Lo dovrebbero soprattutto leggere i comunisti, gli ex comunisti i post comunisti, liberal o rifondaroli, affinchè si rendano conto in che mani (bancarie) sono caduti, oltretutto stravolti dalle ideologie neoradicali.
UN SOLO APPUNTO: l’autore, evidentemente un antifascista, ad un certo punto accenna ai rapporti del banchiere J.P. Morgan con Benito Mussolini.
Ebbene, si deve allora sapere che Mussolini quando dopo la marca su Roma prese il potere, era stato chiamato al governo dal mezzo feto sua indecenza Vittorio Emanuele III di casa (anglo) Savoia, il quale era tutto contento di ammollare al Duce la fregatura di un ingentissimo prestito, in buona parte bellico, che doveva essere restituito agli americani, nella fattispecie ai Morgan. Fu il ministro De Stefani che ragguagliò il Duce su questa “fregatura” di enormi proporzioni e gravi conseguenze, e gli fece anche presente che era impossibile non onorare tale prestito.
Mussolini poi ebbe l’abilità di diluire il prestito in una serie di rimborsi rateizzati ed un nuovo prestito venne acceso anni dopo durante il ventennio per lo sviluppo del paese.
IL CARTELLO DELLA FEDERAL RESERVE:
L’apice del cartello bancario
mondiale, le “famiglie”
26 luglio 2013
I quattro cavalieri bancari (Bank
of America, JP Morgan Chase, Citigroup e Wells Fargo)
possiedono i quattro cavalieri del petrolio (Exxon Mobil, Royal Dutch/Shell,
BP Amoco e Chevron Texaco), in tandem con Deutsche
Bank, BNP, Barclays e altri vecchi colossi monetari
europei. Ma il loro monopolio sull’economia globale non si ferma sull’orlo del
pozzo petrolifero. Secondo i 10mila documenti societari depositati alla SEC, i
quattro cavalieri bancari sono tra i primi dieci titolari di
azioni di praticamente ogni società di Fortune 500. [1]
Così sono
gli azionisti delle banche centrali?
Questa
informazione va analizzata molto più da vicino. Le mie domande
sulle agenzie di regolamentazione bancaria, in materia di partecipazione
azionaria delle prime 25 aziende bancarie degli Stati Uniti furono poste con
il Freedom of Information Act, prima di essere negate per motivi di
“sicurezza nazionale”. Questo è piuttosto ironico, dal momento che molti
azionisti bancari risiedono in Europa.
Un archivio
importante sulla ricchezza dell’oligarchia globale che possiede queste holding bancarie
è l’US Trust Corporation, fondata nel 1853 e ora di proprietà di Bank
of America. L’ultimo US Corporate Trust Director e Trustee
Onorario fu Walter Rothschild. Altri direttori furono Daniel Davison di JP
Morgan Chase, Richard Tucker di Exxon Mobil, Daniel Roberts di Citigroup e
Marshall Schwartz di Morgan Stanley. [2]
J. W.
McCallister, un insider dell’industria del petrolio con legami con la Casa dei
Saud, ha scritto su ‘The Grim Reaper‘, che ha acquisito un’informazione
dai banchieri sauditi secondo cui l’80% della proprietà della New York
Federal Reserve Bank, di gran lunga il più potente ramo della Fed, è di
sole otto famiglie, quattro delle quali risiedono negli Stati Uniti: Goldman
Sachs, Rockefeller, Lehman e Kuhn Loeb di New York, i Rothschild di Parigi e Londra,
la Warburg di Amburgo, i Lazards di Parigi e la Israel Moses Seifs di Roma.
Thomas D.
Schauf della CPA avvalora le affermazioni di McCallister, aggiungendo che dieci
banche controllano tutti i dodici rami della Federal Reserve Bank.
