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IL PROBLEMA DEL CRISTIANESIMO NON CONSISTE NELLA SUA "STORICITA'", MA NEL REALE SIGNIFICATO DEL "MESSAGGIO".ALLORA OCCORRE CHIARIRE CHE LA STORICITA' ESISTE PERCHè è IMPLICITA NEL RACCONTO, che è storico nella misura in cui il MITO, creato sicuramente in ambiente ALESSANDRINO, riflette la kultur eminente in quel contesto. Che tal Gesù Cristo,personaggio tanto realmente descritto quanto DI FATTO IMMAGINATO ( sulla falsariga di Socrate, Plotino,Mithra,e, soprattutto SENECA) abbia lasciato un messaggio di grande respiro culturale, ciò è innegabilmente PROVA che la sua figura umana è sicuramente IMMAGINATA E INVENTATA, Come personaggi Omerici o virgiliani. GV.
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LA problematica è complessa e dovrebbe essere affrontata nella e per la sua complessità. Tale complessità peraltro, dovrebbe essere aperta, nel senso che NOI, che abbiamo "vissuto" a sufficienza per riuscire a capire/comprendere tante cose e tanti fatti, anche alla luce delle CONOSCENZE più recenti ( sia scoperte vere e proprie che NUOVE scienze o vie della conoscenza), dovremmo utilizzare tutto ciò che possediamo ( nella teca del nostro cervello). AD esempio, e ritornando sul mio costante ritornello, essere il cristianesimo la filiazione del tempo per cui NON potrebbe che essere una religione SINCRETISTICA del tutto inventata, anche se sulla base di esempi già vissuti o pensati ( Socrate, Seneca ) o mitici ( Orfeo, Pitagora, Mithra, Osiride, Thammuz, Attis, Adonis) presenti come forme archetipiche nella mente collettiva, ECCO CHE SI E' POSTA DA TEMPO LA DOMANDA CHI FOSSE SALOMONE. A questa domanda ho potuto rispondere sulla base della mia esperienza di interprete delle menzogne per sovrapposizione. Tanto frequenti negli scritti della Setta: Salomone è in realtà SOLONE. Il reale e mitico RE saggio che fa GIUSTIZIA. Miti tutt'e due ( anche se nel primo caso si tratta di esagerazioni, essendo il personaggio storicamente determinato) ma che dimostrano l'incessante bisogno di sovrapposizione intenzionale da parte dei soliti FALSARI. Per quanto riguarda Guénon e Evola,dei quali le differenze di pensero di di impostazione "logica" sono note, lo spunto dovrebbe consistere nel valutare NON quanto essi scrissero ( d'altronde il loro pensiero spazia realmente fra quattro punti cardinali) MA quanto il grimaldello del loro pensiero sia penetrato in profondità nella coscienza dei contemporanei. PER CAPIRNE IL SENSO BASTEREBBE LEGGERE LA VITA DI GESù DEL RENAN O QUELLA SCRITTA DAL PAPINI. Si tratta, riferendoci a questi ultimi, di due pensatori NOTEVOLI; pur tuttavia, esercitandosi costoro nella STORIA DI CRISTO, si son trovati a scrivere un eccesso di banalità.Questo è il vero discrimine. Come tocco finale si potrebbe citare quanto scrive Massimo Scaligero in relazione a Zen e Logos, oppure marius Schneider in relazione all'immagine del mondo nelle antiche cosmologie. LAUDETUR PRIAPUS! gv.
ACCADEMIA DELLA LIBERTA'
PER LA TUA SOVRANITA'