Federazione fra le
associazioni ed i sindacati nazionali dei dirigenti, vicedirigenti, funzionari,
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IL VICESEGRETARIO GENERALE
COMUNICATO STAMPA
L'INVERSIONE
CONTABILE IN MATERIA DI IVA
L'iva è un'imposta comunitaria per cui ogni deroga che
uno Stato intenda apportare alla disciplina applicativa del tributo deve
passare per il vaglio della Commissione Europea che ne dà comunicazione al
Consiglio.
E'un passaggio ineludibile avente lo scopo di
assicurare il mantenimento dell'armonizzazione delle leggi di imposta esistenti
negli Stati membri,come già ebbe a precisare il Consiglio Europeo con la I ^ e la II ^ direttiva datate 11 aprile
1967,costantemente confermate nel tempo e sempre prescrittive dell'obbligo di
assicurare la riscossione equivalente dell'imposta in tutti
gli
Stati membri. Tale principio fu recepito dallo Stato italiano con la legge 9.!0.1971
n.825 contenente delega al Governo per la riforma tributaria che entrò in
vigore il 1.1.1973,epoca in cui fu introdotta l'iva.
Con la
Legge di stabilità per l'anno 2015 il Governo italiano ha
previsto la introduzione del meccanismo così detto della"inversione
contabile" in relazione a tutte le forniture nei confronti della
grande distribuzione.
Come
è noto,la struttura del tributo iva individua il soggetto in capo al quale è
posto l'obbligo di addebitare l'imposta al cessionario del bene e/o all'utilizzatore
del servizio,di riscuoterla e di versarla nelle casse erariali.
In altri termini la sistematica della legge di imposta
attribuisce al soggetto in questione lo status di esattore per conto dello
Stato.
Ciò posto,è evidente che il trasferimento del debito
di imposta in capo al destinatario della cessione del bene e/o della
prestazione del servizio stravolge il dettato normativo.Il che non significa
che una tale deroga sia aprioristicamente inammissibile,salvo che non sia
sorretta da motivazioni pregnanti. Con il trasferimento della responsabilità ad
una parte della economia al dettaglio(grande distribuzione) lo Stato italiano
prevede un incremento del gettito iva e motiva la richiesta di autorizzazione
alla deroga sulla base di dati macroeconomici indicanti che il livello di
evasione nel commercio al dettaglio sarebbe inferiore dell'11% circa rispetto
all'insieme dell'economia(16.04% rispetto al 27.12%).
inserite
nella medesima legge di stabilità. Tanto per dire che la risposta negativa pervenuta
dalla Commissione europea era largamente prevedibile.
Serve ben altro per contrastare gli illeciti
fiscali,serve in primis una incrollabile volontà politica, servono pedine
eccellenti sullo scacchiere operativo,servono sostanziose risorse. Ogni altro
rimedio equivale perdita di tempo e credibilità!
Pietro
Paolo Boiano