venerdì 27 maggio 2016

COSA FARA' MARCHINI CON EQUITALIA?


IL  GIORNALE  D’ ITALIA   edizione di Mercoledì 25 Maggio 2016
“Le vessazioni uccidono l'economia e riducono il gettito alle casse pubbliche”
Arriva un accorato appello dalle associazioni Anti-Equitalia 
alla Lista Storace con Marchini sindaco.

Un invito ad una battaglia tesa a restituire sicurezza ad una vasta fascia di cittadini che, con più o meno problemi, si trovano nelle grinfie dell’agente di riscossione dello Stato e che sono mossi da una lapalissiana convinzione:

se lo Stato scegliesse di attuare politiche diverse in materia di recupero fiscale, consentirebbe alla gente di mettersi in riga senza svenarsi per aggi e interessi che finiscono a terzi, restituendo quindi anche più potere all’economia reale. 

“ Faccio parte – spiega Fabrizio Fadda – di un’associazione  di volontariato solidale anti-vessazioni che, come altre (fungendo da sensore sociale), dà voce ai cittadini oppressi da gravi ingiustizie e dagli abusi di banche ed Equitalia.
La rete di queste associazioni antiusura territoriali, forma il più ampio movimento d’opinione nazionale Anti-Equitalia  ”.

Un’azione, quella di questo fronte, che si articola in vari modi.
“ L’associazionismo collabora con gli uffici legali sensibili alle divulgazioni su procedure e sentenze a tutela degli utenti vessati, mentre il movimento interagisce con giuristi indipendenti  e promuove proposte di legge ed emendamenti antiusura, che sottopone a parlamentari di tutti gli schieramenti.
In altre parole dal 2008 contestiamo chiunque abbia avuto responsabilità di governo
ma nel contempo, discutiamo con tutti gli interlocutori (parlamentari, opinionisti o giornalisti)
che possano recepire o veicolare, i nostri auspicati correttivi delle attuali storture legislative  ”.

Evidentemente per Storace e Marchini, due personalità che in questo arco di tempo non hanno svolto ruoli istituzionali di governo (e che anzi hanno affrontato queste tematiche di allarme sociale nelle rispettive funzioni all’opposizione),
si tratta di farsi portavoce senza imbarazzi, di una esigenza avvertita da larghe fasce della popolazione.

Tornando a Fabrizio Fadda, egli ricorda le “ diverse modifiche via via ottenute e, laddove non aiutano ancora abbastanza quelle di legge, possiamo fruire di altrettante pronunce giudiziali, anche di cassazione, che abbiamo alla lunga provocato con l’interazione dei nostri più incisivi sodali, intraprendendo azioni di difesa legale  ”.Secondo l’esponente del Movimento Anti-Equitalia “ col falso pretesto della “ lotta all’evasione ”, l’attuale antieconomico sistema vessatorio, per il 98% perseguita invece solo i soggetti ben noti  ”, arrivando a quel fenomeno che i professionisti che appoggiano l’opera delle associazioni ha individuato come “ ipersanzionatura dinamica, ad oltranza e senza mai fine ”. Un sistema che “ perseguita la morosità, spesso incolpevole, per il monte-premi sugli addebiti gonfiati ad arte e non sull’incasso reale. Così mentre la dirigenza si foraggia (esentasse) d’incentivi sugli aggravi, le piccole attività ancora superstiti dalla crisi, si spengono. Ed anche la fiscalità generale ci perde ”,

con evidenti ripercussioni negative anche su quelle amministrazioni, e il Comune di Roma è tra queste, che si servono di questo sistema. Risultato? Meno gettito, morte del tessuto produttivo territoriale e pessimo servizio all’immagine stessa dell’istituzione. Un danno globale che le associazioni Anti-Equitalia vogliono interrompere. “ Per produrre un cambiamento vero (pur senza annosi stravolgimenti) bisogna innanzitutto stabilire, col solo buon senso, i parametri (minimo e massimo), in cui circoscrivere l’attività del concessionario (in questo caso Equitalia, ndr), incentivarla al risultato reale, con premialità non solo al recupero del contribuente ma anche alla prosecuzione della sua attività occupazionale, vincolare i beni da “cautelare” (in modalità progressivamente revocabile ), senza l’ automatismo delle attuali misure pregiudizievoli, che di fatto ne azzerano il valore e eventualmente di sospenderla, in caso di incipiente indigenza ”.

Di qui l’appello di Fadda a Storace e quindi a Marchini. “ Occorre che anche la prossima compagine amministrativa della Capitale dia un segnale di discontinuità con l’attuale sistema vessatorio, in modo tale, peraltro, di incassare di più ” ma tale anche da assumere “ una valenza sociale importante e dai risvolti politici nazionali  ”. 

Robert Vignola