Il poderoso scellino somalo
È Duro a Morire
Una
moneta emessa a nome di una banca centrale che non esiste più
L’uso della cartamoneta è
normalmente considerato come un’espressione di fede nel governo che la emette.
Quando la solvenza dell’emittente è dubbiosa, chi ne detiene i biglietti
tenterà di cambiarli per dollari, gioielli, o nella loro assenza per qualche
derrata duratura (al collasso del rublo nel 1998 certi lavoratori in Russia li
si pagava in sottaceti). Lo scellino somalo, da due decenni senza il rispaldo
di un governo o autorità monetaria qualsiasi, è una splendida eccezione a
codesta regola.
La lunga guerra civile fece a pezzi
tutte le vecchie istituzioni. Nel 2011 il paese ha messo su una banca centrale
nominale sotto l’egida del Governo Federale di Transizione, ma l’autorità del
governo non si estende molto al di là della capitale, Mogadiscio. La presenza
di Al Shabaab, una milizia fondamentalista omicida, nel sud e al centro del
paese, rende improbabile il restauro di una integrità territoriale a breve
tempo. Nel frattempo 2,3 milioni di persone sono a corto di cibo. Come mai
allora gli scellini somali, emessi in nome di un governo che ha cessato di
esistere da tempo e non più rispaldati da riserve di alcun tipo, circolano
ancora?
Una possibile spiegazione è che la scorta
di scellini sia rimasta abbastanza fissa. Signori della guerra rivali hanno
emesso i loro scellini, e vi è una certa quantità di biglietti contraffatti in
circolazione. Ma l’assenza di una tipografia ufficiale capace di espandere la
massa monetaria ha conferito un certo prestigio allo scellino anteriore al 1992.
Perfino i biglietti falsi gli rendono omaggio, dichiarando di essere stati
stampati prima che la banca crollasse: banconote rosse nuove di zecca da 1000
scellini, con il loro bravo canestraio nel recto e una ordinata zona portuale
nel rovescio, dichiarano non plausibilmente di esser state stampate nella
capitale nel 1990.
Abdirashid Duale, padrone di
Dahabshiil, la più grande rete di banche in Somalia, afferma che ha un
personale addestrato a distinguere falsi ben fatti da note genuine prima di
scambiarle per dollari. Altri accettano il rischio di tenersi pochi falsi, che
mettono in conto spese (gli scellini vengono spesso legati in mazzi di 100 note
ciuscuno). In una tale alchemia, una imitazione di qualcosa che ha già un certo
valore lo acquista anch’essa.
Come viene
sborsato lo Scellino
Una
seconda ragione della longevità dello scellino è che è troppo utile per farne a
meno. Transazioni di una certa portata, come per una casa, un’auto, o anche
bestiame avvengono in dollari. Ma i Somali hanno bisogno di spiccioli con in
quali comprare té, zucchero, khat (un’erba stimolante), eccetera. Molti
alimenti base non si producono nel paese, per cui il baratto è impraticabile. Lo
scellino fa da mezzo di scambio come facevano una volta le conchiglie o le
perline. Ha anche un ruolo secondario di portavalori. Una volta all’anno
l’economia riceve una forte iniezione di dollari dalla vendita di caprini
all’Arabia Saudita per i pellegrini che si recano alla Mecca. I mandriani
devono trovare maniere di risparmiare il denaro ricevuto per spenderlo durante
l’anno che segue. Lo scellino permette loro di farlo.
Ma la sua forza proviene da un’altra
fonte. Dato che una delle due parti contraenti è in condizioni di fare entrare
l’altra nel sistema somalo dei clan, lo scellino viene sostenuto da un forte
collante sociale. Le monete cartacee hanno sempre bisogno di un consenso tacito
degli usuari che le note verranno sempre scambiate per merci. In Somalia questo
patto è ancora più forte: chiunque osi violare il sistema rischia di far
perdere la fiducia verso di sé e del suo clan.
Dopo aver superato le difficoltà che
ha superato, lo scellino sta subendo una seria concorrenza sotto forma di
dollari trasferiti per cellulare. Zaad, un servizio telefonico di pagamenti per
cellulare, permette agli usuari di pagare i commercianti in dollari per mezzo
di messaggi telefonici scritti. Il sistema è popolare a Mogadiscio. Ma la
resistenza dello scellino non va sottovalutata. Se è stato capace di
sopravvivere senza un governo, è probabilmente in condizioni di fare caso
omesso anche della tecnologia moderna.
The Economist
31 marzo 2012 p. 74
(TRADUZIONE DI S. Borruso)