Nomina N. M. Rothschild di Londra, Banca Rothschild di
Berlino, Banca Warburg di Amburgo, BancaWarburg di
Amsterdam, Lehman Brothers di New York, Lazard
Brothers di Parigi, Kuhn Loeb Bank di New York,Israel
Moses Seif Bank dell’Italia, Goldman Sachs di New
York e JP Morgan Chase Bank di New York. Schauf elenca William
Rockefeller, Paul Warburg, Jacob Schiff e James Stillman quali individui che
possiedono grandi quantità di azioni della FED. [3]
Gli Schiff
sono addetti alla Kuhn Loeb. Gli Stillman addetti alla Citigroup, essendosi
sposati con il clan Rockefeller alla fine del secolo.
Eustace
Mullins arrivò alle stesse conclusioni nel suo libro I segreti della Federal
Reserve, in cui mostra i grafici che collegano la Fed e le banche associate
alle famiglie dei Rothschild, Warburg, Rockfeller e altre. [4]
Il controllo
che queste famiglie di banchieri esercitano sull’economia globale non può
essere sottovalutato, ed è volutamente abbastanza avvolto nel segreto. Il loro
ramo aziendale è rapido nel screditare qualsiasi informazione che smascheri
questo cartello di banche centrali private come “teoria della cospirazione”.
Eppure, i fatti restano.
La Casa dei
Morgan
La Federal Reserve Bank è nata nel 1913, lo stesso anno negli USA il rampollo bancario J. Pierpont Morgan morì e la Rockefeller Foundation fu costituita.
La Federal Reserve Bank è nata nel 1913, lo stesso anno negli USA il rampollo bancario J. Pierpont Morgan morì e la Rockefeller Foundation fu costituita.
La Casa dei
Morgan presiede la finanza statunitense da un angolo tra Wall Street e
Broadway, in qualità di quasi-banca centrale degli USA fin dal 1838, quando
George Peabody la fondò a Londra. Peabody era un socio in affari dei
Rothschild. Nel 1952 il ricercatore sulla Fed Eustace Mullins avanzò l’ipotesi
che i Morgan non fossero altro che agenti dei Rothschild. Mullins scrisse che i
Rothschild: “…preferivano operare in modo anonimo negli Stati Uniti dietro la
facciata di JP Morgan & Company“. [5]
L’autore
Gabriel Kolko ha dichiarato, “le attività di Morgan nel 1895-1896 nella
vendita di obbligazioni d’oro degli Stati Uniti in Europa, si basarono
sull’alleanza con la Casa dei Rothschild“. [6] La piovra finanziaria dei
Morgan avvolse rapidamente nei suoi tentacoli tutto il mondo. Morgan
Grenfell operò a Londra. Morgan et C.ie governò Parigi. I
Lambert, cugini dei Rothschild, istituirono la Drexel & Company di
Philadelphia. La Casa dei Morgan supportò Astor, Dupont, Guggenheim, Vanderbilt
e Rockefeller. Finanziò il lancio di AT&T, General Motors, General
Electric e DuPont. Come i Rothschild di
Londra e delle banche Barings, Morgan entrò a far parte della
struttura di potere di molti Paesi.
Nel 1890 la
Casa dei Morgan prestava alla banca centrale dell’Egitto, finanziava le
ferrovie russe, manteneva le obbligazioni brasiliane dei governi provinciali e
finanziava i progetti dei lavori pubblici argentini. La recessione del 1893
rafforzò ancor più Morgan. Quell’anno Morgan salvò il governo degli Stati Uniti
dal panico bancario, formando un sindacato per sostenere le riserve statali,
con un prestito di 62 milioni dollari in oro dei Rothschild. [7]
Morgan era
la forza trainante dell’espansione verso occidente degli Stati Uniti, del
finanziamento e del controllo dei buoni delle ferrovie meridionali, attraverso
patti di sindacato. Nel 1879 la Central Railroad di New York
di Cornelius Vanderbilt, finanziata dai Morgan, adottò tariffe di spedizione
preferenziali per supportare il monopolio della Standard Oil di
John D. Rockefeller, cementando il rapporto Rockefeller/Morgan.
