In
Bosnia scatenata la rivoluzione colorata.
di Stefan Karganovic
La rivoluzione colorata che ci si aspettava da oltre
un anno in Bosnia è finalmente iniziata. Ma il punto fondamentale che deve
essere sottolineato è che, contrariamente a quanto molti analisti si
aspettavano, questo non sarà un "cambio di regime" nella sola
Repubblica di Srpska. Si preannuncia come un putsch a livello nazionale, che
comprenderà sia la Federazione croato-musulmana sia la Repubblica Srpska.
Questo è un punto molto importante perché suggerisce
che i servizi di intelligence occidentali e, naturalmente i loro governi,
desiderano fare tabula rasa in tutto il paese. Il piano è quello di utilizzare
la montante insoddisfazione sociale, per la quale ci sono numerose cause, al
fine di provocare il caos generale. Questo caos e l'illusione di una vita
migliore che i media occidentali e le agenzie di propaganda genereanno nella
mente del pubblico, saranno quindi utilizzati per installare una nuova squadra
di burattini non solo al livello dell’entità regionale, ma anche nel governo centrale.
L'obiettivo di fondo rimane quello di sbarazzarsi
del presidente Milorad Dodik e delle sue politiche indipendenti nella
Repubblica di Srpska, e di portare al potere a Banja Luka un gruppo di collaborazionisti,
che faciliterà l'assorbimento della repubblica autonoma serba in uno stato
bosniaco centralizzato. Gli altri obiettivi sono quelli di portare la Bosnia
nella NATO e di integrarla completamente nelle strutture euro-atlantiche
occidentali. Sotto l'attuale costituzione questo non può essere fatto senza il
consenso di un governo compiacente nella Repubblica di Srpska. Quello che oggi
è un protettorato, con un certo grado di autonomia locale, è quindi sul punto
di essere trasformato in una colonia occidentale completamente asservita.
I manifestanti in Bosnia, come quelli di Kiev, sono
motivati dall'illusione che, una volta "fatti fuori i mascalzoni ",
le loro azioni si tradurranno in una indefinita "vita migliore".
Tuttavia, ciò non accadrà mai se si permette a marionette occidentali di
installarsi e fare il loro gioco. Come abbiamo visto in Ucraina, solo la Russia
in questo momento è nelle condizioni di organizzare un piano di aiuti economici
in grado di migliorare la loro vita. L'UE ha messo in chiaro di non avere i
mezzi per contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina, anche se, naturalmente,
ha risorse sufficienti per pagare i servizi dei rivoltosi. Ciò che vale per
l'Ucraina vale anche per la Bosnia e la Repubblica Srpska.
Lo sconvolgimento attuale , iniziato due giorni fa
nella città Federazione croato-musulmana di Tuzla , e diffusosi da lì a
Sarajevo e in altri centri urbani della Federazione , è stata segnata sin
dall'inizio dall'uso di una violenza estrema da parte dei manifestanti. Dal
momento che le operazioni di "cambio di regime" in genere vengono orchestrate
seguendo da vicino il modello di Gene Sharp di " resistenza non violenta
", può colpire che in Bosnia la fase non-violenta sia stata saltata senza troppi
complimenti. Nella fase iniziale , il consueto schema di "provocazione
-escalation" in realtà intende incitare le autorità ad aggredire i
manifestanti pacifici in modo che essi possano essere ritratti come vittime
innocenti. Ma in questo caso i burattinai potrebbero avere fretta di finire il
lavoro in entrambi i paesi, Ucraina e Bosnia-Erzegovina. Possono aver deciso di
accelerare il processo di installazione dei loro burattini , mentre l'illusione
di una "vita migliore" può ancora essere plausibilmente nutrita,
prima che le notizie deludenti della profonda crisi economica dell'Occidente
raggiungano le masse in rivolta in Oriente.
Il modo in cui la rivolta è stata manipolata è
illustrata sinteticamente da questa immagine pubblicata da uno dei siti
dell’opposizione:
Questa immagine suggestiva mostra almeno tre cose.
In primo luogo, il livello di violenza di strada praticata dai manifestanti,
compreso l'uso di pneumatici bruciati. In secondo luogo, il vecchio simbolo, il
familiare "Otpor" del pugno chiuso, che ha caratterizzato operazioni
analoghe fin dalla prima rivoluzione colorata di successo sotto l'egida
occidentale, avvenuta a Belgrado nel mese di ottobre del 2000, che senza dubbio
ispira gli eventi attuali. Infine, il testo in inglese si dimostra un pò
incongruo per quello che si suppone essere un poster bosniaco, un chiaro lapsus
che sicuramente a tempo debito dovrà essere corretto perché suggerisce chi sta
dietro a tutta la sciarada.
Inoltre sono presenti tutti i segni classici e
rivelatori di una operazione alla Gene Sharp. L'infrastruttura di cambiamento
di regime che gli specialisti occidentali hanno accuratamente messo insieme in
Bosnia negli ultimi due anni è stato il segnale di superficie. Quello cui
assistiamo oggi è una rete molto ben coordinata nella Federazione e la
Repubblica Srpska, che coopera per raggiungere obiettivi identici, utilizzando
tutti i ritrovati tecnologici moderni. La demagogia è adeguatamente vaga e si
concentra su obiettivi nebulosi, come il "rispetto dei diritti" e un
"futuro dignitoso", che godono indubbiamente di un sostegno di massa
in Bosnia, come "basta radiazioni" sarebbe probabilmente uno slogan
popolare a Fukushima. Stranamente non vengono offerte politiche specifiche per
raggiungere questi obiettivi. Esattamente come nel manuale di Sharp, tuttavia,
i manifestanti hanno chiesto ai poliziotti ad unirsi a loro. Gli organizzatori
anonimi delle rivolte a Tuzla si riferiscono a se stessi con l'acronimo
"Udar", che evoca chiaramente il nome dell'organizzazione politica di
Vitali Klichko in Ucraina.
Le autorità di entrambe le entità bosniache sono
chiaramente impreparate per ciò che è in serbo per loro. Nella Federazione i
politici musulmani hanno stupidamente scambiato il supporto tattico
dell'Occidente per una garanzia immutabile, proprio come fece il presidente
egiziano Mubarak anni prima di loro, mentre negli USA gli attivisti del
"Movimento 6 aprile" venivano addestrati per rovesciarlo. Nella
Repubblica di Srpska la coalizione di governo non è riuscita a valutare la
situazione e a pianificare contromisure, ma anche l’opposizione ha fatto male I
suoi calcoli. Infatti non ha capito di essere
stata manipolata dai propri mentori occidentali al solo scopo di
rovesciare il Presidente Dodik, ma nel caso lo capisse una nuova schiera di pupilli
di formazione occidentale sarebbe pronta a subentrare. Da SHP – L’Aja
Traduzione di Andrea B.
per civg.it
