Nei momenti storici di grande trasformazione c'è sempre il grande leader che prende
in "mano" un popolo per "mano" e lo tira fuori dalla schiavitù del Faraone egiziano
e attraversando il mare, lo porta nella terra promessa. Per fare questo c'è la
necessità anche a buona ragione di creare la condizione del consenso affinché
una certa "massa" si possa fidare del nuovo leader lasciando quello
vecchio. Non è facile per la "massa" realizzare la nuova visione del
mondo.
Come si farà a convincere una "massa" ad attraversare il
deserto verso una terra che è solo promessa e magari questo viaggio dura anche
quaranta anni. Nelle similitudini ci sta dentro naturalmente anche la
traversata a nuoto di Grillo che ha conquistato la Sicilia a nuoto. L'impostazione
della manipolazione parte sempre dal "creare un problema" o
evidenziarne uno al fine di vendere le propria soluzione. Per fare un esempio, il cristianesimo crea il problema del peccato
originale al fine di "vendere il servizio" della remissione, della salvezza,
della redenzione solo attraverso la chiesa, ma non basta è necessario
fidelizzare il cliente ossia non risolvi il problema con una prestazione "una
tanutm" è necessario creare delle tappe dalla nascita (battesimo) fino
alla morte (unzione degli infermi) affinché tu mai da solo potrai salvarti ed
essere consapevole, ma dovrai essere sempre attaccato alla mio servizio. Questa
teoria nota è spiegata bene nel libro "Gesu lava più Bianco". Solo
che il marketing si evolve e la tecnologià ci offre sempre più mezzi e quindi
anche la manipolazione diventa sempre più sofisticata. Il leader deve gestire
la "speranza" della massa sulla soluzione del problema. Grillo in
qualche maniera, nonostante ha preparato il suo percorso da oltre un ventennio,
si è trovato il protocollo già spianto, in quanto non ha avuto la necessità di
creare il problema per vendere il suo servizio, il problema è arrivato da se,
ossia la crisi mondiale di sistema.
Ma quale è il valore aggiunto che offre
grillo, che altri non offrono nel gioco della manipolazione, rispetto al
vecchio sistema manipolatorio dei suoi contendenti (Monti, Bersani, Berlusconi,
Giannino). Il servizio di semplificazione ed interpretazione della realtà.
I "vecchi" stanno applicando il sistema di "Tchakhotine",
"Le Bon", "Bernays" riassunto in: AFFERMARE (senza
spiegare)- RIPETERE (migliaia di volte sempre le stesse parole) - CONVIZIONE
(invogliare il passa parole). La ingegneria del consenso ormai è una scienza
matura e chi non la conosce, rischia di perdersi la visione complessiva. Il
neomarketing e/o neuromarketing di Grillo che volutamente vuole trascinare verso la rete ha tecniche più sofisticate che
si basa su una banda portante di cui il suo blog è l'emettitore e serve a traduttore della realtà. Qui non stiamo
analizzando una questione di bontà ne morale, ossia se l'interpretazione di
Grillo sia giusta o sbagliata, ma se sia appropriato e lineare il metodo che
lui e il suo movimento applica. La domanda è la seguente, il popolo (il suo
popolo) sceglie liberamente oppure scegli dopo essere stato debitamente "emozionato",
"manipolato" e "fascinato"
ma risulta libero? Nella impostazione "comunicativa
della propaganda" c'è sempre un nemico da definire ed individuare su cui
far convergere l'attenzione della massa che Grillo vede nel "sistema"
ma devia e concentra l'attenzione sul "politico", in primis ma poi mette insieme i dirigenti tutti di
ogni settore dalle banche alle multinazionali, ecc. Vuole un nuovo sistema
diverso da quello della politica e fa un "movimento" da non confondersi
con il "partito". Nel movimento l'esercizio della discussione diretta
(salvo tra i capi) non c'è dalle sue
stesse affermazioni, sembra che lui neanche li conosce chi siano i candidati, e
che non si conoscono neanche tra loro,
anche se ne analizza i curriculum e ne fa il garante, e in un contesto
democratico chi lo ha eletto garante? Non c'è una valutazione se non mediata
dalla rete che fa da delega alla legittimazione dei suoi monologhi. Questo non
è esercizio di Democrazia diretta, certamente riduce il sistema piramidale
gerarchico che nel sistema grillo risulta molto schiacciato. Tutto questo
comporta in termini di "quantità", "qualità" e "velocità"
del messaggio tali da non realizzare la piena consapevolezza razionale (se non
dopo lungo tempo e solo per una percentuale) ma semplicemente un aumento della
massa critica sulla scia dello scontento. Dico cose banali sottolineando che
anche grillo fa "propaganda". Grillo con la rete internet ha
certamente un vantaggio sul fronte del FeedBack in quanto il sondaggio dei suoi
"seguaci", coloro che sono entrati nella frequenza portante, lo
ottiene in tempo reale e può cosi correggere il tiro del discorso sempre in
tempo reale, i vecchi brontosauri (tutti gli altri) hanno mediamente un ritardo
di 12 ore perché ancora si affidano al mezzo televisivo ai sondaggi e
all'auditel.
Per capirci se Berlusconi dai dati ha avuto un picco parlano di
"equitalia" sul prossimo intervento aumenterà il tempo parlando di
equitalia ma con un giorno di ritardo, Grillo questi report praticamente le
gioca in anticipo avendoli dalla rete chi segue Grillo in parte va li perché sa
già cosa dice e va li perchè vuole sentirsi ripetere quello, oltre a qualche
battuta ironica che cambia ogni tanto per rinfrescare il repertorio. Certamente
da qui a massimo 10 anni il sistema Grillo sarà vincente appena la
programmazione mentale avrà il sorpasso su interente a causa di un ricambio
naturale generazionale. Gli anziani che ancora sono teledipendenti passeranno a
miglior vita e le nuove generazioni già crescono sulla manipolazione di internet.
