Joe Fallisi
Alcuni nostri avversari – coloro che in genere si presentano come "radicali" e supercritici, essendo in realtà i più apologeti del dato di fatto – è come se dicessero: vegetariani, vegani e voi altri fanatici animalisti, volete costringere l'uomo, in particolare quello dell'Occidente e del Nord del mondo, già così provato (col frigo, e non solo, sempre meno strapieno), a una vita-sopravvivenza ancora più larvale… siete anzi dei neo-malthusiani della peggior risma!... Ma non si rendono conto di una semplice evidenza. Noi, come chiunque abbia ancora il cerebro in funzione e non completamente risucchiato dal tubo catodico, ci limitiamo a constatare un disastro immane, che, senza una drastica (id est RIVOLUZIONARIA) inversione di rotta, porterà rapidissimo l'uomo all'estinzione di sé e della natura. Non sono tanto i suoi critici antispecisti a teorizzarne la scomparsa, è LUI STESSO ad attuarla con impegno totale. Si vede come dal 1600, con l'affermarsi pieno del capitalismo e della sua scienza, il processo di dominio-reificazione degli animali umani e non umani e del loro habitat si sia approfondito in modo sempre più radicale, veloce e letale. Se non si incomincia ad agire ORA, senza trovare miliardi di scuse e diversivi a sostegno della passività, senza delegare a nessuno (e a nessun futuro) quello che già adesso, individualmente, coscientemente, volontariamente, A MILIONI possiamo fare per impedire la catastrofe, sarà tutto vano, una sorta di sogno idiota... pretese senza scopo, ideologia cadaverica in bocca e nella testa, nichilismo suicida. Nessuna salvezza è inscritta in nessun libro del destino. Tutti i passaggi da un modo di produzione, circolazione, distribuzione e vita a un altro (superiore) sono stati anticipati, accompagnati dall'insorgere di minoranze agenti che esprimevano il bisogno e la realtà in nuce di questo futuro. E' assolutamente impossibile (tanto più nel capitalismo crepuscolare, di tutti i sistemi sociali il più tossico e ipnotico) che il nuovo provenga da uomini e donne completamente prostrati, rovinati, puri tubi digerenti, ciniche deiezioni. Il risveglio e l'esperienza, anche se a bagliori, del nuovo REALE non può che aver inizio PRIMA.