Lo vado dicendo ed
ululando da tempo, da decenni: la democrazia è il male assoluto.
E’ male perché è
inutile, inefficace, falsa, sanguinaria, ignorante, bugiarda, ladra, corrotta,
sprecona e mistificatrice. Mi è stato detto che ero e sono un folle estremista,
un sognatore romantico, un deficiente complessato, in funzione della persona
che mi era di fronte. Ora i fatti mi stanno dando ragione. E non solo in questo
squinternato, splendido, amato e dannato Stivale, ma in tutta l’Europa, cioè in
pratica, con poche altre eccezioni, in tutto il mondo civile.
Se guardiamo il
nostro Paese, che da sempre è un po’ la cartina di tornasole di tutta la
faccenda, portando in dote tremila anni di civiltà, un’eredità Romana, esempio
unico nella Storia del mondo, e malaccorto depositario dei due terzi delle
opere d’arte di tutto il pianeta, ne abbiamo la prova provata. Fateci caso: la
democrazia è stata imposta con le armi da occupanti stranieri, tuttora presenti
in forze, con oltre cento (118, per la precisione) armi nucleari. Ci è stata
imposta una Costituzione scopiazzata da leggi e usanze altrui. Ci è stato
permesso di vivacchiare per settanta anni,
a condizione che copiassimo altri stili di vita, altre culture, altri
rapporti di “patto sociale”. Ci torneremo in conclusione.
Dopo travagli
mascherati e nascosti da un cosiddetto boom economico inevitabile nella
ricostruzione post bellica, il patto sociale impostoci ha cominciato a
scricchiolare con cigolii sempre più accentuati. Operai, studenti, ceti sociali
a turno, polluzioni ambientaliste, proteste culturali e non, distacco sempre
più accentuato dal Potere….. Di segnali, prima di tutto l’astensionismo, il
Popolo Italiano ne ha mandati molteplici: di volta in volta ha creduto nel di individuare “l’oppositore” di turno: l’Uomo
Qualunque di Giannini, la Lega ,
Pannella, Di Pietro, Grillo ….. Tutti ricordano quel film di tanti anni fa: “ha
ballato una sola estate”.
Oggi abbiamo un ex
Fascista, un ex Nazistoide, un “Savoiardo”, ex trinariciuto migliorista, alla
presidenza della Repubblica. Dopo tre (TRE!) presidenti del consiglio NON
eletti, Letta, Monti, Renzi, si vorrebbe cambiare la composizione delle Camere.
Drogata maggioranza alla camera, drogata e fasulla dal premio di maggioranza
aberrante, si vuole annullare il Senato, inteso come Camera dei Senatori
eletti. Cioè ci si sta avviando verso una forma di Parlamento sempre meno
rappresentativa della voce dei Cittadini. Sbarramenti feroci annulleranno i
rompiscatole, escludendo le minoranze rumorose. Ed se anche le minoranze si
coalizzassero, anche all’interno della coalizione uno sbarramento altrettanto
feroce ne escluderebbe la presenza. E la cosiddetta Camera Alta (il Senato),
sarebbe solo l’espressione degli apparati di Partito, oltretutto con pochi
poteri effettivi. L’intelligente, anche se da me non condivisa, contrario come
sono a quella mistificazione giuridica che sono le elezioni, proposta cioè di eleggere la Camera dei Deputati con il
sistema strettamente maggioritario ed il Senato invece con puro sistema
proporzionale, limitandone l’esistenza a tre anni, non viene neppure presa in
considerazione: troppo potere al Popolo!
In altre parole,
la democrazia non regge all’urto dei tempi. Se poi questi tempi sono duri e
difficili economicamente, la democrazia deve arrampicarsi sugli specchi per
fingere di mantenere una parvenza di legalità, non avendo in sé le risorse
umane, intellettuali, morali, operative e storiche per vivere di luce propria.
La democrazia è, ancor una volta, il male assoluto, spacciato per bene
collettivo, per panacea sociale, per Arcadia sociale. Ma oggi gli specchi sono
cosparsi di vaselina sociale e storica.
Con tutto il coro
di leccapiedi mediatici e culturali -che
si sono ingrassati leccando i detentori di turno del potere- che si arrabatta
nell’inutile tentativo di dare parvenza accettabile allo sconcio cui
assistiamo.
Nessuno che metta
in rilievo il fallimento storico, morale ed umano della democrazia.
Democrazia che per
altro non sopporta altro da sé, e che viene spacciata invece salvifica, per motivazioni economiche adunche e
rapinatrici. La democrazia imposta coi carri armati, coi droni, con i
cacciabombardieri, è fasulla come un trans brasiliano. Ma non può non essere
così, è la dannazione cui la ha condannata la Storia.
In Europa vi erano
due esempi, i primi, di Socialismo Nazionale applicato, col superamento della
contrapposizione di capitale e lavoro. Ed il bello (il brutto, per le
democrazie capitaliste o stataliste-popolari che fossero) era che gli esempi di
Italia e Germania, diversi ma entrambi dirompenti, non solo funzionavano, ma
trovavano proseliti ed estimatori in misura sempre maggiore.
Allora ci fu la Guerra , con 54 Stati contro
TRE.
La democrazia
credé di aver vinto.
Ha perso, come era
inevitabile e scritto.
Ci sono voluti
settanta anni, ma oggi i nodi vengono al pettine e il decadimento, il
disfacimento di un corpo putrefatto ammorba
l’Europa e non solo.
Ovunque c’è il
risveglio, con accelerazione.
Tornate, bravi
ragazzi! Si ricomincia!
Fabrizio Belloni