sabato 30 novembre 2013

Equitalia applica interessi da usura?

Dopo Modena dopo Pescara e dopo diverse altre procure, tra le quali anche Caserta, anche a Bari ci sarà  l’udienza in camera di consiglio per discutere i tassi applicati da Equitalia. La notizia è di ieri 29/11/2013 giorno in cui è arrivata la notifica alla parte offesa  nonché alle parti indagate per il reato previsto dall’art. 644 c.p., ovvero usura.
L’augurio è che qualcuno possa porre un freno al crescere illimitato degli interessi applicati da Equitalia. Si sta discutendo anche in Parlamento ,in questi giorni, su come limitare i danni della pressante crisi. Gli imprenditori sono schiacciati dalla morsa del debito. Se con la crisi non sono riusciti a pagare vecchi debiti all’erario, perché a loro volta questi imprenditori non hanno riscosso crediti dai propri clienti e certe volte anche dalla Stato stesso, come si può pretendere che essi riescano a pagare le tasse in corso d’anno, più gli arretrati comprensivi di interessi che sono veramente troppo alti? Non è forse questa una violazione della progressività della capacità contributiva ovvero dell’art. 53 della Cost.?
Già l’aggio è pari al 9%, ora diminuito ma comunque molto alto, ma ciò che non si riesce a sostenere sono gli interessi che vengono calcolati in piena violazione di legge.
La legge prevede che gli interessi, come per le Banche, non debbano mai produrre a loro volta interessi, divieto di anatociamo. Ma purtroppo Equitalia applica interessi su interessi, su aggio e su sanzioni. Per un verso questo è una violazione del codice civile (art. 1283), ma se trascorrono i termini non è più possibile far valere tale violazione civilmente. Ma l’anatocismo per altro verso, come moltiplicatore del debito, provoca usura, ovvero uno sforamento del tasso soglia.
Gli  imprenditori raggiunti dalle cartelle Equitalia avevano dichiarato quel debito allo Stato, ma non sono più riusciti a pagarlo per la crisi. Chi riceve le cartelle di Equitalia non deve essere confuso con l’evasore, perché tale non è. L’evasore è colui che il reddito non lo ha mai dichiarato e per tale motivo non potrà mai ricevere le cartelle, mentre chi lo ha dichiarato e poi non è più riuscito a pagare 100,00€ di debito con lo Stato, ora ne deve pagare 300,00 più le tasse in corso. La domanda che ci si pone è? Come mangia quell’imprenditore se deve dare tutto il suo reddito allo Stato? Beh potrebbe non pagare…… direbbero molti. Non è possibile, perché altrimenti Equitalia procede con i pignoramenti non permettendo più all’imprenditore di lavorare. Allora come deve fare? Può chiedere un mutuo direbbero in molti. No. Non si può chiedere né mutuo né prestiti quando Equitalia pignora. Nessuno più lo concede. Sicuramente la legge andrebbe modificata come già stanno facendo, un esempio è il decreto del fare che ha dichiarato impignorabile la prima casa e i macchinari dell’azienda, ma ci andrebbe uno sforzo in più nel modificare le leggi attuali per cercare di recuperare i soldi senza togliere lavoro ai piccoli imprenditori Italiani.
Seguiremo questa vicenda per capirne l’evoluzione.
Per informazioni scrivere a florianabaldino@gmail.com  o a federitaliatrani@gmail.com