lunedì 26 luglio 2021

2 di 2.087 COVID: dichiarazioni allarmanti e inconsapevolezza

 Ad un utente del sito Luogo Comune che  chiede  come si fa a contrastare le dichiarazioni allarmanti del prof. Umberto  Galimberti rilasciate a La7  https://www.la7.it/in-onda/video/il-prof-galimberti-contro-i-no-vax-mettono-a-rischio-la-vita-degli-altri-15-07-2021-390608  -  https://www.ilsussidiario.net/news/galimberti-tso-per-no-vax-e-chi-crede-a-medjugorje-sono-pazzi-vanno-curati/2196834/

ho risposto:

per contrastare queste voci - in questo caso quella del prof. Galimberti - occorre che le persone abbiano consapevolezza delle cause delle loro malattie, ivi comprese quelle epidemiche e del "contagio".
Ad esempio io so perché ho avuto la varicella a 21 anni: il virus era un effetto e non certamente la causa, La mia amica sapeva perché ha avuto la polio. La causa non era il virus ma lo shock emozionale, conflitto motorio, perché stava precipitando in un burrone mentre stava sciando. Ora la polio non è scomparsa
 ma   ha assunto un altro nome, soprattutto se le persone sono vaccinate: paralisi flaccida, sclerosi multipla. Malattie ovviamente non contagiose, come non lo è mai stata la polio.  Come hanno scoperto i dr. Bechamp, Semmelweiss, . Hamer, Lanka ecc. e come già lo sapevano i teosofi di fine ottocento a proposito del vaiolo. Posto commenti su Luogo Comune e in particolare sul forum “Che cos’è un virus?” https://luogocomune.net/forum/coronavirus/1076-cos-%C3%A9-un-virus?start=90

perché Massimo  Mazzucco, titolare del sito,  si è dichiarato convinto che le epidemie non siano state debellate dai vaccini perché anche i grafici ufficiali dimostrano palesemente che al momento dell’introduzione dei vaccini erano già scemate. Occorre però fare un passo avanti e dimostrare che i microbi, compresi “virus”, non sono la causa ma l’effetto come ha fatto il dr. Hamer, direi in modo inconfutabilmente scientifico, attraverso la scoperta della correlazione con i foglietti embrionali, come ha scritto il dr. Claudio Trupiano nel suo ultimo libro “Grazie dr. Hamer – con aggiornamento pandemia” dal quale:
pag. 360
: Nel 2008 i ricercatori del National Institute of Allergy and Infesctious Diseases (NIAID) coadiuvati (udite…udite) da Anthony Fauci, confermarono che i decessi della pandemia Spagnola non furono causati dal virus, ma dai batteri (Pneumonia)…..
… Qualcuno potrebbe alzare la mano e dire che non cambia molto se si sposta l’attenzione da un virus a un batterio: è sempre un germe che causa il decesso. Forse è il caso di ribadire che, se comprendiamo che i batteri e funghi trovati nei tessuti corrispondono alla paura del conflitto di panico di morire e se il paziente continua a non risolvere, recidivando sempre di più questo stato conflittuale, si arriva al decesso. In sostanza due situazioni conflittuali simili, ma diverse, come diversi sono i tessuti coinvolti: ectoderma per i bronchi ed endoderma per gli alveoli polmonari. La causa vera quindi è da imputare alla situazione più pesante del conflitto di panico di morire: perfetta analogia con la Covid. Non escluderei tra l’altro che molti decessi della Spagnola potrebbero essere stati causati, come è avvenuto per la Covid, dalla Coagulazione Intravascolare Disseminata, quale situazione estrema di superamento conflittuale. La prova indiretta è che dopo la scoperta degli antibiotici, le altre pandemie influenzali del 1957 e del 1968 sono state gestite meglio, perché l’azione contenitrice della fase vagotonica è stata mitigata dai farmaci. Manteniamo quindi certamente l’azione terapeutica dei nuovi farmaci, ma cosa ne dite di porci la domanda fondamentale: “ Non sarebbe meglio evitare la causa vera di tutto questo: lo scatenamento del terrore e del panico della morte?”
Che sia dovuta a una guerra mondiale o a un programma mediatico, che sia dovuta a una sala di rianimazione o a tutte le altre cause che attivano in un individuo lo shock del panico della morte, ora sappiamo che il processo è sempre lo stesso: in caso di paure non pregiudizievoli della vita si hanno in vagotonia semplici sintomi, cosiddetti influenzali, per gli organi dell’ectoderma, con la presenza dei virus (non intelligenti, scaltri e diabolici, ma semplici fattori enzimatici per la rigenerazione cellulare); mentre si avrà il coinvolgimento degli alveoli polmonari, con l’attivazione di funghi e micobatteri, in caso dell’insorgenza del panico della morte.” Panico della morte alimentato anche da dichiarazioni di scienziati quali il prof.
 Ernesto  Burgio che ha paragonato fin da subito e ripetutamente l’attuale Covid all’influenza spagnola del 1918-1920 dicendo che sarebbero morti prima gli anziani e poi in numero maggiore i giovani proprio come è successo per la spagnola. A 19,10 di questo intervento del  21 marzo 2020: http://www.ondarossa.info/redazionali/2020/03/coronavirus-origini-effetti-e

