successivi, sulla conseguente pulizia etnica messa in atto dagli occupanti israeliani ai danni dei Palestinesi. Saltiamo anche il blitz "terroristico" di Hamas che ha colto di sorpresa Netanyahu ed i criminali che lo affiancano ed andiamo sul (inesistente) "concreto" che viene oggi sbandierato da tutti per trovare una "soluzione" : "due popoli, due stati". 
E qui casca l'asino .. nessuno specifica !!
O, meglio, nessuno ha il coraggio di chiarire "come" arrivare a questo traguardo, peraltro previsto dalle "risoluzioni vincolanti" delle Nazioni Unite, dalla n. 242 alle successive. 
Biden, Putin, Xi, Von der Lyen, Borrell, Abdullah, Bin Salman, Guterres, Bergoglio e via di seguito, fino ad arrivare allo inutile Guterres, ritengono questa la "strada maestra" ? 
Bene, potrebbe persino essere "recuperata".
Allora si propongano le uniche condizioni necessarie per arrivarci : si torni ai confini, netti e delineati dalla "linea verde" del 1967  con relativa, chiarissima indicazione di "dove stavano gli ebrei e dove i palestinesi". 
Si sgombrino tutte le decine di migliaia di coloni sionisti dalla Cisgiordania occupata, si permetta il ritorno a casa (e nei Territori) dei profughi palestinesi cacciati con la forza persino da Gerusalemme est e si "riequilibrino" nuovamente così le forze in campo. Senza nessuna autorizzazione concessa ad israele per poter intervenire, a proprio piacimento, contro lo Stato di Palestina. Magari, a tutela di entrambi, interponendo una consistente "forza di pace" ONU, formata da truppe miste occidentali, russe, cinesi, iraniane ed arabe. 
Questa l'unica soluzione possibile secondo la tesi prevalentemente sostenuta e supportata dai media di tutto il mondo. 
Peccato, però, che nessuno approfondisca !!
Per quale motivo ? Offenderei la intelligenza di quanti leggono se appena osassi offrire un minimo indizio😎😎

Grazie per l'attenzione 
Vincenzo Mannello 

Hamas ed israele : non è "scambio alla pari"

 Prosegue, alla data ed all'ora in cui scrivo questa "riflessione" (le 13 del 29 novembre), lo scambio tra ostaggi e prigionieri intercorso tra israele ed Hamas. Reso possibile grazie alla mediazione di alcuni paesi "influenti", Qatar in testa. Ovviamente, come tutte le persone di buona volontà, spero che la trattativa in corso possa estendersi anche a tutti gli altri soggetti interessati : donne, bambini, anziani e (più in là) persino ai militari sionisti ed ai miliziani Palestinesi "ospiti" delle carceri israeliane.

Come chi abbia la bontà di leggere (e pubblicare) quanto scrivo sa bene, non uso dilungarmi in sofisticate analisi, magari non ne sono capace, ma cerco di andare al sodo. 
Ecco, avevo delle perplessità sulla possibile riuscita (in prospettiva) di una qualsivoglia tregua con scambio di "poveri cristi" .. me li hanno rese drammaticamente angoscianti le immagini dello allegato video, relative ad un BAMBINO di 12 anni catturato dai militari israeliani nel campo di Aqabat Jabr (Gerico) nella Cisgiordania occupata. Trasferito, BENDATO, nella loro postazione di controllo. 
Signori, la realtà è una : Hamas ha, ancora, un centinaio circa di "ostaggi" tra civili e militari da "scambiare" ; Netanyahu e soci possiedono una riserva (quasi) inesauribile di caccia nei Territori ed a Gerusalemme est. 
Così è ben chiara la situazione dei Palestinesi :
israele da un lato li fa uscire dalle galere, obbligata da Hanas ; dall'altro li rastrella in Cisgiordania. Fa scorta di prigionieri e, tanto per cambiare, nel contempo ne assassina una decina al giorno😞😞

Grazie per l'attenzione 
Vincenzo Mannello 

sabato 25 novembre 2023

Convegno Storia: Giorgio Prinzi

Convegno Storia: Giorgio Prinzi:   Giorgio Prinzi ha ricoperto dal 1980 al 1986, per due mandati consecutivi, la carica di Vicepresidente Nazionale dell’Associazione dell’A...

venerdì 24 novembre 2023

INCREDIBILE: La Stampa Internazionale distrugge l'auto elettrica!

non dovresti decidere quanto guadagna un'infermiera!

