mercoledì 17 ottobre 2012

LA MARJUANA SEMPRE PIU' NORMALE


Ci avete fatto caso? In questi ultimi tempi, stanno accelerando le sponsorizzazioni per il consumo dello spinello, della marjuana.
In alcuni paesi è stata recentemente liberalizzata ed altri stanno per farlo, film mostrano la naturalezza di questo “fumo” e c’è anche il peluche orsetto che gli puoi far fumare la marjuana.

Tutto casuale ?
Intendiamoci, io non sono del parere che basta la repressione e il proibizionismo per debellare queste pratiche, anzi il rendere qualcosa di proibito incentiva ancor più il desiderio dei giovani per trasgredire. In questa lurida società occidentale e consumista, il problema delle droghe è molto complesso e ben sappiamo che le Intelligence occidentali le hanno sempre, sotto banco, incentivate. Basta leggere le strategie Chaos, quelle che prevedevano le violenze giovanili, le infiltrazioni e le false flag, ed appunto il forte incentivo delle droghe.
Resta il fatto  che, a prescindere delle considerazioni che lo spinello possa far male o no, ovviamente bene non può fare, ogni consumo trasgressivo è quasi sempre l’anticamera, la predisposizione psicologica, al consumo di droghe più pesanti.


E poi volete che la gioventù si ribelli e insorga contro la disoccupazione e i banksters?
Ci hanno  schernito e insultato la stupenda gioventù del Littorio e la gioventù hitleriana e ce l’hanno sostituita con la gioventu dello sballo, delle discoteche, dei tatuaggi e dei piercing. E Giuda trionfa.
Ma... cazzo.... sento ora che questa sera inizia Dallas, la storica trasmissione degli anni ‘80,  scusate devo correre davanti allo schermo. Ah la way of life americana, il sogno americano,. Anche questa è droga, no?
Maurizio BAROZZI


seconda parte 

Come ho scritto, il problema delle droghe è molto complesso, specialmente se lo rapporti a questa società consumista priva di valori.
Non si possono fare dichiarazioni di principio, perchè l’equazione personale, esistenziale, interiore degli uomini, è diversa l’uno dagli altri: c’è chi può farne uso, per vari motivi, anche esoterici di “rottura”, fino agli estremi e controllarne il processo dissolutivo e chi no. Lo stesso discorso, sia pure con fenomenologie diverse, riguarda l’alcool. Non puoi generalizzare.
Qui stiamo parlando di popolo e di eugenetica del popolo e il caso è diverso.

Negli anni ’70 l’eroina era un flagello ed io ho visto morire o distruggersi in pochi anni tanti ragazzi. E quasi tutti avevano iniziato con qualche spinello.
Poi la consuetudine, la “normalità” tra i giovani dello spinello, il sentirti dire: “ma ciai er core de latta, ancora allo spinello stai?, trasporta i ragazzi ad aumentare la posta.

Tutto questo, in buona parte, dipende dal fatto che i giovani, da sempre pregni di alte tensioni ideali, di minor spirito di conservazione e di attitudini generose, posti in questa società consumista, moralista e ipocrita, non possono che trasgredire.
E’ il motivo primo della esplosione del fenomeno Contestazione: i ragazzi degli anni ’60 percepirono perfettamente la decadenza dei valori borghesi e cattolici dei loro genitori, l’ipocrisia dei loro atti, la differenza del predicare bene e razzolare male. Avvertirono subito che i loro genitori “di sani principi”, le loro mamme tutte casa, letto e chiesa, in realtà erano tanti ipocriti, tanti cialtroni che Totò, Sordi, Gasmann, Togniazi ci hanno bene mostrato con i loro film. Non contano le parole, contano gli atti, gli esempi quotidiani.
Ed allora il giovane, da sempre portato, alle tensioni ideali, non può che ribellarsi, trasgredire.

Anche lo spinello, da par suo,  è una trasgressione, una cosa proibita e come tale viene visto dai ragazzi, specialmente se in gruppo o in branco.
Addirittura in questo senso dovremmo dire: “W lo spinello!” , visto che noi abbiamo sempre stigmatizzato quei borghesi, quei pusillanimi, cha da giovani, già vecchi, “non hanno mai rotto un lampione con una sassata o un pregiudizio con un atto di libera volontà”, come scrivemmo tanti anni addietro.
Purtroppo però nel vuoto dell’esistenza del modernismo, questo gesto scantona facilmente  nella distruzione personale, non nella rivolta, nella formazione esistenziale di sè stessi. E questo soprattutto per la massa giovanile.

In genere sono due le categorie di persone che finiscono schiave delle droghe:
i deboli di carattere oppure i forti di carattere e di energie.
Dei deboli di carattere ci può dispiacere dal lato umano, ma non sono una gran perdita. Dei forti di carattere, quelli che avrebbero potuto essere splendide figure umane di rinnovamento, è invece una tragedia esistenziale.
Senti cosa mi raccontava tanti anni addietro un vecchio capitano degli Arditi. Per questi raparti speciali, loro a volte cercavano nelle Hosterie, i luoghi di ritrovo di un tempo, i cosiddetti fegatacci, in genere soggetti violenti, portati anche alla delinquenza.
Ma cosa vuoi, per imprese e attitudini da ardito non ci si possono di certo impiegare  soggetti normale o addirittura dei pretini.
Ed ecco il grande valore dello Stato, di cui i reparti degli Arditi erano una componente. Quelli che, così raccolti, vi entravano, subivano una trasformazione: le loro inclinazioni violente, ai limiti della criminalità, le loro attitudini da “guerrieri” venivano sublimate, inquadrate in compiti di alto valore ideale al servizio della Patria, e molti di loro  divenivano uomini di grandi valori eroici e morali.
Viceversa lasciati nelle Hosterie, non possono che distruggersi nell’alcool o diventare dei delinquenti.
Bada il discorso io l’ho semplificato e non finisce qui, come ti ho detto è molto più complesso.

Maurizio Barozzi