La Casa dei
Morgan finì sotto il controllo delle famiglie Rothschild e Rockefeller. Un
titolo del New York Herald diceva, “Il Re della ferrovia
forma un gigantesco trust“. J. Pierpont Morgan una volta
dichiarò: “La concorrenza è un peccato“, ma poi opinò allegramente,
“Pensa che tutti i concorrenti del traffico ferroviario ad ovest di St.
Louis sono sotto il controllo di una trentina di uomini“. [8] Morgan
ed Edward Harriman, banchiere della Kuhn Loeb, avevano il monopolio delle
ferrovie, mentre le dinastie bancarie Lehman, Goldman Sachs e Lazard si unirono
ai Rockefeller nel controllo della base industriale degli Stati Uniti. [9]
Nel 1903 un
trust bancario fu istituito dalle otto famiglie. Benjamin Strong del trust
bancario fu il primo governatore della New York Federal Reserve Bank.
Nel 1913, la creazione della Fed fuse il potere delle otto famiglie con il
potere militare e diplomatico del governo degli Stati Uniti. Se i loro prestiti
esteri non venivano ripagati, gli oligarchi potevano ora inviare i marines
degli Stati Uniti a raccogliere i debiti. Morgan, Chase e Citibankformarono
un sindacato del prestito internazionale. La Casa dei Morgan era
accondiscendente con i Windsor e i Savoia. Kuhn Loeb, Warburg, Lehman, Lazard,
Israel Moses Seifs e Goldman Sachs hanno avuto stretti legami con i reali
europei. Nel 1895 Morgan controllava il flusso di oro degli Stati Uniti.
La prima
ondata di fusioni statunitensi avvenne alla sua infanzia e fu promossa dai
banchieri. Nel 1897 vi furono sessantanove fusioni industriali. Nel 1899
milleduecento. Nel 1904 John Moody, fondatore del Moody Investor
Services, disse che era impossibile parlare degli interessi di Rockefeller
e Morgan in modo distinto. [10]
La sfiducia
pubblica sulle fusioni si diffuse. Molti li considerarono dei traditori che
lavoravano per i soldi della vecchia Europa. La Standard Oil di
Rockefeller, l’US Steel di Andrew Carnegie e le ferrovie di Edward
Harriman furono tutti finanziati dal banchiere Jacob Schiff di Kuhn Loeb, che
lavorava a stretto contatto con i Rothschild europei. Diversi stati occidentali
vietarono i banchieri.
Il
predicatore populista William Jennings Bryan fu tre volte il candidato
democratico alla presidenza dal 1896 al 1908. Il tema centrale della sua
campagna anti-imperialista era che gli USA stavano cadendo nella trappola della
“servitù finanziaria a capitalista inglese“.
William
Howard Taft sconfisse Bryan nel 1908, ma da quel momento il predecessore e
mentore di Taft, Teddy Roosevelt, fu costretto da questo populismo diffuso a
promulgare lo Sherman Anti-Trust Act. Che poi continuò con
la Standard Oil Trust. Nel 1912, si tennero le udienze Pujo,
rivolte sulla concentrazione di potere a Wall Street. Nello stesso anno la
moglie di Edward Harriman vendette le sue quote della Guaranty Trust
Bank di New York a JP Morgan, creando il Morgan Guaranty Trust.
Il giudice
Louis Brandeis convinse il presidente Woodrow Wilson a chiedere la fine delle
intersezioni dei consigli amministrativi. Nel 1914 il Clayton Antitrust
Act fu approvato. Jack Morgan, figlio e successore di J. Pierpont,
rispose invitando i clienti della Morgan Remington e Winchester ad
aumentare la produzione di armi. Sostenne che gli Stati Uniti dovevano entrare
nella Prima guerra mondiale.
