lunedì 17 settembre 2012

SOSTENERE L'INSOSTENIBILE - 9/11


11 Settembre Attivissimo: il principe dei debunkers si defila

Di Maurizio Barozzi


Anni addietro, grazie a Internet, ci eravamo imbattuti in un certo Paolo Attivissimo, autodefinitosi un cacciatore di bufale, una “attitudine” meritoria viste le tante sciocchezze e “leggende metropolitane” che moltissime persone tendono spesso, magari per ignoranza o frustrazioni personali, a ritenere vere cadendo vittima di mistificatori e imbroglioni a vari livelli.
Questo Attivissimo, laureato, già scrittore e giornalista informatico, consulente di varie Televisioni e altro, con residenza a Lugano, può ritenersi nel web una “celebrità” in quanto è molto conosciuto ed ha un gran numero di estimatori ed ovviamente di detrattori. Dotato di spiccata intelligenza, buona cultura e spirito critico, sarcasmo, aggressività dialettica e spregiudicatezza nei dibattiti e nelle risposte (ma a nostro avviso non propriamente preparato su materie specifiche, quali quelle tecnico scientifiche), ha da anni intrapreso attraverso un Sito (www.attivissimo.net), un suo blog (ildisinformatico) e altro ancora, una vera e propria  crociata da debunker (traducibile con demistificatore) su varie “bufale” che circolano nella Rete e in particolare proprio sugli attentati dell’11 Settembre 2001,trattati appunto come una “bufala” se li si  considerano un “complotto”, un auto attentato messo in atto dallo stesso governo americano o comunque un attentato lasciato subdolamente consumare  onde sfruttarlo per fini geopolitici e militari (un pò come Pearl Harbor).
Ora si da il caso, però, che l’attitudine da “debunker” può diventare oltremodo sospetta e fuorviante quando, invece che impegnarsi in un confronto e in una verifica di pareri tecnici, è tutta tesa a dimostrare e con una certa foga che in alcuni tragici e complessi eventi, come lo furono appunto gli attentati dell’11 settembre in America, non c’è nulla di artefatto, che la poco credibile “versione ufficiale” emessa dalle autorità americane è provata e veritiera e chi la pensa in modo diverso è un visionario o un “complottista” che rischia addirittura di incrinare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni e nelle autorità di governo.
Insomma, navigando nei siti di riferimento di Attivissimo, da una parte si possono apprezzare le sue “antibufale” sull’11 Settembre, come ad esempio quelle su “una fotografia, che ritrae un turista in cima alle Torri Gemelle proprio mentre arriva uno degli aerei”; quella su “la ricorrenza del numero 11 negli attentati dell'11 settembre”; quella su l'attentato “previsto” dalle banconote da 20 dollari”; quella sul “ volto del Demonio nelle fiamme delle Torri Gemelle”; quella su “una signora che aiuta uno sconosciuto e questi per ringraziarla le preannuncia un attentato”; e altre simili, ma da un altra parte sorge il sospetto, che il mischiare varie bufale effettive, come anche per esempio quelle sugli Alieni e i dischi volanti, medium, apparizioni e cure miracolose, con avvenimenti seri e di enorme risonanza politica, che hanno implicazioni geopolitiche e anche storiche di grande impatto, si persegua lo scopo di allontanare l’opinione pubblica da ogni dubbio sul “potere costituito” erigendosi a “stampella” mediatica di una traballante “versione ufficiale”.
Cosicché chi sostiene che l’11 Settembre fu una false flag, oltretutto non nuova nella storia degli Stati Uniti, utile per incamminarsi in avventure belliche grazie anche al coinvolgimento e al sostegno dei concittadini così ingannati e infuriati per quegli odiosi attentati, secondo questi debunkers, sarebbe un irresponsabile e un provocatore, nella migliore delle ipotesi: un imbecille.
In ogni caso ci siamo sempre tenuti informati sulle tematiche, le controdeduzioni e le cosiddette prove che anche questo Attivissimo ha avanzato nel tempo, nonostante che le sue spiegazioni da debunker accanito fossero costellate da tutta una serie di insolenze e di artifici dialettici atti a puntellare le sue asserzioni.
