1000
giorni
.................in un momento di "debolezza" mi è scappato scritto...... Coraggio, gente: il sistema annaspa sempre di più. Crollerà, e sarà un botto epocale.
Fabrizio Belloni
IL “DEMOCRISTIANO”
Renzi ha proclamato lo stato di agitazione italico per la durata di mille
giorni.
Mi è subito
tornata alla mente la splendida e tragica avventura di Napoleone, la cavalcata
che il toscano-corso fece nella storia , lasciandovi un segno immortale.
Dopo l’esilio
all’Isola d’Elba, insofferente per natura e sensibile al richiamo di tanti
Francesi, Napoleone fuggì e sbarcò in Francia. Terrorizzato, l’ancienne regime,
che aveva riesumato le parrucche infarinate, non avendo capito nulla, gli mandò
contro un esercito. Che passò immediatamente dalla parte dell’Imperatore. E
così i successivi, eserciti, uno dopo l’altro, che Parigi spediva a fermare “il
diavolo”, tornavano orgogliosamente sotto la bandiera di Napoleone. Che entrò
trionfante a Parigi, senza aver sparato un colpo.
Immediatamente la Gran Bretagna sollevò l’Europa
contro il pericolo mortale. A Waterloo, cento giorni dopo la fuga dall’Elba, ci
fu una battaglia epica, incerta, lunga e sanguinosa. Sui prati belgi si giocò
il destino dell’Europa. Napoleone aspettava il Generale Massena, di rinforzo.
Arrivarono invece i Prussiani, ed i Diavolo Neri Tedeschi risolsero la
battaglia.
Sant’Helena.
Altri tempi.
Altri Uomini.
Altri ideali. Storia vera.
Oggi, nella palude
di questo Stivale, amato e dannato, abbiamo un altro toscano, Renzi, che guida
il Governo. Lui, megalomane, vuole 1000 giorni, contro 100 di Napoleone.
Per entrambi alla
fine ci fu e ci sarà Waterloo.
E per Renzi i
segni ci sono già, a saperli leggere. I “grandi” giornali hanno cambiato
atteggiamento nei suoi confronti. La luna di miele è finita. Addirittura si rivedono in Tv vecchi catenacci
come d’Alema e Monti, per non parlare di Formigoni. E Berlusconi fa il pesce in
barile, vestendo le penne colorate di un Richelieux, ma sempre corvo politico
restando.
Il buon Renzi –
“Napoleone” continua a proclami, ad annunci, a gelati (a proposito: la
miseranda sceneggiata del carrettino del gelataio, per sfottere l’Economist è
costata la bazzecola di 1000 euro. Manco fossero stati da Briatore al
Billionaire! Il gelato più caro al mondo, per Pantalone.).
Improponibile.
Nell’Italietta del
dopoguerra gli uomini di Stato, a tutti i livelli, avevano il senso della
dignità, il decoro della funzione, la sobrietà
del comportamento. Comunque la pensassero, ovunque militassero. Non
vestivano Armani, e le cravatte erano quello che erano. Ma avevano la schiena
diritta e lo sguardo limpido: c’era da ricostruire una Nazione. Occupata, per
di più. Bene o male, c’era almeno la speranza per i figli. Mio Padre fu uno di
loro. Mai ricco (non approfittò delle occasioni), mi trasmise un’eredità
importante. Amore per il lavoro. Non rubare. Le regole sono regole. E ad undici
anni, mi portò a lavorare alla Fiera Campionaria di Milano nelle vacanze di Pasqua,
quando gli altri andavano in montagna. Gliene sono grato ancora oggi che sono
vecchio.
Oggi stiamo
assistendo a sceneggiate che faranno rivoltare nella tomba Mario Merla, il re
della sceneggiata napoletana, un gigante al confronto. Non c’è nessuno che
abbia gli attributi di dire come stanno le
cose e come uscirne: non sarebbe politicamente corretto e ci vorrebbe un
coraggio da leoni ad ammettere settanta anni di menzogne, di fallimenti, di
latrocini, di corruzione, di prevaricazione, di concussione, di malaffare, di
alleanze pubblicamente negate ed indissolubilmente incatenate sottobanco. Non
ce la faranno mai, per mancanza di senso dello Stato, di morale sdrucita, di
coraggio assente, di dignità perduta, di interesse personale trionfante.
Non c’è da
stupirsi se due Marò sono in balia di un popolo ove si vendono bambini o parte
di loro, di un popolo che vede morire di fame milioni di persone
nell’indifferenza di pochi, di un popolo che assiste al martirio di donne dai
sei anni in su, impiccate dopo…. “l’uso”……..I due Marò sono abbandonati.
Fossero stati non dico americani o Tedeschi, ma cittadini di San Marino o di
Andorra sarebbero già a casa. L’Italia, serva disprezzata, non conta nulla,
nonostante abbia in giro per il mondo il più alto numero di Militari dopo gli
americani. Che volete che conti? Chi presta attenzione ad un Governo servile,
pronto a fungere da scendiletto (eufemismo per rispetto del pubblico
femminile)?. Ci occupano da settanta anni. Ci hanno riempito di atomiche (118,
per la precisione. Se scoppiano il Mediterraneo diventa inabitabile per qualche
migliaio di anni). Se succede qualche problema i militari stranieri vengono
giudicati nel loro paese: Cermis docet. Siamo considerati servi, ubbidienti per
di più.
E Renzi vuole 1000
giorni? Per fare che?
Forse per attuare
la strategia scelta sul panfilo di Elisabetta II, quando fu deciso di svendere
tutto il meglio dello Stivale (l’industria alimentare è quasi tutta in mani
straniere, ma è solo un pallido esempio), e di “cinesizzare” l’Italia. Stipendi
da mala sopravvivenza, circa 7/800 euro al mese, e livellamento al basso della
vita sociale. Esattamente quello che sta avvenendo e che Renzi si è incaricato
di portare a compimento.
1000 giorni?
Waterloo!
Fabrizio Belloni