martedì 31 gennaio 2017

TRA LE ALTRE COSE... LE CONSIDERAZIONI DI VITALI

Molto opportunamente questa ri-edizione. Speriamo che la sua presenza tra i libri a disposizione dei giovani attivi in politica serva a precisare le idee a tante persone che ne hanno bisogno.Colgo l'occasione per alcune considerazioni di carattere storico. L'elaborazione del pensiero politico e geopolitico non può prescindere da alcun fattore contingente. La comprensione degli avvenimenti OGGi non è possibile SENZA avere una specifica idea ( che può essere anche di parte) del processo cognitivo e ideativo. Certamente lo sguardo di Evola per l'epoca era molto vasto, ma oggi noi siamo andati oltre ( certamente NON i soliti democratiCHI stile renzisti). Dobbiamo includere l'ottica post-quantistica che riabilita qualsiasi concezione immateriale del rapporto di potere, un antiguelfismo essenziale, la concezione imperiale per l'unione dei paesi europei CONTRO la visione usurocentrica, e infine il neo spiritualismo, che si sviluppò da quella MATRICE che Evola ebbe sempre presente e che ebbe una quantità di risvolti che OGGi in un modo o nell'altro ci troviamo di fronte ogni volta che incontriamo persone più o meno preparate che vorrebbero strutturare in FORMA POLITICO-STATUALE la loro visione del mondo. Si va dal neospiritualismo novecentesco blawatsky e soci, ( recentemente rivendicato dal GOI), con sfioccamenti su schurè, steiner, e di conseguenza scaligero, (che scriveva una pagina settimanale assieme a Evola sul giornale di Farinacci). Poi la presenza non da poco di kremmerz, reghini, armentano, ermetisti e imperialisti pagani, infine i seguaci di Guénon che non mancano di interferire quanto possono, specialmente nella rarefazione delle competenze riscontrabili in questo settore del momento attuale. Questo per dire che la confusione non manca. Dall'altro punto di vista abbiamo DUE scuole ASSOLUTAMENTE non comparabili, malgrado l'opinione i Rutilio Sermonti, perché con ascendenze e finalità divergenti. Infatti,la scuola corporativa, quella pisana e quella milanese, NON pensava di confluire nella socializzazione. Tant'è che nessun corporativista ( fascista o cattolico) fu socializzatore, mentre molti passarono armi e bagagli al NON DICO NEMICO ma ad altre esperienze politiche. E per di più 50 anni di MSI ha dimostrato in quale situazione di conflittualità perenne si sono trovati tutti coloro che, vuoi come evoliani vuoi come socializzatori, hanno cercato di esprimere e solo esprimere certi loro concetti. 
Va inoltre detto che quei "certi concetti" NON possono essere semplicemente dichiarati, diffusi, si dovrebbe lottare per imporli. SEMPRE ed a qualsiasi condizione, non solo per prendere qualche voto alle elezioni. Per MIA esperienza personale, amico e legato politicamente ad un socializzatore come Giorgio Pini, ho potuto capire bene queste incompatibilità che peraltro sono del tutto ragionevoli in qualsiasi momento storico. In sintesi, parlare di Stato Organico NON è facile e si può cadere nel superficiale forse nel futile  se non si tiene presente che tale concezione prevede una consonanza interiore prima ancora che intellettuale.. Nella società del consumo e delle sue intrinseche contraddizioni la proposta politica è piuttosto difficile. GV