“Onesto è l’uomo che sa adeguare le proprie idee alla realtà, disonesto è l’uomo che cerca di adattare la realtà alle proprie idee”
martedì 24 luglio 2012
GRAZIE LEVON HELM
Grazie Maestri, grazie Levon Helm
Sono perfettamente cosciente di perdere la stima di molti
per questo articolo distante un miglio, dalle cose che scrivo di solito, ma nei
miei primi trenta anni la musica girava nelle mie vene molte ore al giorno, poi
mi sono disintossicato. Ma torniamo all'argomento ogni tanto muore un artista
che si va ad aggiungere nel firmamento dell'arte, ho subito una serie di shock
il primo fu John Lennon (chitarrista e
tasterista nonché co-leader dei Beatles, per non dire filosofo e genio) poi
Gorge Harrison (Chitarrista solista dei Beatles, e grande innovatore sotto il
profilo armonico, basti citare il brano "Something"), poi Richiard Write, tasterista dei Pink Floyd indimenticabile
il suo contrappunto con le tastiere nel brano "Confortably Nunb" del
celeberrimo The Wall mentre si sciolgono gli assoli di Gill Moore, ora sulla struttura armonica
del ritornello sul doppio accordo a distanza di una quinta (do sol) ora sulla struttura armonica a basso
discendente (mi- re, do si7) chiuse dal
salto "la maggiore" "do maggiore" che solo i Pink potevano
fare. Il vero capo lavoro, comunque, compreso da pochi intenditori rimane
"the atom from mother" dove Write realizza dei capolavori di
contrappunto sincopato ed arrangiamenti da favola che neanche Emerson in ELP riuscirà a superare (a mio avviso suo
grande discepolo).La presenza di Write nei brani dei PInk è sempre determinante
ma mai invasiva, è sempre amalgamante, di grande atmosfera, pone le fondamenta
armoniche tonali sopratutto in un gruppo dove la chitarra basso (Waters) era
troppo assente nella dimensione tonale dei brani perchè troppo occupato nel
giocare a prendersi la platea con la chitarra solista. Non temeva confronti ne
nell'uso del piano tradizionale (the dark side of the moon) ne con l'Hammond
con il mitico leslie, ne con il Rhodes. Ma il colpo più grosso è stato quando
ho saputo della morte pochi mesi fa di Levon Helm, capisco che molti non lo
conoscono poiché faceva parte di un gruppo che nonostante abbia avuto una
grande fama soprattutto negli anni sessanta e settanta, non è arrivato in Italia nella giusta
considerazione che meritava. Infatti dopo i Beatles, dopo i Credence Clearwater
Revival, non possono che esserci loro ossia i "The Band" un gruppo
canadese, si chiamavano semplicemente "la banda" (in riferimento a
quegli anni). Sono stati il gruppo supporter di Bob Dylan, che penso che basti
ed avanzi per comprendere il livello del gruppo. Solitamente questi grandi
artisti fanno le audizioni e si compongono la banda un elemento alla volta, in
questo caso, più unico che raro, Bob Dylan dopo averli sentiti suonare prese la
banda al completo perché erano troppo perfetti e bravi. La banda era composta
da cinque elementi, ma contrariamente al modello del momento, ossia, doppia
chitarra, basso, batteria e tastiere, nella composizione di "The
Band" cerano due tastiere o meglio un piano ed una tastiera, e poi basso
chitarra e batteria. Alla chitarra solista c'era Robbie Robertson, al basso
Rick Danko, alle tastiere Garth Hudson, al piano forte Richard Manuel e alla batteria
Levon Helm. La cosa curiosa di questo gruppo e che tutti suonavano quasi tutti
gli strumenti, per cui è facile trovarli nelle session a suonare altri strumenti.
Levon Helm nonostante era il batterista
era anche il cantante del gruppo. Per chi ama la musica post Beatles, con un po'
di funky, ritmen-blues, country con un piccolo affaccio al pop, ma su di una solida
struttura rock questo è il gruppo giusto. Nonostante io apprezzi tutta la
produzione dei "the band" il capolavoro indiscusso è certamente
"The last Waltz". Il brano più famoso rimane comunque "It makes
no difference". Di tutta la band sono ancora in vita solo due. Questi
grandi artisti ci hanno regalato un briciolo di eternità estraniandoci dalla
condizione umiliante del tempo. Giuseppe Turrisi 29-07-2012