Neppure Leonid Ilicev, sulla Pravda di Stalin, avrebbe potuto celebrare meglio le "glorie" della "armata rossa" nella seconda guerra mondiale.
E, per giunta, in casa di uno degli stati (all'epoca) aggressori. Con un linguaggio tipico della più becera propaganda comunista, consultabile leggendo il testo integrale su https://t.me/ambrusitalia/2680?single ,
l'ambasciatore Alexei Paramonov ha esaltato la "liberazione" da parte russa dei paesi europei ottenuta con il "sacrificio" degli indomiti combattenti sovietici. Non facendo ovviamente mancare il solito richiamo alla immancabile Auschwitz. Bene (per lui), questo diplomatico fa il proprio lavoro con evidente consenso del suo governo. Ed in perfetta linea con il rinnovato entusiasmo per le "radiose giornate" (decenni, in realtà) vissute sotto la dittatura stalinista. "Esportata" in tanti stati della Europa orientale e di mezza Germania grazie alla vittoria su "fascismo e nazismo" nel 1945.
Quanto questo successo, dovuto peraltro grazie al prezioso contributo degli alleati liberalcapitalisti anglo-americani, sia stato gradito ai popoli sottomessi ed oppressi con la forza delle armi per circa mezzo secolo .. si capisce benissimo dall'amore verso la Russia manifestato ancora oggi dai cittadini che tale "privilegio" hanno subito e vissuto.
Questo "revival" rosso sangue, e con "falce e martello" alle spalle, non fa altro che demolire le speranze degli europei contrari al colonialismo americano, allo atlantismo ed allo ueismo della odierna Europa politica e militare. Facendo leva sullo indecoroso atteggiamento delle istituzioni italiane che celebrano una disastrosa sconfitta come fosse stata una vittoria, Paramonov crede di poter impartire una lezione di storia a tutto un popolo, ritenuto evidentemente "di pecore".
Non ha, dal suo punto di vista, tutti i torti.
Non ho letto una sola risposta alle sue parole che gli "chiarisse le idee", evidentemente espresse a senso unico. Ebbene, io lo faccio qui .. come possibile e con le mie limitatissime capacità.
Ma sappia, il signor ambasciatore, che il sottoscritto ha sempre visto in Putin e nella Federazione Russa un baluardo contro l'imperialismo americano ed il cancro che esso rappresenta. Però non accetterò mai che possa trasformarsi dalla reincarnazione di Pietro il Grande in quella di Giuseppe Stalin😎😎
Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello