STA
FINENDO
Come da copione.
Come previsto e
tante volte scritto, detto, ululato.
Quando fu eletto
papa, tutti si lasciarono affascinare da quel “fratelli e sorelle,…… buona
sera”, col quale Bergoglio esordì. Dubitai immediatamente. Poi, pur lontanissimo
dagli affari curiali in genere e cattolici in particolare, seppi che il neo
eletto sovrano assoluto proveniva dall’ordine dei gesuiti. Ahi, ahi, ahi!.....i
gesuiti sono in più colti, i più preparati, i più cinici, i più spietati
commandos della chiesa.
E il nuovo
Francesco (un capolavoro la scelta del nome d’arte) ha dimostrato di saperci
fare. Ambiente e lotta alla pedofilia clericale sono state due azioni che il
popolo dei credenti si aspettava da tempo, troppo (vedremo come la curia romana
prenderà le novità). Di certo, dopo aver predicato, insegnato, imposto per
millenni una visione antropocentrica dell’universo intero, sarà difficile
cambiare rotta improvvisamente. Ma il Francesco non aveva altra via, per
tentare (a mio viso inutilmente) di far uscire la chiesa dal vicolo cieco nel
quale si era cacciata. Non ha più le risposte da dare alle domande dell’uomo
del terzo millennio.
Ed anche il potere
temporale, una volta esercitato crudelmente, non puntella più San Pietro: le
sue finanze, una volta strumento di pressione, sono ormai in mano altrui. Il
potere finanziario, il bastone del comando è nelle mani della Goldman Sachs,
non propriamente una figlia di Maria.
In questo quadro
il Francesco se ne è oggi uscito con una frase che definire “improvvida” è un
atto di rispetto e di gentilezza. Si è riferito all’invasione di africani e di
mediorientali che si sta rovesciando sulle coste italiane. E del conseguente
marasma sociale, sanitario, finanziario che ne consegue, in un momento di
gravissima crisi perdurante. Ovviamente le altre Nazioni a noi confinanti o
vicine hanno dichiarato che loro non accettano clandestini non in regola con
documenti, con stato sanitario decente, con motivazioni umanitarie accertate.
Francia, Svizzera, Austria, Slovenia ed anche la Germania hanno chiuso.
Semplicemente chiuso. Ma c’è di più: l’Ungheria ha dichiarato che ha intenzione
di erigere un muro al confine con la
Serbia per evitare l’invasione via Balcani.
Ebbene, il sovrano
del Vaticano ha detto che i credenti devono chiedere perdono per queste
chiusure, perché bisogna accogliere e farsi carico dei clandestini.
Naturalmente gli altri, non il Vaticano. Se mi passate la volgarità, mi ricordo
quel detto molto, molto “naif” che dice,
(censurato da parte mia): “essere gay col lato B degli altri”. Capisco che il
papa ha bisogno di nuove masse povere e di nuovo marasma: nel torbido i preti
hanno sempre pescato bene. Capisco che la natura semita della sua religione lo
avvicina più all’islam ed al giudaismo (le tre religioni monolatre, in
definitiva la stessa cosa) che alla vera natura dell’Uomo europeo, e che
questo,- nonostante inquisizione e roghi e massacri,- non garantisce più la
sottomissione di cui ha bisogno. Ma che si permetta di sindacare lo spirito di
appartenenza, la difesa dall’invasione, la libertà dell’Uomo Europeo, questo è
intollerabile. La goccia di troppo.
Piuttosto chieda
perdono ai Pagani antichi, agli Dei che furono scacciati dai loro templi, ai
Greci, ai Romani, ai Celti, ai Galli, alle Nazioni Germaniche, ai Longobardi….No,
questo non lo ha mai fatto, la chiesa, e non lo farà mai.
Non abbiamo nulla
per cui chiedere perdono. Noi.
Non chiediamo
perdono per essere Uomini. Liberi. Bianchi. Europei.
Noi vivremo. La
chiesa di Francesco mi sembra goda di poca buona salute. Deo gratis.
Fabrizio Belloni
Mercoledì, 17 giugno 2015