mercoledì 25 luglio 2012

SUGLI ESPROPRI DELLE TASSE SI PUO' FARE QUALCOSA?

Il giorno 25 luglio 2012 10:02, Paolo D'Arpini <circolovegetariano@gmail.com> ha scritto:
 Cari Amici. Giro questa richiesta/domanda che mi è stata posta da una lettrice, confidando in un vostro parere, Paolo D'Arpini
Prelievo economico, una domanda  - Scrive Lidia: "Cari economisti e costituzionalisti, volevo parlarvi di una cosa a mio parere importante. Il prelievo che venne fatto sui conti correnti dei cittadini italiani  proposto dal dottor Sottile (Giuliano Amato) durante l’ennesima crisi,  fu una operazione incostituzionale in quanto esiste una norma della Costituzione che tutela la proprietà privata. L’altro giorno ho sentito alla radio alcuni eminenti costituzionalisti che parlavano in merito al problema mondiale e nazionale del debito. Qualcuno proponeva di prelevare dalle Fondazioni (che poi sono le Banche) una quota di capitale per fronteggiare il debito, ma un altro rispondeva che nessun prelievo è consentito senza essere considerato incostituzionale (e citava l’articolo della Costituzione) in quanto intacca la proprietà privata. Allora, se non vale per le Fondazioni, perché deve valere per i cittadini? Sarebbe pensabile fare ricorso allo Stato, chiedendo la restituzione di quanto ci fu prelevato (…più gli interessi ovviamente!!!) dai conti correnti personali dei cittadini italiani in quanto operazione incostituzionale? Che ne pensate?   Si potrebbe agire legalmente.... che ne pensate?"



Premesso che non sono ne un economista ne un costituzionalista  ma uno studioso indipendente della sovranità umana, ma i quesiti di Paolo (che arrivano attraverso Paolo) mi solleticano sempre. 
Premesso anche, che la nostra costituzione è sufficientemente zoppa, limitata e blindata. lo l'ho scritto tante volte, per esempio basterebbe cambiare l'articolo 1 che nasconde una infamia, ossia: "la repubblica è fondata sul lavoro"  (ossia sui ricchi che possono creare lavoro), e se il lavoro diminuisce perché il neoliberismo, la tecnologia  e la globalizzazione lo riduce come si fa? Diverso era se la repubblica era fondata sui "lavoratori cittadini" cambiava tanto. Ma chi dettava il testo (filo americano con la complicità dei finto-comunisti-partigiani ) scrisse esattamente quello che serviva per rendere l'italia schiava del potere atlantico, cosa poi puntualmente avvenuta (ed in corso).  Ci sono poi altre blindature come l'articolo 139 che esprime un ossimoro, per non parlare di molti articoli che delegano molto facilmente a legislazione successiva, lasciando ampia interpretazione. 
La nostra costituzione è disattesa per tutti i 139 punti ad eccezione dell'articolo 12 (quello che dice che la bandiera è di tre colori: bianco rosso e verde), tutti gli altri sono a libera interpretazione di chi sale al potere, ma del resto anche il cittadino pur sapendo che è sovrano (art. 1)  dorme profondamente, e non reclama i suoi diritti.
Se il cittadino non reclama la sua sovranità, nessuno gliela concede. Il potere è sempre una relazione di forza, chi ha il potere lo esercita nella funzione di chi glielo lascia fare. Se a Giuliano Amato lo accerchiavano 5/10/15 milioni di abitanti (incazzati e non pecore) nel 1992 non avrebbe fatto quello che ha fatto. Se oggi 5/10/15 milioni di incazzati si presentano a Montecitorio il Sig. BancoMonti scapperebbe per le montagne per tutte le cose orrende che sta facendo.   La dignità gratuita non esiste, c'è sempre un prezzo da pagare (diceva il prof. Giacinto Auriti). Ci suicidiamo ma poi non abbiamo le palle di andare a dare uno schiaffo a questi cialtroni. Non ci sono più uomini in giro,  ma solo uominicchi e quauqaraquà, e la politica è lo specchio della società (senza se e senza ma). Per andare al nocciolo della questione, ci sono diversi articoli costituzionale che sono infranti in questa strategia dell'oppressione.  Tutti sono uguali di fronte alla legge (articolo 3) ma se ti nascondi dietro una Srl una SPA una fondazione, un sindacato, un partito non sei più uguale. "C'è sempre qualcuno più uguale degli altri" (Orwel). Allora perché glielo lasciamo fare? I cristiani direbbero che c'è peccato anche per "OMISSIONE"
"se c'è qualcuno che fa, c'è sempre qualcun altro che lascia fare" (opposizione, magistratura, popolo associazioni di categoria ecc).  
Si fa riferimento alla proprietà che è tutelata dall'articolo 42 ma ancor prima l'articolo 23 (enigmatico) richiama la non coercizione sul patrimonio personale.
Ci limitiamo a vedere un diritto solo quando ci accorgiamo che lo hanno eliminato, ma qui il problema è molto più ampio e più strutturale, che funzione (alla luce della situazione) ha lo stato? Un esattore per i banchieri? che funzione ha l'uomo? produrre ricchezza per una casta di banchieri? Gli stati europei sono delle società spa che se producono ricchezza per gli squali banchieri bene se non possono anche fallire e bruciare (Grecia Spagna, Portogallo, Italia).  Ormai è tutto smantellato tutto ridotto ad inutile uguaglianza industriale e pretendiamo il diritto; Quale diritto? Quali magistrati quelli che hanno il conto bancario nella banca che si stanno prestando a giudicare in giudizio per Anatocismo?
Di quale poteri di uno stato sovrano stiamo parlando? L'italia ha ceduto "habeas corpus"  (Maastricht- Lisbona) alla dittatura europea, ad un'europa dei banchieri che non ha una unità politica?
Alle elementari ci hanno insegnato che i tre poteri (a cui manca il quarto, quello vero ossia quello di emissione monetaria) erano indipendenti!!!! che belle parole.... non sente anche il suono.... "sono indipendenti"!!!!! bene sono talmente indipendenti che il banchiere centrale che ha potere assoluto  richiede sempre e comunque il suo 5% anche tagliando gli stipendi ai magistrati, alla polizia, chiudendo tribunali, ecc.
L'ordine delle cose è saltato da tempo..... Ma non voglio chiudere in totale pessimismo...
C'è ancora qualche magistrato indipendente (perché è uomo) e quindi qualche causa si può ancora intentare, partendo proprio da quel poco che c'è di buono nella costituzione, ma è molto difficile, il sistema non ama mettersi contro se stesso.. Giuseppe Turrisi