venerdì 6 dicembre 2013

E’ MORTO MANDELA

Se fossi un negro (e non come ipocritamente si usa dire oggi “nero”, che puzza di superiorità inconscia, mista a falso rispetto), oggi sarei diviso fra dolore epidermico per la morte del Nelson, e rabbia profonda.
Assisteremo ora alla solita orgia di incensamenti, di commemorazioni, di paragoni a quell’altro mito fasullo che fu Gandhi (ci torneremo), alla commozione di tutti i radical chic, di tutti i catto-comunisti del mondo. Gli “intellettuali” (attenzione: la parola non è un insulto, come ormai è nel lessico comune, ma qui intesa come nullafacente che finge di esprimere idee per lo più rubacchiate qua e là, mal digerite ma fatte pagare in soldi cospicui dal sistema) si stracceranno le vesti e eleveranno peana di osanna.
Tutto bene.
Però.
Però, essendo maligno per natura e soprattutto scelta, non posso ricordare alcune cosette sottaciute dai più.
Prima considerazione. Il Sud Africa, meglio, il Suid Africa, in lingua Boera (gli eroici “Afrikaner” di origine olandese che per primi presero possesso del Sud del Continente Nero) trovarono una terra spopolata nella vasta maggioranza della sua estensione, incolta, paradiso selvaggio. Solo in parte popolata dagli splendidi Zùlu, razza guerriera, forte che sotto il Regno di Chaca si illusero addirittura di far rinascere l’Impero Romano. Un missionario consigliò a Re Chaca di far adottare ai suoi “Impi” (si può tradurre con “reggimenti razziatori e conquistatori”) l’antico gladio Romano. Gl inglesi successivamente ricevettero in più occasioni svariate serie di sberle pitturate sui loro arrossati musi dai guerrieri Zùlu.
Ma per il resto la terra era vuota di umani e piena di natura.
Poi fu scoperto il ricco sottosuolo, gonfio d’oro e di altri metalli pregiati.
Occorreva mano d’opera.
Da tutta l’Africa accorsero moltitudini di uomini, con le famiglie al seguito. E non solo dall’Africa, venne la gente. Dall’India i bastimenti scaricavano migliaia di disperati ad ogni viaggio, per esempio.
E chi arrivava dal Nord si faceva a piedi anche migliaia di chilometri per arrivare ad un lavoro in miniera, pesante, sì, ma cento volte meglio della situazione che lasciavano.
Il Sud Afica - Suid Afrika fiorì, sotto la guida bianca, che, in stretto regime di separazione razziale, riusciva a trasformare masse incolte e selvagge, in gente lentamente, con i tempi adatti alla psiche negra, in popolazione con coscienza di sé. Progresso tecnologico galoppante (il primo trapianto di cuore di Barnard, ricordate?), paradiso in crescita geometrica. Ferocemente anticomunista. Tant’è vero che era ricco, prospero, ordinato
Poi ci si misero di mezzo i…. “democratici”: un uomo, un voto, gridavano!
Nelson Mandela si fece 27 anni di carcere (oggi lo glorificano per questo: ma onestamente cosa avrebbe potuto fare invece? Evadere, forse, col rischio di una raffica di mitra. Era un detenuto condannato per sovversione. E trattato pure coi guanti, sotto la spinta di tutti i “democratici” del mondo). Assurse a simbolo della ….. “lotta di liberazione” (altra accezione che per me, in Italia , ha la valenza di turpiloquio). Magari la moglie intanto si sollazzava con tutta la squadra di calcio di Soweto, ma questi sono affari loro. Un po’ meno affari loro la brama di gioielli della signora, scandalo messo a tacere dai media-linguetta, al solito.

E quando fu liberato, il Nelson si affrettò a dimostrare di aver capito tutto di come funziona la democrazia. “Nessuna supremazia nera”, affermò l’ipocrita. “Chi prende più voti, avrà la supremazia”. Con una popolazione di 8 a 2 a favore dei negri.
Che presero il potere.
Risultato: in meno di un decennio l’economia fu mandata a rotoli. L’Aids dilagò, costringendo i caporioni a pietire medicine regalate dagli odiati bianchi. La situazione rotolò al punto che i negri furono costretti a fare appello alla classe dirigenziale Bianca per rimettere le cose a posto. Ora il Sud Africa – Suid Afrika sta risorgendo, ricca come è la natura da quelle parti. Sotto la guida, palese od occulta, dei Bianchi.
Qualche problema razziale vi è ancora: nelle poche fattorie che i Bianchi hanno testardamente mantenuto spesso vi sono incursioni di negri che rubano, stuprano (donna bianca, donna bianca!....), ammazzano, bruciano e distruggono. Sui media –linguetta vi sono solo tracce di queste…….“fantasie locali”.
Nelson Mandeloa? Pace all’anima sua, e basta.
Ma la storia vera è un’altra.

Fabrizio Belloni