Stiamo prendendo atto che molte cartelle esattoriali che i cittadini continuano a ricevere da Equitalia, si riferiscono a tributi ampiamente prescritti.
In base a quanto ci è stato riferito da chi ha tentato di ottenere un provvedimento di sgravio per intervenuta prescrizione del credito intimato, abbiamo riscontrato che l’iter è stato identico in ognuno
dei casi che ci sono stati sottoposti: il cittadino che ha ricevuto una cartella esattoriale o un sollecito di pagamento con l’invio dell’estratto esattoriale, si è sentito obiettare dagli uffici locali di Equitalia che il provvedimento di sgravio compete “all’ente impositore” e cioè al Comune, alla Provincia, alla Regione, all’Agenzia delle Entrate, etc. A quel punto, i cittadini che hanno voluto proseguire il loro percorso e si sono recati presso i vari enti impositori, hanno incontrato un altro ostacolo: il funzionario che li ha ricevuti (spesse volte dopo diversi tentativi di ottenere un appuntamento) ha dichiarato loro di non poter emettere un provvedimento di annullamento o di sgravio, non essendo a conoscenza di eventuali atti interruttivi da parte di Equitalia. In sostanza, i funzionari dichiarano di non sapere se i crediti per cui l’ente procede, siano veramente prescritti e che spetta ad Equitalia provare di avere compiuto atti interruttivi della prescrizione .
Non è possibile sapere, al momento, se questa dichiarazione sia veritiera oppure se sia parte di un meccanismo ben congegnato, diretto a stancare e scoraggiare i cittadini e a mantenere le iscrizioni a
loro carico. Di fatto, dopo il colloquio con i funzionari, la quasi totalità dei cittadini interessati desiste dal prosieguo e i pochi, persistenti, che inoltrano richieste scritte di annullamento o sgravio, non ottengono risposta. Anche dopo un nostro intervento, abbiamo dovuto registrare la costanza nell’atteggiamento assunto nei confronti dei singoli e cioè il perdurare del silenzio. Nel deplorare tale comportamento, possiamo senz’altro sostenere che gli enti o amministrazioni pubbliche che omettono di rispondere alle legittime istanze dei cittadini o agli interventi delle associazioni di consumatori-utenti facenti parte del C.N.C.U., agiscono con scarsa trasparenza e dovranno risarcire il danno esistenziale consistente nel costringere la popolazione ad un esasperato ricorso alla giustizia.
Riteniamo che questo stato di cose sia profondamente ingiusto perché nega ai cittadini il loro diritto ad ottenere finalmente la legittima liberazione da una serie di pretese tributarie risalenti, a volte, al oltre dieci o venti anni addietro e di cui vi è l’impossibilità di provare eventuali e regolari pagamenti. E poiché, in virtù della permanenza di tali carichi, Equitalia mantiene l’iscrizione di ipoteche sulle case di abitazione degli italiani, si comprende benissimo l’importanza di affrontare in modo risoluto tutta la
questione, ponendo fine alla intollerabile (e, probabilmente, fittizia) querelle tra gli enti impositori e gli incaricati alla riscossione.
Chiediamo pertanto che S.E. il Prefetto di Reggio Calabria voglia promuovere un incontro tra la Confconsumatori e i Sindaci.
------------------ rispettivamente rappresentanti delle circoscrizioni provinciali amministrative
movimenti antiequitalia