A SUD informa
Diffondiamo, come contributo alla riflessione, la nostra analisi sulla recente approvazione del Ddl EcoReati.
Dopo oltre venti anni di attesa e mesi di traversie parlamentari, i reati ambientali entrano finalmente nel codice penale.
Con qualche concessione di troppo a Confindustria & co.
Dopo vent'anni la legge sugli Ecoreati.
Una vittoria al ribasso, in pieno stile Italia
Marica Di Pierri / A Sud su Huffington Post
Tanto tuonò che piovve. Dopo oltre venti anni di vana attesa e mesi di traversie parlamentari, la legge parlamentare sugli Ecoreati è stata definitivamente approvatadal Senato. Successivamente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il provvedimento entrerà in vigore tra le due settimane di "vacatio legis" previste per l'iter ordinario.
La totale mancanza nel nostro ordinamento di strumenti penali per sanzionare le condotte delittuose relative alla contaminazione ambientale rende, in ogni caso, una novità positiva l'introduzione di reati ambientali nel codice penale. Ciononostante restano diversi i punti critici della normativa, piuttosto ammorbidita - rispetto alle potenzialità che vent'anni di gestazione potevano e avrebbero dovuto esprimere - dalle pressioni delle lobbies economiche e dei rispettivi protettorati politici.
L'Italia del Biocidio e la mancanza di strumenti punitivi.
Nel nostro paese la tutela dell'ambiente dal punto di vista giuridico sconta da sempre la mancanza di adeguate normative punitive in grado di colpire in modo esemplare le frequenti condotte inquinanti. Eppure non viviamo in un paese incontaminato, anzi. (Si visiti a tal proposito e a titolo esemplificativo la piattaforma web di mappatura partecipata Atlante Italiano dei Conflitti Ambientali) [...]