giovedì 23 marzo 2017

TRA EUROPA E COSTITUZIONE

Confermo che la riforma costituzionale introduce - dal punto di vista comunitario - un vincolo maggiore alle decisioni della UE per ragioni che attengono al principio di interpretazione delle norme.
Chi non e' d'accordo con tale interpretazione per ragioni letterali - che non condivido -  e' sufficiente che legga i lavori preparatori della riforma costituzionale  ( interpretazione questa c.d. "autentica")
Da tali lavori si evince che il nuovo costituente aveva intenzione di ampliare il vincolo dell'Italia alle decisioni della UE
Ma anche il principio dell'interpretazione residuale e' applicabile al caso di specie. Infatti, se il costituente non avesse voluto    modificare  il grado di partecipazione dell'Italia alla Ue avrebbe lasciato tutto come prima e non avrebbe utilizzato una formula di partecipazione e di attuazione delle decisioni  come ha fatto differentemente da tutti gli altri stati membri, che si sono guardati bene dall'adottare una rifiorma sul punto. . Si ripete che la  riforma  come hanno comprovato ier l'altro  i maggiori costituzionalisti italiani - al convegno   LA RIFORMA COSTITUZIONALE  promosso dal Movimento Forense - e' autonomamente  illegittima perche’ adottata da parlamento non eletto secondo le norme di legge ( Corte Costituzionale n. 1/ 14) 
Sono intervenuto al     convegno e oltre ad aver affermato quanto sopra, ho anche detto che, come esperto, se passasse il si' al referendum potrei agire  come avvocato dell'Assoconsumatori in sede comunitaria per ottenere pronuncia che affermi che il diritto comunitario osta a che  le costituzioni degli stati membri prevedano differenziazioni tra di loro in riferimento alla attuazione delle politiche UE;  nonche' osta al fatto che uino stato membro consegni quasi completamente, se non completamente   la propria sovranita' alla Comunita', come accadrebbe se al referendum vincesse il si. Ma agirei anche in sede nazionale per violazione dei principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico che non puo' stabilire criteri  di partecipazione alla UE diversa  degli altri stati membri. Alcun professore o avvocato per il si' ha potuto contestare la mia tesi, probabilmente perche' non era - sulla base del diritto comunitario - giuridicamente  contestabile.

Grazie a tutti Avv. Maurizio Cerchiara