martedì 17 aprile 2012

COMPLOTTISMO O DEBUNKER


Attenzione al facile “complottismo”, al vedere alieni e omini verdi dappertutto.
E’ proprio sulla diffusione, sulla credulità e spesso voglia di “credere” a fatti eccezionali, che fa conto il “potere” per annacquare il tutto, per rendere incomprensibili anche altri eventi (come ad esempio la false flag dell’11 Settembre)  che invece sono effettivamente dei veri e  propri “complotti”. Vi sono siti, di cosiddetti “debunkers” o cacciatori di bufale, a mio avviso sostenuti da ambienti del potere costituito, addetti proprio alla confutazione, con ogni mezzo, delle varie tesi di “complotto”. E proprio sulla faccenda di queste “scie chimiche”, hanno buon gioco nel confutarle e ridicolizzarle. E questa loro confutazione, in qualche modo, finisce per coinvolgere anche altri argomenti molto più seri, perchè viene tutto buttato in caciara e nel ridicolo.

E’ pur vero che prove e documenti desecretati (a proposito, mai a credere totalmente ai “documenti desecretati”) hanno dimostrato, in particolare da parte statunitense, l’uso di “prove tecniche” sia in campo nucleare che batteriologico, sulla pelle dei cittadini, come ad esempio certi virus sparsi, negli anni ’50, nelle stazioni della metropolitana di New York.
Quindi non possiamo certo meravigliarci dell’uso spietato da parte della avidità capitalista (specialmente in campo farmaceutico), degli interessi militari, o di che altro, di queste pratiche criminali.
Ma prima di avanzare tesi e denunce di complotti bisogna almeno avere un minimo di prove concrete e oggettive. La dietrologia è un arma a doppio taglio.
Ma vi rendete oltretutto conto che sarebbe praticamente impossibile che, da anni, ci sia chi utilizza aerei e personale a vari livelli, per queste “scie chimiche” senza lasciarsi dietro prove, tracce e testimonianze compromettenti?
Posso arrivare a capire che “qualcuno” in determinati momenti abbia sfruttato la possibilità di utilizzare aerei per spargere determinate sostanze, per suoi fini inconfessabili, ma non un progetto del genere continuato nel tempo.  
Maurizio Barozzi