Pungolato
dalla Fondazione Carnegie e da altri oligarchi, Wilson li
appoggiò. Come scrisse Charles Tansill in L’America va in guerra: “Anche
prima del fragore delle armi, la ditta francese dei Rothschild Freres informò
la Morgan & Company di New York, suggerendo la flottazione di un prestito
di 100 milioni di dollari, una parte consistente del quale doveva essere
lasciato negli Stati Uniti per pagare gli acquisti francesi di beni
statunitensi“.
La Casa dei
Morgan finanziò la metà dello sforzo bellico degli Stati Uniti, durante la
ricezione delle commissioni che allinearono aziende come GE, Du Pont,
US Steel,Kennecott e ASARCO. Tutti erano clienti della Morgan
che anche finanziò la guerra anglo-boera in Sud Africa e la guerra franco-prussiana.
La Conferenza di Pace di Parigi del 1919 fu presieduta da Morgan, che sostenne
gli sforzi della ricostruzione sia tedeschi che alleati. [11]
Negli anni
’30 il populismo ritornò negli USA dopo che Goldman Sachs, Lehman Bank e
altri approfittarono del crollo del 1929. [12] Il presidente della commissione
bancaria del Congresso, Louis McFadden (D-NY), disse della Grande Depressione,
“Non fu un incidente, ma un avvenimento attentamente artificioso… I
banchieri internazionali cercarono di suscitare una situazione disperata qui,
in modo che potessero imporsi come governanti di tutti noi“.
Il senatore
Gerald Nye (D-ND) presiedette un’indagine sulle munizioni nel 1936. Nye
concluse che la Casa dei Morgan aveva gettato gli Stati Uniti nella prima
guerra mondiale per proteggere i prestiti e creare una industria bellica in
piena espansione.
Nye poi
produsse un documento dal titolo ‘La prossima guerra‘, che cinicamente
parlava “del vecchio trucco della dea democrazia“, attraverso cui il
Giappone poteva essere usato per trascinare gli Stati Uniti nella seconda
guerra mondiale. Nel 1937 Ii segretario degli Interni Harold Ickes avvertì
sull’influenza delle “60 famiglie d’America”. Lo storico Ferdinand Lundberg
scrisse un libro dallo stesso titolo. Il giudice della Corte Suprema William O.
Douglas denigrò “l’influenza dei Morgan… la più perniciosa nell’industria e
nella finanza di oggi.” Jack Morgan rispose spingendo gli Stati Uniti verso
la seconda guerra mondiale. Morgan aveva stretti rapporti con le famiglie
Iwasaki e Dan, i due clan più ricchi del Giappone, che possedevano Mitsubishi e Mitsuirispettivamente
da quando le imprese apparvero nello shogunato del 17° secolo. Quando il
Giappone invase la Manciuria, massacrando contadini cinesi a Nanchino, Morgan
minimizzò l’incidente. Morgan ebbe anche stretti rapporti con il fascista
italiano Benito Mussolini, mentre il nazista tedesco dr. Hjalmar Schacht fu un
agente di collegamento della Morgan Bank durante la seconda guerra mondiale.