 Se non hai mai chiuso il sacco per cadaveri al lavoro, non dovresti decidere quanto guadagna un'infermiera.

Se non hai mai visto qualcuno soffocare nel proprio sangue o escrementi, non dovresti decidere quanto guadagna un'infermiera.
Se non sei mai stato picchiato da un paziente e vuoi prenderti cura di lui, non dovresti decidere quanto guadagna un infermiere.
Se nessuno ti ha mai pregato di non lasciarlo morire o lasciarlo morire, non dovresti decidere quanto guadagna un'infermiera.
Se non hai mai guardato negli occhi i cari dei tuoi pazienti o semplicemente li hai supportati quando crollano quando raccontano loro della morte del figlio, della madre, del padre, della sorella, della zia, del nonno... non dovresti decidere quanto guadagna un'infermiera.
Se non hai mai detto alla tua famiglia che hai avuto una buona giornata per risparmiare loro quello che hai visto quel giorno, non dovresti decidere quanto guadagna un'infermiera.
Se non hai mai sentito le costole rotte durante la rianimazione cardiopolmonare, non dovresti decidere quanto guadagna un'infermiera.
Gli infermieri sono stati dimenticati e sottovalutati nel corso degli anni, e non importa a nessuno.
Ora che il sistema sanitario sembra andare a rotoli, tutti sono preoccupati per questo.
Gli infermieri abbandonano la professione prima di quanto pensi.
Forse perché chiediamo più e meno soldi? Potrebbe essere a causa del trattamento disastroso e pericoloso degli infermieri per i pazienti?
Le ragioni sono infinite...
Il dovere di passare notti, serate, giorni di riposo e non saper pagare le bollette a fine mese è inaccettabile.
È tempo di prendersi cura degli infermieri. I reparti chiudono per carenza di infermieri.

mercoledì 22 novembre 2023

Due Stati in Palestina : da Biden a Bergoglio una sola presa per il ....

 !! Tale dovrebbe essere definita la posizione di tutti i capi di stato, di quelli religiosi, dei politici e pure dei militari che, in piena sintonia con i massimi rappresentanti di tutte le istituzioni internazionali (ONU in testa), ribadiscono (solo oggi, si badi bene) la necessità di porre fine al conflitto che, dal 1948, insanguina la Palestina dopo la (artificiale) creazione dello Stato di israele. Ovviamente con la sola eccezione dei governanti di Tel Aviv che, coerentemente con quanto messo in atto con le azioni terroristiche dell'Irgun prima e della Haganah dopo, sono assolutamente disinteressati alla questione fin dal giorno della nascita della "entità sionista". Come viene tuttora definita la "creatura" imposta dalle Nazioni Unite, a guida anglo-americana (con il si sovietico), da chi non gradì affatto quel colpo di mano.

