Dossier Agricoltura: per Putin rischio “guerra” se non si bandiscono gli OGM
28 febbraio 2014
MONSANTO E SYNGENTA, METTONO A RISCHIO LA VITA SUL NOSTRO PIANETA
Segnalato da Paolo D’Arpini ed rielaborato da AK
Non sono parole nostre quelle del titolo di apertura di questo articolo, ma di Vladimir Putin che,
dopo aver letto una relazione sulla morte delle api e di altri insetti
utili all’uomo a causa degli OGM, si è espresso in questo modo alla
stampa russa e allo stesso Segretario di Stato USA John Kerry, in
occasione di un incontro a Mosca, lo scorso mese. Scioccante è stata
l’affermazione che il presidente russo ha successivamente fatto sia a
Kerry che ai suoi collaboratori e cioè: ” che una guerra potrebbe essere la conseguenza necessaria per fermare la Monsanto“.
Ma cosa sta accadendo di così serio che si ipotizza addirittura una potenziale “guerra”?
Dal Ministero delle Risorse Naturali e dell’Ambiente della Federazione
Russa ( MNRE ), è stato pubblicato, dopo anni di studi e osservazioni,
un dossier che in termini rigidamente scientifici dimostra che le
sementi trattate con insetticidi neuro – attivi come i neonicotinoidi,
di cui la Monsanto e la Syngenta detengono i brevetti, stanno
travolgendo la biodiversità del pianeta. A farne le
spese in maniera catastrofica sono le api ed altri insetti
impollinatori. Putin e il suo staff scientifico hanno invitato Obama a
bloccare la diffusione di questi semi killer in tutto il mondo. Il
presidente degli USA si è rifiutato di prendere provvedimenti in merito e
così si è incrinato il rapporto tra i due Paesi. Putin ha detto, senza
mezzi termini, al Segretario di Stato John Kerry, “di essere
estremamente indignato sulle scelte di Obama che continua a garantire
una protezione globale delle sementi e dell’impianto di bio-genetica dei
giganti Syngenta e Monsanto. Di fronte ad un crescente “sterminio di
api” il Cremlino avverte che ciò potrebbe diventare la causa scatenante
di una “guerra”.
l dossier pubblicato dagli scienziati russi, oltre a dimostrare i danni
che potrebbero derivare dalla scomparsa di tutti gli insetti
impollinatori del pianeta, afferma che questo insetticida, se lasciato
incontrollato, potrebbe distruggere la capacità del nostro mondo di
coltivare abbastanza cibo per sfamare l’umanità.
La situazione è divenuta così grave, in base alle relazioni presenti nel MNRE, che la Commissione europea al completo la scorsa settimana ha istituito un divieto precauzionale di due anni su questi pesticidi “ammazza api”. Seguendo
l’esempio della Svizzera, Francia, Italia, Russia, Slovenia e Ucraina,
ognuno dei quali aveva precedentemente bandito queste forme di organismi
geneticamente modificati dal proprio territorio.
Due dei neonicotinoidi più temuti (e messi al bando) sono Actara e
Cruiser fatte entrambe dall’azienda Bio-Tech svizzera e dal gigante dei
pesticidi Syngenta AG. Nella relazione degli scienziati russi si fa
notare che Syngenta, con i colossi
del bio-tech come Monsanto, Bayer, Dow e DuPont, ora controlla quasi il
100% del mercato globale per pesticidi, piante e semi geneticamente
modificati. Queste “brave persone” ora sono in grado di
controllano la vita vegetale su questo pianeta e, di conseguenza, la
nostra. Tutto questo fa parte del Power Green, “filosofia strategica”
che gli USA avviarono subito dopo la seconda guerra mondiale, perché si
era già compreso che il mondo si poteva e si può sottomettere
soprattutto affamandolo.
Nel 2012, la multinazionale Syngenta, secondo il rapporto russo, fu
ritenuta responsabile penalmente in Germania per aver provocato,
attraverso il suo mais geneticamente modificato, la morte di molti capi
di bestiame. Negli USA, poi, venne intentata una class -action per 105
milioni dollari dopo che si scoprì che era stato contaminato con
l’Atrazina (erbicida) l’approvvigionamento d’acqua potabile per circa 52
milioni di persone in più di 2.000 distretti idrici.