Dopo la
guerra i rappresentanti della Morgan incontrarono Schacht presso la Banca dei
regolamenti internazionali (BRI) a Basilea, in Svizzera. [13]
La Casa dei
Rockefeller
La BIS è la banca più potente del mondo, la banca centrale globale delle otto famiglie che controllano le banche centrali private di quasi tutte le nazioni occidentali e in via di sviluppo. Il primo presidente della BIS fu il banchiere dei Rockefeller Gates McGarrah, funzionario presso la Chase Manhattan e la Federal Reserve. McGarrah è il nonno dell’ex direttore della CIA Richard Helms. I Rockefeller, come i Morgan, avevano stretti legami con Londra. David Icke scrive ne ‘I figli di Matrix‘, che Rockefeller e Morgan erano solo “controfigure” dei Rothschild europei. [14] BIS è di proprietà di Federal Reserve, Banca d’Inghilterra, Banca d’Italia, Banca del Canada, Banca nazionale svizzera,Nederlandsche Bank, Bundesbank e Banca di Francia. Lo storico Carroll Quigley ha scritto, nel suo epico libro ‘Tragedy and Hope’, che la BIS era parte di un piano “per creare un sistema mondiale di controllo finanziario privato capace di dominare il sistema politico di ogni Paese e l’economia mondiale nel suo complesso… essere controllati in modo feudale dalle banche centrali del mondo che agiscono di concerto con accordi segreti.”
La BIS è la banca più potente del mondo, la banca centrale globale delle otto famiglie che controllano le banche centrali private di quasi tutte le nazioni occidentali e in via di sviluppo. Il primo presidente della BIS fu il banchiere dei Rockefeller Gates McGarrah, funzionario presso la Chase Manhattan e la Federal Reserve. McGarrah è il nonno dell’ex direttore della CIA Richard Helms. I Rockefeller, come i Morgan, avevano stretti legami con Londra. David Icke scrive ne ‘I figli di Matrix‘, che Rockefeller e Morgan erano solo “controfigure” dei Rothschild europei. [14] BIS è di proprietà di Federal Reserve, Banca d’Inghilterra, Banca d’Italia, Banca del Canada, Banca nazionale svizzera,Nederlandsche Bank, Bundesbank e Banca di Francia. Lo storico Carroll Quigley ha scritto, nel suo epico libro ‘Tragedy and Hope’, che la BIS era parte di un piano “per creare un sistema mondiale di controllo finanziario privato capace di dominare il sistema politico di ogni Paese e l’economia mondiale nel suo complesso… essere controllati in modo feudale dalle banche centrali del mondo che agiscono di concerto con accordi segreti.”
Il governo
degli Stati Uniti ebbe diffidenza storica verso la BIS, facendo lobbying, senza
successo, per la sua scomparsa alla Conferenza di Bretton Woods del 1944.
Invece il potere delle otto famiglie fu ingrandito con la creazione a Bretton
Woods del FMI e della Banca Mondiale. La Federal Reserve si
riprese le azioni della BIS solo nel settembre 1994. [15]
La BIS
detiene almeno il 10% delle riserve monetarie di almeno 80 banche centrali del
mondo, del FMI e di altre istituzioni multilaterali. Opera da agente
finanziario negli accordi internazionali, raccoglie informazioni sull’economia
globale ed è prestatore di ultima istanza per evitare il collasso finanziario
globale. La BIS promuove l’agenda del fascismo del monopolio capitalista. Diede
un prestito ponte all’Ungheria negli anni ’90 per garantire la privatizzazione
dell’economia di quel Paese. Servì ad incanalare il finanziamento delle otto
famiglie di Adolf Hitler, guidate dalla J. Henry Schroeder e Mendelsohn
Bank dei Warburg di Amsterdam. Molti ricercatori sostengono che la BIS
è al nadir del riciclaggio globale dei narcodollari. [16]
Non è un
caso che la BIS abbia sede in Svizzera, luogo preferito per nascondere la
ricchezza dell’aristocrazia mondiale e sede della P2 italiana, dei massoni
della Loggia Alpina e del nazismo internazionale. Altre istituzioni controllate
dalle otto famiglie sono il World Economic Forum, la
Conferenza monetaria internazionale e l’Organizzazione mondiale del commercio.
Bretton
Woods fu una manna per le otto famiglie. Il FMI e la Banca Mondiale sono stati
al centro di questo “nuovo ordine mondiale”. Nel 1944 le prime obbligazioni
della Banca Mondiale furono emesse da Morgan Stanley e First Boston. La
famiglia francese Lazard fu sempre più coinvolta negli interessi della Casa dei
Morgan. La più grande banca d’investimento della Francia, la Lazard Freres di
proprietà delle famiglie Lazard e David-Weill, vecchi rampolli bancari genovesi
rappresentati da Michelle Davive. Un recente presidente e CEO di Citigroup fu
Sanford Weill. Nel 1968 Morgan Guaranty lanciò Euro-Clear, sistema
di compensazione bancario con sede a Bruxelles sui titoli in eurodollari. Fu il
primo tentativo del genere automatizzato. Alcuni presero a chiamarlo Euro-Clear
“The Beast”. Bruxelles funge da quartier generale della nuova Banca
centrale europea e della NATO. Nel 1973 i funzionari di Morgan s’incontrarono
segretamente alle Bermuda per resuscitare illegalmente la vecchia casa
dei Morgan, 20 anni prima che la legge Glass-Steagal venisse
abrogata. Morgan e Rockefeller fornirono sostegno finanziario alla Merrill
Lynch, sostenendo i Big 5 dell’investimento bancario statunitense. Merrill
è ora parte di Bank of America.
John D.
Rockefeller usò le sue ricchezze petrolifere per acquisire Equitable
Trust, che aveva inghiottito alcune grandi banche e società dal 1920. La
Grande Depressione contribuì a consolidare il potere dei Rockefeller. La loro
banca Chase si fuse con la Kuhn Loeb Manhattan Bank, formando Chase
Manhattan, cementando un rapporto familiare di lunga data. La Kuhn-Loeb aveva
finanziato, insieme a Rothschild, il tentativo dei Rockefeller di diventare i
monarchi del petrolio. La National City Bank di Cleveland rese
disponibili a John D. il denaro necessario per intraprendere la
monopolizzazione dell’industria petrolifera statunitense. La banca fu
identificata nelle audizioni del Congresso come una delle tre banche di
proprietà Rothschild negli Stati Uniti, negli anni 1870, quando i Rockefeller
crearono la Standard Oil of Ohio. [17] Un socio dei Rockefeller
alla Standard Oil fu Edward Harkness, la cui famiglia
controllava la Chemical Bank. Un altro era James Stillman, la cui
famiglia controllava la Manufacturers Hanover Trust. Entrambe
le banche si fusero sotto l’ombrello della JP Morgan Chase. Due
figlie di James Stillman sposarono due figli di William Rockefeller. Le due
famiglie controllano anche una grossa fetta di Citigroup. [18]
Nel settore
assicurativo, i Rockefeller controllano Metropolitan Life, Equitable
Life, Prudential and New York Life.
Le banche
dei Rockefeller controllano il 25% di tutte le attività delle 50 maggiori
banche commerciali degli Stati Uniti e il 30% di tutte le attività delle 50 più
grandi compagnie di assicurazione. [19] Le imprese di assicurazione, la prima
negli Stati Uniti fu lanciata dai massoni attraverso la loro Woodman of
America, svolgono un ruolo chiave nel traffico in narcodollari alle
Bermuda. La società controllate da Rockefeller comprendono Exxon Mobil,
Chevron Texaco, BP Amoco, Marathon Oil, Freeport McMoran, Quaker Oats, ASARCO,
United, Delta, Northwest, ITT, International Harvester, Xerox, Boeing,
Westinghouse, Hewlett-Packard, Honeywell, International Paper, Pfizer,
Motorola, Monsanto, Union Carbide e General Foods.
La Fondazione Rockefeller ha stretti legami finanziari con le
fondazioniFord e Carnegie. Altri sforzi
filantropici della famiglia: Rockefeller Brothers Fund, Rockefeller
Institute for Medical Research, General Education Board, Rockefeller University e
Università di Chicago, che sforna un flusso costante di economisti di estrema
destra apologeti del capitalismo internazionale, tra cui Milton Friedman. La
famiglia possiede 30 Rockefeller Plaza, dove l’albero di Natale nazionale viene
illuminato ogni anno, e il Rockefeller Center.