Un uso scorretto di affermazioni, intercalate da frasi vuote, mai veramente dimostrate, ma ad effetto, tipo: “come anche gli studenti al  terzo anno sanno”; “è stato dimostrato”, quando invece non è stato dimostrato un bel niente;  “come si legge nella versione ufficiale e nelle perizie del governo americano” (sulla fiducia da riporre in certe autorità costituite ha giustamente osservato Roberto Quaglia, autore del bellissimo libro Il mito dell’11 Settembre:  “Implorereste lo stupratore di vostra figlia di indagare su se stesso per confermarvi che l’ha stuprata lui?”); “un esperimento che chiunque può ripetere”, altra indicazione del tutto campata in aria; e via di questo passo (chi volesse avere un idea dei “simpatici” metodi espositivi di Paolo Attivissimo, può dare uno sguardo a questo video:
Purtuttavia una seria confutazione e un confronto sui problemi che una indagine su quegli attentati richiede, sarebbero quantomeno opportuni, per due buone ragioni:
- primo, perchè tutta Internet è zeppa di materiale spurio, artefatto, spesso messo in giro a bella posta da chi è interessato a inquinare l’argomento 11 Settembre, spacciando false prove e informazioni non veritiere e quindi il fatto che ci fosse un “cacciatore di bufale” pronto a confutare anche queste pseudo prove non può che essere ben accetto;
- secondo, perchè ogni inchiesta sull’11 Settembre, basandosi per buona parte su dati scientifici (provate a mettere d’accordo due opposte perizie di alta specializzazione tecnica), è alquanto complessa e pertanto è sempre utile confrontare e verificare tesi e ipotesi opposte. Quindi sopportiamo pure un qualsiasi Attivissimo.
Ma ecco il colpo di scena: dopo tanto impegno, Attivissimo si defila dalla contesa.
Aprendo il suo sito: http://attivissimo.blogspot.it/2012/09/lundicesimo-11-settembre.html, siamo rimasti sbalorditi nell’apprendere che il nostro, ritenendosi  come un Generale, reduce  vittorioso dalla guerra, si è ritirato sotto la tenda.
Con il titolo “L’undicesimo 11 Settembre”, infatti, il nostro debunker, come al solito accompagnandosi con frasi apodittiche e presunzioni senza capo nè  coda, annuncia: “Da tempo non mi occupo più delle tesi di complotto intorno agli attentati dell'11 settembre 2001 per una ragione molto semplice: è il passare stesso del tempo a sbugiardarle”.
Ma guarda un pò: veramente non ci eravamo accorti che oramai le tesi di un “complotto” sugli attentati dell’11 Settembre si sono sbugiardate da sole.
Per la verità a noi risulta che ci sono sempre più e sempre più preparati scienziati, tecnici, architetti, ingegneri, piloti e studiosi che esprimono dubbi, smontano pezzo per pezzo la cosiddetta “versione ufficiale”, pubblicano ricerche tecniche che, nonostante l’ostracismo di chi ha un certo peso nell’Editoria mondiale, cominciano ad essere ospitate da pregiate riviste scientifiche e così via.
E al pari di noi, non deve essersene neppure accorto l’ex magistrato Ferdinando Imposimato, di certo non facilmente accusabile di essere un visionario o un complottista, visto che proprio in questi giorni, ha scritto:
Gli attentati dell'11/9 sono stati un'operazione globale di terrorismo di Stato consentita dall'amministrazione degli USA, che sapeva già dell’azione ma è rimasta intenzionalmente non reattiva al fine di fare la guerra contro l'Afghanistan e l'Iraq. Per dirla in breve, gli eventi dell'11/9 erano un caso di Strategia della Tensione messa in atto dai poteri politici ed economici negli Stati Uniti per perseguire vantaggi in capo all'industria petrolifera e delle armi”.
