martedì 30 luglio 2013

BERLUSCONI AL CAPOLINEA IN CASTIGO ALL'ANGOLO?

Il Berlusconi al capolinea non è facile immaginarlo, ma certamente è stato messo all'angolo dopo anni di attacco mediatico, attacco giudiziario e attacco speculativo. La sua idea di "socialismo liberista" un po' presa dal filone craxiano non ha avuto successo, perché le lobby interne al paese ma sopratutto le lobby internazionali si sono messi di traverso. L'illusione di Berlusconi, tanti anni fa, è stata quella di illudersi di poter governare questo paese in maniera libera e senza vincoli, tale ingenuità gli è costata cara e la pagata a sue spese. Naturalmente la sua discesa in campo è stata quasi obbligata, ai tempi, per salvare le sue aziende ma per salvare anche qualche pezzo di Italia, o meglio per allontanare di qualche decennio la bancarotta e la svendita totale delle aziende italiane sopratutto della meccanica pesante ed energetiche.

I vari contratti fatti con Putin e con Ghedafi miravano ad una  parziale indipendenza energetica, nella sua ostinazione, Berlusconi li ha fatti senza consultare il padrone (USA) e questo non è stato gradito al punto che: "tu hai fatto l'accordo e ora anche tu lo bombardi" facendogli perdere anche un po' di credibilità internazionale almeno tra i paesi non allineati e servi del potere mondiale. Senza ripercorrere tutta la storia è sbalorditivo, tipico di chi ha avuto "minacce irreversibili", che lui dica accetterò la sentenza e farò anche il carcere, e nello stesso tempo sosterrò il governo; cosi risponde chi teme per i figli per esempio. Questa è una vittoria totale del potere finanziario, che ha decretato la proprietà assoluta dell'italia e del popolo italiano, delle  loro ricchezze e del loro tempo, ad eccezione di chi fa caporalato per il padrone naturalmente. Ah si il popolo italiano, non quello non c'è più o forse non c'è mai stato, una accozzaglia di culture,  in cui neanche la parola "lavoro" trova la stessa definizione.


Un miscuglio, sempre più miscuglio grazie all'immigrazione, governato negli ultimi anni solo dal potere mediatico che ne ha fatto carne da macello, e tubi digerenti che consumano ma anche da consumare, un potere mediatico deciso in alto passato per le televisioni e solo dopo approvato in parlamento che  ha aumentato il divario sociale che è il vero spreed.  L'Italia, uno stato sempre più fantasma quando deve dare servizi e sempre più invasivo e cattivo quando deve prendere i soldi per portare l'obolo al padrone banchiere. Berlusconi non aveva molte scelte, dopo aver capito che "governare l'italia è inutile", ha fatto una serie di compromessi più o meno in sintonia con la sinistra per poter andare avanti, fino al punto che l'accordo con la sinistra è diventato palese e necessario per la sopravvivenza politica. La consapevolezza nel popolo cresce anche se lentamente, divisa e disorganizzata e questo certamente comporterà un inizio di cambiamento di paradigma. Questa consapevolezza purtroppo se non passa per le televisioni, al momento, rimane inutile perché non riesce ad amalgamarsi.


In tutto questo c'è il fenomeno Grillo, che certamente ha rappresentato la confluenza di tutti i malumori sociali, creando un polo politico di forte disturbo alla vecchia politica accordata e sinfonica, religiosamente devota al neoliberismo  ma allo stesso tempo ha allontanato un potenziale punto di svolta decisivo. Il suo ingresso in parlamento infatti ha di fatto evitato, almeno al momento, un rivoluzione civile per le strade come in Grecia, al punto che ci fa sorgere la domanda di quanto questo movimento sia funzionale al sistema (per farlo sopravvivere e trasformare con calma) o al popolo (per dargli soluzioni magari sovraniste). Certo la risposta è difficile perché sarà affidata come sempre alla storia.                    Giuseppe Turrisi