Sorvoliamo sugli avvenimenti successivi, sulla conseguente pulizia etnica messa in atto dagli occupanti israeliani ai danni dei Palestinesi. Saltiamo anche il blitz "terroristico" di Hamas che ha colto di sorpresa Netanyahu ed i criminali che lo affiancano ed andiamo sul (inesistente) "concreto" che viene oggi sbandierato da tutti per trovare una "soluzione" : "due popoli, due stati". 
E qui casca l'asino .. nessuno specifica !!
O, meglio, nessuno ha il coraggio di chiarire "come" arrivare a questo traguardo, peraltro previsto dalle "risoluzioni vincolanti" delle Nazioni Unite, dalla n. 242 alle successive. 
Biden, Putin, Xi, Von der Lyen, Borrell, Abdullah, Bin Salman, Guterres, Bergoglio e via di seguito, fino ad arrivare allo inutile Guterres, ritengono questa la "strada maestra" ? 
Bene, potrebbe persino essere "recuperata".
Allora si propongano le uniche condizioni necessarie per arrivarci : si torni ai confini, netti e delineati dalla "linea verde" del 1967  con relativa, chiarissima indicazione di "dove stavano gli ebrei e dove i palestinesi". 
Si sgombrino tutte le decine di migliaia di coloni sionisti dalla Cisgiordania occupata, si permetta il ritorno a casa (e nei Territori) dei profughi palestinesi cacciati con la forza persino da Gerusalemme est e si "riequilibrino" nuovamente così le forze in campo. Senza nessuna autorizzazione concessa ad israele per poter intervenire, a proprio piacimento, contro lo Stato di Palestina. Magari, a tutela di entrambi, interponendo una consistente "forza di pace" ONU, formata da truppe miste occidentali, russe, cinesi, iraniane ed arabe. 
Questa l'unica soluzione possibile secondo la tesi prevalentemente sostenuta e supportata dai media di tutto il mondo. 
Peccato, però, che nessuno approfondisca !!
Per quale motivo ? Offenderei la intelligenza di quanti leggono se appena osassi offrire un minimo indizio😎😎

Grazie per l'attenzione 
Vincenzo Mannello 

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    V

venerdì 10 novembre 2023

L'Italia accelera nel mobility sharing, ma l'Europa va più veloce!

L'Italia accelera nel mobility sharing, ma l'Europa va più veloce!


L'anno 2022 ha rappresentato un periodo di crescita eccezionale per il settore della Sharing Mobility sia in Italia che in Europa. Tuttavia, i dati non devono ingannare: Milano è la terza in Europa, ma il resto dell’Italia rimane pericolosamente indietro rispetto alle prime della classe in termini di mobilità sostenibile.

La crescita della Sharing Mobility in Italia post-pandemia

In Italia, il 2022 è stato caratterizzato da una crescita esplosiva nel settore della Sharing Mobility. Con un aumento del 38% rispetto all'anno precedente, il fatturato complessivo del settore in Italia ha superato i 178 milioni di euro. Un dato impressionante che riflette l'adozione crescente di servizi di mobilità condivisa da parte degli italiani (che stanno applicando comportamenti sostenibili anche ad altri settori, quali l’alimentazione, l’acquisto di abbigliamento, l’energia…). Ma cosa rende questa crescita così straordinaria?


  • Aumento dei Noleggi: il numero totale di noleggi nei servizi di condivisione dei veicoli è cresciuto del 41% rispetto al 2021, raggiungendo circa 49 milioni di viaggi. Questo supera di gran lunga i livelli pre-pandemici del 2019, con un aumento del 77%. Significa che sempre più persone stanno abbracciando la condivisione come una soluzione pratica e conveniente per i loro spostamenti.

  • Espansione dei Servizi: nel 2022, il numero di servizi di Sharing Mobility attivi nelle città italiane è aumentato da 190 a 211. Ciò significa che sempre più città stanno adottando queste soluzioni di mobilità sostenibile. Inoltre, il numero di veicoli a disposizione degli utenti è salito da 89.000 a 113.000, garantendo una maggiore accessibilità.

  • Settori in Crescita: non si tratta solo di biciclette condivise o monopattini; anche il carsharing station-based e il bikesharing free-floating hanno registrato una crescita significativa, con un aumento del fatturato stimato rispettivamente del +72% e +95%. Questo indica una diversificazione dei servizi offerti, che soddisfano le diverse esigenze di mobilità dei cittadini.

