lunedì 25 novembre 2019

VI ° ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI COSTANZO PREVE - di Gianni Donaudi -

 
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Nel novembre 2013, a Torino, ci lasciava il filosofo COSTANZO PREVE, autore di molte opere filosofiche e di critica socio- politica.
 
Di orientamento neo-marxista-idealista ed esponente di un pensiero isolato e fuori dagli schemi e dicotomie ormai superate. Era nato a Valenza Po vicino a Casale Monferrato, provincia di Alessandria. Purtroppo non ebbi mai occasione di andarlo a trovare di persona per discutere (cosa che, reciprocamente, ci eravamo ripromessi tante volte), ma più volte ci incontrammo in diverse conferenze e dibattiti (la prima volta al C. S. "Isabella"). Avevo letto anche  suoi interventi su "LA LENTE DI MARX " (l'interessante rivista diretta dal prof. CLAUDIO MOFFA, docente all' Università di Teramo), che gli costarono la gratuita accusa di "antisemitismo" da parte della Torino "perbenista/azionista/ agnellesca/sabauda "  più che "marxista".
 
Costanzo nonostante le accuse di "cripto" o "proto fascismo", non rinnegò mai il marxismo (anche se di esso dava un'interpretazione  più idealistico-hegeliana che non rozzamente economicistica e materialistica ), ma voleva confrontarsi un po' con tutte le "campane" e ciò lo portò a confrontarsi con intellettuali provenienti dalla c.d. " nuova destra" e a collaborare (pur mantenendo intatta la sua posizione ideologica), con alcune loro riviste.
 
Nulla di nuovo. In fondo MASSIMO CACCIARI ex sindaco di Venezia ed ex militante di POTERE OPERAIO, lo aveva già fatto nel 1982, incontrandosi a Firenze con MARCO TARCHI, FRANCO CARDINI e altri. Dieci anni dopo era stato il caso di ALEXANDER LANGER (gia L.C. e poi dei Verdi e purtroppo morto suicida qualche anno dopo) il quale, intervenendo a Padova a un convegno della "N.D." a cui aveva partecipato anche COMUNIONE LIBERAZIONE aveva pronosticato che "Sinistra, Centro e Destra dovessero convergere  al servizio dell'Uomo".
 
La scomparsa di Preve è stata una grave perdita per chi vuole contestare radicalmente il capitalismo (non più espressione della classe borghese storica, ma più concretamente post- borghese e post- proletario).
 
Ci fu un' affluenza molto eterodossa ai suoi funerali, nella chiesa della Crocetta subalpina (Costanzo non era credente, ma con una strana operazione intellettuale aveva chiesto il funerale greco-ortodosso (la religione che era stata di sua madre), cosa che non fu possibile attuare in quanto non era stato battezzato in tale chiesa. Dai vecchi compagni di DEMOCRAZIA PROLETARIA (Partito di cui Costanzo aveva fatto parte e che lo aveva visto anche nel Direttorio Nazionale, insieme a LUIGI VINCI e GIOVANNI RUSSO SPENA... prima che l'opportunismo italiota di MARIO CAPANNA mettesse in scena l'emerita pagliacciata dei c.d. "VERDI ARCOBALENO", col risultato di spaccare un partito che che avrebbe potuto costituire  un'autentica alternativa al $I$TEMA) a intellettuali provenienti da "destra", da Comunitaristi a filo-mussulmani italiani al pacifista e non-violento integrale ed ex prete ENRICO PEYRETTI (sempre coerentemente contrario alle guerre, quand'anche si tratti di "guerre umanitarie") all'anarchico COSIMO SCARINZI (unico della F.A.I. di Corso Palermo a essere presente) al nostro amico e collaboratore PIER LUIGI VERRUA di tendenza comunista- libertaria.
 
Costanzo Preve analizzò lucidamente il   n i h i l i s m o    contemporaneo, la perdita di ogni valore e/o sentimento, trionfante al servizio del neo- capitalismo post- borghese e post- proletario che ormai da decenni si è appropriato di  slogans trasgressivi, grazie anche all' aiuto oggettivo di tanti " bonzi " della contestazione che non si sono resi conto o hanno fatto finta di non rendersene conto e di fare il gioco delle Lobbye$ .
 
Oggi la sua analisi viene portata avanti dal suo giovane "allievo" DIEGO FUSARO, che è stato  più volte vittima di un vero e proprio linciaggio morale   da parte dei neo & post "Ecce Bombi" di INDYMEDIA, in un'orgia di inesattezze e di errori di ortografia .
 
Gianni Donaudi