Il "Bomba", in arte Renzi, debitamente sculacciato dal referendum, sale al colle. Il presidente della Repubblica Mattarella, lo congela per le paturnie democratiche di bilancio, legge di stabilità e simili piacevolezze.
I mercati europei se ne infischiano e volano. Lo spred (fesseria immane) si abbassa.
Il "Bomba" credeva, come nella favola di Esopo, di essere un rospo che gonfiandosi avrebbe potuto raggiungere le dimensioni di un toro. Il rospo scoppiò.
La palla è nelle mani di Mattarella. E qui comincio a preoccuparmi. Mattarella era ministro della difesa quando gli USA, a Napoli, in una pubblica conferenza stampa, avvisarono gli alleati che in Bosnia avrebbero usato bombe, missili, armi in genere incrementate da uranio impoverito. Radioattivo. Tutti gli eserciti presenti nella ex Yugoslavia munirono i loro soldati di tute ed attrezzature di protezione anti radioattività. Tutti tranne le Forze Armate dell'Italia.
I soldati, all'oscuro, andarono, compirono il loro dovere, tornarono (non tutti) e cominciarono ad ammalarsi. Di varie forme di cancro. Oltre trecento morti. Oltre tremila ammalati. Lo stato italiano non ha il coraggio di riconoscere il loro stato e si inventa pazzie miserabili burocratiche per coprire l'infamia.
Tutto deve passare sotto silenzio. Morti ed ammalati se ne stessero buoni. Non si deve certificare che il re è nudo, in questa Italia democratica.
Altra considerazione. La costituzione fu già modificata sostanzialmente nell'art. 5. Lo fece Bassanini, mio compagno di scuola al liceo Manzoni di Milano. Franco Bassanini aveva un paio d'anni più di me. Era un catto-comunista. Come lo è Renzi. Sono i più pericolosi, i più velenosi.
Ma la storia è una persona per bene e mette le cose a posto. Faccio mio uno slogan della contestazione (stagione fallita e sprecata): <<Pagherete caro, pagherete tutto!>>.
Fabrizio Belloni