Lo scorso 12 settembre il Board del Fmi ha sentenziato l’importanza delle riforme di Renzi per il nostro paese (e per forza, ha adottato quanto da loro pubblicato a gennaio 2014) per la ripresa della crescita ed il consolidamento dei conti pubblici.
Riportiamo di seguito il testo tradotto e al termine le tabelle previsionali su cui ci permetteremo di soffermarci un attimino (per fare quattro risate).
Ecco il testo tradotto:
Il 12 settembre 2014, il Comitato esecutivo del Fondo monetario internazionale (FMI) ha concluso la consultazione dell’articolo IV con l’Italia.
L’economia sta lottando per uscire dalla recessione, il PIL si è contratto nella prima metà dell’anno, ma si prevede un graduale aumento dell’attività economica nei prossimi trimestri. In un contesto di notevole ristagno economico, l’inflazione è scesa ben al di sotto dell’uno per cento e la disoccupazione ha raggiunto il 12,3 per cento. Gli Spread sovrani si sono ridotti ma le condizioni di finanziamento rimangono molto ristrette per il settore delle imprese (in particolare per le piccole e medie imprese, PMI) e i non performing loans (prestiti incagliati = NPL) continuano ad aumentare.
La crescita dovrebbe salire al 1,1 per cento nel 2015, come le condizioni di credito si saranno normalizzate e gli effetti delle misure di allentamento da parte della Banca centrale europea (BCE) si faranno sentire.
I rischi sono ancora orientati al ribasso e comprendono tensioni geopolitiche e la possibilità di stagnazione e inflazione bassa
Il primo ministro Renzi ha delineato un programma di implementazione di riforme delle imprese essenziale per creare posti di lavoro, aumentare la produttività, e risollevare la crescita potenziale da una bassa stima di circa ½ per cento.
La prima fase della riforma del mercato del lavoro incentrata sulla maggiore flessibilità prevederà un contratto con il graduale rafforzamento della tutela e il migliorare le politiche attive del mercato del lavoro.
Le riforme del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione sono in corso e le riforme volte ad incoraggiare la concorrenza devono essere legiferate presto. Attuare riforme strutturali contemporaneamente sarebbe auto-rinforzante e genererà significative sinergie di crescita.
Il disavanzo di bilancio nominale dovrebbe essere intorno al 3 per cento del Pil quest’anno. In termini strutturali, si prevede un disavanzo dello 0,8 per cento del PIL.
Il debito pubblico raggiungerà il picco di quest’anno a circa il 136 per cento del PIL e si prevede un calo in seguito. Il passaggio della delega fiscale stabilisce un quadro per la semplificazione e il miglioramento del sistema fiscale e sarà uno strumento importante per ottenere un riequilibrio fiscale favorevole alla crescita.
Comitato Esecutivo per la valutazione 2
Il Board ha convenuto che sono necessari cambiamenti strutturali profondi per liberare il potenziale di crescita in Italia, garantire una ripresa, e affrontare le questioni eccesso di debito.
Il Board ha sottolineato l’urgenza di riforme del mercato del lavoro per ridurre la dualità e aumentare la flessibilità, basandosi sui guadagni recenti, bene i contratti di lavoro semplificati con graduale aumentando della protezione, e la fissazione dei salari decentrata per promuovere a livello di impresa la contrattazione salariale e le retribuzioni meglio allineate alla produttività.
Il Board ha sottolineato in particolare l’importanza delle riforme giudiziarie. Il Board ha continuato a sostenere gli sforzi per migliorare la concorrenza, in particolare nei settori retail e dei servizi, e per rafforzare il quadro giuridico anticorruzione.
Il Board ha convenuto che la bonifica crediti inesigibili delle banche resta una priorità immediata.
Il Board suggerisce di rinvigorire il settore delle piccole e medie imprese come complemento alle riforme del settore finanziario. Hanno incoraggiato le autorità a fornire un sostegno alla ristrutturazione di imprese in difficoltà, ma vitali, e facilitare un’uscita indolore per coloro che non sono vitali. Il Board ha preso atto che le iniziative volte a rafforzare le garanzie di esecuzione dovrebbero contribuire a sostenere nuovi finanziamenti.
Il Board ha elogiato le autorità italiane per la notevole consolidamento fiscale negli ultimi anni. Andando avanti, ha sottolineato la necessità di una politica fiscale a trovare un equilibrio tra garantire la crescita a breve termine e l’impostazione del rapporto debito su un percorso discendente nel medio termine. A questo proposito, essi hanno convenuto che la priorità per la regolazione alla crescita dovrebbe essere quello di creare spazio per abbassare le aliquote fiscali marginali attraverso il risparmio di spesa e le spese fiscali più basse. Allo stesso tempo, gli Amministratori ritengono che, dato l’ambiente di bassa crescita, alti tassi di interesse reali, e grandi esigenze di finanziamento, sarebbe prudente costruire il saldo strutturale per il consolidamento una volta che ci sarà la ripresa.
Come avrete certamente notato, il presente documento si allinea alle varie pubblicazioni che questi giorni abbiamo dedicato al FMI e relative all’intera eurozona.
Ma secondo questi geni del budget, dove ci porteranno tutte queste cose? Su quale sentiero ci troveremo alla fine incamminati?
Vediamolo
Punto numero uno: IL PIL CRESCERA’ ADDIRITTURA DI UN VALORE SUPERIORE ALL’1% PERCHE’ SALGONO I CONSUMI PRIVATI E DI CONSEGUENZA GLI INVESTIMENTI FISSI LORDI DELLE AZIENDE (sarà frutto degli 80 euro il mese? hihihih);
Punto numero due: QUI SONO DOLORI, PERCHE’ SI PREVEDE CHE IL SALDO PRIMARIO SALGA DI QUASI 3 PUNTI PERCENTUALI (CHE SIGNIFICANO IN LINEA DI MASSIMA 45 MILIARDI DI TAGLI, IN PRATICA, CONSIDERANDO IL MOLTIPLICATORE KEYNESIANO, ALMENO 70! UN’ENORMITA’ TRA TAGLI E TASSE (perche’ non crediate che Renzi e il PD faranno tagli….con loro solo tasse, per la precisione oltre 100 miliardi di euro)
Punto numero tre: UAH UAH UAH….guardate il grafico che segue…..PERCORSO DI RIENTRO DAL DEBITO PUBBLICO STREPITOSO uah uah uah…
Ragazzi, questi sono sognatori totali, assoluti, insuperabili. E pensare che Fassina viene da questa scuola, Cottarelli pure…….ma dico io……mettiamo ministro dell’economia mia madre che perlomeno appartiene alla classe di italiani che ha costruito questo paese e l’attuale benessere, non questa manica di squilibrati mentali che per lauti compensi sono disposti a sostenere tesi assurde e persino a vendere la propria madre a Satana!
Maurizio Gustinicchi-scenarieconomici.it