sabato 30 maggio 2015

DETTO PER INCISO - APPUNTI IN CORSO MANIPOLAZIONI STORICHE E SIMBOLI



COMMENTO DI
Sul comportamento reale dei preti, rispetto al loro parlare, vale la questione per la quale l'idealità tesa al finalistico retorico e sofistico autoaffermarsi, ovvero al proselitismo attraverso la "santa menzogna",, crea una frattura con la reale dimensione ideale, quella del concreto rapporto tra pensiero ed azione. Da lì diviene necessaria la fuga teologica, rivelazionistica, intesa come sradicamento ed eliminazione della continuità tra processi storici e realtà ideali. L'invenzione dell'anno zero è stata lo scandalo vero. Non quello della croce, ma quello del divorzio tra le prassi comportamentali reali e l'idea. Fino a bruciare i corpi per salvarne le anime. In questo modo, per poter tenere i piedi sollevati e sconnessi dal suolo, la religione si è aggrappata al lampadario pendente dal soffitto, costituito da una rivelazione politica, gesuiticamente invadente. Fino al paradosso e al ridicolo di un Dio che dimostra la sua potenza riempiendo la gerarchia clericale vaticana di viziosi, strozzini, arroganti, assassini. Il corpo teologico assolutista, propagantisticamente strutturato, finisce per pendere come un cappio dal soffitto, e ad esso il fedele rimane appeso, come un salame, coi piedi che non poggiano più a terra. L'artificialità tecnologica di una tale realtà del pensiero è evidente nella sua dannosità.
Il futuro sul piano dell'istruzione che il sistema vuole creare è quello di una classe di laureati intesa come "terminale stupido" di un sistema centralizzato e diffuso. Lo stesso rapporto che in pratica già si ha rispetto all'apparato farmacocratico, col medico quale interfaccia non autonoma di un sistema non penetrabile nei suoi funzionamenti. In ciò il ruolo professionale del tecnico deve essere impostato alla formazione continua, che vale come interfacciamento continuo al sistema. Cadendo tale sintonia, cade lo stipendio.