L'inganno di rappresentazione passa per un equazione truffaldina che vuole che
"la partecipazione popolare" equivalga a "democrazia"
(diretta). La storia dimostra che le masse non si muovono mai democraticamente,
(ricordiamo che democrazia significa
governo del popolo, governo significa qualcosa di organizzato di razionale) ma
sempre su emozioni, su pressioni, su bisogni primari, su insofferenze. La relazione
di rappresentanza esisterà sempre è sottosta sempre a una delega, e più è
complessa la struttura organizzata più diventa
complessa e sofisticata la delega. La democrazia è una appendice della
comunicazione se la comunicazione e libera lo sarà anche la democrazia, se la
comunicazione è manipolata anche le "scelte" fatte esercitando la
democrazia saranno manipolate. Il nodo sta nell'analizzate il tipo di
comunicazione "proprietà, selezione, quantità, qualità e velocità" da
cui poi derivano le scelte democratiche. Ci sarà un motivo per cui il potere
finanziario non ha nessuna paura delle democrazie anzi le esporta anche con la
guerra al fine di insediare una
democrazia. Purtroppo c'è un punto che già Platone intravide nell'esercizio
della democrazia che è proprio la manipolazione allora si chiamava
"retorica". Lo stesso Noam Chomshy
ha detto: "La
propaganda è per la democrazia quello che la violenza è per uno stato
totalitario". Della serie: "non
ha ragione chi dice il vero, che alla fine è un dettaglio, ma chi riesce a
convincere meglio la massa". Allora si ritorna al nocciolo della "comunicazione".
Quali limiti ha questa comunicazione? Perché
il neoliberismo la vuole in mano ai ricchi? I ricchi che tipo argomenti possono inculcare? La comunicazione deve nascere in comunità
fortemente identitarie e limitate nel nuero, comunità autonome e sovrane.
Quando si cresce nel numero già la comunicazione comincia da avere problemi di
interferenza e servono le mediazioni (i media appunto) che lanciano in broad-cast
ed il popolo non può rispondere ed interagire (il blog di Grillo , che è un
new-media molto più sofisticato, da
questa "soddisfazione psicologica" di postare il tuo commento e
quindi ti senti "partecipe direttamente" ma sulla scia di una
frequenza base su cui stai navigando senza accorgertene. Questa interazione ha
un effetto reale sulla politica di Grillo. Proviamo a dare lo stesso spazio a
tutti i partecipanti della piazza (uno vale uno) ad un convegno di Grillo per
parlare e dibattere sulle questioni e votare!? No per fare questo serve la
mediazione controllata della rete che però è supportata dall'apparente
equazione bagno di popolo uguale democrazia. La piazza è l'alibi all'uso della rete, chi può controllare la votazione
fatta in rete?
Nessuno ma l'approvazione avviene dalla presenza in piazza. Il
popolo nel deserto parlava direttamente con Mosè e metteva in discussione le
scelte direttamente oggi questo sarebbe difficile. La comunicazione diventa quindi un potere da gestire e
possedere all'interno di una "democrazia" che riconosce anche il "diritto
di persuasione". Quale è il limite tra persuasione e manipolazione, in un
contesto in cui la comunicazione e mediata
nella selezione delle informazioni, nella quantità dell'informazione,
nella qualità dell'informazione, nella velocità della informazione? In un contesto di grandi comunità ( 59
milioni di abitanti) non può esistere la relazione "uno vale uno" se
non mediata da un persuasore, un software è un popolo che confonde la
partecipazione ad una piazza con esercizio della democrazia diretta. Siamo sempre di fronte ad una politica
emotiva, di pancia (loro direbbero "populista" ma anche questa è
manipolazione come lo è "uno vale uno") Il
sistema più e complesso più deve necessariamente essere tassonomico e quindi ha necessità di deleghe temporali e spaziali
per la sua organizzazione. La democrazia diretta prevede di essere tutti
presenti allo stesso momento nello stesso spazio e alla stessa distanza con la
stessa importanza. Uno esplicazione che ha dei limiti numerici naturali. Il
persuasore, inevitabile in grandi comunità, può utilizzare i "bisogni del
popolo" per fini personali e basta oppure
per il servizio della comunità. Non fare i conti con questa realtà significa cadere
in una dittatura sofisticata e nascosta. Non ha caso il neolibersimo vuole grandi masse (europa) con stati snelli
ed insignificanti che perdano la loro identità e capacità di comunicare tra
loro. Anche se si prevede un periodo di transizione tra questo modello economico
ed il nuovo, c'è la necessità di capire la direzione, il popolo chiedeva a Mosè
dove ci stai portando? in una terra libera e vostra e non sarete più schiavi?
Ma è il popolo che ha scelto con la democrazia diretta di liberarsi dal faraone
cattivo, oppure ha scelto dopo che ha subito la persuasione di Mosè? La rotta è decisa verso una nuova economia,
oppure man mano che camminiamo lasciamo tutto alla emozione del popolo, oppure
attraverso la nostra frequenza portante gli facciamo credere di decidere ma li
portiamo verso la nostra nuova terra promessa? C'è nel programma di grillo un
neoliberismo nascosto quando vuole abolire le province ed accorpare i comuni e
chiedere al popolo se vuole rimanere nell'euro? Non lo sappiamo ma certamente
più rendiamo diamo forza alla comunità piccole e le rendiamo autonome e sovrane
più potranno esercitare la democrazia diretta, diversamente saranno sempre al
gioco di una mediazione di un sistema (la rete) ed un fascinatore (Grillo)
anche se di nuova generazione. Giuseppe Turrisi