 

Il prof. Burgio , nel corso dell’intervista del 4/4/2020 www.pandoratv.it/.../ ,alla domanda della giornalista  Margherita Furlan - a 49,2’ ca - : “come vede il proseguire della nostra società a questo punto?” risponde: “…è chiaro che quello che ci sta succedendo, lasciando perdere anche l’ipotesi che ci sia stato qualcuno che l’ha provocato, che è difficilmente verificabile in questo momento, pensiamo all’ipotesi più accettabile che è quella che comunque di fondo è veritiera, cioè che di fatto i virus sono in questa condizione di iperattivazione e di continua ricombinazione perché abbiamo creato situazioni che la favoriscono. Sicuramente i virus influenzali rimangono l’altro grande pericolo immenso perché addirittura quando ci fu l’allarme aviaria alcuni di noi furono accusati di fare un eccessivo allarme. L’H5N1 che è il virus influenzale dell’aviaria è potenzialmente il più pericoloso virus della storia, nel senso che ha una virulenza che è superiore a Ebola e ha una contagiosità dieci volte superiore. Quindi non si può permettere che arrivi. … Era partito dai soliti mercati, dai soliti grandi impianti zootecnici, da lì è stato fermato e soprattutto per grazia di Dio non ha fatto le mutazioni più pericolose, altrimenti saremmo in una situazione di catastrofe. Quindi, morale della favola, questo è un problema che va affrontato adesso, bisogna non dico bonificare ma bisogna sicuramente fare un summit mondiale in cui anziché prenderci in giro come abbiamo fatto per anni su questa tematica la si affronti veramente. “
Nella trasmissione “Otto e mezzo” del 15/3/2012 dal titolo “I pentiti della finanza” www.youtube.com/watch?v=KTtdtFXh14Q  il giovane manager
Rodolfo Fracassi dichiara di aver lasciato Goldman Sachs nel 2005 perché non voleva vendere derivati che scommettevano sulle morti di aviaria . A 14,5; “ero abbastanza sconvolto nel momento in cui c’era l’aviaria e si poteva scommettere sulle morti di aviaria, c’erano degli strumenti derivati, delle opzioni che ti permettevano di scommettere su quante persone sarebbero morte di aviaria nei mesi successivi “ e a 17,30 ca Beppe Severgnini: “gli scienziati come comunità si sono dimostrati molto ma molto più responsabili dei finanzieri”. Affermazione che rende difficile credere che l’aviaria sarebbe stata causata dal salto di specie come invece afferma il prof. Burgio.   Qui un intervento sulla psicosi  aviaria https://magazine.5lb.eu/2020/02/coronavirus-2020-pandemie-artificiali-mediatiche-5320.html

 

Sul contagio l’intervento del dr. Paolo Renati: “Fuori dal virus – la formula del contagio” www.youtube.com/watch?v=8tGOHjt4BQY&t=1628s a 25’ ca alla domanda:” potremmo dire che il contagio deriva dalla risonanza?” Renati risponde: “Smetterei di usare la parola contagio. C’è una dinamica che avviene in soggetti quanti più sono quelli che attivano un certo tipo di percezione. Questo è quello che è successo in tutte le epidemie della storia: la peste del seicento, l’influenza spagnola ecc.; ma quando sono arrivate? La peste è arrivata in conseguenza di vissuti collettivi terribili, di assedio, di carestia, quindi conflitti biologici. Percepiti di panico della morte, insudiciamento, mancanza di cibo. La spagnola l’hanno avuta anche i giovani militari a seguito della paura della morte. Era la fase vagotonica, percepito sui polmoni, a seguito della paura della morte”

 

Come scritto prima ciò riguarda i microbi in natura. Altro sono i veleni o armi biologiche che vengono impropriamente definiti virus, anch’essi però non contagiosi.

 

Un caro saluto.   Paola Botta Beltramo