  • Leadership di Milano: Nel contesto europeo, Milano si è affermata come la terza città con la crescita più elevata nella micromobilità in condivisione nel 2023. Con 14,8 milioni di noleggi e 30.700 veicoli a disposizione degli utenti, Milano è diventata un punto di riferimento nel panorama europeo della Sharing Mobility. Tutto ciò va a favore di coloro che si trasferiscono a Milano da altre regioni d’Italia. Costoro non devono più preoccuparsi di possedere l’automobile di proprietà, in quanto la disponibilità di trasporti sostenibili facilita la loro mobilità. 


Il programma dell’Italia per favorire la decarbonizzazione dei trasporti

Un aspetto fondamentale della Sharing Mobility è la sua contribuzione alla decarbonizzazione dei trasporti. L'adozione di veicoli elettrici è un passo cruciale verso una mobilità più sostenibile. Secondo il Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility, l'Italia prevede di avere 6,6 milioni di veicoli elettrici e ibridi plug-in entro il 2030. Questa transizione comporterà una riduzione del tasso di motorizzazione privata, con 4,5 milioni di auto in meno entro il 2030. Questo passaggio rappresenta una pietra miliare nella lotta contro le emissioni di gas serra.


  • Impatto Ambientale Positivo: Con un aumento del 30% dell'offerta di trasporto pubblico e di Sharing Mobility, si prevede una riduzione di 18 milioni di tonnellate di gas serra. Questo rappresenta più della metà di quanto richiesto all'intero settore dei trasporti. È un contributo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico e all'obiettivo di raggiungere emissioni zero.

  • Copertura delle Città: Tuttavia, vi è ancora una disparità tra le regioni italiane, con il 77% dei comuni nel nord che offre servizi di Sharing Mobility, rispetto al 50% al centro e al 48% nel sud e sulle isole. Ma c'è una buona notizia: nel corso di tre anni, il sud e le isole hanno recuperato il 15% di copertura, indicando una crescente adozione in tutto il paese.

  • Micromobilità a Emissioni Zero: La micromobilità a emissioni zero ha registrato una crescita significativa, con oltre 43 milioni di spostamenti registrati nel 2022. Questo settore comprende il bikesharing, lo scootersharing e il monopattino-sharing. Tutte queste opzioni stanno diventando sempre più popolari, contribuendo a ridurre l'inquinamento atmosferico nelle città.


La mobility sharing in Italia rispetto al resto dell’Europa


AUMENTO MICROMOBILITY EUROPA

Milano

+21%

Barcellona

+44%

Berlino

+306%


L'Italia presenta differenze notevoli rispetto ad altre nazioni europee in termini di mobility sharing. A Parigi, un referendum ha portato all'interdizione dei monopattini condivisi. Nel contempo, sia a Roma che a Madrid, è stata imposta una forte limitazione sul numero di fornitori e mezzi attraverso provvedimenti ufficiali. 

A dispetto di ciò, Berlino ha visto una crescita senza precedenti nel settore della micromobilità, segnando un aumento del 306% nell'arco di un anno e raggiungendo 1.700.000 noleggi dai 420.000 precedenti. La capitale tedesca domina in termini di crescita di viaggi, mentre Barcellona segue con un incremento del 44%.  

D'altra parte, Milano emerge come la terza metropoli europea in termini di crescita nel campo della micromobilità nel 2023, con un salto del 21% e circa 1 milione di noleggi in aprile. Questi numeri sottolineano come le metropoli europee abbiano adottato approcci e normative diverse nella gestione della micromobilità. 

Nonostante ciò, l'Italia sembra ancora indietreggiare rispetto ad altre nazioni europee in ambito di trasporto ecologico, mantenendo una forte inclinazione verso l'uso dell'automobile e avendo un servizio di trasporto pubblico limitato, particolarmente nelle regioni meridionali. Questa è la sintesi fornita dal terzo rapporto del progetto Osmm, che mette a confronto l'Italia con l'Europa, evidenziando l'urgenza di passare a forme di mobilità più rispettose dell'ambiente.


