DELLE EGREGORE PER APPROFONDIRE
COMMENTO DI:
Ras Taman 53 minuti fa · COMMENTO DA LINK
La differenza tra l'usuraio e il suo avversario non è nel fatto che gli usurai sanno “fare squadra”, mentre gli altri puntano alla battaglia monotematica divisiva, specialistica per una qualche volontà.
Le cose stanno così, ma serve di comprendere la motivazione che sta dietro al comportamento.
La razionalizzazione del comportamento “volontario” vale più del comportamento stesso.
Ciò perché non si cambia il comportamento senza demolire i percorsi logici che lo determinano.
E quindi ai fini del mutamento la definizione del male vale più della fisicità del male.
La differenza tra chi è per il sistema e chi è contro consiste nel fatto che chi mira al potere materiale non si fa incantare dalla dimensione mitica del potere.
Il pragmatismo anglosassone non guarda ai fasti, ai lustrini, ma alla funzione, al dato scarno.
La retorica di regime è strumento del potere, narrazione ingannevole, luogo comune di sistema, immaginario collettivo di regime.
Perciò gli usurai troveranno sempre tra loro un punto di accordo, che è quello di conservare la NARRAZIONE COLLETTIVA che stabilizza il rapporto tra gregge ed élite.
Ma non credono ovviamente a quella stessa narrazione, che è anche essa pragmatico strumento funzionale al potere.
Ad esempio, un politico non crederà alla narrazione che farà alle scolaresche sul potere, sulla democrazia, sulla patria.
Se si verificherà una lotta per ottenere il timone della nave del potere, nessuno dei contendenti opererà per provocare un naufragio, proprio perché il pragmatismo materialista è il fine e il mezzo.
Se ogni uomo ha un prezzo, allora nessun uomo dotato di prezzo opererà per distruggere il mercato, così distruggendo il suo valore monetizzato.
NELL'ALTRO SETTORE, quello degli idealisti, purtroppo vige una visione distorta.
Si parte dal fatto che il sistema in quanto sistema è forte perché il realismo ed il pragmatismo sono accompagnati da una narrazione poggiante su quelle solide qualità.
Chi si pone contro il sistema e vuole fare proseliti, nel rifiutare la narrazione di sistema e nel proporre una contro-narrazione, deve separare i seguaci dalla realtà, creando una ipnosi.
Quindi deve indebolirli impedendo loro di accedere a realismo e pragmatismo, così creando dei castrati.
E' il gruppo “nucleare”, con un punto centrale - l'eroico leader - e la platea attorno.
Molti saranno attratti proprio per questa caratteristica passivizzante, deresponsabilizzante ed estraniante dalla sofferenza che il realismo pragmatista comporta.
E da questi atteggiamenti sorge sempre un “salvatore” mascherato, rappresentato da una specifica realtà in grado di ribaltare la realtà: il salvataggio da parte degli alieni, il ritorno di Cristo, la vittoria di Putin, il crollo di Wall Street, e ogni elemento che possa essere preso come perno di una utopia.
Tutte queste cose possono ovviamente accadere, ma non possono far tornare all'equilibrio una situazione squilibrata che ha bisogno di uomini equilibrati, non di trucchi di prestigio.
Non comprendono di cadere così in una trappola, perché la battaglia monotematica è ciò che fin dai tempi di Pannella il sistema vuole sia l'espressione politica di chi si pone contro il sistema.
Non è altro che una ulteriore versione della specializzazione che indebolisce, attraverso il settorialismo fanatico.
Solo guardando alla Matrix, che è questione OLISTICA, si può avere coscienza del sistema.
E solo avendo realismo e pragmatismo, si comprende l'intero, che è un insieme di funzionamenti molto crudi, molto psicologici, e quindi materiali, perché come insegnano i buddisti, la mente è materia.
Ma in fondo è per fortuna anche facile “decostruire” le realtà per riportarle alle scarne funzioni.
Si guardi ad esempio alla OPPT, a quel che filosoficamente rappresenta e soprattutto a ciò che vuole insinuare nelle menti di chi abbocca.
Soltanto prendendo la polpetta avvelenata, e separando la carne dal veleno, si può comprendere la prassi di chi ha pensato la polpetta stessa.
Ad esempio, il sistema è MAFIA, non contratto sociale.
E quindi tutte le realtà anti-sistema che non partono da questo punto fondamentale, stanno affermando che il sistema è contratto sociale, quindi AIUTANDO la narrazione di sistema ad imporsi, perché affermata anche da chi dichiara di essere contro il sistema stesso.
QUINDI , IN SINTESI, L'ELEMENTO DIVISIVO E' NELL'ASSENZA DI PRAGMATISMO, CHE IMPEDISCE IL LAICO CONFRONTO SUI DINAMISMI DEL SISTEMA.
Ciò perché ognuno deve difendere i suoi miti ipnotici, quelli che costruiscono la weltanschauung di branco che ne fa un leader, un GURU dei suoi seguaci.
E perciò ogni gruppetto avrà il suo MALE ASSOLUTO da combattere, ovvero sarà impossibilitato a RELATIVIZZARE, e quindi a rapportarsi col prossimo, perché dove due "mali assoluti" non coincidono esattamente, non c'è spazio per alcun dialogo.
In termini religiosi, costoro non si chiedono mai perchè Dio non ha strozzato nella culla satana.
E naturalmente due "mali assoluti" possono coincidere soltanto nel funzionamento RELATIVISTICO della comunicazione personale, all'interno della setta di appartenenza.
Importante è che si comunichi rispettando dei rigidi standard e nessuno dei due soggetti coinvolti nella comunicazione sospetterà mai che si è eventualmente in disaccordo, pur nella rigidità comunicativa che fa intendere l'accordo.
E infatti in queste forme di rigida sintonia morale è spesso coinvolto l'aspetto militaresco gerarchico, a dimostrazione del atto che la rigida morale ha bisogno di rigide intelaiature di senso per non mostrare la propria falsità.
Ovvero in quel comunicare non c'è nulla di veramente assoluto, perché si è sempre sul piano del mentale, del dualistico.
Quindi il copione deve essere rigido, o il relativismo sottostante può squarciare il velo dell'apparenza.
E quindi chi è contro il relativismo etico tenta di espellere dall'etica l'aspetto filosofico, facendo esattamente quella magia di cui si accusa Simon mago.
E' la mente infatti che comporta inevitabilmente il relativismo.
E' la mente a creare la necessità della dialettica.
La vitalità in se stessa è relativismo, perché è imprevedibilità rispetto ad un copione scritto.
Non esiste alcun "vero assoluto" che sia comunicabile con le parole di un prete.
E infatti poi il prete quando si rapporta con il piano CASTIGATORE della materia, è costretto a declinare relativisticamente i suoi assolutismi, scendendo - storia millenaria - ai più vergognosi compromessi.
Quando ci si atteggia ad individui presi in una morale rigida, si sta esattamente recitando la propria morale, la si sta declinando su di un piano comunicativo, quindi mentale, quindi relativistico.
Come attori recitanti che non sanno di essere attori.
Il mondo moderno, espressione di un relativismo assassino che vince sugli assolutismi catecontici è esattamennte la NEMESI STORICA di un mondo che essendo crollato nel MENTALE PURO, quindi nel tecnocratico, pretende di essere ancora espressione tradizionale, confondendo tra Tradizione e conservatorismo.