David
Rockefeller fu determinante nella costruzione delle torri del World
Trade Center. La principale sede della famiglia Rockefeller è un massiccio
complesso nello Stato di New York, conosciuto come Pocantico Hills. Possiede
anche un appartamento di 32 camere sulla 5th Avenue a Manhattan, una villa a
Washington DC, Monte Sacro Ranch in Venezuela, piantagioni di
caffè in Ecuador, diverse aziende in Brasile, una tenuta a Seal Harbor, nel
Maine e resort nei Caraibi, Hawaii e Puerto Rico. [20]
Le famiglie
Dulles e Rockefeller sono cugine. Allen Dulles ha creato la CIA, assistito i
nazisti, coperto l’assassinio di Kennedy con la sua fasulla Commissione Warren
e raggiunto un accordo con i Fratelli musulmani per creare assassini
mentalmente controllati. [21] Il fratello John Foster Dulles presiedette il
falso trust della Goldman Sachsprima del crollo del mercato
azionario nel 1929 e aiutò il fratello a rovesciare i governi di Iran e
Guatemala. Entrambi erano Skull & Bones, attivi nel Council on
Foreign Relations (CFR) e massoni di 33° grado. [22] I Rockefeller
contribuirono a formare il Club di Roma orientato verso lo
spopolamento, presso la tenuta di famiglia di Bellagio, in Italia. Nel loro
immobile di Pocantico Hills crearono la Commissione Trilaterale. La famiglia è
uno dei principali finanziatori del movimento eugenetico che produsse Hitler,
la clonazione umana e l’attuale ossessione sul DNA negli ambienti scientifici
statunitense. John Rockefeller Jr. fu a capo del Consiglio sulla popolazione
fino alla morte. [23] Il figlio, omonimo, è senatore del West Virginia. Il
fratello Winthrop Rockefeller era vice-governatore dell’Arkansas e l’uomo più
potente di quello Stato fino al suo decesso nel 2006. Nell’intervista
dell’ottobre 1975 aPlayboy Magazine, il vicepresidente Nelson Rockefeller,
che era anche governatore di New York, articolò la paternalistica visione del
mondo della sua famiglia: “Sono un grande sostenitore della pianificazione
totale mondiale, della pianificazione economica, sociale, politica, militare.”
Ma di tutti i fratelli Rockefeller, è David, fondatore della Commissione
Trilaterale (TC) ed ex presidente della Chase Manhattan, che ha guidato
l’agenda globale fascista di famiglia. Ha difeso lo Scià di Persia, il regime
sudafricano dell’apartheid e la giunta cilena di Pinochet. Fu il più grande
finanziatore del CFR, della TC e (durante la guerra del Vietnam), del Comitato
per una pace effettiva e duratura in Asia, una miniera d’oro contrattuale per
coloro che hanno passato la loro vita fuori dai conflitti.
