La parola
democristiano è diventata nel comune eloquio un termine offensivo.
La si sputa in
faccia all’interlocutore per sintetizzare la natura politicamente disprezzabile
delle sue idee.
E’ in parte
giusto, ed in parte erroneo.
E’ giusto perché la DC inaugurò, già dal primo
dopoguerra resistenziale, la stagione dei grandi scandali, della corruzione,
dei latrocini; dalle “zolle d’oro” dell’Ingic, dallo scandalo Giuffrè, il
banchiere di dio, fino alla cosiddetta stagione di mani pulite (che poi tanto
pulite non si sono dimostrate), fino ai giorni nostri, è stato un crescendo
wagneriano, uno tsunami di schifo, di repellente abuso di soldi di tutti per
benefici ed appropriazioni private. Ma, ancor peggio, la DC, fingendosi argine al
pericolo rosso, asservì totalmente l’Italia al volere straniero, secondo i
dettami di Yalta. Tra l’altro il pericolo rosso era più virtuale che reale.
Togliatti, l’assassino di italiani in Russia, mise in cantina l’on.le comunista
Secchia, che aveva armi e uomini
(partigiani?) per continuare le radiose mattanze che durarono,
soprattutto nel triangolo rosso, fino ad almeno il 1948. Ma Togliatti,
comunista sì ma non stupido, sapeva quali erano gli ordini dell’osannato
Stalin: l’Italia “toccava” agli USA. Il risultato fu che l’88% delle leggi
della repubblica resistenzialmente democratica, passarono o con l’appoggio del
PCI, o con la sua benevola astensione. Piacevolezze della democrazia.
Ma sia DC che PCI
non potevano non rubare denaro pubblico (è una sintesi!) per mantenere il
consenso democratico. Con la differenza che, allo scoppio della fasulla
stagione di mani pulite, la DC
si sgonfiò come un palloncino bucato, mentre il PCI si aggrappò ai segretari
provinciali delle regioni rosse, e resse.
Ma, essendo laico,
maligno, scettico e cinico, cioè civile, non posso non riconoscere sia alla DC
che al PCI la capacità di allevare, istruire, preparare alla politica, anche se
sporca ed arruffona, le teste meno peggio sulle quali mettevano le mani. La
scuola di partito era parte essenziale della struttura. Le persone che ne
uscivano sapevano almeno la differenza fra “legge” e “decreto attuativo”, fra
obbligazione privata ed obbligazione pubblica, ecc. ecc.
Morta la DC, mutatosi in cento
metamorfosi il PCI, oggi assistiamo al prevedibile teatrino di un ex Partito
comunista (proprio non mi riesce di scriverlo con iniziale maiuscola) che ha
sostituito la Balena Bianca,
e ne ha assunto non solo le dimensioni, ma anche inevitabilmente le ……
“caratteristiche”. Infatti oggi non passa giorno che il Popolo Italiano non sia
gratificato dello scandalo quotidiano. I giornali assomigliano sempre più ai
bollettini dei protesti, all’elenco delle sofferenze bancarie. Ovunque vi
giriate, dal Nord al Sud (la corruzione non è razzista) i magnaccia della casta
si trovano sempre più invischiati nel malaffare, con gli eroici ragazzi delle
Forze dell’Ordine che li beccano con le mani, e non solo, nella marmellata del
denaro pubblico.
Vana battaglia,
vanificata dall’omertà che il PD (ma non solo) stende come scudo mafioso a
difesa della casta: i picciotti non si toccano, se Mamma non vuole. Mamma
comanda e picciotto va e fa. Dalla Sicilia martoriata a tutta la Penisola l’assioma
mafioso è imperante. Col beneplacito del PD, come lo era stato con la DC.
Ma non è finita
qui: il fu PCI, mutatosi esteriormente in PD e interiormente in Balena Bianca,
ha mutuato un’altra caratteristica democristiana: le correnti. Cosa che
permette ai democristiani-partito-democratico di dire e soprattutto fare tutto
ed il contrario di tutto. Il teatrino dei dissidi, dei distinguo, delle finte
contrapposizioni serve a ripetuti passaggi televisivi, a giustificare ogni
nefandezza, a gettare tornado di fumo negli occhi della Popolazione.
Esattamente come facevano i democristiani di allora.
Del resto il
rottamatore che avrebbe dovuto cambiare tutto in cento giorni e che non ha
fatto altro che riempire di barzellette i media, altro non è che un piccolo
catto-comunista di sagrestia, alle prese con problemi tanto, troppo più grandi
di lui.
Il fu partito
comunista ha fagocitato la democrazia cristiana che da dentro lo ha mangiato e
lo ha trasformato in se stessa.
Chi soffre, chi paga, come sempre, è il
Popolo Italiano.
Fino a che………
Fabrizio Belloni
Giovedì 30 luglio
2015.