Ma non è solo il dossier della MNRE russa a parlare di pericolo alla
vita degli uomini ed animali, anche enti scientifici americani hanno
dimostrato i rischi per la vita sul pianeta, tra questi ABC, una delle
più importanti organizzazioni per la conservazione dell’avifauna
americana che ha redatto un rapporto di oltre 100 pagine: “L’impatto
degli insetticidi più utilizzati dalle nazioni sugli Uccelli”.
“E’chiaro”, ha detto Cynthia Palmer, co-autore del rapporto “pesticid
Program Manager” per l’associazione ABC che ha commissionato un esperto
di fama mondiale nell’ambiente tossicologo Dr. Pierre Mineau per
condurre la ricerca, “che queste sostanze chimiche hanno la potenzialità di influenzare l’intera catena alimentare.
La persistenza ambientale dei neonicotinoidi, la loro propensione per
il deflusso superficiale e per le acque sotterranee di infiltrazione, la
loro modalità cumulativa in gran parte irreversibile, sollevano
notevoli preoccupazioni ambientali. All’interno di questo rapporto USA
troviamo una rassegna di 200 studi sul neonicotinoidi compresa la
ricerca industriale ottenute grazie al Freedom of Information Act
statunitense. La relazione valuta il rischio tossicologico per gli
uccelli e per i sistemi acquatici e comprende ampi confronti con i più
anziani pesticidi che i neonicotinoidi hanno sostituito. La valutazione
conclude che i neonicotinoidi sono letali per gli uccelli e per i sistemi acquatici da cui dipendono,
infatti si è appurato che un minuscolo chicco di grano o colza trattato
con la più antica neonicotinoidi – chiamato imidacloprid – può
fatalmente avvelenare un uccello. E basta non più di un decimo di un
seme di mais neonicotinoidi al giorno, durante la stagione di
deposizione delle uova, per influire in maniera irreparabile sulla
riproduzione di questi animali”. Il nuovo rapporto conclude che i
livelli di contaminazione da neonicotinoidi sia in acqua, sia in
superficie, nei sotterranee degli Stati Uniti e in tutto il mondo sono
già oltre la soglia massima per uccidere molti invertebrati acquatici.
Secondo il dossier del MRNE a farne più di tutti le spese al momento sono le api.
Questo rischio è stato compreso dall’UE, per cui è scaturita la
moratoria di due anni prima di usare, nei propri Paesi membri, questi
semi trattati. Tuttavia il rischio di una catastrofe mondiale nel
settore agricolo può arrivare da un momento all’altro a causa di queste
piante geneticamente e semi geneticamente modificate. Il crollo della
fertilità dei terreni può portare intere nazioni alla fame e, quindi, innescare violente reazioni popolari che
possono finire in conflitti locali per diventare alla fine su larga
scala. E’ questa la preoccupazione del Cremlino e Putin, in particolare,
contesta duramente Obama perché lo scorso anno ha firmato la “Monsanto
Protection Act”, una legge che protegge “gli sterminatori di api”
mettendoli nel contempo al riparo da ogni possibile ricorso del popolo
americano e di altri Paesi. Le relazioni sia del MRNE che del “pesticid
Program Manager” disegnano un futuro fosco per decine di milioni di
persone soprattutto negli USA perché, a causa dell’esigenza a tutti i
costi di far guadagnare dollari su dollari alle grandi industrie
mondiali degli OGM, saranno molti che si ammaleranno e potranno morire
di tumori ed altre malattie connesse.
E noi in Italia siamo immuni? No!! Perché il mangime a base di soia e di mais che importiamo dagli USA e dal Canada per darlo in pasto ai nostri animali è al 70% OGM.
Quindi la carne che mangiamo, è cresciuta a base di un’alta percentuale
di OGM, ma non finisce qui: questa carne è anche piena di antibiotici.
Un pasto certamente non genuino al 100% che a lungo andare può provocare
danni alla nostra salute.