giovedì 3 aprile 2014

Armi e agguati, l'anello debole dello pseudo potere di Kiev







"L’epoca delle finte dichiarazioni sulla lotta contro il radicalismo è passata. È giunto il momento di prendere delle misure pratiche per disarmare i guerriglieri!" Sono le parole di un appello che il Ministero degli Esteri della Federazione Russa ha rivolto a Kiev."

Il dicastero ha rilevato che la guerriglia del movimento "Settore di destra" si sta preparando ad azioni estremistiche. Intanto il numero delle formazioni armate in Ucraina è in aumento. Sapranno le pseudo autorità di Kiev neutralizzare queste “orde”? O nel Paese scoppierà una guerra di tutti contro tutti?

L’autorizzazione all’arresto in contumacia di Dmitry Jarosh è stata riconosciuta legittima. Mercoledì il Tribunale di Mosca ha respinto l’appello dell’avvocato del leader del Settore di destra ucraino. In Russia Jarosh è accusato di appelli ad attività estremistica e terroristica con l’uso dei mezzi di informazione di massa. Il leader del Settore attraverso i social network ha rivolto al caporione dei terroristi ceceni Doku Umarov una richiesta di assistenza. Secondo le leggi russe Jarosh rischia fino a sette anni di carcere.

A giudicare dai fatti, l’amicizia con Jarosh importa poco ai signori che hanno preso il potere in Ucraina. Le richieste del titolare del Ministero dell’Interno Arsen Avakov e della Rada Suprema circa il disarmo della guerriglia in realtà sono un gioco che si fa per mostra. Alla recente sparatoria che un militante del Settore di destra ha inscenato nel centro di Kiev, non è seguito nessun provvedimento radicale. Le unità subordinate ad Avakov si sono limitate a rimuovere il Centro di comando dall’albergo Dnepr ed insieme alle armi in loro possesso l’hanno trasferito in una residenza fuori città. La spiegazione di un simile atteggiamento amichevole è semplice: i radicali e l’attuale pseudo potere di Kiev hanno un padrone unico,- dice Serghey Panteleev, direttore dell’Istituto di studi sulle comunità russe all’estero:

È ovvio che le attuali strutture paramilitari siano state create con la diretta partecipazione degli americani e della CIA americana. Questa connessione era esistita anche in precedenza. Ora da Washington e dalle strutture europee stanno arrivano i segnali che bisogna formare un’immagine positiva, è necessario raggiungere la legittimazione completa. In questo senso le strutture paramilitari stanno ostacolando questo processo.

Il Settore di destra è la formazione più vistosa della nuova galassia politica ucraina, ma non l’unica. Stando ai dati forniti dal Ministero dell’interno, solo a Kiev ed attorno ad essa operano formazioni armate illegittime che contano 10 mila militanti. Le armi sottratte ai depositi militari hanno invaso il mercato nero e sono in possesso di tutti coloro sono in condizione di acquistarle. “Eserciti” privati sono comparsi presso politici, grossi imprenditori, importanti personalità criminali. Anzi, sono in stato di formazione reparti di mercenari che offrono i loro servizi per il lavoro sporco in agguati ed azioni provocatorie. Kiev dovrà comunque risolvere il problema delle formazioni liberatorie che stanno imperversando nel paese. Solo che nessuno può garantire un esito positivo, - ritiene Ivan Konovalov, direttore del Centro russo di congiuntura strategica:

Agli attuali dirigenti ucraini non resta che tentare di mettere ordine e di disarmare i raggruppamenti che operano nel paese. Poiché è una delle richieste principali dell’Unione Europea e degli USA stessi. Finché ciò non avverrà, non è il caso di parlare di crediti per una somma totale di 18 miliardi di dollari. A quanto pare Kiev continuerà a fare pressione sui raggruppamenti del Maidan per costringerli a disarmarsi, anche se in questo momento non sembra avere la forza reale per farlo.

Infatti, il confronto dei dirigenti di Kiev con lo stesso Settore di destra non risulta essere a favore del potere. Come constata l’esperto, i radicali hanno accumulato una ricca esperienza di lotta, sono ben armati e motivati. L’essenziale è che hanno il centro di adozione di decisioni, ossia la dirigenza che si assume la responsabilità. Nell’ambito delle attuali pseudo autorità non vediamo che sbandamento ideologico e discordie. In una simile situazione a Jatsenyuk e soci, a quanto pare, non resta che sperare solo nell’assistenza da parte dei padroni stranieri. O cedere il potere ai radicali, che sapranno mettere ordine in Ucraina a modo loro.

Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_04_02/Lo-pseudo-potere-di-Kiev-chi-e-l-anello-debole-1830/



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