martedì 4 febbraio 2014

UN amico ricercatore ci scrive!!!

Cari Colleghi ................. 

Mentre l'Italia ha i fiumi in piena e le strade allagate, un pò più  a Sud nel Sahel nel deserto del Sahara si combatte contro la siccità e il deserto che grazie ad un gruppo di volontari va diventando verde.
C'è ancora molto da capire nel nostro mondo, su come vanno le cose in Terra e ancora di più in cielo, dove i capricci del clima cominciano a diventare molto pericolosi e non solo per le avventure della rivoluzione industriale e della conseguente urbanizzazione con abbandono delle campagne, come le vicende del Deserto ci dovrebbero insegnare (dove di tutte le delizie e croci della modernità c'è poco o niente).

In attesa di maggiori conoscenze sulle dinamiche del clima che possano consentire all'Uomo di influenzarne utilmente le tendenze, su cui hanno lavorato in molti nel deserto tra cui il Grande Studioso di Goethe Alessandro Galli che ha operato con successo negli ultimi dieci anni nel progetto Deserto Verde in Burkina Faso e da qualche mese è passato tra coloro che son sospesi e nel dovere rispondere agli amici, come fa nella lettera allegata, su quello che farà nella terza gioventù post settanta, ha risposto:
voglio continuare la lotta per far verde il deserto e ha chiesto un cento euro per il progetto a tutti gli amici da versare sul conto che trovate in allegato).
Riporto volentieri questa sua rr (risposta/richiesta)da cui emergono alcune considerazioni e riflessioni utili:

Ci sono parti del mondo dove si vive in grande precarietà in lotta per la vita contro la fame, fatto da non dimenticare troppo facilmente, alle prese ancora con le ultime vacche grasse e i capricci umani più o meno sventati a tutti i livelli.

Alessandro Galli è uno degli ultimi grandi vecchi della Scuola Tedesca che guida l'innovazione nella Scuola e come vediamo anche sulle frontiere del deserto. Grandi vecchi da cui attingere sapienza e esperienza per andare oltre nel futuro di questo tempo difficile per l'Uomo Moderno ed ancora più difficile per l'Italia alle prese con una transizione tra Prima Repubblica e Seconda Repubblica che ancora non ha trovato una forma stabile e matura.

Nel viaggio nel deserto che l'Italia sta facendo con troppi morti e feriti (tra cui quello che fu uno dei più floridi sistemi industriali del mondo), davanti ai cosiddetti tecnici, che hanno impazzato in questi anni, davanti ai ricorrenti salvatori della Patria di cui ci siamo anche scordato chi sono, davanti a movimenti antipolitici che dal Novantaquattro hanno occupato parte dei palazzi (comico fu un coordinatore regionale di un partito nascente che disse a quei tempi noi non facciamo politica...), quello che resta del buon senso e dell'Amor Patrio ha costretto il grande Vecchio della Repubblica a rimanere al Quirinale, quando questi aveva preparato le valige e diversi candidati erano scesi in campo autorevolemente per sostituirlo.
Accusare uno dei pochi uomini politici di questa Repubblica di attentato alla Costituzione e di attaccamento alla poltrona (a cui neanche tra le righe si punta spasmodicamente), non fa neanche ridere e oltre il patetico davanti, alle sceneggiate teatrali che finiscono di gettare un'ombra sulla nostra dignità repubblicana.
I sogni di potere possono diventare incubi, specie quando si confonde il potere come servizio per il delirio del potere a cui abbiamo assistito da più parti nel Novecento.

Si ritorni alla grande politica, alì'amore per gli italiani e per lo Stato che è molto in crisi e si converga (mettendo in secondo piano i troppi „particulari“ e antiitalianità) per dare stabilità ed efficienza alla Repubblica, che ringraziando il Cielo è stata messa ancora una volta in mano al Presidente Giorgio Napolitano che con grande saggezza e determinazione sta guidando l'Italia in grandi turbolenze, verso la Seconda Repubblica che dovrà riportare il Paese nello splendore, la potenza e la ricchezza che è alla sua portata non solo come ci ricorda l'antica Roma, ma anche i famosi e discussi anni Ottanta.

Cari saluti
Vincenzo Valenzi
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Carissime, carissimi,

Mi sono pervenute direttamente ed indirettamente domande se abbia qualche desiderio per la prossima festa dei 72 anni ed un mese.
 In effetti desideri ne ho molti.
Mi rendo però conto che la qualità dei desideri che abitano la mia anima di questi tempi fa si che sempre meno siano soddisfacibili con beni terreni.
Mi sono allora interrogato su quali siano le realtà o i progetti su cui sto investendo le mie risorse e su cui mi sento di suggerire ad amici un investimento sensato di risorse finanziarie, piccole o grandi che siano, e la risposta che mi viene dal cuore mi porta a terre lontane ed ha un nome: “Deserto Verde”.
 Voglio allora in questa occasione dirvi qualcosa al riguardo.
E' un piccolo grande miracolo quello che è cresciuto in questi dieci anni attorno alla iniziativa di Lindo Grandi nell'Oudulan, nel nord del Burkina Faso al confine con il Mali ed il Niger.
Il dato statistico racconta di 3.500 ettari di bosco dove c'era terra arida incoltivabile e di oltre 1.500.000 alberi cresciuti sui terreni lavorati.
Il dato umano racconta di 15 villaggi che hanno ora pascoli, legname, acqua e che non sono più costretti a migrazioni temporanee o permanenti in cerca di lavoro, di acqua, di pascoli. C'è per loro la concreta possibilità di continuare a vivere sulla terra dove sono nati.
Quest'anno, ultimo del progetto, si è aggiunto il villaggio di Set-Sère, un villaggio con una popolazione di oltre 2.000 esseri umani distribuiti su un vasto territorio a sud di Gorom Gorom, capitale dell'Oudulan.
Sono già stati lavorati e seminati 180 ettari con i denari rimasti dalle raccolte fondi degli scorsi anni, con un costo di 100 Euro per ogni ettaro e mezzo lavorato e seminato. Le lavorazioni possono continuare per altri 3/4 mesi fino alla stagione delle piogge ed ogni versamento che faremo si tradurrà in tempo reale in ettari lavorati e seminati.
Vi indico gli estremi bancari per vostri eventuali  versamenti in Euro o in CHF, autorizzandovi a inoltrare a vostri amici questo appello.
Con affetto e con gratitudine
Origlio, 12 gennaio 2014                                                                              Sandro Galli


Ecco le coordinate  per versamenti in Euro e in CHF su un conto Svizzero:
Associazione DesertoVerde Burkinabè
c/o Lindo Grandi
6763 Mairengo
Versamenti in Euro:
Banca Migros sede Bellinzona   CCP 80-533-6
                                    IBAN  CH51 0840 1000 0505 0506 8  
                                    Bic/Swift  MIGRCHZZ80A
Versamenti in CHF:
Banca Migros sede Bellinzona  CCP 80-533-6
                                   IBAN  CH04 0840 1000 0505 0504 1   
                                   Bic/Swift  MIGRCHZZ80A

Per versamenti dall’estero si devono tralasciare gli spazi tra i numeri.