Ciò che egli chiama «bancocrazia» non è, né più né meno, che l'uso produttivo di tutti i tipi di capitale, anche minimi, da parte dello Stato trasformatosi nella Banca Centrale, in modo tale da eliminare «l’inutilizzazione» delle forze e dei capitali in grado di produrre valore, il che sarebbe causa - secondolui - della miseria delle classi popolari.
Menti sottili come questa sono, con il «Risorgimento», le vere radici del capitalismo moderno. Oppure, come diceva, già ai suoi tempi, un certo Milo Guggino Francesco: «la bancocrazia non é altro, in sostanza, che l’Usura democraticamente organizzata»
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MILO-CUGGINO Francesco. Luna e Perollo ovvero il caso di Sciacca. Storia siciliana del secolo XVI.Palermo, Stamperia Carini, 1845.
Formato: 215 x 135. Voll. n. 2 in 1. Vol. I: VIII, 210 pp.; Vol. II: 297 pp., 1 c.nn.. Leg.: ½ pelle marrone con fregio floreale, filetti e tit. in oro al dorso.