Una persona che mi è cara, giovane e bella donna, che dimostra quotidianamente che la bellezza femminile non necessariamente si accompagna ad un micro cervello, come i media contrabbandano, mi ha dato il suggerimento.
Lo ho solo circondato con i miei sproloqui, ma il merito è suo. Un sorriso a tutti (di questi tempi è già molto). Il fabrizio Belloni
PROPOSTA
Lo ho solo circondato con i miei sproloqui, ma il merito è suo. Un sorriso a tutti (di questi tempi è già molto). Il fabrizio Belloni
PROPOSTA
Tra le molteplici
fortune che ho avuto nella mia vita, annovero sicuramente anche quella di aver
avuto come professore universitario Gianfranco Miglio. Ci insegnò tante cose,
il professore, ed oggi ne ricordo una: “le elezioni democratiche sono una
mistificazione giuridica”. Per evitare lo scontro fisico ed esiziale, si finge
che la forza di uno scaricatore sia pari a quella di una vecchina centenaria.
Dalla forza bruta (e militare), alla pari dignità. Con evidenti benefici in
fatto di mortalità…..
Ripeto questo, per
evidenziare che anche in regime di elezioni “democratiche” si possa ragionare.
Premetto che
detesto le elezioni, come detesto la “democrazia”: nata male, vissuta peggio e
troppo. Sta morendo, finalmente. Non rimpianta.
Ma ci metterà ancora
un po’, per me sempre troppo (soavemente ricordo che Roma e Venezia –con oltre
mille anni di storia ciascuna- non erano democratiche. Erano meritocratiche.
Che è un’altra faccenda).
Ma tant’è. Per ora
ce la abbiamo e cerchiamo di conviverci nel modo migliore. Oddio, migliore…..
Diciamo meno peggio.
Dunque, una degli
aspetti che in un periodo di crisi come l’attuale irrita di più la grande massa
dei cittadini, è la constatazione quotidiana dei privilegi inaccettabili di cui
gode la casta.
Né mi si venga a
dire che la sommatoria delle prebende è piccola cosa di fronte all’ammontare
dello sfacelo. Non importa un fico secco alla signora Maria che conta i soldi
per vedere se riesce a comprare tre panini invece di due. Né all’operaio che
torna a casa e che deve dire alla famiglia che è senza lavoro perché l’Azienda
ha chiuso o “delocalizzato”. Vallo a dire a loro….. se ne hai, non il coraggio,
ma la faccia da glutei….
Ora, una proposta.
Trattiamo i
politici della casta, la pletora di alti funzionari ministeriali, regionali e
canea tutta, come vengono gestiti i rapporti con gli addetti commerciali.
Si dà loro un
“fisso” (non eccessivo, anzi) altrimenti potrebbero fare politica solo i ricchi
(ve lo vedete voi Lapo ministro della cultura?), un fisso, dunque, che copra le
spese di trasferta e simili.
Poi li si paga “a
progetto”. Fissati anticipatamente gli
elenchi delle leggi da approvare, degli ordinamenti da redigere, delle
politiche economiche, sociali, culturali…. da scegliere ed attuare, si remunera
il politico in base ad attività,
presenza ed OBBIETTIVO RAGGIUNTO.
Altrimenti, nisba, ciccia, un accidenti!
Otterremmo così di
avere una casta presente e con il peperoncino dove dico io…..
Vedremmo gli
onorevoli ed i funzionari agitarsi fra la gente per illustrare quanto da loro
fatto…. “per il bene del Popolo”!
Poi non dite che
non aiuto la “democrazia”! Il suggerimento (non mio, in verità, ma di una
bellissima e geniale amica) lo refilo gratis ai democratici rappresentanti del
popolo (quante falsità in tre parole: l’unica serie è “Popolo”). Ma
scommettiamo che non lo accoglieranno? Non ne sono capaci, in verità. Non
possono né vogliono. Avete mai pensato che possano suicidarsi politicamente e socialmente?
Tutto sommato,
meglio così: affrettano la catarsi, l’arrivo di “Ragnarok”, lo scontro finale.
Fabrizio Belloni