La cavalcata verso l’uniformazione della mobilità in Italia

La Sharing Mobility è diventata un elemento chiave nella trasformazione della mobilità urbana in Italia ed Europa. La crescita impressionante dei servizi di condivisione dei veicoli, insieme all'adozione crescente di veicoli elettrici, sta contribuendo a una mobilità più sostenibile e all'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare, come garantire una copertura uniforme nelle città e mantenere l'offerta di veicoli al passo con la domanda crescente. La Sharing Mobility ha sicuramente dimostrato il suo valore, ma il settore continua a evolversi per soddisfare le esigenze in rapida mutazione dei cittadini.


Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/mobility-sharing/

<<<<<<<<<<<<<<<<<FINE TESTO



Grazie in anticipo per il tempo dedicatomi!

Teresa Monaco

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/mobility-sharing/

"Fascista chi sfila contro israele" ..

 .. così ha tuonato una nota testa di vuota in pieno delirio da "sionismo compulsivo". 

Pazienza, ci sono tanti soggetti, più o meno importanti, colpiti da questo "male" che non lascia scampo ai malcapitati che ne risultano vittime. Ancora non accertate le esatte cause che ne causano l'insorgere, perlopiù in età media (quella del carrierismo politico, mediatico, ecclesiastico, sociale e del necessario conformismo che ne esalta le forme più virulente). Sembrerebbe, a primo esame, un deficit genetico .. ma così non è in quanto, ad esserne colpiti, risultano soggetti perlopiù abitanti in paesi dalla connotazione "occidentale", pur geograficamente collocabile in continenti differenti. 
Tedeschi in primis ed italiani, poi inglesi, francesi, spagnoli, persino greci, lituani e via di seguito .. statunitensi, australiani, canadesi e neozelandesi, con punte pure argentine, cilene e, udite udite, persino emiratine, russe e giapponesi !!
Non mi dilungo sulla gravità del "sionismo compulsivo". Faccio solo notare come, particolarmente in Italia, abbia manifestato la sua presenza fin dal primo dopoguerra (1950) e, man mano, si sia diffuso a macchia d'olio tra tutti gli strati "privilegiati" della società, dalle istituzioni ai media del regime partitocratico ed antifascista. 
E come abbia, nei recenti anni della dittatura sanitaria, saldata la propria "compulsività" con quella del terrificante, criminale "vaccinismo". Creando, nei numerosissimi individui che ne sono afflitti, uno stato permanente di "minchionite acuta" .. assolutamente incurabile 😎

Grazie per l'attenzione 
Vincenzo Mannello 

sabato 4 novembre 2023

Unione Europea: l’origine del male…

PREMIO INTERNAZIONALE TITO SCHIPA 2023

LE STORIE DI VITA AGRESTE

 Quando la vidi, capii che mi stava aspettando. Era stata appoggiata sul ramo più basso della grande quercia. Mi avvicinai. Piangeva lagrime di Krystallo. Mi sganciai il basso-tuba dal laccio di pelle che mi cingeva il collo, e lo appoggiai alla Grande Quercia. ( Facevo parte dell'Orchestra della banda di Robin Hood.) Mi tolsi la feluca di pelle di daino. Mi sganciai i piatti di metallo che tenevo allacciati alle ginocchia. Mi tolsi le braghe di cuoio...Mi appartai per fare un bisogno. Ella continuava a piangere lagrime di Krystallo. Tornai sui miei passi e cercai di confortarla. Inutile! Allora piansi anch'io ed accompagni i miei lamenti col suono del basso tuba. Che mise in fuga Jene & Sciakalli che ci giravano attorno. In ogni caso mi munii dell'arco e delle frecce improvvidamente abbandonati nelle vicinanze. Fummo circondati da ululati  e stridore di denti. Lei continuava a piangere. La presi amorevolmente con due dita e me la misi in tasca. Mi rimisi le braghe di cuojo. Riallacciai  il Basso Tuba al legaccio di cuojo che mi pendeva dal collo. Rimisi in testa la feluca di pelle di daino. E la riportai al Lago di Trevignano. GV. 

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