Nixon gli
chiese di essere il segretario del Tesoro, ma Rockefeller rifiutò, sapendo che
il suo potere era molto più saldo al timone della Chase. L’autore Gary Allen
scrive su ‘Dossier Rockefeller’ che nel 1973 “David
Rockefeller incontrò ventisette capi di Stato, tra cui i governanti della
Russia e della Cina Rossa.” Dopo il golpe della Banca Nugan Hand/CIA del
1975 contro il Primo ministro australiano Gough Whitlam, la Corona inglese
nominò suo successore Malcolm Fraser, che si precipitò negli Stati Uniti
incontrando il presidente Gerald Ford dopo aver conferito con David
Rockefeller. [24]
Note
[1] 10K Filings of Fortune 500 Corporations to SEC. 3-91
[2] 10K Filing of US Trust Corporation to SEC. 6-28-95
[3] “The Federal Reserve ‘Fed Up’. Thomas Schauf. 1-02
[4] The Secrets of the Federal Reserve. Eustace Mullins. Bankers Research Institute. Staunton, VA. 1983. p.179
[5] Ibid. p.53
[6] The Triumph of Conservatism. Gabriel Kolko. MacMillan and Company New York. 1963. p.142
[7] Rule by Secrecy: The Hidden History that Connects the Trilateral Commission, the Freemasons and the Great Pyramids. Jim Marrs. HarperCollins Publishers. New York. 2000. p.57
[8] The House of Morgan. Ron Chernow. Atlantic Monthly Press NewYork 1990
[9] Marrs. p.57
[10] Democracy for the Few. Michael Parenti. St. Martin’s Press. New York. 1977. p.178
[11] Chernow
[12] The Great Crash of 1929. John Kenneth Galbraith. Houghton, Mifflin Company. Boston. 1979. p.148
[13] Chernow
[14] Children of the Matrix. David Icke. Bridge of Love. Scottsdale, AZ. 2000
[15] The Confidence Game: How Un-Elected Central Bankers are Governing the Changed World Economy. Steven Solomon. Simon & Schuster. New York. 1995. p.112
[16] Marrs. p.180
[17] Ibid. p.45
[18] The Money Lenders: The People and Politics of the World Banking Crisis. Anthony Sampson. Penguin Books. New York. 1981
[19] The Rockefeller File. Gary Allen. ’76 Press. Seal Beach, CA. 1977
[20] Ibid
[21] Dope Inc.: The Book That Drove Kissinger Crazy. Editors of Executive Intelligence Review. Washington, DC. 1992
[22] Marrs.
[23] The Rockefeller Syndrome. Ferdinand Lundberg. Lyle Stuart Inc. Secaucus, NJ. 1975. p.296
[24] Marrs. p.53
[1] 10K Filings of Fortune 500 Corporations to SEC. 3-91
[2] 10K Filing of US Trust Corporation to SEC. 6-28-95
[3] “The Federal Reserve ‘Fed Up’. Thomas Schauf. 1-02
[4] The Secrets of the Federal Reserve. Eustace Mullins. Bankers Research Institute. Staunton, VA. 1983. p.179
[5] Ibid. p.53
[6] The Triumph of Conservatism. Gabriel Kolko. MacMillan and Company New York. 1963. p.142
[7] Rule by Secrecy: The Hidden History that Connects the Trilateral Commission, the Freemasons and the Great Pyramids. Jim Marrs. HarperCollins Publishers. New York. 2000. p.57
[8] The House of Morgan. Ron Chernow. Atlantic Monthly Press NewYork 1990
[9] Marrs. p.57
[10] Democracy for the Few. Michael Parenti. St. Martin’s Press. New York. 1977. p.178
[11] Chernow
[12] The Great Crash of 1929. John Kenneth Galbraith. Houghton, Mifflin Company. Boston. 1979. p.148
[13] Chernow
[14] Children of the Matrix. David Icke. Bridge of Love. Scottsdale, AZ. 2000
[15] The Confidence Game: How Un-Elected Central Bankers are Governing the Changed World Economy. Steven Solomon. Simon & Schuster. New York. 1995. p.112
[16] Marrs. p.180
[17] Ibid. p.45
[18] The Money Lenders: The People and Politics of the World Banking Crisis. Anthony Sampson. Penguin Books. New York. 1981
[19] The Rockefeller File. Gary Allen. ’76 Press. Seal Beach, CA. 1977
[20] Ibid
[21] Dope Inc.: The Book That Drove Kissinger Crazy. Editors of Executive Intelligence Review. Washington, DC. 1992
[22] Marrs.
[23] The Rockefeller Syndrome. Ferdinand Lundberg. Lyle Stuart Inc. Secaucus, NJ. 1975. p.296
[24] Marrs. p.53
