sabato 1 novembre 2014

PROPOSTA di Fabrizio Belloni

Una persona che mi è cara, giovane e bella donna, che dimostra quotidianamente che la bellezza femminile non necessariamente si accompagna ad un micro cervello, come i media contrabbandano, mi ha dato il suggerimento. 
Lo ho solo circondato con i miei sproloqui, ma il merito è suo. Un sorriso a tutti (di questi tempi è già molto). Il fabrizio Belloni

PROPOSTA

Tra le molteplici fortune che ho avuto nella mia vita, annovero sicuramente anche quella di aver avuto come professore universitario Gianfranco Miglio. Ci insegnò tante cose, il professore, ed oggi ne ricordo una: “le elezioni democratiche sono una mistificazione giuridica”. Per evitare lo scontro fisico ed esiziale, si finge che la forza di uno scaricatore sia pari a quella di una vecchina centenaria. Dalla forza bruta (e militare), alla pari dignità. Con evidenti benefici in fatto di mortalità…..
Ripeto questo, per evidenziare che anche in regime di elezioni “democratiche” si possa ragionare.
Premetto che detesto le elezioni, come detesto la “democrazia”: nata male, vissuta peggio e troppo. Sta morendo, finalmente. Non rimpianta.
Ma ci metterà ancora un po’, per me sempre troppo (soavemente ricordo che Roma e Venezia –con oltre mille anni di storia ciascuna- non erano democratiche. Erano meritocratiche. Che è un’altra faccenda).
Ma tant’è. Per ora ce la abbiamo e cerchiamo di conviverci nel modo migliore. Oddio, migliore….. Diciamo meno peggio.
Dunque, una degli aspetti che in un periodo di crisi come l’attuale irrita di più la grande massa dei cittadini, è la constatazione quotidiana dei privilegi inaccettabili di cui gode la casta.
Né mi si venga a dire che la sommatoria delle prebende è piccola cosa di fronte all’ammontare dello sfacelo. Non importa un fico secco alla signora Maria che conta i soldi per vedere se riesce a comprare tre panini invece di due. Né all’operaio che torna a casa e che deve dire alla famiglia che è senza lavoro perché l’Azienda ha chiuso o “delocalizzato”. Vallo a dire a loro….. se ne hai, non il coraggio, ma la faccia da glutei….
Ora, una proposta.
Trattiamo i politici della casta, la pletora di alti funzionari ministeriali, regionali e canea tutta, come vengono gestiti i rapporti con gli addetti commerciali.
Si dà loro un “fisso” (non eccessivo, anzi) altrimenti potrebbero fare politica solo i ricchi (ve lo vedete voi Lapo ministro della cultura?), un fisso, dunque, che copra le spese di trasferta e simili.
Poi li si paga “a progetto”. Fissati anticipatamente  gli elenchi delle leggi da approvare, degli ordinamenti da redigere, delle politiche economiche, sociali, culturali…. da scegliere ed attuare, si remunera il politico in base ad attività, presenza ed OBBIETTIVO RAGGIUNTO. Altrimenti, nisba, ciccia, un accidenti!
Otterremmo così di avere una casta presente e con il peperoncino dove dico io…..
Vedremmo gli onorevoli ed i funzionari agitarsi fra la gente per illustrare quanto da loro fatto…. “per il bene del Popolo”!
Poi non dite che non aiuto la “democrazia”! Il suggerimento (non mio, in verità, ma di una bellissima e geniale amica) lo refilo gratis ai democratici rappresentanti del popolo (quante falsità in tre parole: l’unica serie è “Popolo”). Ma scommettiamo che non lo accoglieranno? Non ne sono capaci, in verità. Non possono né vogliono. Avete mai pensato che possano suicidarsi politicamente  e socialmente?
Tutto sommato, meglio così: affrettano la catarsi, l’arrivo di “Ragnarok”, lo scontro finale.

Fabrizio Belloni