Maurizio Barozzi ha condiviso la foto di Briganti.
REVISIONIAMO TUTTA LA STORIA
Il fascismo, vero fenomeno rivoluzionario del XX secolo, imperniò i suoi miti, le sue idee forza, sull’interventismo, e sulle tradizioni risorgimentali con la Grande guerra quale compimento del risorgimento..
E fece bene perché una idea forza non si basa sul nulla, ma deve alimentarsi di tradizioni vive che il popolo comprende e cui partecipa.
Storicamente sappiamo bene che l’agiografia resistenziale era in buona parte inventata, che dietro il risorgimento si nascondeva l’egemonia britannica e la presenza massonica, sappiamo bene che partecipare alla guerra a fianco degli Imperi Centrali sarebbe stato più logico, avendo noi i nostri interessi geopolitici nel Mediterraneo ed in contrasto con quelli britannici, ed avremmo ottenuto molto di più di quanto ci promisero, e neppure ci diedero, gli anglo-francesi. Senza poi dimenticare i crimini commessi dai Piemontesi al Sud e l’importazione del malcostume, delle tangentopoli, della loro finanza massonica.
Ma purtroppo questo non era possibile, perché in Italia non c’erano le basi, gli uomini che parteggiassero per quest’altra barricata.
E così andò come è andata.
Ma oggi che tutto si è azzerato, che siamo un paese colonizzato privato di ogni sovranità nazionale, oggi possiamo anche rivedere la nostra Storia. Tutta!
Senza remore nel sottolineare i meriti, ma anche nello svelare i traffici banditeschi del massone Garibaldi, quelli di Mazzini con le lobby ebraiche, i Banchieri Montefiore di Livorno e Londra, i Nathan, e parlare della massonerie criminale dietro il Risorgimento.
(...) Senza strafare, senza senza buttare tutto a mare, ma una revisione storica e’ necessaria.
Ripeto: chi conosce la storia sa benissimo che una rivoluzione viaggia su gambe umane e quindi ha bisogno di idee forza, di miti che tutti possano percepire, capire, con i quali esaltarsi. Il fascismo fece bene a basarsi sul Risorgimento e sull’interventismo, perché era una tradizione viva. Neppure la romanità sarebbe stata sufficiente, ed infatti venne dopo, perché il mito di Roma pervadeva la nostra cultura, ma non era vivo, tangibile nelle popolazioni italiane. Poteva essere riesumato solo dopo, come infatti avvenne.
Ma quella agiografia oggi sappiamo che in buona parte era inventata ed era anche criminale. Sono due cose diverse. Molti anni addietro chiesi ad un anziano fascista che aveva vissuto quegli anni ’20: ma perché Mussolini non optò per la guerra con gli Imperi Centrali? Mi rispose giustamente: “perché tranne qualche vecchia cariatide aristocratica parassita, e i clericali, non c’era nessuno su quella barricata”. Non fu un caso che a piazza S. Sepolcro l’ottanta per cento degli intervenuti aveva la tessera massonica. A quel tempo tutti gli agitatori, i rivoluzionari, erano in buona parte massoni. Grande è stata l’impresa di Mussolini di averli utilizzati in altro modo.
Attenzione: non ragionate con gli occhi del tutto nero o tutto bianco. Nel risorgimento c'erano anche aspetti positivi e su quelli puntò il fascismo. Il concetto di nazione, di unità di stirpe e di destini per gli italiani che non li avevano mai avuti, il riscatto sociale, portado le valenze del risorgimento che erano quelle tipiche della borghesia su sponde socialiste - e purtroppo si dovettero abbandonare le valenze repubblicane.
Il fascismo, vero fenomeno rivoluzionario del XX secolo, imperniò i suoi miti, le sue idee forza, sull’interventismo, e sulle tradizioni risorgimentali con la Grande guerra quale compimento del risorgimento..
E fece bene perché una idea forza non si basa sul nulla, ma deve alimentarsi di tradizioni vive che il popolo comprende e cui partecipa.
Storicamente sappiamo bene che l’agiografia resistenziale era in buona parte inventata, che dietro il risorgimento si nascondeva l’egemonia britannica e la presenza massonica, sappiamo bene che partecipare alla guerra a fianco degli Imperi Centrali sarebbe stato più logico, avendo noi i nostri interessi geopolitici nel Mediterraneo ed in contrasto con quelli britannici, ed avremmo ottenuto molto di più di quanto ci promisero, e neppure ci diedero, gli anglo-francesi. Senza poi dimenticare i crimini commessi dai Piemontesi al Sud e l’importazione del malcostume, delle tangentopoli, della loro finanza massonica.
Ma purtroppo questo non era possibile, perché in Italia non c’erano le basi, gli uomini che parteggiassero per quest’altra barricata.
E così andò come è andata.
Ma oggi che tutto si è azzerato, che siamo un paese colonizzato privato di ogni sovranità nazionale, oggi possiamo anche rivedere la nostra Storia. Tutta!
Senza remore nel sottolineare i meriti, ma anche nello svelare i traffici banditeschi del massone Garibaldi, quelli di Mazzini con le lobby ebraiche, i Banchieri Montefiore di Livorno e Londra, i Nathan, e parlare della massonerie criminale dietro il Risorgimento.
(...) Senza strafare, senza senza buttare tutto a mare, ma una revisione storica e’ necessaria.
Ripeto: chi conosce la storia sa benissimo che una rivoluzione viaggia su gambe umane e quindi ha bisogno di idee forza, di miti che tutti possano percepire, capire, con i quali esaltarsi. Il fascismo fece bene a basarsi sul Risorgimento e sull’interventismo, perché era una tradizione viva. Neppure la romanità sarebbe stata sufficiente, ed infatti venne dopo, perché il mito di Roma pervadeva la nostra cultura, ma non era vivo, tangibile nelle popolazioni italiane. Poteva essere riesumato solo dopo, come infatti avvenne.
Ma quella agiografia oggi sappiamo che in buona parte era inventata ed era anche criminale. Sono due cose diverse. Molti anni addietro chiesi ad un anziano fascista che aveva vissuto quegli anni ’20: ma perché Mussolini non optò per la guerra con gli Imperi Centrali? Mi rispose giustamente: “perché tranne qualche vecchia cariatide aristocratica parassita, e i clericali, non c’era nessuno su quella barricata”. Non fu un caso che a piazza S. Sepolcro l’ottanta per cento degli intervenuti aveva la tessera massonica. A quel tempo tutti gli agitatori, i rivoluzionari, erano in buona parte massoni. Grande è stata l’impresa di Mussolini di averli utilizzati in altro modo.
Attenzione: non ragionate con gli occhi del tutto nero o tutto bianco. Nel risorgimento c'erano anche aspetti positivi e su quelli puntò il fascismo. Il concetto di nazione, di unità di stirpe e di destini per gli italiani che non li avevano mai avuti, il riscatto sociale, portado le valenze del risorgimento che erano quelle tipiche della borghesia su sponde socialiste - e purtroppo si dovettero abbandonare le valenze repubblicane.