martedì 17 settembre 2019

Ha vinto Mattarella (almeno per ora)

Riprendo oggi, dopo Pontida e prima della "uscita" di Renzi dal PD, quanto estrinsecato nel passato remoto (al momento della formazione del governo Lega-5Stelle) e fino a tre giorni fa con le ultime mie osservazioni sulla rubrichetta Spigolature, messa in rete sui social da Accademia della Libertà. Quale è ad oggi lo "stato delle cose" ? Salvini è stato "fatto fuori", specie dai giochi europei. Riuscirà a risalire in sella, ovvero al governo ? Cosa accadrà nei prossimi mesi ed anni ? 
Chi, in effetti, ha "vinto" questo round e, forse, pure la battaglia ?
Ovviamente non predico il futuro ma neppure ignoro il passato ..
Partiamo dalla risposta più scontata, almeno in base alle mie personali analisi di "prima, durante ed..ora" : Mattarella. 
Quando l'amato PD perse rovinosamente le elezioni politiche del 2018, il Presidente (lo scrivo maiuscolo solo per rispetto di quanti ancora credano in "queste" istituzioni) si trovò di fronte ad un successo imbarazzante (per lui) del M5S e del centrodestra..
Per sua fortuna i 5S, che viaggiavano da soli, non raggiunsero la maggioranza assoluta mentre le se avvicinarono Salvini e soci..
Lo stallo parlamentare derivato avrebbe portato dritti dritti a nuove elezioni, con probabile assegnazione di una maggioranza parlamentare alla coalizione Lega-Forza Italia-Fratelli di..
Immaginatevi voi con quale gioia di Sergio Mattarella e di tutto l'apparato di potere amministrativo, economico e sociale che da sempre impera in Italia (media compresi).
Quale soluzione avrebbe potuto evitare una simile sciagura ? Un asse PD-M5S..
tentato ed abortito, sembravano proprio inconciliabili nemici !!
Un governo Lega-5S, ecco il miracolo che avrebbe evitato il nuovo ricorso alle urne. Certo con il rischio, non infondato, che i contraenti potessero innamorarsi davvero, tramutando un matrimonio di interesse in uno d'amore. Salvini e Di Maio gli sposi, Mattarella il celebrante. Testimoni (increduli) gli italiani. Dopo circa tre mesi di accordi e contraccordi si partorì il Presidente del Consiglio, tal Conte in quota 5Stelle. Accadde che, trascorsi i primi momenti di sgomento per "la strana coppia", moltissimi italiani (me compreso) guardarono con interesse l'esperimento, ritenendo potesse essere una chiave di svolta per la asfittica politica nostrana, sicuramente invisa al potere stabilizzato. Quello partitico, economico e sociale che ci aveva portato al disastro quasi finale. Prime leggi approvate e decisioni intraprese offrivano prospettive invitanti perché, sostanzialmente, andavano in direzione opposta al tran tran cinquantennale del "lo vuole l'Europa" e "lo chiedono i mercati". Per non parlare della sicurezza e dei migranti. Avevo per tempo (le carte parlano) segnalato la strana anomalia della presenza, nei quadri del governo, di ministri "troppo" legati al "gradimento" del Presidente della Repubblica (che aveva pure posto qualche veto). Tria, Moavero Milanesi, la stessa Trenta ed altri sottosegretari (via Fico) mi sembravano "fuori posizione", anzi direttamente "inopportuni" in un governo che avrebbe dovuto affrontare (lo speravo) i poteri forti dello UEismo e dei media loro alleati. Più volte ho segnalato, inutilmente e secondo mie scarse possibilità, sia a Di Maio sia a Salvini la necessità di "far fuori i mattarelliani" ed andar avanti con la realizzazione dei punti concordati e sottoscritti. Sul breve termine ci guadagnava Salvini, gia in possesso di in partito monolitico. Nel lungo pure Di Maio sarebbe riuscito, superate le logica perdita di consenso alle europee, a "purificare" il Movimento 5S da quei parlamentari comunistardi che, con scarsissimo seguito elettorale, avevano sfruttato la marea gialla nel 2018. I quali, non tanto nell'ombra (Fico), non aspettavano altro che di potersi ricongiungere ai loro fratellastri spuri. 
Gli ultimi accadimenti li avete ancora davanti agli occhi, inutile ricordarli. I ministri mattarelliani bloccano tutto, il tal Conte (fino allora semplice notaio) rassicura la Merkel che "a Salvini ci penso io" e, punta dello iceberg, il M5S vota la von der Leyen imposta agli europei dalla Merkel e da Macron. Salvini abbocca, provoca la crisi (secondo me pensava che Zingaretti andasse alle elezioni per eliminare Renzi) ed oggi ci ritroviamo un governo comunistardo doc..ovvero peggio di uno marxista-leninista !! Quelli, almeno, qualche concessione populistica la offrivano.. questi hanno in testa soltanto le poltrone e gli interessi dei loro padroni stranieri. Amen..  

Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello