mercoledì 4 settembre 2019

GIORGIO VITALI RISPONDE SULLE QUESTIONI DELL'UNITA' D'ITALIA

Tu scrivi cose esatte. D'altronde il sottoscritto aveva previsto certe situazioni già da molto tempo. Fuori di retorica "nazionale", l'Italia è stata costruita con molto ritardo rispetto ad altre compagini nazionali ( vedi la Francia che è rimasta unitaria fin dal Medioevo ma che ha anche diffuso, con Napoleone, la cultura dell'unità nazionale). In effetti il concetto di Nazione fu sviluppato proprio all'interno delle conquiste napoleoniche, anche con la presa di coscienza della capacità belliche assolutamente significative delle truppe italiane durante le campagne napoleoniche, con esplosione di grande coraggio durante la ritirata di Russia. Non è un caso che la bandiera nazionale italiana sia nata nella Padania francese ricalcando lo schema della bandiera repubblicana, sia pure con latri colori. Ciò detto, e considerando che l'Unità nazionale italiana è stata fatta dal Nord perché il regno delle 2 Sicilie si era rifiutato di farlo, ma c'era ANCHE un precedente che pochi conoscono. Durante la sua ultima campagna, Murat ( sarebbe stato molto meglio che costui fosse stato con Napoleone a Waterloo), fu il primo a diffondere il Manifesto dell'Unità d'Italia...un bel film, ma che pochi hanno visto, di circa 10 anni fa, si dilunga proprio su questo episodio. PROCLAMA DI RIMINI, 30 marzo 1815. Quindi il quadro mi sembra chiaro. [ Tra parentesi, gli eredi di costui, sia pure piuttosto appartati, continuarono ad agire, tanto in Francia...impero di Napoleone III che negli USA, portatori degli stessi concetti ed influenze.]
Tuttavia l'aspetto più importante della questione è sempre quello geopolitico. C'è una regola fondamentale: quando si allarga uno spazio politico si formano al suo interno sottospazi. E' successo così che nella prospettiva dell'unificazione europea si sono viste riemergere tutte le istanze indipendentiste presenti nelle sottounità geoplitiche dalle quali erano nati gli Stati unitari ( Belgio, Olanda, Spagna, Francia, e, infine, Italia). Tieni presente che negli anni 60, poiché ero interessato a queste vicende, ricevevo rivistine pubblicate dai Baschi, dai Catalani, dagli Irlandesi, Scozzesi e via discorrendo. Per non parlare del revanchismo, del tutto retorico, nato al Sud dopo la pubblicazione del libro di Alianello e la diffusione televisiva a puntate de "L'Alfiere". Conoscevo l'attore principale di quel sequel televisivo, Miani. ( Contemporaneamente, NOI seguivamo le idee di Jean Thiriart che aveva creato un movimento europeista con la Croce celtica come simbolo). 
Per concludere, nella previsione di un concreto processo di unificazione europea.....vicenda che si allontana sempre di più dalle prospettive presenti, va ipotizzata una exItalia divisa in TRE macro regioni, la Padana, la Centrale ( con aumentate influenze vaticane) ed il Sud che però non è cosa da poco. Nota: quando noi pensiamo alla conquista del Sud noi vediamo Napoli e Palermo. In realtà il Regno duosiciliano si estendeva FINO ALLE PORTA DI ROMA,mentre l'ultima difesa di cotale Regno si protrasse a Gaeta, un'ora di auto dalla Capitale. GV