Ma no, sempre più sicuro di sè, Attivissimo prosegue:
Cari complottisti dell'11 settembre, avete fallito. Avete avuto la vostra occasione, a metà degli anni Duemila, in cui eravate riusciti a destare l'interesse dei media”.
Ci sarebbe da chiedere a questo incredibile cacciatore di bufale, da cosa trae questa convinzione del fallimento di una controinformazione sugli attentati dell’11 Settembre, visto che, nonostante la ultra decennale consegna del silenzio da parte dei mass media (altro che destata attenzione!), in tutto il mondo le persone che non credono affatto alla “versione ufficiale”, sono in continuo aumento e che le prove che confutano quella versione vengono sempre più alla luce. E non solo per le tracce di nanotermite nel Word Trade Center, indice di una particolare demolizione controllata, ma anche per il fatto, fino ad oggi taciuto, ma adesso emerso, che negli Usa un numero senza precedenti di esercitazioni militari, guarda caso, venne concentrato proprio nella giornata dell’11 settembre: furono ben 7.
Recentemente l’importantissimo Consensus Panel (consensus911.org) che raccoglie elementi che potranno essere utili per ogni ulteriore ricerca, ha anche individuato, dettagliandolo con precisione, che tutte le (pochissime) immagini dei presunti 19 dirottatori dei quattro voli American Airlines e United Airlines sono state manomesse, o falsificate.
Ma insiste Attivissimo rivolgendosi a tutti i cosiddetti “complottisti”:
"E invece di stimolare il dibattito e l'indagine sui veri punti oscuri dell'11/9, avete sprecato la vostra occasione blaterando di ologrammi,... 
aerei fantasma, microonde dallo spazio e nanotermite magica: al vostro repertorio mancavano soltanto gli unicorni mannari invisibili".
Qui, appropriatamente, ha risposto Massimo Mazzucco dal sito Luogocomune.net:
“Veramente, abbiamo dimostrato che le telefonate con i cellulari fossero impossibili dagli aerei in quota; che UA93 non possa essere caduto intero nella buca di Shanskville; che il Building 7 è stato demolito (grazie alla conferma della caduta libera); che l'ordine di Cheney fosse riferito ad AA77 e non a UA93 (e quindi doveva necessariamente essere uno standdown order); eccetera. Cosa c'entrano gli unicorni? (Non è che magari confondi l'11 settembre con le favole che racconti ai tuoi figli?)”.
Prosegue però imperterrito Attivissimo:
"Quello che c'era da dire, in risposta alle tesi alternative, è già stato detto".
No, sinceramente, Attivissimo scherza, non penserà mica di averci convinto che diciannove ridicoli terroristi arabi, tra l’altro dissoltisi nel nulla e di cui, stranamente, non vi è neppure una video registrazione dei loro imbarchi sui quattro aerei dirottati, abbiano potuto compiere tutte quelle imprese; che 4 aerei dirottati hanno potuto passeggiare per quasi un paio di ore nei cieli americani senza che fossero intercettati; che il famoso aereo letteralmente scomparso dentro un modesto buco nella parete del Pentagono e guidato  da un pilota improvvisato ha potuto fare certe manovre a cui non è neppure predisposto; che ben tre torri con struttura d’acciaio, di cui una neppure colpita da aerei, sono implose su se stesse in quella maniera per via degli incendi? Ecc.
Se tutto quello che c’era da dire è quello che poi egli stesso ha detto, non credo che la già disastrata “versione ufficiale” dei fatti possa dormire sonni tranquilli.
E arriviamo così al finale ad effetto di Attivissimo, la sua uscita di scena:
Anche perché da anni, ormai, le tesi che girano sono sempre le stesse: trite, incoerenti, già sentite e già smontate. Per cui vi saluto. Andate pure avanti senza di me. Non lanciatemi sfide vuote, che non fanno altro che mostrare quanto siete ansiosi di buttarla in rissa pur di riconquistare la ribalta di cui siete così affamati...
Per favore: non riaprite il dibattito sulle tesi di complotto nei commenti. Non è me che dovete convincere: io non conto nulla... Quindi per favore non chiedetemi di ripetere per l'ennesima volta le risposte che ci sono già su Undicisettembre.info e non venite qui a presentare tesi di complotto: le cestinerò. Grazie”.
Se questa non è una vera e propria fuga in piena regola, mascherata con la prosopopea, dalla responsabilità di un contendere che pur egli stesso aveva sollevato o accettato, poco ci manca.
Praticamente Attivissimo lascia tutti i suoi detrattori e i suoi estimatori a quello che resta e presenta il blog Undicisettembre, al quale, come egli afferma, ha dedicato molti anni insieme ai colleghi d'indagine, ma ora ha voltato pagina e pubblica una serie di interviste personali ai testimoni diretti degli attentati e delle loro conseguenze: i vigili del fuoco, il soccorritore, il giornalista, l'ufficiale di polizia, i sopravvissuti e tanti altri. Gente che quel giorno era lì, mica come noi “complottisti” da bar!
Si pensi un pò se i misteri dell’11 Settembre possono essere risolti attraverso le testimonianze raccolte oltretutto in un paese dove la disinformazione, il controllo dell’informazione, la corruzione e le manipolazioni a tutti i livelli regnano sovrane e quando poi, ce ne sono molte altre di tenore diametralmente opposto.
Resta il fatto però che Attivissimo può defilarsi quanto vuole, ma le sue tesi strampalate, le sue favolette che girano nei vari blog, le sue “risposte”, piene di sicumera, a certe domande serie e complicate che investivano le incongruenze, le contraddizioni e le assurdità di una “versione ufficiale” sugli attentati dell’11 settembre restano, sono visibili a chiunque faccia una ricerca su questo argomento, sono spesso la base degli argomenti di tanti altri debunkers, emuli di Attivissimo, per cui costui, defilatosi o meno,  sarà sempre chiamato a renderne conto.
Oggi come oggi, nel momento in cui Attivissimo abbandona il campo, non è esagerato affermare che, a ragion veduta, la “versione ufficiale” sugli attentati dell’11 settembre non sta in piedi; che troppe domande in quegli attentati non hanno avuto alcuna risposta; che il crollo delle torri, così come lo si vorrebbe spiegare è assurdo e viola addirittura le leggi della fisica; che l’11 settembre fu pianificato, preparato in ogni particolare e quindi messo in atto con un preciso lavoro di Intelligence e in cui i velleitari “terroristi arabi”, da tempo controllati e seguiti sul territorio statunitense, tornarono utili per presentarli all’opinione pubblica americana come i responsabili del crimine e potersi quindi imbarcare in guerre di conquista, senza fine e con la scusa del terrorismo.
Quello che resta ancora da dimostrare è il “come” e “dove” fu possibile far scomparire l’aereo del Pentagono con tutti i suoi passeggeri; cosa esattamente accadde all’aereo UA93 caduto nella Pensylvania; quando e come fu possibile “minare” e con che cosa, il popoloso Word Trade Center, dovendosi presupporre un prolungato lavorio e l’impiego di decine di agenti e personale specializzato; come fu  possibile coordinare gli attentati e quale alternativa era prevista se, per ipotesi, gli aerei non avessero colpito le torri; quali agenti stranieri, non americani, parteciparono alla preparazione degli attentati (presenze queste che si avvertono chiaramente); come venne pianificata, oltre all’espediente delle esercitazioni, la mancata reazione della caccia americana; come vennero coinvolte e poi tacitate varie autorità; ecc.  Tutti misteri questi che però non potranno mai essere svelati finchè non sarà possibile accedere ai documenti e alle informazioni top segret; non sarà possibile intraprendere una indagine a tutto campo nel territorio americano; finchè non sarà possibile sottoporre ad analisi e perizie eventuali reperti, visionare videocamere sequestrate, ecc.
Non sta però ai cosiddetti “complottisti” trovare le risposte a tutto questo: è già tanto, in queste limitate condizioni e con la consegna del silenzio imposto ai mass media, che siano riusciti a dimostrare la non verità della “versione ufficiale”.


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