I Macedoni
rispolverano l’antica gloria di Alessandro. Piccoli (in senso geografico) e
tosti, non si sono fatti scrupolo di mettere in campo le Forze Armate per
bloccare gli invasori, provenienti dalla snaturata e democraticizzata Serbia, ormai
ostaggio delle banche e del sistema capitalista e da una Grecia ormai alla
carità. Sistema moribondo ma ancora con veleno in corpo. Bravi Macedoni! Se
continuate così forse vi perdonerò la colpa storica di aver portato 2500 anni
fra circa gli zingari in Europa. Erano tribù, bande indiane che Alessandro
requisì, nel suo sogno megalomane. Ce li ritroviamo sul groppone oggi,
soprattutto in Italia, unico Paese in Europa, che crea campi –gratuiti,
ovviamente- di allocamento. Acqua, gas, luce, scuole tutto gratis, in questo
malridotto Stivale progressista e cattocomunista. E, proprio perché siamo uno
Stato sbrindellato e straccione, ci tocca assistere a funerali fantasmagorici
per un caporione deceduto, sotto gli occhi di istituzioni statali, regionali,
comunali imbelli, assenti, ricattate, timorose. Ci fu chi li fermò e li mise in
condizioni di non nuocere. Ma ricordarlo è politicamente scorrettissimo. Male.
Molto male. Ed è patetico il tentativo delle istituzioni, prete officiante
compreso, di rimbalzarsi le responsabilità: tipico di questo lupanare nel quale
ci tocca vivere. Nessuno ha più il coraggio di prendere decisioni, neppure di
mettere una firma. Fine delle trasmissioni.
In compenso oggi e
domani, sabato e domenica, sono in arrivo dai tre ai cinquemila invasori. Come
al solito andremo a prenderli, umiliando la Marina Militare a fungere da
taxi. Il padrone comanda ed il picciotto governo italico va e fa.
Col solito
progressista televisivo che cerca di spostare l’attenzione dal fatto che un
africano abbia violentato una ragazza bianca italiana, alle parole di condanna
che qualcuno ha ancora l’impudenza di dire in diretta. Giusto. Meglio criticare
chi parla di castrazione chimica, piuttosto che togliersi la maschera del
buonismo comandato. Castrazione chimica? Togliamo subito il termine chimica. Poi il resto.
Il solito
Bergoglio, nell’orgia accogliente parla di misericordia. Anche questo è giusto.
Ci vuole misericordia per i disoccupati padri di famiglia. Misericordia per
quasi il 50% dei giovani senza lavoro. Misericordia per famiglie senza casa,
stuprate nelle graduatorie da africani e medio orientali, protetti dal sistema
progressista. Misericordia per italiani che dormono in macchia: per loro non ci
sono alberghi, cure sanitarie, vestiti, fondi sociali, preti assatanati,
associazioni pelose. Misericordia per una civiltà antica di tremila anni che
viene calpestata dall’arroganza degli invasori.
Italia alla
deriva, senza timone, col motore in panne, di traverso alle onde crescenti.
Italia bordello più che ostello….
Ho dato il titolo
“Italia – Brasile”. Non per ricordare una partita di calcio.
Ma per ricordare
che in Brasile sono nati, ed ancora prosperano, gli “squadroni della morte”. In
assenza di istituzioni che garantissero i cittadini, Forze dell’Ordine,
Militari e privati cittadini si sono messi a far pulizia in modo spiccio e
brutale. Il risultato è stato un drastico crollo di atti criminosi in
brevissimo tempo.
Da tempo vado
dicendo che ci stiamo arrivando anche qui. Non è un augurio, sia ben chiaro:
preferirei mille volte di più vivere un
Paese civile e sicuro. Ma la mia previsione nasce dalla conoscenza della
situazione e dalla conoscenza dell’animo umano.
Se continua così
vedremo nascere gli squadroni della morte anche in Italia.
Come prospettiva
non è entusiasmante.
Ma a mali
estremi…..
Sabato 22 agosto
2015.
Fabrizio Belloni