domenica 2 settembre 2012

LA FUNZIONE DI UNA MONETA


Quello che fa andare avanti una economia di produzione non è la moneta, ma il lavoro. La moneta facilita gli scambi dei prodotti lavorati (o di servizi). Per cui sono necessarie due cose:
1.       L’accettazione della moneta da parte di chi lavora e vuole scambiare il lavorato suo con quello altrui:
2.       La circolazione, cioè che la moneta esca da e rientri a lo stesso punto. Questo non sono riusciti a farlo tutte quelle monete complementari emesse da gruppi generalmente benintenzionati ma che non ne hanno compreso l’importanza.

Quanto sia importante la velocità di circolazione lo prova l’esperimento di cui ti parlai qualche tempo fa: MPESA. In cinque anni, 2007-2012, le transazioni monetarie di contante in Kenya hanno raggiunto la cifra di 1400 miliardi di scellini (100 scellini = 1 €), equivalenti al PIL annuale del paese. Il totale ufficiale di circolante fuori dalla banche è di 119 miliardi, quindi la cifra non rispecchia la quantità di moneta ma la sua circolazione rapida. Ad occhio e croce, 1,4 miliardo ha circolato 1000 volte in cinque anni, o 200 volte in un anno, o al ritmo di 380 milioni al giorno, che divisi per 38mila chioschi dove si vende il servizio fa una media di 10mila scellini giornalieri per chiosco.
Quel contante le banche non lo vedranno più, e il loro tentativo di sbarazzarsene per vie legali è fallito.
In Italia basterebbe un solo Comune con un sindaco dagli attributi di Michael Unterguggenberger di Wörgl per ribaltare la situazione. Quando la cosa funzionerà in un circondario, si spargerà come fuoco di polveri ad altri.
Sempre a disposizione,
Silvano Borruso