lunedì 18 settembre 2023

Operazione Husky 2023, (ri)chiamiamola così ..

.. e “liberiamo” la Sicilia grazie ai marines. La testa di ponte creata con gli “ospiti” (si fa per dire, ma la base è formalmente sotto sovranità italiana) di Sigonella funziona alla grande in provincia di Catania. I baldi “volontari” a stelle e strisce, a fronte del vuoto creato dalle istituzioni nella manutenzione del bene pubblico, intervengono oramai ovunque ci sia bisogno. Scuole, strade, boschetti, zone archeologiche, impianti cittadini etc. vengono a turno “liberati” da quel immondezzaio e da quel degrado caratteristici del nostro (catanese) patrimonio genetico. Già da giugno 2014 avevo segnalato sulla stampa la meritoria opera dei marines americani che, a cose fatte, si ritrovavano regolarmente in posa assieme agli stessi (ir)responsabili della cosa pubblica per la foto di rito. Mi ero limitato a manifestare sconcerto per l’andazzo che, a parti invertite, non trovava certo riscontro negli Usa. Ma, mea culpa, non avevo ancora ben capito che Catania era solo la “testa di ponte” della Operazione Husky di quello e degli anni successivi : la nuova “liberazione” grazie agli americani ed ai loro potenti mezzi. Gli “esploratori” della Navy si erano presentati armati solo di ramazze, rastrelli e pennelli per verificare sul campo la situazione e la capacità delle autorità italiane nel difendere il bene comune. Vista la totale disponibilità delle stesse a “disertare”, per incapacità gestionale e volontà politica, sicuramente accertarono che gli Stati Uniti avrebbero potuto fare molto di più. Infatti sembra che, all'epoca, siano giunte da Crocetta (satrapo in carica) a scendere fino all’ultimo dirigente dei comuni, accorati appelli per l’immediato intervento dei militari americani (come manodopera gratuita) su scala regionale. Oggi, con Trantino sindaco a Catania e Schifani presidente della Regione Siciliana, non risulta sia però cambiato granché per cui, alla luce della perseveranza mostrata dai "volontari" yankee, anche sotto la canicola insulare, riproporrei l'appello ad intervenire per risolvere i "mali di Sicilia" sottoelencati : 👉 Pulizia delle spiagge e costruzione solarium (nella prossima stagione balneare) ; manutenzione delle autostrade (??? negli Usa non sarebbero neppure considerate sentieri) A18, A19 e 21 con completamento della Sr-Gela e posa tramite genieri di corsie supplementari per la Catania-Ragusa ed Agrigento-Palermo ; pulizia integrale e fornitura di servizi igienici per tutti i Parchi Archeologici della Sicilia con particolare cura per Musei dissestati e senza personale ; fornitura di adeguati mezzi anti-incendio a tutela dei Parchi boschivi con impiego dei bombardieri Stealth (invisibili ai piromani) e di Rangers possibilmente a cavallo (l’occhio vuole la sua parte) ; potenziamento dei servizi sanitari di pronto soccorso (già definiti triage) con spostamento delle barelle ed ambulanze dall’Iraq ai vari presidi medici siciliani ; ripristino di stazioni ferroviarie e linee ferrate dismesse causa precedente sbarco del 1943 e sue conseguenze ; potenziamento linee marittime per le isole minori con utilizzo dei mezzi trasporto truppe giacenti nei depositi della marina statunitense dopo la Guerra del Golfo ; costruzione provvisorio Ponte Bailey sullo Stretto di Messina per facilitare transito (per far cosa si chiederà chi, con pazienza, legge ; Certo, se la US Navy non ha risposto allo appello del 2014 ci sarà stato un motivo. Ma, oggi, con tutti i soldi che gli americani spendono in Ucraina e considerando i miliardi buttati in quel pozzo pure dalla Meloni, qualcosina si potrebbe pure fare per i siciliani. Magari porti, ferrovie e le autostrade potrebbero servire a meglio collegare le basi (formalmente) NATO al continente. Ovviamente costruendo il mitico Ponte, così si potrebbe realizzare la fabbrica dei Leopard a Termini Imerese e potenziare i "poligoni militari" che servono agli stessi yankee per "difendere la democrazia" e, magari, "esportarla" in Russia, Iran o Cina .. Grazie per l'attenzione Vincenzo Mannello